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A
potevano corrispondere allo stesso fonema (Aa, match fonetico o di nome).
Risultati: incremento dei tempi di reazione dalla prima alla terza condizione.
modello “a corsa di cavallo”:
Posner la presentazione visiva di una coppia di lettere attiva due
➪
codici rappresentazionali uno visivo e uno fonetico; all’interno di ciascun codice vengono
compiute due azioni:
risposta uguale/diverso sovrapposizione di sagome (codice visivo)
➪
• 7
se differiscono per grandezza normalizzazione, la dimensione e l’orientamento vengono
➪
• trasformati per poi essere confrontati (allungamento dei tempi di reazione = match analogico -
match di forma)
match di nome - match analogico = recupero del codice fonemico ella memoria a lungo termine
• (70-120 millisecondi)
Insieme ai tempi di reazione solitamente viene analizzato anche il numero di errori, utile per
rivelare le regole che il bambino usa per risolvere il problema.
Tramite l’analisi del compito si è potuti giungere a modelli dell’elaborazione cognitiva
altamente formalizzati e specifici in grado di descrivere in modo preciso e dettagliato la
struttura formale del modo in cui il soggetto esegue uno specifico compito, ossia i
processi che egli utilizza a partire dal suo livello di competenza, dai vincoli del suo
sistema cognitivo e dalle richieste specifiche poste dal compito.
Questi modelli hanno consentito la traduzione dei processi di elaborazione in sequenze
di istruzioni eseguibili (se … allora).
Il confronto con la teoria piagetiana
Neopiagetiani: arricchiscono e specificano la teoria di Piaget approfondendo lo studio dei
processi che spiegherebbero il cambiamento evolutivo e la variabilità interindividuale tra bambini
della stessa età, chiarendo e ridefinendo la nozione di stadio e proponendo spiegazioni specifiche
per i diversi domini di conoscenza.
Utilizzo dell’approccio dell’analisi del compito per studiare le capacità di ragionamento; l’obiettivo
è quello di dimostrare che il corretto superamento di un compito implica una serie di abilità
distinte e spesso eterogenee.
Inferenza transitiva
Piaget Bryant e Trabasso
Parte della struttura logica dello stadio Nell’esecuzione di un compito simile sono
operatorio concreto. coinvolte molteplici risorse di tipo attentivo e
La capacità di inferire che A < C dato A < B e soprattuto mnestico, oltre che capacità di tipo
B < C deriva dal fatto che la struttura cognitiva logico.
sottostante ha acquisito la logica della Gli autori dimostrarono che quando i bambini
reversibilità. venivano sottoposti ad un accurato training
Solo la presenza di una struttura mentale allo scopo di aiutarli a memorizzare essi
reversibile consente al bambino di sapevano compiere il ragionamento transitivo.
comprendere che la relazione A < B implica la Gli autori conclusero che la memoria gioca un
relazione inversa B > A. ruolo fondamentale nelle prestazioni cognitive.
Siegler: studi su come i bambini acquisiscono le regole necessarie alla soluzione dei problemi, nel
bilancia a due bracci
compito della usati per indagare il pensiero operatorio formale.
Bambini tra 3 e i 17 anni dovevano prevedere quale dei due bracci si sarebbe abbassato a
seconda del numero di pesi posti sulle tacche e della loro distanza dal fulcro.
Ipotesi: la prestazione alle diverse età può essere predetta da quattro regole:
regola 1: prende in considerazione solo il numero di pesi
• regola 2: prende in considerazione il numero di pesi e le distanze dal fulcro
• regola 3: considerano sia il peso sia la distanza e quando una sola dimensione è uguale, basano
• la loro decisione sull’altra
regola 4: contributo esatto dato da entrambe le dimensioni moltiplicando il numero di persi per
• la distanza.
Secondo l’autore, il tipo di errori erano altrettanto informativi delle risposte corrette e possono
essere spiegati sulla base della rappresentazione che il bambino si è fatto del compito.
5 anni: uso della regola 1 coerentemente
• 9-17 anni: usano una delle altre tre regole, con un incremento in funzione dell’età nell’uso delle
• regole 3 e 4.
Nonostante bambini più grandi facciano uso di regole sofisticate di quelli più piccoli; bambini
cognitivamente più avanzati che utilizzano la regola 3 forniscono prestazioni più scadenti di
bambini meno avanzati che utilizzano le regole 1 e 2.
➡
Andamento a U nella curva di sviluppo del comportamento strategico. 8
Cosa si modifica nel corso dello sviluppo
Sviluppo cognitivo
Causato dall’aumento della capacitò di elaborazione, dal cambiamento nel modo in cui
l’informazione viene rappresentata (il formato delle rappresentazioni) all’interno del
sistema cognitivo, dall’incremento della conoscenza di base, dal cambiamento delle
strategie di codifica e recupero dell’informazione e dallo sviluppo della metacognizione
e dei processi di controllo.
All’aumentare dell’età i bambini acquisiscono una maggiore capacità di elaborazione e
utilizzano regole e strategie più efficienti; di conseguenza anche i prodotti si modificano.
I progressi nel funzionamento cognitivo vanno ricondotti a un incremento nella capacità di
elaborazione, la quale sarebbe provocata dalla maturazione neurologica.
