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La cittadinanza e la cittadinanza europea

Nessuno può essere privato della cittadinanza per motivi politici, secondo l'articolo 22, viene specificato perché nelle leggi fasciste si poteva perdere per questa motivazione.

Il trattato di Maastricht del 1992 ha introdotto l'uso della cittadinanza europea, che appartiene a chiunque abbia la cittadinanza di uno stato membro dell'Unione. Da diritto a circolare liberamente sul territorio europeo, si ha tutela e protezione diplomatica da parte di qualsiasi stato membro, si ha il diritto di petizione al parlamento europeo e il diritto di rivolgersi al mediatore europeo, il diritto di elettorato attivo e passivo alle elezioni comunali dello stato membro in cui risiede garantito tramite iscrizioni ad apposite liste, e il diritto di elettorato alle elezioni del parlamento europeo nello stato membro in cui risiede.

27/09/2022

Alla sovranità, che è un elemento costitutivo dello Stato, possiamo attribuire un duplicesignificato:

Originarietà: lo abbiamo già visto con le caratteristiche dello stato, corrisponde al principio secondo il quale nasce per forza e volontà propria2. Supremazia: non riconosce autorità superiori, dentro e fuori i propri confini. A questo proposito la supremazia (o sovranità) si divide in: Interna: lo Stato esercita un supremo potere di comando che non trova eguali nell'ambito del proprio territorio. Gli enti (pubblici; locali) che ne fanno parte sono autonomi ma non sovrani, rispondono cioè unicamente alla volontà dello Stato e devono rispettare la Costituzione. Esterna: indica l'indipendenza assoluta tra Stati; questo concetto si afferma con il Trattato di Westfalia del 1648 che pone fine alla Guerra dei Trent'anni e sancisce il riconoscimento degli Stati come autorità sovrane e indipendenti. Pone le basi per la creazione di quello che sarà l'ordine internazionale. La sovranità ha subito nel

Secondo dopoguerra un temperamento che ha generato delle trasformazioni rivoluzionarie del concetto di supremazia (interna ed esterna):

(Interna)

  • ART. 1 COMMA 2 "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."

Partendo dal presupposto che ci indica l'articolo sopracitato, la Costituzione si basa sulla sovranità popolare, deve essere dunque legittimata dal popolo (avere il suo consenso). La finalità che sta alla base di questa sovranità corrisponde all'interesse collettivo della società. La forma di esercizio della sovranità popolare si fonda su un sistema rappresentativo (si parla dunque di democrazia rappresentativa). È importante sottolineare tuttavia, che il popolo deve esercitare la propria sovranità, come afferma l'art. 1, nei limiti e nelle forme stabilite dalla Costituzione, ciò comporta la cessazione del concetto di sovranità assoluta.

Lo Stato pertanto deve assicurare che vi sia un rispetto delle norme per mezzo di sanzioni, sentenze e della magistratura; atti che esprimono la sovranità in quanto volontà irrevocabile dello Stato.

A differenza del sistema di rappresentanza che prevede i parlamentari come intermediari tra la società e lo Stato, gli istituti di democrazia diretta si basano sulle decisioni dirette del popolo che corrispondono allo stesso modo ad una decisione dello Stato. (Es. i Referendum)

Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all'art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana. È uno strumento di democrazia diretta, che consente agli elettori non di eleggere i propri rappresentanti, bensì a rispondere senza intermediari. (Esterna)

Le due guerre mondiali rappresentano il fallimento della sicurezza internazionale. Gli Stati infatti, pur essendo tra loro autonomi, non si sono dimostrati in grado di mantenere rapporti pacifici.

Per questo fu necessario porre fine alla supremazia esterna assoluta degli stati alfine di garantire la sicurezza e la tutela dei cittadini. Gli Stati iniziarono pertanto a porre delle clausole dei loro rispettivi ordinamenti nelle quali accettarono dei limiti alla loro sovranità, per favorire le organizzazioni internazionali. Una di queste è l'ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), istituita nel 1945 a San Francisco; gli Stati si impegnano a rispettare i trattati e le convenzioni che vengono adottate dall'organizzazione di cui fanno parte. Si parla di Diritto Internazionale. Nel 1948 l'ONU sancisce la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo: documento molto importante che prevede l'istituzione di diritti civili e politici, economici, sociali e culturali, riconosce il diritto alla proprietà privata, alla sicurezza sociale, all'istruzione, al lavoro ecc. Tuttavia, anche l'ONU, come afferma il trattato istitutivo

