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TEMA: LO SVILUPPO AFFETTIVO
Studiare lo sviluppo affettivo significa analizzare il tipo di rapporto che il
soggetto instaura con l’ambiente, evidenziando i fattori che influenzano
l’evoluzione e rappresenta un aspetto importante insieme alla sfera cognitiva
per la strutturazione della personalità di un soggetto. In base all’intensità, la
durata e alle modalità di insorgenza, i fenomeni affettivi si manifestano
attraverso i sentimenti, le emozioni e l’umore.
La relazione con la persona di accudimento (madre) è unica e una volta
stabilita si mantiene inalterabile come la più forte relazione d’amore e come
prototipo di tutte le successive relazioni affettive.
Un importante contributo allo sviluppo affettivo del bambino viene fornito
dalla psicoanalisi classica secondo la quale il funzionamento dell’individuo
adulto è influenzato dalle esperienze vissute durante l’infanzia. I
comportamenti sono frutto di un’energia che deve essere sfogata all’esterno
per evitare stato di tensione. La relazione oggettuale è la forma di rapporto con
le persone del mondo circostante e deriva dalla dinamica tra pulsione interna
ed “oggetto” che ne consente la realizzazione. Le fasi dello sviluppo affettivo
sono determinate dalla soddisfazione o frustrazione di bisogni corporei legati a
specifiche zone erogene. Freud ha ricostruito lo sviluppo affettivo
dell’individuo attraverso una sequenza di stadi. Ogni stadio dello sviluppo
affettivo è collegato ad una zona del corpo, che diventa la meta della
pulsione. Tali stadi non hanno una configurazione rigida, ossia è possibile il
passaggio alla fase successiva senza aver completato quella precedente. Gli
stadi sono rappresentati dalla fase orale, fase anale, fase fallica, fase di latenza
e fase genitale adulta. La fase orale è legata al primo anno di vita e ha come
caratteristiche principali il ruolo della bocca come zona erogena e la
dipendenza dalla madre; la fase anale si verifica tra il secondo e il terzo anno e
si basa sulla percezione dell'indipendenza dalla figura materna e
sull'assunzione del controllo degli sfinteri; la fase fallica inizia dal terzo/quinto
anno e si caratterizza come periodo di esplorazione dei genitali; la fase di
latenza dura dal quinto al dodicesimo anno di vita e ed è un periodo di
passaggio dalla sessualità infantile a quella adulta; la fase genitale segna il
ritorno dell'attenzione sui genitali, visti però come fonte di piacere rivolta
all'esterno. L'avvicendarsi di queste fasi consente all'individuo di raggiungere
un pieno sviluppo affettivo.
Un altro importante studioso che ha contribuito allo studio dello sviluppo
affettivo è Bowlby. Secondo Bowlby gli esseri umani sono geneticamente
predisposti a stringere legami affettivi solidi e duraturi con un altro
significativo. Questa tendenza viene detta “attaccamento” e comporta la
tendenza a prendersi cura di un altro significativo. Nella prima infanzia è la
vicinanza fisica con il caregiver che permette al bambino di soddisfare il suo
bisogno di attaccamento. Nel momento in cui il bambino cresce, aumenta
l’integrazione fra più sistemi comportamentali e si costruisce una
rappresentazione interna della relazione d’attaccamento detta “modello
operativo interno”. Si tratta di una struttura che include componenti affettive,
percettive, motorie e cognitive. E’ concepito come una rappresentazione
interna di Sé e di ciascuna figura di attaccamento. Le relazioni con le persone
significative vengono generalizzate in modelli operativi (di Sé, dell’Altro e di Sé-
con-l’Altro) che danno significato alle prime esperienze interpersonali,
funzionano come base per l'assimilazione e l’elaborazione delle successive
esperienze con l’Altro e costituiscono la matrice delle future interazioni. Mary
Ainsworth, una collaboratrice di Bowlby, elaborò una situazione sperimentale
per determinare il tipo di attaccamento tra madre e figlio. La situazione,
denominata "strange situation", era suddivisa in otto episodi, ciascuno della
durata di tre minuti, dove il bambino veniva sottoposto a situazioni
potenzialmente generatrici di "stress relazionale". Nella strange situation i
principali stili di comportamento attivati sono: il comportamento esploratorio; il
comportamento prudente o timoroso; il comportamento di attaccamento; il
comportamento socievole; il comportamento arrabbiato/resistente.
