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due terzi dei membri di ciascuna camera; se questa avviene con la
maggioranza assoluta entro 3 mesi può essere sottoposta a referendum
popolare.
Una caratteristica di tutti i regimi democratici moderni, è che al vertice non
esiste un solo organo o una sola persona, ma una pluralità di organi,
indipendenti tra di loro, cui spettano funzioni diverse. Montesquieu formulò la
teoria della separazione secondo la quale era necessario che le funzioni dello
stato fossero affidate a organi diversi e indipendenti fra di loro,per evitare che
la libertà dei singoli potesse essere minacciata. Montesquieu distingueva 3
funzioni:
-legislativa= consiste nel creare le leggi
-esecutiva o amministrativa=applicare le leggi
-giurisdizionale= consiste nel risolvere le controversie tra i cittadini in base
alla legge.
Negli stati democratici contemporanei attualmente esistono due forme di
governo: presidenziale e parlamentare.
- tipo dualistico: il potere esecutivo e legislativo sono affidati a due organi del
tutto separati e indipendenti tra loro: il presidente, che esercita la funzione
esecutiva e il Parlamento, che esercita la funzione legislativa. Sono eletti
entrambi dal popolo. Il presidente è il capo del governo e contemporaneamente
è il capo dello stato, viene eletto direttamente dal popolo ogni 4 anni e non è
responsabile difronte al parlamento.
La forma di governo Parlamentare si basa sulla centralità del Parlamento,
unico organo ad essere eletto direttamente dal popolo. Il parlamento, non
esercita solo la funzione legislativa, ma ha anche il compito di esprimere il
governo e di controllarne l’operato. Il governo deve avere la fiducia del
Parlamento ed è costretto a dimettersi quando questa fiducia viene a mancare.
Il capo dello stato ha il compito di rappresentare l’unità nazionale e di vigilare
sul rispetto della Costituzione.L’Italia ha una forma di governo parlamentare: i
cittadini eleggono il Parlamento che ha il potere legislativo, questo può dare e
togliere la fiducia al governo che ha il potere esecutivo, il presidente della
repubblica è eletto dal parlamento e rappresenta l’unità nazionale.
IL PARLAMENTO Italiano si compone di due Camere: Camera dei deputati,
formata da 630 deputati elettivi__Senato della repubblica, formata da 315
senatori.
È un parlamento bicamerale. Le due camere si riuniscono sempre
separatamente (tranne in casi previsti dalla legge). Ogni decisione del
Parlamento deve ottenere l’ approvazione di ciascuna camera. Le due camere
hanno gli stessi poteri e svolgono le stesse funzioni, per questo si parla di
bicameralismo paritario. Alcuni paesi europei hanno deciso di adottare un
parlamento monocamerale.Le differenze tra Camera e Senato sono minime:
entrambe le camere rappresentano gli stessi elettori ed hanno la stessa
composizione politica. Due camere con gli stessi poteri, per assicurare un
maggiore approfondimento nell’elaborazione delle leggi anche se questo può
comportare inutili ripetizioni.
Le elezioni. Hanno diritto di voto i cittadini italiani che hanno compiuto 18 anni.
I cittadini italiani che risiedono all’estero eleggono 12 deputati e 6 senatori. I
cittadini italiani che risiedono in italia eleggono 618 deputati e 309 senatori. I
sistemi elettorali possono essere ricondotti e due tipi fondamentali: sistemi
elettorali proporzionali e maggioritari. Nei sistemi proporzionali gli elettori
votano per un partito. Si sommano i voti ottenuti da ciascun partito e gli si
attribuisce un numero di seggi proporzionale ai voti ricevuti. Questo sistema si
presenta come uno “specchio” della società anche se presenta dei difetti
perché favorisce la moltiplicazione dei partiti che non assicurano una
maggioranza in grado di governare . Infatti, se i partiti sono numerosi nessuno
riuscirà a conquistare la maggioranza dei seggi in parlamento e il governo
dovrà essere formato da coalizioni poco stabili che non hanno le stesse
opinioni. I sistemi proporzionali possono essere modificati o corretti per
ottenere un effetto di tipo maggioritario tramite : lo sbarramento in base al
quale entrano in parlamento solo i partiti che superano una certa percentuale
di voti e il premio di maggioranza: cioè il partito che ottiene la maggioranza
relativa ottiene un numero di deputati in più che gli consente di avere la
maggioranza assoluta dei seggi. Finora in Italia si sono alternati 3tipi di sistemi
elettorali: sistema proporzionale, misto e sistema proporzionale corretto con
sbarramento e p.di maggioranza dal 2005. I sistemi maggioritari sono
sistemi che alterano la preferenza degli elettori in modo da ridurre il numero
dei partiti presenti in parlamento e favorisce l’ emergere di una maggioranza
stabile.I parlamentari ossia deputati e senatori , sono i rappresentanti del
popolo e sono dotati dell’immunità parlamentare: hanno piena libertà di
parola, non possono essere arrestati o soggetti ad altre forme di limitazioni
della libertà personale senza il consenso della Camera alla quale appartengono.
