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Il ruolo delle esportazioni nette:
- d fC = C + C (Consumo totale)
- d fI = I + I (Investimenti totali)
- d fG = G + G (Spesa pubblica totale)
Identità del reddito (produzione in Italia, PIL):
d d d f f f f f fY = C + I + G + EX
Y = (C – C ) + (I – I ) + (G – G ) + EX
Y = C + I + G + EX – (C + I + G )
Y = C + I + G + EX – IM
Definendo NX = EX – IM , abbiamo Y = C + I + G + NX , ovvero NX = Y – (C + I + G).
Se il prodotto è superiore/inferiore alla spesa interna, le esportazioni nette sono positive/negative.
La Bilancia commerciale di un paese è:
- Se NX > 0 la bilancia commerciale è in avanzo
- Se NX < 0 la bilancia commerciale è in disavanzo
FLUSSO NETTO DI CAPITALI:
Noi sappiamo che il risparmio è S = Y – C – G e che il reddito è Y = C + I + G + NX, quindi:
Y – C – G – I = NX
S – I = NX
(RISPARMIO – INVESTIMENTI = ESPORTAZIONI NETTE)
NETTE) Essendo le esportazioni nette ≠ 0 in un'economia aperta, il risparmio non coinciderà con gli investimenti come accadeva nell'economia chiusa, dove, appunto, S = I.
Acquisto netto di attività estere:
- Se S - I > 0 (cioè il paese risparmia in misura maggiore rispetto a quanto investe) il paese è un creditore netto (nei confronti dell'estero)
- Se S - I < 0 (cioè il paese investe in misura maggiore rispetto a quanto risparmia) il paese è un debitore netto
SALDO DELLE PARTITE CORRENTI:
I paesi con:
- Avanzo delle partite correnti (cioè saldo positivo) = creditori netti (S - I > 0)
- Disavanzo delle partite correnti (cioè saldo negativo) = debitori netti (S - I < 0)
Se S > I il paese risparmia più di quanto stia investendo. Il rimanente è investito all'estero come contropartita delle esportazioni nette positive NX > 0.
Le esportazioni
Sono pagate in valuta estera che entra nel paese (esempio: esportazioni in Giappone). Questa valuta (esempio:yen) rappresenta una attività per il paese (Italia) ma un debito per l'estero (Giappone). Questo significa che le esportazioni si traducono in prestiti all'estero. Quindi un saldo positivo delle partite correnti (NX > 0) è associato a un risparmio nazionale superiore agli investimenti e a un credito netto nei confronti dell'estero. Questo implica inoltre che le politiche che aumentano il risparmio nazionale sono associate a un miglioramento delle partite correnti (cioè un miglioramento della bilancia commerciale). In particolare, un maggiore deficit del settore pubblico G > T (quindi se si aumenta la spesa pubblica mantenendo invariate le imposte) riduce il risparmio nazionale e, a parità di investimenti, peggiora le partite correnti, rendendo il paese debitore nei confronti dell'estero.
IL TASSO DI INTERESSE IN UNA PICCOLA
ECONOMIA APERTA
Una piccola economia aperta è una economia che ha scambi commerciali con l'estero che, tuttavia, non hanno impatto su quello che è il tasso d'interesse. Quindi, il tasso di interesse interno è pari a quello internazionale se l'economia è aperta, piccola e non esistono restrizioni ai movimenti di capitali.