“è fondata sul principio dellasovranità eguale di tutti i membri”, pertanto vieta l’ingerenza nelle questioni interne diciascuno stato (ossia l’intervento in fatti di pertinenza non propria).La limitazione della sovranità statale diventa molto più evidente con la creazione in Europadi Organizzazioni Sovra-internazionali come le comunità europee (CEE; CECA; EURATOM)e l’Unione Europea (istituita con il Trattato di Maastricht).Le organizzazioni sovranazionali dispongono di un’ordinamento giuridico che si imponesugli ordinamenti giuridici degli altri stati. Ciò comporta una cessione di una parte del potereda parte degli stati, soprattutto per quanto riguarda i poteri decisionali e normativi in ambitiche tradizionalmente esprimono la sovranità dello stato, ad esempio la politica monetaria(euro). Le decisioni prese dalle organizzazioni sovranazionali hanno effetti diretti sul nostroordinamento. Le funzioni

dello Stato

Legislativa: consiste nella produzione ed emanazione delle norme. Questa funzione è affidata alle camere.

Esecutiva-Amministrativa: consiste in un'attività di attuazione concreta delle norme con alla base l'interesse della collettività. Il loro perseguimento è affidato al governo, alla pubblica amministrazione e agli enti locali).

Giurisdizionale: individuazione delle norme da applicare alle controversie che vengono portate all'attenzione dei giudici, che devono essere in grado di applicare le sanzioni in caso di mancata osservanza di una norma (certezza del diritto). Questo compito è affidato all'ordinamento giudiziario.

Lo Stato si differenzia da altre organizzazioni politiche che hanno il monopolio della forza legittima in un determinato territorio, per la presenza di un apparato organizzato servito di una burocrazia professionale. L'organizzazione è stabile e impersonale; ed esiste e funziona sulle basi di

Regole prestabilite dalla Costituzione. L'attività complessa dell'apparato è scomposta in compiti minori secondo il principio di divisione del lavoro. L'apparato organizzativo è azionato da uomini che operano nei limiti delle competenze assegnate e procedure prestabilite. Ciò comporta il fatto che l'esistenza dell'apparato prescinde dalle concrete persone fisiche, da qui il carattere impersonale dell'apparato. Dopo l'avvento dello Stato liberale, le funzioni pubbliche furono divise tra più organi diversi da cui dipendeva l'apparato servito della sua burocrazia. Perciò le dimensioni dell'apparato stesso sono aumentate esponenzialmente. Lo Stato è un'entità astratta (ente); la persona giuridica è una finzione del diritto, creata al fine di attribuire allo Stato la capacità giuridica, ossia la titolarità di situazioni giuridiche soggettive attive o passive.

(diritti e doveri), la capacità di agire in modo giuridicamente rilevante e di costituire centri di imputazione di effetti giuridici.

Le persone giuridiche si dividono in pubbliche e private. Le prime perseguono interessi comuni, sono disciplinate dal diritto pubblico (es. Stato, regioni, Comuni); le seconde perseguono invece interessi ristretti a un minor numero di soggetti, sono disciplinate dunque dal diritto privato (es. associazioni, SPA, SRL).

Lo Stato, che è una persona giuridica, si avvale di persone fisiche per compiere la sua azione. Queste persone fisiche si identificano negli organi, che manifestano la volontà per conto di una persona giuridica.

Tra essi intercorre un rapporto organico: ente e organo non sono dunque distinguibili. (es. quando il Parlamento, che è composto da persone fisiche approva una legge, è lo Stato che la approva, così come il Governo e il presidente della Repubblica).

Un altro tipo di rapporto che sussiste tra la

persona giuridica e l'organo è il cosiddetto rapporto di rappresentanza. Il primo funge dunque da rappresentato mentre il secondo da rappresentante, che manifesta la volontà del rappresentato stesso. Le persone fisiche che operano come titolari oppure all'interno dell'organo stesso sono funzionari. I funzionari si dividono in due categorie: - Pubblico impiegato: legato all'ente (Stato) da un rapporto professionale. Percepiscono dunque un vero e proprio stipendio. (Es. funzionari dell'apparato amministrativo) - Funzionario onorario: legato allo Stato per mezzo di un rapporto di servizio per l'esercizio di una funzione pubblica. Percepiscono l'indennità di servizio. (Es. parlamentari eletti) Gli organi si classificano in base a: - Struttura: - Organi individuali: composti da una sola persona fisica. (Es. Presidente della Repubblica) - Organi collegiali: composti da più persone fisiche. (Es. senato; camera dei deputati).

Questa tipologia di organi prevale la maggioranza, si effettuano dunque delle votazioni in merito ad una decisione.

Organi semplici: hanno al loro interno un'unità indivisibile (es. Presidente della Repubblica)

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Publisher
A.A. 2022-2023
5 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgiaamica di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Torretta Paola.