La principale divisione che si forma in parlamento è quella tra maggioranza
(appoggia il governo) e opposizione (lo contrasta). Le regole per lo svolgimento
dei lavori parlamentari sono stabilite da ciascuna Camera con un proprio
regolamento che serve da una parte ad assicurare l’efficienza della Camera e
dall’ altra a garantire che i diritti delle opposizioni siano tutelati. Ciascuna
camera elegge un presidente che dirige la discussione e mette in votazione le
deliberazioni. I dibattiti si svolgono nelle aule di Montecitorio (C.deputati) e di
P.Madama(Senato della Repub). Ciascuna camera resta in carica 5
anni(legislatura). Alla fine, il pres.della repubblica scioglie le camere e indice
nuove elezioni. Inoltre il presidente può indurre elezioni anticipate. Il
parlamento svolge tre funzioni fondamentali: fa le leggi, controlla il governo ed
elegge gli organi di garanzia; questi organi vengono eletti dal parlamento in
seduta comune (presenza congiunta dei deputati e senatori)e sono: il
presidente della repubblica, 5 giudici della corte costituzionale e 8 componenti
del consiglio superiore della magistratura.
Perché una decisione del Parlamento diventi legge, è necessario seguire il
procedimento legislativo composto da:
-Iniziativa :proporre una legge alla discussione del parlamento. La proposta
deve essere redatta in articoli e prende il nome di disegno di legge. L’iniziativa
può essere esercitata dal governo, da ciascuna camera e da ciascun senatore,
da ciascun consiglio regionale, da 50.000 elettori.
-Discussione e approvazione: una volta che il disegno di legge è giunto a una
camera, il suo presidente lo invia ad una commissione permanente in base all’
argomento che viene trattato. Ora sono previste 2 possibilità: il procedimento
normale: il disegno di legge viene discusso nella commissione e poi viene
ridiscusso e approvato nell’assemblea plenaria: la commissione si riunisce in
sede referente discute la proposta in aula e qui si procede a una nuova
discussione e poi alla votazione. Ogni parlamentare, prima delle votazioni può
presentare degli emendamenti cioè proposte di modifica e questa pratica
chiamata ostruzionismo, viene usata per ritardare il più possibile l’
approvazione. Con il procedimento abbreviato, la commissione si riunisce in
sede deliberante cioè non si limita a discutere la legge, ma la approva in via
definitiva.
Ogni legge deve essere approvata da ciascuna camera con lo stesso testo. Se
la 2° camera apporta delle modifiche deve essere rimandata alla prima camera
ecc. una volta che la legge è stata approvata da entrambe le camere con lo
stesso testo, deve essere promulgata dal presidente della repubblica entro
30gg. La promulgazione è una dichiarazione che afferma l’ approvazione della
legge da parte delle due camere e l’ obbligo per i cittadini di rispettarla. Il
presidente però può anche decidere di non promulgare la legge e di rimandarla
alle camere e questo potere viene chiamato veto sospensivo. Dopo la
promulgazione la legge è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore il
15°gg successivo alla data di pubblicazione.
Il governo Secondo l’art.92 è composto dal presidente del consiglio e dai
ministri che insieme formano il consiglio dei ministri. Il governo italiano ha
sede a Roma, presso Palazzo Chigi.
Il presidente del consiglio è designato al presidente della repubblica ed è il
capo del governo,ne dirige la politica, promuove e coordina l’ attività dei
ministri. I governi di solito vengono designati con il nome del loro presidente.
La presidenza del consiglio ha sede a Roma, presso il Viminale. Ciascun
ministro è a capo di un particolare ramo della Pubblica amministrazione che
viene chiamato ministero; dirigono uno specifico settore dello stato e
contribuiscono a definire l’indirizzo politico del governo nel suo complesso.
Attualmente sono 13. I ministri senza portafoglio sono invece coloro che
non hanno alle loro dipendenze un ministero, ma svolgono incarichi particolari
e fanno parte del consiglio dei ministri. Il consiglio dei ministri è un organo
formato da una ventina di persone. Deve discutere il programma del governo e
approvare i disegni di legge che il governo intende presentare al parlamento.
Il Presidente della Repubblica sceglie l’esponente politico al quale conferisce
l’incarico di formare il governo.Una volta ricevuto l’incarico di formare il
governo, il presidente del consiglio apre le trattative con i partiti con cui ritiene
di poter formare la coalizione; se l’accordo si conclude, sceglie i ministri. a
questo punto il presidente della repubblica procede alla nomina del presidente
del consiglio e dei ministri, che prestano giuramento nelle sue mani. Da questo
momento il nuovo governo entra in carica. Per ottenere la pienezza dei suoi
poteri, il governo deve ottenere la fiducia del parlamento. Entro 10gg dalla sua
formazione, il governo deve presentarsi davanti a ognuna delle due camere
dove espone il proprio programma che in seguito viene esaminato dalle camere
che procedono poi separatamente alla votazione della mozione di fiducia.
Le funzioni del governo: potere esecutivo cioè da esecuzione alle leggi
approvate dal parlamento e determina l’indirizzo politico dello stato. È il più
forte degli organi costituzionali. Le prerogative del governo possono essere di
indirizzo politico: politica interna (economica, fiscale, industriale) e politica
estera(relazioni con altri paesi)e interviene nella formazione delle leggi.Solo in
due casi può esercitare direttamente il potere legislativo cioè approvando atti
che hanno forza di legge: decreti legge e decreti