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Linguistica Storica 3 - Lingue centum e satem + ricostruzioni culturali Pag. 1
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Estratto del documento

Questa è la parte formale. Il problema, in quest’etimologia, è la semantica, perché si deve

spiegare perché questa ciambella possa avere la stessa etimologia del verbo “fuggire”.

È vero che in greco e in latino la radice assume il significato di “fuggire”, però l’immagine

del fuggire viene da quella di “piegarsi, voltarsi, girarsi” (si dice, ad esempio, “l’esercito si

ripiega”). Quindi il significato originario del verbo è quello di “curvare, curvarsi, piegarsi”.

Quando si fugge si ripiega. Questo è anche confermato da una parola inglese: “bow”, il cui

significato è sia “inchino” e “arco” (quindi parole omografe. derivano dalla stessa parola

germanica, poi in inglese la pronunzia si è sviluppata diversamente).

L’arco è curvo, e quando ci si inchina ci si curva; quindi il verso indoeuropeo

originariamente aveva a che fare con “curvarsi, piegarsi”, quindi si spiega benissimo il

nome della ciambella perché è curva. L’immagine del “piegarsi, curvarsi” può essere, ed è,

una metafora per “sottomettersi, fuggire”. D’altronde, quando si vuole indicare

sottomissione, ci si inchina, quindi il segno della sottomissione è il piegarsi, curvarsi. E

questo addirittura non è solo un fatto dell’indoeuropeo, ma si trova anche nella Bibbia,

dove la parola per piegarsi indica anche il fuggire.

Ora che la semantica è stata spiegata, però, viene fuori un discorso molto importante: che

è quello della metafora concettuale: l’idea che il piegarsi indica anche il sottomettersi, il

fuggire, in fondo è una metafora. Il fatto che una stessa metafora possa occorrere in varie

parti del mondo (rif. alla Bibbia - mondo ebraico, quindi semita), in varie lingue, ed è come

se noi ragionassimo per metafore cioè come se le metafore fossero un modo per

rappresentare le condizioni di vita.

Metafora concettuale ≠ metafora linguistica, che è quella che trovano i poeti. Ad esempio,

nel ‘600 il corallo indicava la bocca, l’avorio i denti; oppure le metafore si trovano nella

lingua comune: quando diciamo “il piede” del tavolo, “i piedi” della montagna, l’immagine è

tratta dal corpo umano (oggetti visti come se fossero esseri umani).

Oltre alle lingue metafore linguistiche, quindi vi sono anche delle metafore concettuali, cioè

un modo di concettualizzare il rappresentare la realtà.

La metafora concettuale poi si sviluppa in metafore linguistiche.

Quella più famosa, che è stata studiata a partire dagli anni ’80 del ‘900, è “la discussione è

una guerra” (Lakoff e Johnson) —> è una metafora concettuale che poi si esplica in varie

unità linguistica perché c’è chi attacca, chi si ritira, chi prende posizione, chi vince, chi

perde. Quindi la discussione è rappresentata negli stessi termini di una guerra.

Tutte queste metafore a monte derivano dalla metafora concettuale “la discussione è una

guerra”; altre metafore concettuali sono “l’amore è un viaggio”, “bene è sù, male è

giù” (metafore linguistiche: mi sento sù/giù; è salito di grado; è di condizione sociale

bassa/alta), “il tempo è denaro” (met. linguistica: perdere, guadagnare, risparmiare

tempo(=denaro)). Generalmente le metafore concettuali sono legate alla cultura.

Ci sono culture in cui, per esempio, la metafora concettuale “il tempo è denaro” non

esisteva (mondo latino); gli stessi Lakoff e Johnson hanno notato che in determinate

culture (in genere quelle occidentali), dove la discussione è espressa attraverso i termini

della guerra, perché si potrebbe rappresentare in un altro modo, per esempio si potrebbe

dire “la discussione è una rappresentazione teatrale” in cui ci sono i partecipanti, gli attori

(protagonista ecc…), quelli che hanno parti secondarie, “prendere parte a una

discussione” ecc… Quindi anche le metafore concettuali sono legate alla cultura di una

popolazione, e possono anche cambiare, cioè possono essere diverse in altre culture o

possono non esserci.

[La metafora concettuale di *fheng(h) è “fuggire è piegarsi” che è una metafora molto

diffusa (in quanto si trova anche nella Bibbia (mondo semitico) e si trova anche nel mondo

animale].

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A.A. 2016-2017
3 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher hardrockmetallover97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Glottologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Aliffi Maria Lucia.