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Tecniche Interpretative

1. Introduzione. - Generalmente parlando, una tecnica interpretativa consiste in un procedimento che muove da una disposizione e perviene ad una norma. Il procedimento in questione può essere riguardato come un procedimento mentale o, invece, come un procedimento discorsivo, a seconda del punto di vista prescelto, che può essere psicologistico o, invece, analitico-linguistico.

Nel processo di "scoperta" o di "invenzione", come si usa dire, ossia nella mente dell'interprete, una tecnica interpretativa consiste nel procedimento intellettuale attraverso il quale si attribuisce significato ad un testo normativo. Ma, naturalmente, quanto accade nella mente dell'interprete resta inaccessibile.

Nel processo di "giustificazione" o di "controllo", come pure si usa dire, ossia nel discorso pubblico dell'interprete, una tecnica interpretativa consiste piuttosto in un'argomentazione, cioè

nel fornire uno o più argomenti in favore di una conclusione interpretativa (1). In quanto procedimenti argomentativi, le pur diverse e innumerevoli tecniche interpretative paiono presentare una struttura elementare comune. Un'argomentazione si ricorderà - è una sequenza di enunciati, entro la quale un enunciato riveste il ruolo di tesi o conclusione e i rimanenti rivestono il ruolo di argomenti o ragioni in favore di quella conclusione. Ebbene, le tecniche interpretative presentano la struttura seguente.
  1. Costituisce conclusione dell'argomentazione una tesi interpretativa, ossia un enunciato della forma "La disposizione D esprime (o significa) la norma N".
  2. Costituiscono argomenti in favore di tale conclusione:
    1. per un verso, un "argomento interpretativo", del tipo "Era intenzione del legislatore esprimere la norma N", oppure "La norma N è conforme allo scopo della legge";
    2. per un altro verso, un principio
metodologico (2) (o una direttiva interpretativa, se così si preferisce dire) per lo più sottinteso - del tipo "Si deve attribuire ad ogni disposizione il significato conforme all'intenzione del legislatore", oppure "Si deve attribuire ad ogni disposizione il significato conforme allo scopo della legge". E appena il caso di notare che la premessa (a) - ossia l'argomento interpretativo è, anch'essa, bisognosa di argomentazione. In altre parole, la premessa in questione costituisce, a sua volta, conclusione o tesi di un'argomentazione ulteriore. Ad esempio, si può argomentare la tesi secondo cui "Era intenzione del legislatore esprimere la norma N" adducendo tata. quanto emerge dai lavori preparatori della legge interpreQuanto alla premessa (b), ossia al principio metodologico, occorre fare due osservazioni. In primoluogo, il principio metodologico che regge l'intera argomentazione è, per lo più,sua applicazione è soggettiva e dipende dall'interpretazione personale) sono spesso oggetto di dibattito e critiche da parte degli studiosi. Pertanto, sottacere il principio metodologico evita di esporre l'argomentazione a possibili contestazioni e permette di mantenere una certa flessibilità interpretativa. In conclusione, l'omissione del principio metodologico nell'argomentazione può essere considerata una scelta strategica per evitare di indebolire l'argomento e renderlo più suscettibile a critiche. Tuttavia, questa scelta comporta anche una perdita di carattere deduttivo e di stringenza nell'argomentazione.

La giustificazione di una tesi interpretativa altro non è che una giustificazione morale. Qui morale significa non giuridico positivo dato che si potrebbe dire che sono norme morali anche le regole della grammatica italiana. Tutti presentano la struttura logica aperta (secondo Ross L'efficacia manipolatoria delle tecniche di regole "defettibili" o a fattispecie argomentative dipende dal fatto che non esiste alcun criterio il quale indichi quale regola di interpretazione si debba usare). In altri termini, ciascuno di essi è soggetto ad eccezioni non specificabili ("Si deve attribuire ad ogni disposizione il significato conforme specificate all'intenzione del legislatore, a meno che..."), che lo rendono, al tempo stesso, estremamente flessibile - ossia arbitrariamente eludibile dall'interprete ma anche estremamente debole di fronte alla comunità degli interpreti. (taluni rappresentano l'interpretazione come

