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SUM-UP GENERALE

Concetti che accomunano gli approcci contemporanei à

1. Siamo dotati di un meccanismo generale di apprendimento il sistema cognitivo umano è in grado di

apprendere relazioni di tipo associativo tra stimoli che si presentano con regolarità nell’ambiente, ma

anche di individuare e rappresentare le regolarità di una sequenza temporale sulla base della probabilità

con cui un elemento della sequenza segue quello precedente. Estrarre regolarità dall’ambiente permette al

sistema cognitivo di acquisire nuove conoscenze, di apprendere a programmare nuovi comportamenti e di

modificare le conoscenze e i comportamenti che già possiede.

L’ipotesi secondo cui le rappresentazioni contenute nella nostra mente sono context-dependent, vincolate

all’esperienza individuale, è ripresa da connessionismo e neurocostruttivismo:

- Connessionismoà la capacità delle rete di modificare grazie all’apprendimento la configurazione

dei pesi delle connessioni comporta una modifica delle rappresentazioni che la rete costruisce

dell’ambiente.

- Neurocostruttivismo lo sviluppo cognitivo implica un cambiamento graduale delle

à

rappresentazioni che diventano nel tempo sempre più interconnesse. Con l’aumentare dell’età

l’acquisizione di nuove conoscenze è sempre più vincolata dalle conoscenze preesistenti nel

sistema.

L’ipotesi di un meccanismio generale di apprendimento si applica a prescindere dalla natura dell’input e

porta alla costruzione di rappresentazioni dominio-specifiche. Questa concezione supera la visione

dicotomica tra un sistema cognitivo dominio-specifico e uno dominio-generale. Il neurocostruttivismo

postula l’esistenza di un sistema cognitivo che è dominio-specifico dal pdv rappresentazionale e dominio-

generale dal pdv dei meccanismi che guidano l’emergere di rappresentazioni.

2. Apprendimento e sviluppo sono due concetti strettamente correlati in quanto portano a una radicale

trasformazione dell’architettura cognitiva.

- Piaget: le strutture cognitive non sono innate ma si creano progressivamente con l’attività

dell’individuo (costruttivismo piagetiano). La relazione tra uomo e ambiente è bidirezionale.

- Neurocostruttivismo: riprende Piaget ma lo sviluppo implica modificazioni dei sistemi

rappresentazionali grazie agli scambi con l’ambiente e non le strutture cognitive.

Ci sono rapporto bidirezionali tra geni, strutture che i geni specificano, le funzioni psicologiche e i

comportamenti che le strutture consentono di realizzare, e infine l’esperienza nell’ambiente.

3. In che modo avviene il cambiamento del sistema cognitivo?

- cognitivismo e i neopiagetiano: il sistema cognitivo è in gradi di modificarsi attraverso il suo stesso

funzionamento.

- Neurocostruttivismo: riprende e amplia questa concezione le proprietà funzionali delle strutture

à

neurali determinano la natura delle esperienze a cui l’individuo può accedere. In questo modo

influenzano lo sviluppo successivo con i processi di specializzazione interattiva e modularizzazione.

Anche il corpo delimita il tipo di esperienze che il B può fare fungendo da filtro degli input

ambientali (principio di embodiment).

4. Cognizione, percezione e azione sono mutualmente dipendenti: la teoria piagetiano da all’azione un ruolo

centrale nello sviluppo delle funzioni cognitive. Modelli più recenti riprendono questo concetto

sottolineando il fatto che cognizione e azione sono mutualmente dipendenti. il punto di partenza dello

à

sviluppo è caratterizzato dalla presenza di processi cognitivi di base a cui si affianca un sistema di azioni

finalizzate. I B coordinano i propri movimenti con le info percettive con l’obiettivo da raggiungere. Questo è

possibile perché il B è in gradi di anticipare ciò che sta per succedere sulla base delle regole e regolarità che

governano l’ambiente. La info percettive guidano l’azione ma l’azione guida la percezione.

Il legame tra percezione e azione è confermato dalla presenza dei neuroni specchio che si attivano sia

quando noi compiamo un’azione sia quando osserviamo qualcun altro compierla.

5. Superamento della dicotomia tra sviluppo continuo o discontinuo: il cambiamento può essere quantitativo

(comportamentismo e cognitivismo), qualitativo (Piaget), entrambe le cose (connessionismo). è inutile

à

cercare di classificare le categorie in funzione della continuità7discontinuità dello sviluppo. Oggi sappiamo

47

che anche se i processi cognitivi si mantengono stabili nel corso dello sviluppo, essi possono dare origine a

modificazioni di natura qualitativa nel comportamento osservabile. Durante lo sviluppo un piccolo

cambiamento quantitativo può portare a un grande cambiamento qualitativo nelle abilità del B.

l’andamento è continuo e discontinuo contemporaneamente, ci sono momenti di maggiore crescita e

momenti di minore crescita.

6. Lo sviluppo ontogenetico si innesta sui risultati dello sviluppo filogenetico il cambiamento cognitivo è un

à

fenomeno evolutivo che è un prodotto dell’evoluzione.

LO SVILUPPO DELLA MEMORIA

Funzione cognitiva della memoria e definizione

La memoria di lavoro serve per conservare l’info sensoriale per il tempo necessario alla sua successiva

elaborazione.

