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STORIA (E DI GEOGRAFIA)

In Europa dal Due e Trecento si andarono affermando sempre più rapidamente i

volgari cioè le lingue del popolo, distinte dal latino ritenuta lingua delle classi colte

per tutto il medioevo.

I volgari erano numerosi:

• Neolatini o romanzi: volgari derivati direttamente dal latino (portoghese,

castigliano, francese, toscanoitaliano dal 500)

• Dialetti italo romanzi settentrionali

• Dialetti italo romanzi centromeridionali

Lingue romanze

Altri volgari:

• Germanici: tedesco, inglese, norvegese…

Il greco, che con il latino, era stata l’altra lingua del’impero romano e si era espanso

molto durante il medioevo, ma poi il suo dominio fu ristretto dall’espansione

dell’arabo e del turco.

L’affermazione dei volgari andò di pari passo con il delinearsi delle maggiori

nazionalità europee e con la formazione dei primi stati nazionali.

Con la crescita e lo sviluppo delle società europee, i traffici e i commerci erano

sempre più in espansione, così vi fu la necessità di una più diffusa alfabetizzazione.

Anche i fattori religiosi influirono sul determinare il bisogno di una più larga e

sistematica istruzione elementare popolare, che fin dal cinquecento fu obbligatoria e

gratuita(in Italia bisognò aspettare la legge Casati del 1859).

Estienne e suo figlio pubblicarono, rispettivamente nel 1531 e nel 1572, due

trattazioni lessicografiche dove ogni parola veniva documentata nelle sue varie

accezioni. L’affermazione dei volgari fece sentire il bisogno di elaborare anche per

essi delle trattazioni: il vocabolario degli accademici della crusca (1612). 2

Fra fine cinque e settecento per gli intellettuali più colti fu un obbligo conoscere

anche l’ebraico, una lingua affine all’aramaico e all’arabo. Queste lingue, insieme

all’accadico babilonese, all’ugaritico, all’eblaitico, costituiscono l’insieme della

famiglia semitica (hanno un’estesa flessione internadiverso dal latino e dal greco).

Dopo la scoperta dell’America(1492) i missionari scrissero grammatiche e vocabolari

delle lingue amerindiane.

Negli stessi scoli i rapporti con l’oriente asiatico fecero scoprire il cinese e il

giapponese. In india il sanscrito.

Ogni lingua, quindi, è diversa da ogni altra, ma la loro comparazione rivelò delle

affinità. I linguisti cercarono di capire se queste affinità erano occasionali o meno,

nacque così la linguistica.

Capitolo quarto COME E’ FATTA UNA LINGUA: LA FONOLOGIA

SEGMENTALE, I FONEMI

Le parole, le frasi sono segni linguisticientità a due facce: significante(regola le

possibili realizzazioni foniche) e significato (regola i possibili usi).

Enunciazioniatti di concrete realizzazioni individuali d’una parola o d’una frase;

espressioni realizzazioni del significante e possono essere fonico-uditive e

grafico-visive. Sensiparticolari usi di un significato (usi referenziali:parola o frase

si riferiscono a una cosa o una situazione referente).

I segni linguistici si articolano in successione di sintagmi( Combinazione di due o più

elementi linguistici che costituisca un'unità sintattica dotata di una specifica funzione nella struttura

e morfi (monemi:

della frase) la più semplice unità linguistica dotata di significato. Esistono due

tipi di monemi: i lessemi, che hanno funzione nozionale, e i morfemi, con funzione grammaticale).

La fonologia segmentale studia i segmenti minimi del significante . La fonologia

soprasegmentale studia i fonemi che coinvolgono più segmenti(sillabazione,

accentazione, intonazione delle frasi).

Il fonema non è un fono o suono concreto che udiamo o articoliamo, esso è la

rappresentazione astratta di un suono. L’alfabeto fonetico ci permette di distinguere

con i suoi simboli letterali 75 consonanti e 25 vocali egressive.

La varietà dei foni dipende dalle varianti individuali o libere(apparato di fonazione

dei singoli, estrazione regionale ecc…) e dalle varianti obbligatorie o

condizionate(collocazione di un fono nella sequenza parlata). Infatti un fono non è

realizzato isolatamente, ma è coarti colato con i foni che lo precedono o lo seguono.

Nella realizzazione di qualunque fono distinguiamo una fase di catarsi(gli organi si

preparano ad articolare il fono), di tenuta(fono è articolato), una fase di metastasi(gli

organi abbandonano la posizione di tenuta e passano alla catarsi del suono

successivo).

Commutazione sostituzione di un fono con un altro. Se questa commutazione

non da luogo a due significati diversi in una data lingua, diciamo che essi

appartengono alla stessa classe di foni e rappresentano lo stesso fonema. Se invece,

commutati danno luogo a due significati diversi allora appartengono a due fonemi

diversi. Per verificare la diversità fonematica di due foni dobbiamo reperire in essa 3

almeno una coppia minima, cioè due parole eguali in tutto il resto ma diverse perché

in una c’è un fono e nell’altra un altro ( ˈ ˈ

pena -- penna: / pena/ -- / penna/).