partire dal testo stesso, senza considerare il contesto o l'intento dell'autore. Questa tecnica si basa sulla presunzione che il significato letterale sia il più affidabile e oggettivo. 2. La seconda classe comprende una serie di tecniche interpretative che vanno oltre il significato letterale e tengono conto del contesto, dell'intento dell'autore e di altri fattori. Queste tecniche includono l'interpretazione teleologica, che si concentra sull'obiettivo o lo scopo della norma interpretata; l'interpretazione sistematica, che considera il contesto normativo in cui la norma si inserisce; l'interpretazione storica, che analizza il contesto storico in cui la norma è stata formulata; e l'interpretazione analogica, che si basa su casi simili precedentemente interpretati. È importante sottolineare che queste due classi di tecniche interpretative non sono mutuamente esclusive e spesso vengono utilizzate in combinazione per ottenere una comprensione più completa e accurata del testo normativo.contrario (in una primavariante di questo argomento).
  1. La prima classe comprende tutte le tecniche interpretative che conducono ad un significato letterale del testo normativo.
  2. La seconda classe comprende tutte le rimanenti tecniche interpretative, quelle cioè che conducono ad un significato diverso da quello letterale.
Tali tecniche sono riconducibili tutte ad un qualche uso dell'argomento della intenzione del legislatore (nell'una o nell'altra delle sue possibili varianti). Nel senso che sempre si adduce -o si fa tacito riferimento a la presunta intenzione del legislatore per giustificare l'attribuzione ad un testo normativo di un significato diverso da quello letterale. Il che non esclude, beninteso, che si possa fare appello alla volontà del legislatore anche in favore di una interpretazione letterale (come vedremo, l'argomento a contrario, anche nella sua variante letteralista, cui si è fatto cenno un momento fa, suppone un riferimento alla volontà legislativa). L'argomento dell'intenzione del legislatore, infatti,può essere usato in due modi distinti (ne diremo tra poco): a) come argomento autonomo e per sé concludente; b) come argomento ausiliario, parte di una più ampia strategia argomentativa. Si noti: il significato letterale (o comune) che le parole avevano al momento della entrata in vigore del testo normativo non necessariamente coincide con il significato letterale (o comune) che le parole assumono nel momento in cui il testo è interpretato o applicato. E d'altra parte: un conto è l'intenzione del legislatore storico in carne ed ossa; altra cosa è l'intenzione che si può congetturalmente attribuire al legislatore mediante un enunciato controfattuale del tipo: "Se il legislatore avesse preso in esame la tale fattispecie, l'avrebbe disciplinata così-e-così" (13). Pertanto, sia l'appello al significato letterale delle parole, sia l'appello all'intenzione del legislatore possono

atteggiarsi in due modi diversi. Una forma possibile dei due argomenti è l'interpretazione originalista, nelle due varianti, letteralista e intenzionalista. L'altra forma possibile è l'interpretazione evolutiva, anch'essa nelle due possibili varianti, letteralista e intenzionalista (14).

3. L'interpretazione letterale. La prima e più elementare tecnica di interpretazione è dunque quella che va sotto il nome di interpretazione letterale. Tuttavia, l'espressione "interpretazione letterale" non ha, nell'uso comune, un significato univoco (15). Per "interpretazione letterale" possono intendersi fondamentalmente due cose:

  1. In un primo senso, per "interpretazione letterale" può intendersi una interpretazione "a prima vista" (17). Così intesa, l'interpretazione letterale si contrappone all'interpretazione "all things considered".

"tutto considerato" (18). L'interpretazione prima facie è frutto di comprensione irriflessa del significato: di intuizione linguistica, se così vogliamo dire, dipendente dalle competenze linguistiche e dalle aspettative dell'interprete (19). L'interpretazione all things considered, per contro, è frutto di problematizzazione del significato prima facie e di ulteriore riflessione (anche se, beninteso, è perfettamente possibile che il significato "tutto considerato" venga poi a coincidere con significato prima facie) (20).

2. In un secondo senso, per 'interpretazione letterale' può intendersi una interpretazione non-contestuale o a-contestuale (21). Così intesa, l'interpretazione letterale si contrappone ovviamente all'interpretazione contestuale (22). Contestuale è quella interpretazione che, nell'attribuire significato ad un testo normativo, tiene conto di elementi extra-testuali, quali ad

esempio: a) la supposta intenzione del "legislatore" (inteso in senso generico o "materiale" come autore del testo normativo interpretato) comunque ricostruita (ad esempio, con riguardo ai lavori preparatori)(23); b) le circostanze di fatto in cui il testo normativo è stato emanato o promulgato; c) altri testi o frammenti di testo contigui o comunque circostanti al testo interpretato (al limite: l'intero ordinamento giuridico) (24). A-contestuale o non-contestuale è quella interpretazione che si limita ad applicare le regole semantiche e sintattiche della lingua di cui si tratta, e che riflette dunque il contenuto concettuale del testo normativo, per sé preso, senza riguardo ad altri elementi. Accanto a questi due significati fondamentali, si possono tuttavia registrare ulteriori sfumature di significato dell'espressione 'interpretazione letterale'. 3. In un terzo senso, per 'interpretazione letterale' può intendersiUna interpretazione non-correttiva, ossia una interpretazione detta talvolta "dichiarativa" (25) - la quale né estende, né restringe il supposto significato.
Dettagli
A.A. 2020-2021
111 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher stefania99pipitone di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Logica e metodologia giuridica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Biondo Francesco.