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AUSTRIA-UNGHERIA

Lo sviluppo economico rimaneva limitato ad alcune aree, mentre il sistema politico e la struttura sociale delle campagne erano caratterizzati da un sostanziale immobilismo.

Motivo di crisi → conflitti nazionali. All'inizio del '900 si assistette ad una crescita dei movimenti nazionali che erano in forte contrasto tra di loro ma uniti dall'ostilità al centralismo imperiale. Una parte di classe dirigente pensò di trasformare la monarchia da dualistica in trialistica permettendo agli Slavi del Sud di staccarsi dall'Ungheria. Queste tensioni interne all'Impero sarebbero state all'origine della prima guerra mondiale.

RUSSIA

Decollo industriale → grazie all'intervento diretto dello Stato e all'afflusso di capitali stranieri.

Società → arretrata, La classe operaia russa si concentrava in poche aree urbane e l'agricoltura occupava il 70% della popolazione attiva ed era estremamente arretrata (alto

analfabetismo e mortalità infantile). Rivoluzione del 1905 → In queste condizioni era naturale che la tensione politica crescesse. Mentre la classe operaia subiva l'influenza del Partito socialdemocratico aderente alla Seconda internazionale, fra i contadini aveva successo la propaganda del Partito socialista rivoluzionario, nato nel 1900 dalla confluenza di anarchici e populisti.

Soviet → Fra la primavera e l'autunno del 1905 la Russia visse in uno stato di semianarchia. Sorsero i soviet, ovvero rappresentanze popolari elette sui luoghi di lavoro e costituite da membri revocabili, secondo un principio di democrazia diretta come quella della Comune parigina.

Riforma agraria Stolypin → Ristabilito l'ordine e vanificato l'esperimento parlamentare della Duma, fu varata la riforma agraria che mirava a creare una piccola borghesia rurale, ma non riuscì a risolvere gli enormi problemi delle campagne.

Giappone → durante la rivoluzione in corso

In Russia, il Giappone colse l'occasione per colpire e sconfiggere la Russia, provocandone il ridimensionamento nel contesto internazionale.

STATI UNITI

Presidente Roosevelt → durante la sua presidenza la politica estera americana fu aggressiva e di stampo imperialista. Il risultato più importante fu la realizzazione e il controllo del canale di Panama che collegava l'Atlantico al Pacifico. Sul piano interno egli mostrò particolare sensibilità e apertura verso i problemi sociali.

Presidente Wilson → succedette nel 1912, democratico. Riprese l'impegno sociale di Roosevelt e fu il presidente che condusse gli Stati Uniti nella prima Guerra Mondiale.

L'ITALIA GIOLITTIANA

LA CRISI DI FINE SECOLO

Ultimi anni dell'800 → tra le forze conservatrici italiane si fece strada l'idea di

risolvere in senso autoritario le tensioni politiche e sociali. Sonnino voleva un'interpretazione restrittiva dello Statuto che rendesse il governo responsabile di fronte al sovrano, lasciando alle camere i soli compiti legislativi. → un aumento esponenziale del prezzo del pane causò dei moti che ebbero una dura repressione militare, infatti a Milano il generale Bava Beccaris fece sparare alla folla provocando numerosi morti e feriti. Mutamento di rotta → le opposizioni incontrate alla Camera e le elezioni del 1900 portarono a un cambio di governo (Rudinì a Pelloux a Saracco) che fu poi confermato dal nuovo re Vittorio Emanuele III. LA SVOLTA LIBERALE Governo Zanardelli – Giolitti → si caratterizzò di importanti riforme sociali: - Limitazione del lavoro minorile e femminile - Legislazione sulle assicurazioni di vecchiaia e infortuni - Municipalizzazione di alcuni servizi pubblici Fu importante soprattutto per la neutralità nelcampo dei conflitti di lavoro. Organizzazioni sindacali → come Camera del Lavoro, le organizzazioni di categoria e le leghe tra i lavoratori agricoli che poi portarono alla Federazione italiana dei lavoratori della terra. DECOLLO INDUSTRIA E QUESTIONE MERIDIONALE Ultimi anni dell’800 → decollo industriale grazie alla costruzione della rete ferroviaria, alla scelta protezionistica e al riordinamento del sistema bancario. Questo sviluppo industriale portò ad un aumento del reddito e ad un miglioramento dello stile di vita italiano. Mezzogiorno → esso restava arretrato. L’analfabetismo, la disgregazione sociale, l’assenza di una classe dirigente moderna, la difesa degli interessi della proprietà terriera e una politica clientelare aumentarono il divario con il Nord. GIOLITTI E LE RIFORME Gli anni che vanno dal 1901 al 1914 possiamo definirli come “età Giolittiana” perché rappresentano gli anni nella quale l’Italia fudominata politicamente da Giovanni Giolitti, prima come ministro degli interni e poi come presidente del consiglio. Giolitti fu alla guida del governo nel periodo coincidente alla rivoluzione industriale italiana caratterizzata da progressi nell'industria elettrica, siderurgica, meccanica soprattutto nel triangolo industriale formato da Torino, Milano e Genova e nella produzione agricola in Pianura Padana. Giolitti aveva di fronte un'Italia divisa tra nord che aveva conosciuto la rivoluzione industriale, e sud che era rimasto povero e arretrato. Di fronte a questa divisione Giolitti attuò una politica di "doppio volto" dimostrandosi aperto e democratico nel far fronte ai problemi del nord industrializzato, ma corrotto e senza scrupoli al sud dove sfruttò, in suo favore, il clientelismo locale. La principale riforma dell'età giolittiana fu l'introduzione del suffragio universale maschile nel 1912. Per andare incontro ai cattolici Giolitti

Permise l'insegnamento della religione nelle scuole pubbliche e stipulò il Patto Gentiloni con l'unione elettorale cattolica (1913), ottenendo l'appoggio elettorale dei liberali cattolici.

