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Lo sconto commerciale
Abbiamo imparato a «spostare» correttamente un capitale nel
futuro e a determinare il montante da esso generato.
Naturalmente, è possibile anche l’operazione inversa.
La situazione tipica è quella di un soggetto «A» che vanta un
credito nei confronti di una certa persona; tale credito ha una
scadenza futura, cioè deve essere riscosso in una data a venire. Se
A ha immediato bisogno di denaro, può cedere il suo credito a un
altro soggetto «B», che alla scadenza riscuoterà il credito al posto
di A e che in cambio darà ad A una certa somma.
Ma quanto deve ricevere, oggi, A da B in cambio della cessione
del credito?
In questo caso il capitale in gioco non e` l’importo disponibile
oggi, ma quello disponibile in futuro.
L’importo C, allora, va collocato sull’asse temporale in una data
futura.
L’importo che si riceve in cambio della cessione di C, invece, si
definisce valore attuale.
Indicando con V il valore attuale, l’asse temporale che descrive la
generica situazione appena descritta risulta simile al seguente:
Seguendo un ragionamento del tutto analogo a quello che si e`
adottato per il capitale e per il montante, dovrebbe apparire
chiaro che il valore attuale deve essere più piccolo del capitale:
V <C
Ritornando all’esempio da cui si è partiti, chi (come B) riceve il
diritto a riscuotere un credito in data futura, sarà disposto a
cedere oggi, in cambio, un importo di denaro più piccolo rispetto
al credito futuro. La differenza tra questi due importi viene
sconto.
definita S, C e V sussiste la
Se indichiamo lo sconto con S, allora tra
relazione:
Se nell’equazione indichiamo anche le date in cui questi
importi sono disponibili, la si può riscrivere come: