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Linguistica storica 6 - Le labiovelari e teoria glottidale Pag. 1
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LE LABIOVELARI

Sappiamo che all’indoeuropeo sono state attribuite 3 serie di velari: le velari pure, le velari palatali

e le labiovelari. Nelle lingue satem si fondono le velari pure e le labiovelari, mentre le velari palatali

hanno esiti a se stanti, in genere in sibilante (a [k] e [g] del latino o del greco corrisponde nella

lingua satem a [s] o [z] e quindi si ricostruisce la velare palatale)

Quindi, le labiovelari delle lingue satem si fondono con le velari pure (anche se in sanscrito le

labiovelari tendono a palatalizzarsi davanti a vocale palatale, cioè davanti ad [e] e ad [i]);

mentre nelle lingue centum, le labiovelari hanno esiti a se stanti, perché si fondono le velari pure e

le velari palatali.

LABIOVELARI DELL’INDOEUROPEO: *kᵂ, *gᵂ, *gᵂh.

- In Latino, soprattutto la sorda si mantiene come “qu”;

- la sonora in genere diventa [v];

- in Germanico funziona sempre la legge di Grimm, quindi *kᵂ diventa hᵂ.

Il problema è il Greco perché in Greco ci sono sviluppi più complessi (tra l’altro il greco antico è

diviso in dialetti e quello più conosciuto è quello Attico, che è quello in cui sono scritte la maggior

parte delle opere letterarie che sono pervenute.

Le labiovelari (in greco) diventano:

- dentali davanti a [e] e [i] - (dentale sorda se si ha la labiovelare sorda e sonora se si ha la

labiovelare sonora);

- bilabiale davanti a [a] e ad [o];

- Legge Saussure: le labiovelari diventano velari pure in vicinanza di [u] (quindi o prima o dopo

[u]).

Nell’indoeuropeo si ha la radice *kᵂel (con la labiovelare sorda). Il grado forte è *kᵂol (da questo in

latino si ha la parola “coltura”, “coltivazione”, “coltivare”). In greco, *kᵂ diventa diventa bilabiale

sorda, cioè [p]. Infatti, in greco si hanno parole come “ai-polos” (ovvero il pastore delle capre).

Ci sono altre parole che terminano per -polos, ma accanto a queste c’è un’altra parola in greco,

che è “bou-kòlos” (il pastore dei buoi).

Allora Saussure si chiese: è un’altra radice? non è possibile, è la medesima radice: succede che

prima della labiovelare c’è la [u], e quindi la labiovelare perde l’elemento labiale e rimane velare,

per questo si spiega la [k]. Quindi la radice è la stessa —> questa è la legge boukòlos.

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Latino: “que” (congiunzione “e”) —> *kᵂe (in latino la labiovelare rimane labiovelare)

Greco: la labiovelare davanti ad [e] diventa dentale, cioè diventa [t]; infatti in greco la congiunzione

coordinante è “te”.

In antico indiano (lingua satem) la labiovelare si fonde con le velari pure, quindi diventa *ke; poi

questa [k], davanti alla vocale anteriore [e], si palatalizza e quindi diventa [c] e si ha *ce. Adesso, la

[e] nell’antico indiano diventa [a], e quindi *ce —> ca (lett. cià - attestato).

Sempre in latino:

- “quid” —> *kᵂid —> “ti” in greco; in antico indiano *kᵂid diventa *kid, [k] si palatalizza perché è

davanti ad [i] e quindi si ha “cid”.

- “quod” —> *kᵂod; nell’antico indiano diventa *ko e dopo ka.

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*gᵂem- (radice del verbo “venire”)

Gotico: qim-an (—> legge di Grimm: la sonora è diventata sorda);

• Indiano: gam-an (la labiovelare si è fusa con la velare pura, quindi è diventata velare pura e la [e]

• è diventata [a]);

Grado ridotto di *gᵂem- è *gᵂm- ==> Quindi in greco: [m] si sviluppa in [a]; la labiovelare davanti

ad [a] diventa una labiale sonora [b].. E infatti in greco si ha *ba-n-jo

• Latino: ven-io (la labiovelare diventa [v]); la nasale prende vocale d’appoggio [e], infatti si ha “en”.

Il problema è che non si sa se si tratta di un grado normale o un grado ridotto, perché potrebbe

essere benissimo il grado normale (che è attestato nel gotico), ma anche un grado ridotto (che è

attestato nel greco) [è probabile che venga dal grado ridotto, perché ha la stessa formazione del

greco (n-jo).

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LATINO GRECO INDIANO INDOEUROPEO

formus thermòs gharma *gᵂhermos

- (grado norm)

*gᵂhormos

(caldo) (caldo) (calore) (grado forte)

- I fonema: nel greco abbiamo una sorda aspirata (pronunziata come interdentale fh); nel latino si

ha [f] e nell’indiano abbiamo [gh]. Stando al greco, se c’è la sorda aspirata noi pensiamo che si

sia una sonora aspirata, e allora si penserebbe a [dh] (che al latino ci potrebbe stare perché le

sonore aspirate in posizione iniziale in genere diventano [f]). Però [dh] con [gh] dell’indiano non

va (perché tra l’altro nell’antico indiano le sonore aspirate si mantengono), quindi bisogna

escludere [dh]. Quindi si parte dall’antico indiano (lingua satem), quindi le velari pure si fondono

con le labiovelari. Ora, siccome si deve escludere la velare [gh] a causa del greco (perché

altrimenti avremmo [kh], ma abbiamo [th]) quindi dobbiamo ricostruire una labiovelare,

ovviamente aspirata —> nell’antico indiano si fonde con la velare pura; nel latino come tutte le

sonore aspirate diventa [f] in posizione iniziale, e nel greco la labiovelare diventa [th].

