Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PRIDE AND PREJUDICE
TRAMA di
Il romanzo può essere diviso in 3 parti, rispetto alla trama:
1. La prima parte comincia a casa Bennet, famiglia con 5 figlie e,
quindi, con 5 doti a carico. La più grande è Jane, che ha 22 anni;
seguono Elizabeth, Mary, Kitty e Lydia, che ha 15 anni. Si diffonde
la notizia dell’arrivo nel neighbourhood, quindi nelle vicinanze, di
Charles Bingley, un giovane scapolo che ha preso in affitto la
proprietà di Netherfield Park. Si creano altissime aspettative nella
madre e nelle figlie della famiglia Bennet. Le ragazze incontrano
Bingley ad un ballo e ne rimangono colpite per la sua affabilità e
la sua disponibilità nel parlare con persone di ceto inferiore al
suo. Si nota subito la differenza col suo amico Darcy, il quale
appare sin da subito come il bello tenebroso, scostante ed
arrogante, soprattutto verso Elizabeth. Elizabeth, infatti, gli sente
dire che, secondo lui, lei sarebbe una ragazza mediocre e con cui
non vale la pena ballare. Jane viene invitata dai Bingley e nasce il
dilemma tra carrozza o cavallo: dovrebbe andare in carrozza, ma
siccome la madre non vuole che lei torni indietro, la manda in
cavallo in modo da farla ammalare e costringerla a rimanere lì. Il
rapporto fra Jane e Charles sembra crescere, ma ad ostacolarlo ci
sono la sorella di lui e Darcy. Jane è una ragazza alla mano, ma
secondo Charlotte Lucas, dovrebbe essere lei a darsi da fare e
non aspettare l’uomo. Elizabeth va a Netherfield Park a piedi e vi
arriva tutta sporca di fango e arrossata, aspetto disdicevole per le
sorelle Bingley, ma che colpisce, invece, Darcy. Elizabeth, invece,
non gli rivolge alcuna attenzione.
C’è una trama secondaria: a Meryton arriva un reggimento di
soldati, tra i quali c’è un certo Wickham, di cui Elizabeth si
invaghisce. Lei crede a tutto ciò che lui le racconta. Le spiega che
lui era benvoluto dal padre di Darcy, il quale voleva dargli un
posto da curato nella sua proprietà. Alla morte del padre, invece,
Darcy si rimangiò tutte le promesse, così Wickham fu costretto ad
arruolarsi nell’esercito in una posizione bassa (all’epoca, i gradi si
compravano).
Un’altra trama secondaria si apre con l’arrivo di William Collins. Si
parla dell’entail, che era una norma giuridica che spesso si
applicava, secondo cui l’erede a cui spettava una proprietà
doveva essere un uomo. Nella situazione dei Bennet, Collins era
l’erede più vicino. Collins si mette in mostra per i modi pomposi e
l’esaltazione di Lady Catherine de Bourgh, che gli ha dato il posto
di prelato nella sua proprietà. Vuole trovare moglie e pensa
subito a Jane, ma la madre non vuole che Jane rinunci a Bingley.
Allora chiede ad Elizabeth, che rifiuta, suscitando grande
scandalo nei genitori. A questo punto, Charlotte si fa avanti e
corteggia Collins.
2. La seconda parte comincia con una lettera di Caroline Bingley a
Jane, che le comunica che la sua famiglia e Darcy sono tornati a
Londra e che non hanno intenzione di tornare a Netherfield Park.
Elizabeth si arrabbia, convinta che in questa decisione ci sia lo
zampino di Darcy. Edward Gardiner, il fratello di Mrs. Bennet, è un
ricco commerciante. I Gardiner arrivano dai Bennet. Sono
persone perbene e distinte. Sul piano dei valori, sono il ponte tra
l’aristocrazia di Darcy e le maniere discutibili dei Bennet, tra cui
la madre e alcune sorelle sono esempio di volgarità. Invitano Jane
ad andare a Londra con loro. Mrs. Gardiner mette in guardia
Elizabeth da Wickham. Elizabeth crede di essere acuta ed
intelligente e, in parte, lo è, ma le manca l’esperienza. Elizabeth
va a fare visita a Charlotte nella sua nuova casa, passando per
Londra, dove vede Jane. Jane aveva scritto a Bingley di trovarsi a
Londra, ma non aveva ricevuto alcuna risposta. Elizabeth
conosce Lady de Bourgh e rivede Darcy, che ne è il nipote. Darcy
si dichiara ad Elizabeth. Avanza la novità del romantico: non
esiste alcun buon motivo per cui Darcy debba voler sposare
Elizabeth, ma non può fare a meno di stare con lei. Elizabeth si
indigna per queste parole: lei gli rinfaccia la rovina di Wickham e
l’infelicità della sorella. Darcy consegna una lettera a Elizabeth,
in cui spiega il suo comportamento. Lei comprende che la storia è
diversa da come lei credeva che fosse. Si rende conto di averlo
accusato ingiustamente. Resta a casa per un mese e, poi, riparte
coi Gardiner verso il Derbyshire.
3. Qui, incontra di nuovo Darcy. Elizabeth e i Gardiner vanno a
vedere i giardini di Pemberley ed entrando a vedere la casa,
incontrano Darcy che stava tornando lì del tutto inatteso. Questo
sorprende Elizabeth. Un altro motivo di sorpresa è lo sforzo che fa
Darcy per stringere amicizia coi Gardiner. Un romanziere deve
trovare dei compromessi fra valori diversi e rendere la narrazione
credibile. Il compromesso per Darcy è parlare con qualcuno della
famiglia, ma con le persone meno volgari della famiglia. Inoltre,
coglie ogni occasione per essere gentile con Elizabeth. Mrs.
Gardiner se ne accorge subito. Improvvisamente, però, le cose
precipitano: Lydia scappa a Brighton con Wickham. Questa è
un’onta per tutta la famiglia. Il padre va a Londra a cercare la
figlia; lo raggiunge Mr. Gardiner. Alla fine, Lydia e Wickham si
sposeranno. Wickham era pieno di debiti, che sono stati
improvvisamente ripagati. Si pensa che sia opera di Mr. Gardiner.
Lydia, invece, rivela ad Elizabeth che era stato Darcy. Bingley
torna a Netherfield Park e si dichiara finalmente a Jane, che
accetta. Torna anche Darcy, che, però, viene considerato male
dai Bennet. I personaggi rimangono coerenti: Darcy non può
essere più spinto di così e Elizabeth non può scavalcare le
convenzioni sociali. Questo blocco si risolve con l’arrivo di Lady
de Bourgh, che conoscendo i sentimenti di Darcy, prega Elizabeth
di non sposarlo, perché lui spetta a sua figlia. Segue una
burrascosa discussione. Elizabeth capisce che lui ha ancora
voglia di sposarla. Parla con lui e ognuno si prende le
responsabilità degli errori passati. Tutto termina al meglio. Pride
La trama è contemporaneamente statica e dinamica. Quello di
and prejudice è un microcosmo. C’è un senso di claustrofobia e
sempre gli stessi personaggi che interagiscono tra di loro. Allo
stesso tempo, è un romanzo pieno di movimento: tutti sono sempre
in viaggio. Al di sopra del neighbourhood, col movimento si creano
rapporti più aperti, che rompono il tedio della vita provinciale. In
termini di classe, la differenza tra ricchi e poveri è la libertà di
muoversi. Se Elizabeth fosse stata costretta a rimanere ferma, non
avrebbe rivisto Darcy e la loro storia non sarebbe andata avanti. La
prima parte del romanzo è la più statica: si concentra sulla casa dei
Bennet. Dalla casa si irradiano una serie di viaggi. Nella seconda
parte, l’orizzonte si allarga e la trama si sposta anche a Londra.
Nella terza parte, tutti i personaggi tornano lentamente a casa: si
chiude il cerchio con l’happy ending. Ad accentuare il movimento
c’è lo stratagemma delle lettere. Non è un romanzo epistolare, ma
vi sono moltissime lettere. La loro funzione è quella di far
apprendere al lettore i più inattesi capovolgimenti di trama al
lettore: il fatto che Bingley non tornerà a Netherland Park; la fuga di
Lydia e Wickham; il vero passato di Darcy ecc. Non si assiste ai fatti:
non c’è drammatizzazione in questi casi. Essa spetta solamente al
rapporto tra Elizabeth e Darcy. Si ottiene un duplice risultato: il tono
della narrazione resta leggero, anche quando il risvolto degli
accadimenti è drammatico; c’è una grande economia narrativa, in
quanto la trama è ricca di avvenimenti, ma vengono raccontati in
breve e la focalizzazione resta su Elizabeth e Darcy. Abbiamo,
quindi, una trama principale e altre trame secondarie, ma il fatto
che la trama principale sia quella tra Darcy ed Elizabeth pare chiaro
al lettore solamente dalla seconda parte. Nella prima parte, sembra
che sia quella tra Jane e Bingley. Jane Austen dissemina il racconto
di indizi, ma appare chiaro solo dopo una seconda rilettura.
Elizabeth cresce come protagonista un po’ per volta.
Lezione 21
Humphry Clinker Evelina
di Smollett ed di Burney sono romanzi
epistolari. Ciò introduce una dimensione psicologica che era assente
Pride and
in Defoe. Molti critici pensano che la prima versione di
prejudice fosse interamente epistolare. Nella versione definitiva, c’è
un narratore onnisciente, in modo da mantenere un distacco dai
personaggi molto funzionale all’ironia che pervade tutto il romanzo.
Fanny Burney aveva mantenuto un tono ironico anche con una
narrazione in prima persona, ma risulta un’operazione più difficile.
La lettera fa avanzare ed arricchisce la trama del romanzo senza
appesantirla. PRIDE AND PREJUDICE
La PARTE INIZIALE di
L’incipit sembra una conclusione. Invece di partire dal contesto
oppure da un’azione, c’è una massima morale, o meglio, una
caricatura di una massima. Fa pensare all’inizio moralista della
satira di Johnson o alla tesi iniziale dell’articolo di Addison. La tesi
della Austen è una presa in giro, a partire dal modo di scrivere
epigrammatico, che nella sua voluta assenza di retorica, in realtà
risulta pomposo e presuntuoso. La realtà di quell’epoca è
esattamente il contrario: non è uno scapolo ad essere proprietà
della donna, ma è la donna povera a doversi sposare per forza. È la
sorte di Charlotte Lucas. Questa presa in giro al moralismo che
prosegue con il personaggio di Mary, la sorella studiosa, convinta di
essere una grande pianista. Si può leggere nel discorso che lei fa ad
Elizabeth in relazione alla sua decisione di andare dai Bingley a
piedi.
Segue un paragrafo di raccordo tra quella che si professa essere la
verità universale iniziale e la vera e propria trama: questa morale è
circoscritta alla realtà del neighbourhood in cui vivono le famiglie
della storia, con l’arrivo di Bingley. La trama comincia con un
dialogo tra Mrs. e Mr. Bennet, due personaggi di cui non sappiamo
nulla, né chi siano né dove si trovano. C’è un primo esempio della
focalizzazione della Austen: elimina tutto ciò che non è utile al suo
obiettivo. Mrs. Bennet parla col discorso diretto, mentre le risposte
di lui sono riassunte dal narratore nel discorso indiretto e, talvolta,
non risponde affatto. Si beffa di lei. Lui sembra fare il finto tonto e
non