Appoggiato dai nazionalisti e da gran parte dell'opinione pubblica, Giolitti riprese la politica coloniale verso la Libia: sconfitti i Turchi nel 1912 ottenne la Libia insieme a 12 isole Greche. La politica coloniale Giolittiana si risorse in un fallimento a causa dei costi e della persistente resistenza indigena.

Questo fallimento e le difficoltà economiche costrinsero Giolitti a dimettersi e il re indicò come suo successore Salandra.

GIOLITTI E I SUOI CRITICI

Dittatura di Giolitti → realizzata attraverso il sostegno alle forze più moderne della società italiana (borghesia industriale e proletariato organizzato), il tentativo di condurre nel sistema liberale gruppi considerati nemici delle istituzioni, la tendenza all'interventismo statale per la

correzione degli squilibri sociali.

Socialisti → consideravano Giolitti la causa della corruzione all’interno dei movimenti

Liberal-conservatori → lo accusavano di venire a patti con i nemici delle istituzioni

Meridionalisti → lo bollarono come “ministro della malavita” perché aveva favorito le oligarchie operaie del Nord attraverso la politica economica protezionista.

GUERRA IN LIBIA

Politica estera → l’Italia, pur restando fedele alla Triplice Allenza, si avvicinò alla Francia con la quale firmò un trattato di commercio che metteva fine alla guerra doganale. Nel 1902 fu stabilito un accordo per la divisione delle sfere di influenza in Africa settentrionale: la Libia all’Italia e il Marocco alla Francia. La nuova situazione però creava motivi di contrasto in seno alla Triplice alleanza.

Movimento nazionalista → fu la campagna di stampa dei nazionalisti, con la pressione degli investimenti della finanza cattolica,

Uno dei fattori che spinsero il governo all'intervento militare in Libia (1911). Guerra in Libia → In seguito alla crisi marocchina del 1911 il governo italiano ritenne giunto il momento di far valere gli accordi del 1902 e inviò sulle coste libiche 35mila uomini scontrandosi con l'Impero turco che esercitava una sovranità nominale su quei territori e che preferì fomentare la guerriglia delle popolazioni arabe. Nel 1912 fu firmata la pace di Losanna che però non valse a far cessare la resistenza araba.

SOCIALISTI E CATTOLICI

PSI (partito socialista italiano) → crebbe nel partito la forza della corrente rivoluzionaria in seguito alla morte di alcuni minatori in Sardegna nel corso di una manifestazione, venne indetto il primo sciopero generale nazionale della storia d'Italia e Giolitti lasciò che la manifestazione si esaurisse da sola.

Conflitto politico-sociale → si radicalizzò a Reggio Emilia nel 1912 durante il

Congresso nella quale i rivoluzionari riuscirono a imporre l'espulsione dal PSI dei riformisti di destra che diedero vita al Partito Socialista riformista italiano.

Mussolini → fu chiamato alla direzione del quotidiano del partito dando alla propaganda socialista uno stile nuovo, basato sull'appello diretto alle masse e sul ricorso a formule agitatorie prese a prestito dal sindacalismo rivoluzionario.

Movimento democratico-cristiano → fu guidato da Murri la cui polemica contro il capitalismo e lo Stato borghese si riempiva di contenuti progressisti. Fondò riviste e circoli politici e diede vita alle leghe bianche, ovvero le prime unioni sindacali cattoliche basate sull'adesione dei soli lavoratori. Questo movimento fu condannato dal nuovo papa Pio X che sciolse l'Opera dei congressi, nel 1904, creando tre organizzazioni distinte: l'Unione popolare, l'Unione economicosociale e l'Unione elettorale.

CRISI DEL SISTEMA GIOLITTIANO

mutamenti in atto nel sistema italiano alla vigilia della Grande Guerra segnavano la progressiva crisi della politica giolittiana, sempre meno in grado di controllare la radicalizzazione che si stava verificando.

LA PRIMA GUERRA MONDIALE E LA RIVOLUZIONE RUSSA

C'erano tanti motivi di tensione in Europa:

  • L'accentuarsi dei problemi economici (si riduce il distacco tra Gran Bretagna e Germania che si afferma come potenza economica), la Germania si scontra con l'Inghilterra dal punto di vista economico
  • Crisi del sistema di alleanza bismarkiano e quindi fine dell'isolamento diplomatico francese (aumentano i punti di frizione). Si assiste ad un deterioramento della triplice alleanza a causa di aperture tra Italia e Francia e di frizioni tra Italia e Austria in merito alla questione delle terre irredente (politica dei

giri di valzer).- Declino dell'Impero Ottomano che controlla molti territori interessanti per le altre potenze- Sopravvalutazione della forza militare → tutte le forze militari in gioco

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
77 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ele215 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Uberti Teodora Erika.