—> *gᵂhermos è sicuro a causa del greco; in antico indiano potrebbe essere sia il grado

normale sia il grado forte; per quando riguarda il latino può essere o il grado forte o il grado

ridotto, ma è sicuro il grado forte.

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ANTICO INDOEUROPEO

GRECO INDIANO

GERMANICO

LATINO

ITTITA TEDESCO *gᵂhen-

(grado normale)

*gᵂhon-

(grado forte,

*then gund-fan

kwen- ghn-anti attestato nel

*gum-þ

(theino-verbo

de-fend-o (la bandiera greco phon-os)

(colpire, (battaglia) (uccidere)

colpire;

(difendere) per la

phon-os-nome:

uccidere) battaglia) *gᵂhn-

uccisione) (grado ridotto,

attestato nel

germanico e

nell’antico

indiano)

[(l’ittita è una lingua centum)]

I° fonema: l’ittita ci aiuta perché mostra immediatamente una labiovelare, solo che nell’ittita ci sono

solo le sorde labiovelari, quindi ci dice che è una labiovelare, ma non ci dice quale sia (la

dobbiamo guardare dalle altre lingue) [nell’ittita non ci sono consonanti aspirate quindi si ha [kw]);

anche il latino ci aiuta perché essendoci la [k] iniziale ci dice che si tratta di una sonora aspirata

(ma non ci dice quale) (quindi alla fine è una [f] in quanto è ad inizio di parola];

il germanico ci aiuta pure, perché essendoci [g] —> legge di Grimm, quindi c’è un’aspirata (e

viceversa perde l’aspirazione).

La lingua che ci aiuta veramente è il greco: perché chiaramente dal punto di vista del significato le

parole sono collegate; dal punto di vista della forma c’è un problema molto grosso perché abbiamo

consonanti iniziali diverse, ma capiamo subito che si tratta di una labiovelare aspirata (in quando si

ha [th] davanti a [e] e poi [ph] davanti a [o]). (nell’antico indiano l’aspirata si è fusa con la velare,

quindi si ha [gh]).

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LATINO GRECO GERMANICO INDIANO INDOEUROPEO

panca

quinque pente *finhw > got. find *penkᵂe

(lett. pancia)

(cinque) (cinque) (cinque) (cinque)

La cosa migliore è partire dal greco e dall’antico indiano.

In latino dovrebbe essere kinque però è quinque per il fenomeno dell’assimilazione regressiva.

Così come in germanico (assimilazione progressiva).

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LATINO GRECO INDIANO LITUANO INDOEUROPEO

sequ-or hep-omai sac-ate sek-ù *sekᵂ-

(grado normale)

(seguire) (seguire) (seguire) (seguire)

[il lituano è una lingua satem]

[p] —> labiovelare diventa in greco labiale davanti ad [o];

In lituano la [k] si fonde con la velare pura e quindi diventa velare.

ETIMOLOGIA DI “SOCIUS”

In latino —> “socius” (il nostro “socio”) viene da *sokᵂ-jos.

PUNTO DI VISTA FORMALE: la radice è *sokᵂ-, quindi è il grado forte della radice del verbo

seguire, cioè *sekᵂ-.

PUNTO DI VISTA SEMANTICO: il socio è quello che segue (o una persona o degli ideali).

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TEORIA GLOTTIDALE

La teoria laringale che abbiamo visto rivoluziona la costruzione delle vocali, perché considera la [e]

come vocale fondamentale dell’apofonia e dice che sostanzialmente [a] molto spesso viene

dell’unione della [e] con la seconda laringale, con H₂.

Il sistema consonantico tradizionale è un sistema anomalo, perché presenta sorde, sonore e

sonore aspirate. Quindi ci sarebbero le sorde non marcate rispetto alle sonore, che a loro volta

sono marcate; allo stesso tempo le sonore aspirate sono marcate (perché hanno il tratto di

aspirazione in più) rispetto alle sonore. C’è naturalmente un vuoto che è dato dalle sorde aspirate,

che nella ricostruzione tradizionale non sono presenti. Tra l’altro questa è la situazione

dell’indoeuropeo: nessuna lingua figlia mantiene questo sistema, perché per esempio il greco

semplifica le sonore aspirate e le rende sorde aspirate (ed è un sistema naturale, quindi sorde

sonore e sorde aspirate); l’antico indiano aggiunge le sorde aspirate, quindi ha [p], [b], [ph], [bh];

altre lingue semplificano perché perdono l’aspirazione, per esempio.

Quindi è un sistema anomalo, ma non è tanto questo perché noi partiamo dall’idea che

l’indoeuropeo è una lingua ricostruita e nessuno dice che sia la lingua che effettivamente

parlavano gli indoeuropei (…l’indoeuropeo è un’astrazione).

Il problema più grosso è dato da due fattori:

1) che è difficilissimo ricostruire la [b], il che è una cosa anomala perché [b] è un delle prime

consonanti che dicono, per esempio, i bambini;

2) è normale che in una radice indoeuropea si susseguono due sonore aspirate (come il verbo

“legare”) e due sorde semplici, ma non si trovano radici dove si susseguono due sonore

semplici (ad esempio &ldq

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A.A. 2016-2017
4 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher hardrockmetallover97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Glottologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Aliffi Maria Lucia.