A memoria serve a mantenere nel tempo le info che derivano dall’esperienza passata, così che possano

essere conservate e recuperate; da continuità alla nostra percezione del mondo e alla comprensione

dell’ambiente che ci circonda. Infine rende possibile l’apprendimento e quindi anche lo sviluppo.

MEMORIA= insieme di processi con cui il soggetto conserve e immagazzina le rappresentazioni derivanti

dall’elaborazione compiuta sull’info.

IMMAGAZZINAMENTO: tutte le attività che hanno a che fare con l’inserimento di info nel sistema di

memoria, quindi con i processi legati al prestare attenzione, comprendere, memorizzare e studiare. Può

coincidere con il processo di apprendimento (memoria VOLONTARIA) o avvenire in modo involontario

(memoria INCIDENTALE).

RECUPERO= tutti i processi che rendono disponibile in un preciso momento l’info immagazzinata in

memoria. Implica riconoscimenti, ricordo, ricostruzione di ciò che è stato immagazzinato. È strettamente

legato all’immagazzinamento: il modo in cui l’info viene immagazzinata influisce sulla facilità con cui la si

può recuperare.

Sia la memoria implicita che incidentale possono avere o non avere caratteristiche di

coscienza/consapevolezza.

La memoria non è un processo unitario, ma è una funzione complessa che racchiude processi diversi,

controllati da sistemi neurali diversi che nel corso dello sviluppo si coordinano sempre di più. 48

Sviluppo della memoria

È un aspetto fondamentale dello sviluppo cognitivo, per porte apprendere qualcosa dai suoi incontri con il

mondo, il B deve possedere fin dall’inizio una capacità elementare di conservare le info che acquisisce. Il

contenuto di quello che viene immagazzinato è una funzione della capacità del B di rappresentare l’info.

Ontogenesi della memoria secondo Piaget: il funzionamento dei processi di memoria dipende fortemente

dalla capacità rappresentativa che il B possiede alle diverse età.

Nel 1° anno di vita la capacità di ricordo è limitata al riconoscimento perché la capacità di rappresentare

oggetti/eventi in loro assenza non è ancora sviluppata. La capacità di rievocare compare dopo i 18 mesi

quando emerge la capacità di creare rappresentazioni mentali.

No capacità simboliche no capacità rappresentative no capacità di rievocare un oggetto che non è

à à

presente.

Tra la memoria e lo sviluppo dell’intelligenza c’è un stretto legame: il ricordo si basa su un processo di

codifica e i B assimilano i ricordi agli schemi mentali che possiedono dalla nascita. Inoltre, il formato in cui

l’info viene memorizzata è strettamente legato agli schemi mentali e si modifica quindi con lo sviluppo.

Piaget è il primo a porre l’attenzione sul fatto che il ricordo non è una registrazione passiva di quelle che

viene percepito, ma si modifica in funzione del livello di comprensione e ragionamento del B. nel tempo il

modo di ricordare diventa più accurato e sofisticato perché con lo sviluppo cambia il codice

rappresentazionale con cui immagazziniamo i ricordi.

Amnesia infantile: consiste nel fatto che i ricordi di episodi accaduti prima dei 2-3 anni sono scarso o

assenti. L’amnesia infantile è importante perché è legata alla comprensione di qual è il destino dell’info

nella MLT. Perché le info immagazzinate nei primi 3 anni d vita non sono disponibili?

FREUD: l’amnesia infantile è dovuta a meccanismi di rimozione conseguenti a eventi traumatici. Tuttavia

non spiega perché questo fenomeno sia solo nei primi anni di vita e perché coinvolga tutti i ricordi. Da per

scontato la formazione del ricordo e si focalizza più che altro sull’incapacità di rievocarlo.

NEISSER: esistono delle differenze nel funzionamento dei processi di memoria tra B e adulti che spiegano

l’amnesia.

- Differenze dei formati di codifica del ricordo (verbale vs non verbale)

- Differenze nei processi (implicito vs esplicito)

Alla base dell’amnesia non c’è un problema di accessibilità ai ricordi ma piuttosto il fatto che i ricordi “non

esistono” in forma verbalizzabile. I ricordi precoci non vengono registrati e successivamente consolidati in

un modello esplicito, episodico e autobiografia e per questo non si riesce a rievocarli.

L’attenzione non è più posta solamente sulla memoria verbale e autobiografica, ma su altre forme di

memoria, quella implicita. Anche nei B che sono troppo piccoli per parlare e per fornire dati autobiografici

esistono diverse forme di memoria che sono misurabili con compiti diversi da quelli di rievocazione verbale.

ESPERIMENTO sulla memoria autobiografica nei B di 3 e 5 anni. (Pillemer).

Si analizza il ricordo dell’evacuazione di una scuola per un allarme incendio. Viene testato tramite

intervista ai B al t1 (dopo 2 settimane) e al t2 (dopo 7 anni).

T1: 3,5 anni ricordano l’evento ma non riportano la corretta sequenza degli eventi ne la causa del

falso allarme. 4,5 anni ricordano l’evento, riportano gli eventi nella sequenza corretta e la causa

dell’allarme.

T2: 3,5 anni nessun B ricorda l’evento. 4,5 anni ricordano l’evento anche se con forti differenze

interindividuali.

RISULTATI: la prestazione dei B di 3 anni

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
91 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher f.rob di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo cognitivo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Macchi Cassia Viola.