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Lezione 12 - 24 novembre

A A A→ [ri[scrive][scrive] ]V V VInvece la suffissazione cambia in generale la categoria grammaticale della parola in uscita rispettoalla parola base.[[capitale] izza]N V[[carne] ale]N A[[ripara] zione]V N[[immagina] bile]V A[[geloso] mente]V AVVQuello che succede è che questo cambiamento di classe lessicale o di categoria grammaticale a voltepuò anche non accadere quando aggiungiamo un suffisso, però comunque c'è un cambiamento in ognicaso. La categoria può anche rimanere la stessa. Prendiamo il suffisso -aio→ cambia che l’oggetto[[forno] aio] che è diventato animato.N NL’ultima proprietà che differenza la prefissazione della suffissazione è che la prefissazione noncambia mai l'accento primario di parola base mentre la suffissazione cambia sempre l'accentoprimario della parola base.prefissazione → [dis[continuo] ]A Asuffissazione → [[continuo] ità]A N

La volta scorsa abbiamo cominciato a commentare le proprietà della derivazione, che è un processo morfologico. → ad una parola base aggiungiamo una parola legata (cheLa derivazione non può entrare in sintassi solo attraverso il processo della flessione) per dare luogo ad una nuova parola. Sia la parola base che l'affisso detengono un proprio significato intrinseco. Il significato dell'uno e dell'altra si sommano insieme per dare un significato alla parola derivata. È sempre composizionale il significato che otteniamo nelle parole derivate partendo da una parola base e un affisso. Questo legame fa capire che una struttura interna che permette di derivare l'affisso. Le parole derivate posseggono La morfologia parte da questa struttura interna per poter arrivare a descrivere quali sono le diverse regole di formazione di parola in una lingua determinata, regole applicate da noi parlanti che quindi fanno parte della nostra competenza. 1^

categoria → parola base

Per determinare le regole, la morfologia guarda alla categoria grammaticale della parola base a cui gli affissi si aggiungono, poiché guardando il nostro lessico non tutti gli affissi possono aggiungersi alle parole base.

In italiano posso formare [in[adatto]. Es. Se prendo una parola base [adatto] in italiano la categoria grammaticale di uscita della parola non cambia e questa derivazione mediante prefissazione è una costruzione che fa parte della grammatica della nostra lingua; possiamo applicare questo tipo di regola.

La categoria della parola base ci permette di individuare quali sono gli affissi che possono legarsi o meno alle parole base. Infatti se io posso derivare una parola come [adatto] non posso derivare una parola come *[in[odio]]. Derivazione malformata poiché non si trovano parole derivate attraverso l'aggiunta di questo affisso poiché abbiamo come parola base un nome. Ci sono solo alcuni

casisporadici inodore, insapore, inesperienza sono pochi quei nomi che prevedono come prefisso l'affisso in-. Nemmeno è una costruzione possibile in italiano. V A In- è ristretto agli aggettivi e parzialmente a pochissimi nomi come categoria della parola base. Questa che dev'essere considerata quando la morfologia cerca di determinare regole per descrivere la formazione delle parole. Stabilendo la categoria possiamo dire perché non si possa dire [in[odio]], perché si può dire N A [in[adatto]] dato che la categoria della parola base è un aggettivo, non si può dire [in[opera]] A A V A perché la parola base è un verbo.

2^ categoria grammaticale in uscita. Un'altra proprietà che le regole per la formazione delle parole deve tenere conto è la categoria in uscita della parola derivata, perché nel lessico poi noi immagazziniamo tutte le parole della nostra lingua.

testo fornito sono presenti alcuni errori di formattazione. Ecco come dovrebbe essere corretto:

Quelle base e quelle derivate, e le utilizziamo in sintassi in accordo con le proprietà categoriali di quel tipo di parola. Es. [[ameno]ità] se abbiamo una parola base come ameno, che è un aggettivo e noi aggiungiamo -ità. Un suffisso che si aggiunge ad aggettivi per dare luogo a nomi derivati che esprimono la proprietà dell'aggettivo, cioè amenità è un nome che esprime un'entità astratta che ha la proprietà di essere ameno, viene utilizzato come nome.

3^ categoria proprietà/tratti semantici

Oltre alla categoria d'entrata e alla categoria d'uscita dobbiamo analizzare i tratti semantici della parola base perché non è necessario dire semplicemente che la categoria base debba essere un nome, un verbo, o un aggettivo, a volte è necessario descrivere altri tratti semantici che sono propri della parola base e compatibili con una parola che si legherà alla parola base.