Se il tasso di interesse nazionale r fosse superiore al tasso di interesse mondiale r* si verificherebbe una enorme entrata di capitali nel paese. Gli operatori economici (gli arbitraggisti) otterrebbero profitti a rischio nullo, indebitandosi nei mercati internazionali pagando un prezzo più basso, per poi investire in un paese con un tasso d'interesse più elevato.
r* = r
Questa maggiore offerta di capitali di prestito porta a una riduzione del tasso di interesse interno fino a che:
RISPARMIO E INVESTIMENTI IN UNA PICCOLA ECONOMIA APERTA:
L'identità del reddito in economia aperta implica che: Tasso
d’interesse mondialeNX = (Y – C (Y – T) – G) – I(r*), ovvero: NX = S – I(r*)N.B: in economia aperta il tasso d’interesse non è più una variabile endogena, ma una variabile esogena, dal momento che il tasso d’interesse è uguale a quello mondiale (quindi è dato). Quindi, di conseguenza, anche gli investimenti diventano variabile esogena, mentre NX rimane l’unica variabile endogena.POLITICA FISCALE ESPANSIVA IN UNA PICCOLA ECONOMIA APERTA: Se lo stato aumenta la spesa pubblica:pubblica:Tasso d’interesse mondiale coincide con r. Siamo qui in una condizione di economia aperta dove le NX = 0UN AUMENTO DEL TASSO DI INTERESSE SPOSTAMENTI DELLA DOMANDA DI INVESTIMENTI IN UNA PICCOLA ECONOMIA APERTA:MONDIALE IN UNA PICCOLA ECONOMIA APERTA: N.B: qui partivamo da una situazione in cui era NX = 0Quindi in sintesi:IL TASSO DI CAMBIO REALEeTasso di cambio nominale ( ) prezzo relativo della valuta nazionale rispetto allavaluta estera. Es. yen per euro: se il tasso di cambio è pari a 120 yen per euro allora con 1 euro è possibile acquistare 120 yen sui mercati valutari internazionali.
TASSO DI CAMBIO REALE o ragione di scambio ( ) prezzo relativo dei beni nazionali e dei beni esteri. Es. Confrontiamo i prezzi di un'auto europea che costa 10 mila euro e una giapponese da 2,4 milioni di yen: se il cambio euro/yen è 120 allora il costo dell'auto europea è 1,2 milioni di yen ovvero la metà.
Il tasso di cambio reale è quindi dato da:
Quindi nel nostro esempio:
Nel mondo reale, è il prezzo relativo di un paniere di beni nazionali in termine di un paniere di beni esteri.
Nel modello macro, invece, esiste un solo bene, "prodotto". Quindi è il prezzo relativo del prodotto di un paese in termini del prodotto di un altro paese.
Quindi, relativamente al saldo delle partite correnti:
se ↑ I beni
europei diventano relativamente più costosi rispetto a quelli esteri ↓EX, ↑IM ↓NXε
La funzione delle esportazioni nette riflette la relazione inversa tra NX e , cioè le esportazioni nette dipendononegativamente dal tasso di cambio reale (un po' come avevamo visto quando gli investimenti dipendevano negativamente dalεNX = NX ( )tasso d'interesse):
Saldo delle partite correnti:LE DETERMINANTI DEL TASSO DI CAMBIO REALE: ε
Il tasso di cambio reale è correlato alle esportazioni nette come abbiamo detto. Ma NX = S – I, quindi al di equilibrio ladomanda di valuta necessaria per effettuare NX è uguale all'offerta di valuta in eccesso agli investimenti: S – I.
IL TASSO DI CAMBIO REALE E LA POLITICA FISCALE INTERNA: (Es. aumento di spesa pubblica)
Punto in cui S – Ieguaglia NX. Quindi èil punto di equilibrio inun'economia aperta. N.B: Questo è un effetto dispiazzamento.
IL TASSO
DI CAMBIO REALE E IL TASSO DI INTERESSE INTERNAZIONALE: UN AUMENTO DELLA DOMANDA DI INVESTIMENTI SUL TASSO DI CAMBIO REALE: Quindi, nel caso di ECONOMIA CHIUSA, il prezzo che deve aggiustarsi per raggiungere l'equilibrio macroeconomico è il TASSO D'INTERESSE REALE, mentre, nel caso di ECONOMIA APERTA, è il TASSO DI CAMBIO REALE che deve aggiustarsi.
LA POLITICA COMMERCIALE: Il governo può intervenire per rendere le esportazioni più convenienti e le importazioni più costose:
- Dazi e tariffe: Tasse pagate sulle importazioni (ne aumentano il prezzo).