Pascual-Leone: lo sviluppo coincide con la capacità di coordinare più blocchi di operazioni
mentali o blocchi di informazioni e prevede un aumento assoluto della capacità M del sistema di
elaborazione.
Operatore M (spazio centrale di calcolo)
Incrementa l’attivazione di schemi rilevanti per un compito.
Nei primi tre anni attiva schemi sensomotori che aumentano da 1 a 7 in funzione dell’età
che va da 1 mese a 3 anni.
3-15 anni: si attivano schemi operativi e figurativi.
M = e + K
e = numero di schemi esecutivi
K = numero di schemi operativi
Case, al contrario, riconduce i miglioramenti nel ricordo di cifre a un aumento funzionale della
capacità di memoria o spazio totale di elaborazione che si verificherebbe grazie a una
diminuzione in funzione dell’età dello spazio richiesto per l’esecuzione delle operazioni di
immagazzinamento e recupero delle informazioni.
Secondo Case questo aumento nell’efficienza operativa o automaticità sarebbe causato solo dai
processi maturativi che avvengono nel cervello poiché dipenderebbe prevalentemente
dall’esercizio nell’esecuzione delle operazioni implicate nel compito che diventano sempre più
automatizzate e richiedono quindi meno spazio e meno risorse attentive.
Secondo alcuni autori, lo sviluppo cognitivo implica principalmente un cambiamento del formato
rappresentazionale.
Bruner: la conoscenza del bambino è mediata da tre diversi codici rappresentazionali:
1. esecutivo (primi due anni di vita): mediato dall’azione, il bambino conosce la realtà attraverso
la reazione che può esercitare su di essa rappresentazione di come agire sulla realtà e si
➪
identifica con la conoscenza procedurale implicita; attraverso la rappresentazione esecutiva il
bambino può generalizzare schemi di azione costruiti attraverso l’interazione diretta con
aspetti specifici dell’ambiente.
2. iconico: viene integrato al primo codice intorno al primo anno di età e consente al bambino di
conservare in forma di immagine i propri ricordi con la realtà. Questo permette al bambino di
generale una conoscenza più oggettiva della realtà, che comincia d essere definita più per le
sue caratteristiche intrinseche che per l’azione immagini mentali
➪
3. simbolico (6-7 anni): mediato principalmente dal linguaggio ma può coinvolgere anche altri
sistemi simbolici (es. numero, musica). É completamente sganciata e indipendente dal dato
concreto e si struttura secondo la logica semantica. In questa fase il bambino dispone quindi
di un sistema di codifica molto potente e flessibile che gli consente di formulare aspettative e
generare inferenze, di costruire ipotesi, concetti e conoscenze per manipolare e trasformare la
realtà esterna.
Un fattore chiaramente soggetto al cambiamento evolutivo è la quantità di rappresentazioni che il
bambino possiede relativamente a una specifica area o dominio della conoscenza.
Dominio Insieme specializzato delle rappresentazioni che fanno da supporto a un’area di
conoscenza e delle procedure che servono per manipolare le rappresentazioni. 9
Con lo sviluppo e l’esperienza il bambino accumula una conoscenza sempre più vasta relativa a
ogni dominio e si forma delle rappresentazioni dell’ambiente che possono includere sia aspetti di
natura episodica e contestuale (legati a episodi specifici) sia aspetti concettuali (basati su
informazioni percettive e dinamico-funzionali).
Nelson: i bambini fin dai primi mesi di vita hanno una tendenza innata a ricordare meglio eventi
che si verificano frequentemente secondo uno schema spazio-temporale costante rispetto a
eventi poco frequenti e caratterizzati da un’organizzazione spazio-temporale più variabile.
Le rappresentazioni degli eventi più frequenti verrebbero memorizzare nella memora procedurale
script.
in un formato denominato Rappresentazione prototipica degli eventi.
Rappresentazioni concrete degli eventi, fortemente
connotate da attributi contestuali e procedurali.
La comparsa della capacità di categorizzare le informazioni, di formare rappresentazioni mentali
prototipiche degli oggetti basate sulle loro proprietà funzionali e percettive e di formare concetti
organizzandoli in gerarchie è successiva alla capacità di memorizzare gli eventi e alla formazione
degli script.
I concetti possono possono legarsi tra loro a diversi livelli di concettualizzazione collocabili in una
scala inclusivo-gerarchica.
Il tentativo di capire in che modo l’expertise modifica l’attività di elaborazione di informazione ha
portato a numerose ricerche.
Secondo Chi e Glaser, l’acquisizione di expertise influenzerebbe due diverse componenti:
1. Struttura della conoscenza (memoria semantica): può essere immagazzinata come una rete
rappresentazionale o reticolo semantico composta dai concetti e dalle loro relazioni.
Le differenze principali riguardano la quantità di concetti compresi nella rete, la densità delle
connessioni tra i concetti della rete e l’organizzazione dei concetti che possono essere
raggruppati in unità più ampie dotate di significato.
Ciò che si modifica con lo sviluppo non è solo il patrimonio di conoscenze di base ma soprattutto
il modo in cui la conoscenza è organizzata, che diventa sempre più articolato, gerarchizzato e
dunque complesso.
- Risolvere un problema di matematica
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