Nel testo fornito sono presenti alcuni errori di formattazione. Ecco come dovrebbe essere corretto:

caso di [in[ ] ] la parola base può essere presa da aggettivi o molto parzialmente nomi. PeròA/N Ase io per esempio prendo una parola come [calabrese] se voglio esprimerla con il prefisso in- formaA*[in[calabrese] ] Per gli aggettivi che esprimono una provenienza, in- non prevede unaA/N A.costruzione. Per gli aggettivi che esprimono un colore, in- non prevede una costruzione.*[in[rosso] ] .A AIn- dipende non solo dalla categoria grammaticale (aggettivo), ma anche dai tratti semantici dellaparola base. Se dico invalido, incapace, inadatto → l’aggettivo deve esprimere una qualità (e non uncolore o una provenienza). Nella regola diremmo: la parola base a cui il prefisso in- si aggiungedev’essere obbligatoriamente un aggettivo che esprime una qualità. Poi abbiamo visto che non si puòdire [in[bello] ] poiché non ci è servito ancora questo aggettivo dal punto di vista comunicativo allaA Acomunità linguisticadell'italiano per poter esprimere una certa proprietà relativa ad un'entità. Un altro esempio ha a che fare con il suffisso -bile. La vocale tematica è [percorre]-bile -e, secondo la regola di riaggiustamento la -e si trasforma in -i, la -i non appartiene al suffisso che è bile, i verbi cambiano la vocale tematica da -e a -i. Non posso dire *[[bello] bile]. Risulta agrammaticale. Non è sufficiente per quanto riguarda il suffisso -bile che la categoria della parola base debba essere un verbo. La parafrasi che ci porta al significato dell'aggettivo, è "che può essere percorso, che si può scrivere", parafrasi passiva. Il verbo è l'unica però non è l'unica proprietà. A questa proprietà categoria a cui si può aggiungere il suffisso -bile, categoriale va aggiunta una sottoclasse, una proprietà semantica che non è solamente verbo, ma

è questa proprietà dell’affisso verbo transitivo, proprio per -bile di esprimere valore passivo. “ha le proprietà di”. Con il suffisso -oso, Es. [[ferro] oso] [[lumine] oso] [[gioia] oso] N A N A N A [[orgoglio] oso]. N A base → nome. Se bastasse Le parole base sono tutti nomi. -Oso è un suffisso e si aggiunge a parole questa proprietà per la regola, avremmo molti controesempi che potremmo riscontrare. *[[ragazzo] Noso] non prenderemo mai una parola base animata. -Oso ammette nomi, ma con la sottoclasse [-Aanimato]. Non solo, il nome dev’essere astratto, però non è vero vedi esempi → [+ comune]. Non possiamo derivare da un nome proprio, *[[Vienna] oso]. N A 4^ categoria significato nella regola come ultima proprietà dev’essere descritto anche il significato della parola in Infine, uscita e quindi l’apporto che viene dato dalla parola data dall’affisso che si lega. [in [adatto]

A/[qualità] A/[non XA] → categoria grammaticale della parola base aggettivo → [qualità] tratti semantici eventuali della parola base → aggettivo categoria grammaticale della parola in uscita → significato [non X ]

ALa regola che prevede il suffisso -oso formulata dalla morfologia. [X] oso

N/[+comune][-animato] A/[che possiede le proprietà di XN] Ci possono essere controesempi ha delle regole che vengono proposte però bisogna vedere sei la proprietà di questi contro esempi è generalizzata: non si può dire che -oso si può aggiungere a tutti i verbi, bensì a tutti gli aggettivi [+comuni][-animati]. Molte delle parole che trovate nel lessico sono costruite già nella nostra lingua antica, il latino o italiano antico, dove certe regole erano diverse, di conseguenza bisogna vedere tutte queste proprietà. [+comuni][-animati] sono i tratti imprescindibili che devono essere associati alla parola base,

Questaregola ci presenta la struttura interna di cui parlavamo. Se io ho un aggettivo come famoso rappresento la sua struttura interna come [[fama] oso], la struttura la presentiamo attraverso parentesi quadre. Anche la possibilità di rappresentarla attraverso una struttura ad albero. [[percorre] bile] (sotto la vocale tematica e>i) VA. Questa struttura interna non solo è importante per determinare come operano le regole per dare luogo alla parola derivata adattabile e percorribile, ma anche per individuare l'ordine con cui i diversi affissi si aggiungono. Finora abbiamo visto casi in cui solo un affisso (che può essere prefisso o suffisso) si è aggiunto alla parola base, però noi possiamo applicare la stessa regola in maniera ricorsiva (regola della ricorsività), cioè la regola di aggiungere un affisso di natura diversa ad una parola che sono state soggette all'applicazione di più stessa parola, quindi possiamo.

trovare delle parole luogo ad un’altra parolaregole morfologiche. Questa parola può ricevere un nuovo affisso e darederivata e così via. Pensando che questa ricorsività possa dare luogo a parole date di lunghezzasempre mediante l’applicazione grammaticale delle parole. La struttura interna ci permetteinfinita,di determinare l’ordine. La parasintesi aggiunge simultaneamente.Flessione è il processo morfologico che si applica alla fine di tutti gli altri processi.→ [crede] → [[crede] → [in[[crede] → [[in[[crede]incredibilmente bile] bile] ] bile] ]V V A V A A V A Amente]AVVcontrorivoluzionario → [[contro[rivoluzione] ] ario]N N Airrituale [rito]N prefisso in → ir assimila

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Publisher
A.A. 2021-2022
49 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher arp0rs9 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Bruge Laura.