- Quote e contingentamenti: lo Stato fissa la quantità massima di importazioni.
- Sussidi alle esportazioni: lo Stato paga parte del prezzo delle esportazioni, perciò le imprese riducono i prezzi sui mercati internazionali ed esportano di più. NX(ε)
In tutti i casi le esportazioni nette aumentano per ogni livello di tasso di cambio reale e la curva si sposta.
Verso l'alto. GLI EFFETTI DI UNA POLITICA PROTEZIONISTICA SULLE ESPORTAZIONI NETTE:
Una politica di questo tipo, in un contesto di lungo periodo, quindi:
- non cambia la bilancia commerciale;
- rende il paese più chiuso: si riducono sia le importazioni sia le esportazioni;
- è rischiosa e dannosa perché non permette di fruire dei vantaggi della specializzazione internazionale legati al commercio e produce attriti (divergenze) fra i paesi;
DETERMINANTI DEL TASSO DI CAMBIO NOMINALE:
Il tasso di cambio reale è dato da:
Per riscrivere un rapporto o un prodotto in termini di variazione percentuale:
- x/y %x - %y (quindi il rapporto diventa differenza)
- x y %x + %y (quindi il prodotto diventa somma) π = inflazione (variazione percentuale dei prezzi)
Quindi, paesi a elevata inflazione avranno tassi di cambio nominale deprezzati:
TASSI DI CAMBIO E INFLAZIONE:
LEGGE DEL PREZZO UNICO:
Se le importazioni
e le esportazioni sono a costo nullo, cioè se non ci sono costi da sostenere per effettuarle (es. trasporto), allora beni identici devono avere lo stesso prezzo reale in tutti i paesi del mondo. Se così non è, esistono possibilità di arbitraggio non sfruttate (ad esempio comprare mele in Italia e rivenderle a prezzi superiori a New York). Questa ipotesi è anche detta parità del potere d'acquisto.
ESERCIZIO: ɛY = C + I + G + NX Y= 5000 G = 1000 T = 1000 C= 250 + 0,75(Y – T) I = 1000 – 50r r = r* = 5 NX = 500 – 500
a) Calcolare il risparmio nazionale, gli investimenti e il tasso di cambio di equilibrio.
S = Y - C – G = 5000 – [250 + 0,75(5000 – 1000)] – 1000 = 750
I = 1000 – 50(5) = 750
S – I = 0 quindi il saldo commerciale è = 0 NX = 0500ɛ ɛ ɛ ɛNX = 500 - 500 0 = 500 - 500 = = 1 (Tasso di cambio d'equilibrio)500
b) Cosa succede se la spesa pubblica aumenta di 250?
S = 750
- – 250 = 500I = 750 (non varia in base ad un cambiamento della spesa pubblica G)
- S – I = 500 – 750 = -250 = NX (disavanzo delle partite correnti)
- 750ɛ ɛ ɛ ɛNX = 500 - 500 -250 = 500 - 500 = = 1,5500
- c) Se aumenta il tasso d’interesse di 10 (e quindi se cambiano gli investimenti)?
- S = 750 (non varia perché S non dipende da r)
- I = 1000 – 50(10) = 500
- NX = 750 – 500 = 250 (avanzo delle partite correnti) 250
- NX = 500 - 500ɛ ɛ ɛ ɛ250 = 500 - 500 = = 0,5500
ESERCIZIO 2:Usare il modello della piccola economia aperta per prevedere cosa accade al saldo commerciale (NX), al tasso di cambio reale(ɛ) e a quello nominale (e), in conseguenza dei seguenti eventi:
- a) una diminuzione della fiducia dei consumatori, che induce a spendere di meno e a risparmiare di più;
- b) l’introduzione sul mercato di nuove tecnologie che aumentano la produttività;
- c) un aumento delle importazioni dovuto all’apertura di nuovi mercati esteri.