Nel primo episodio, la madre con il figlio, vengono fatti entrare in una stanza di
laboratorio con all’interno dei giocattoli e successivamente lasciati soli. Nel
secondo episodio, il bambino ha la possibilità di esplorare l'ambiente ed,
eventualmente, giocare con la madre. Nel terzo episodio, entra un estraneo
che siede prima in silenzio, poi parla con la madre e successivamente
coinvolge il piccolo in qualche gioco. Nel quarto episodio, la madre esce
lasciando il bambino con l'estraneo. Nel quinto episodio rientra la madre nella
stanza ed esce lo sconosciuto. Nel sesto episodio, la madre lascia di nuovo il
bambino; è da notare che questa volta lo lascia solo. Nel settimo episodio,
entra l'estraneo e, se necessario, cerca di consolare il bambino. Nell’ottavo
episodio la madre rientra nella stanza. strange situation,
La sequenza osservativa di tutte le fasi della permette di
definire quattro tipologie di attaccamento che legano la madre (o la figura
principale di accudimento) e il bambino:
1. Attaccamento "sicuro": il bambino esplora l'ambiente e gioca sotto lo
sguardo vigile della madre con cui interagisce. Quando la madre esce e
rimane con lo sconosciuto il bambino è visibilmente turbato. Al ritorno
della madre si tranquillizza e si lascia consolare.
2. Attaccamento "insicuro-evitante": il bambino esplora l'ambiente
ignorando la madre, è indifferente alla sua uscita e non si lascia
avvicinare al suo ritorno.
3. Attaccamento "insicuro-ambivalente": il bambino ha comportamenti
contraddittori nei confronti della madre, a tratti la ignora, a tratti cerca il
contatto. Quando la madre se ne va e poi ritorna risulta inconsolabile.
4. Attaccamento "disorganizzato": il bambino mette in atto dei
comportamenti stereotipici, ed è sorpreso/stupefatto quando la madre si
allontana. strange situation,
Attraverso una serie di sperimentazioni con la Mary
Ainsworth e John Bowlby hanno potuto notare come il comportamento di
attaccamento, osservato tra la madre e il suo bambino, oltre a fornire
base sicura"
protezione al piccolo, serviva a costituire una " da cui il bambino
potesse ritornare nelle fasi di esplorazione dell'ambiente circostante. Questa
"base sicura" permette così di promuovere nel bambino un senso di fiducia in
sè stesso, favorendone progressivamente l'autonomia.
Mentre per Freud l’affetto del bambino per la propria madre è determinato dal
una motivazione secondaria, derivante dal soddisfacimento di bisogni primari
di alimentazione e pulizia. Per Bowlby, l’affetto del bambino per la propria
madre è determinato da una motivazione intrinseca e primaria, derivante dal
bisogno di contatto e di conforto.
METODI DI INDAGINE:
A livello di indagine rispetto allo sviluppo affettivo, sembra fondamentale
utilizzare i reattivi del disegno.
Le relazioni con l'ambiente sono individuate nel test del disegno della famiglia
di Corman: qui è possibile seguire le fasi dello sviluppo del bambino in base alla
collocazione dei personaggi nello spazio, alle loro dimensioni, alle
caratteristiche grafiche, sulla base delle identificazioni. Di solito il bambino
disegna la famiglia che desidera, o quella di cui ha paura, sulla quale riversa
aspettative, difese, esigenze e tendenze affettive positive o negative, bisogni;
è una famiglia differente dalla famiglia reale.
Il C.A.T. è utile per individuare i conflitti di base nello sviluppo psico-affettivo, i
meccanismi di difesa, i rapporti con i genitori, le tappe della maturazione
affettiva e le identificazioni. Nel C.A.T. sono presentate al bambino scene di
animali, in base ad esse al bambino è richiesto di inventare una storia.
Il Separation Anxiety Test (SAT) è uno degli strumenti usati nella pratica clinica
per misurare i modelli operativi interni, rappresentazioni del legame tra il
bambino e la figura di attaccamento principale, ossia la persona che si prende
cura e accudisce il bambino, in particolare nei primi mesi di vita. Il SAT è un
test semi-proiettivo, composto da 12 vignette.
Al soggetto sono mostrate delle immagini che rappresentano situazioni in cui
un bambino (o una bambina) sarà separato dalla madre o da entrambi i
genitori per periodi di tempo più o meno lunghi. Le immagini che si riferiscono
situazioni moderatamente tranquille
a separazioni più brevi vengono definite
situazioni severe
(M); le altre invece si definiscono (S), in quanto la separazione
è di lunga durata. Contestualmente alla presentazione di ogni singola vignetta,
al soggetto vengono poste delle domande al fine di valutare il tipo di
attaccamento che ha con la figura di accudimento primaria.