Legato al concetto di commutazione c’è quello di rilevanza o pertinenza o

distintività, poiché produce effetti sul significato. La durata breve o lunga delle

vocali in italiano non è fonologicamente rilevante, non è un tratto pertinente, mentre

lo è in inglese, tedesco ecc…

L’italiano ha un numero medio di fonemi. Anche la ridondanza è un aspetto della

lingua (l'uso di parole la cui omissione non costituisce una sostanziale perdita di

significato: superflui). Con un numero limitato di fonemi, sfruttando la diversità del

loro ordinamento, le lingue possono differenziare un’enorme quantità di significati.

Grazie all’alfabeto fonetico l’ambiguità e la ridondanza non vanno a crearsi, in

quanto sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo

segno grafico a ogni fono.

Coppia minimauna coppia di parole diverse che si distinguono per un solo

fonema nella stessa posizione

Allofonisono le varianti libere o condizionate entro una stessa classe fonematica

Capitolo quinto: LA FONOLOGIA SOPRASEGMENTALE

SILLABA, ACCENTO, INTONAZIONE

La fonologia soprasegmentale studia i fenomeni che coinvolgono una dimensione

più ampia di quella dei singoli segmenti minimi commutabili(fonemi e loro foni).

Fenomeni soprasegmentali sono: sillabazione; accentazione; intonazione o

prosodia.

La sillabazione è un principio linguistico universale. La sillaba è un aggregato di

fonemi costituito da un vocoide V intorno a cui possono disporsi, prima e dopo, dei

contoidi C (formula sillabaC V C ).

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Vocoide vocali e articolazioni che condividono con la vocale i caratteri della

sonorità(vibrazioni glottidali), continuità (prolungabilità della tenuta) e modulabilità.

Dalla sillabicità dipende la durata o quantità o tenuta dei fonemi. Le sillabe

aperte terminano per vocale:C V C . le sillabe chiuseterminano in consonante

0 1 0

C V C . le vocali in sillaba chiusa sono sempre brevi, le vocali in sillaba aperta sono

0 1 1

brevi se la sillaba è atona(non accentata), lunghe se la sillaba è accentata.

Si dice breve(simbolo ĕ)ogni segmento o sequenza che duri una mora(durata della

vocale breve); si dice lungo(simbolo ¯ ) ogni segmento che duri due o più more.

L’accento di parola è connesso alla sillabicità del significante. Esso permette, nella

realizzazione fonetica di una parola, la messa in rilievo di una delle sillabe che la

compongono .

Capitolo sesto: PAROLE, LESSEMI E MORFI: LA GRAMMATICA

PAROLA

Nozione intuitiva: “forma libera minima” (Bloomfield); “unità di significato”;

“denota un oggetto o un’azione”; ecc. 4

Definizione Formale :un elemento che è governato congiuntamente dalle condizioni

di pausabilità (pausa prima e dopo), non interrompibilità (niente interposizioni),

mobilità (nessuna modifica nell’ordine), isolabilità e (gli elementi possono

occorrere da soli) +nei casi di parole complesse) non sostituibilità del tutto con una

parte.

COSA CONVIENE FARE?????

SEGMENTARE Es: Lo stallone bianco del capitano corre sul prato verde

Il termine parola indica:

• La parola grafica, cioè ciascuno dei gruppi di lettere separati da bianchi in un

frase;

• I tipi o forme di parole repliche o occorrenze;

• L’unità lessicale lessema(Unità di base del lessico, che può essere una radice

(p.e. fisio- in fisioterapia), una parola autonoma (p.e. sindrome, cuore, fluoro)

o una sequenza di parole fissatasi nell’uso in modo tale che i suoi singoli

elementi non possono essere scambiati né sostituiti con sinonimi (p.e. non

altrimenti specificato, in vitro, vaso sanguigno).

• Parola fonologica gruppo di sillabe raccolte intorno a una sillaba

preminente accentata.

Flessione del lessema: l'insieme di variazioni grammaticali che un lessema può

subire in un testo declinazioni nel caso di articoli, sostantivi, aggettivi e pronomi;

coniugazioni nel caso di verbi.

Le variazioni del lessema con funzioni grammaticali possono riguardare la

terminazione del lessema, la desinenza; l’interno del lessema(flessione interna); la

parte iniziale.

I lessemi si raccolgono e distinguono in diversi paradigmi di declinazione e

coniugazione.

In italiano(e in tutte le lingue flessiveopposto di lingua isolante:lingue in cui i

lessemi sono invariabili) distinguiamo due grandi categorie di lessemi: non soggetti a

variazioni grammaticali [preposizioni( ,

di, a, da, in, con, su, per, tra, fra….)

congiunzioni( ), avverbi( ), interiezioni(

e, o, mentre, poiché… assai, meno, veramente… ah,

), nomi, numeri cardinali]parti invariabili del discorso. Le altre presentano

uffa….

generalmente variazioni grammaticali [articoli, sostantivi( ), aggettivi,

gatto, cane…

pronomi e verbi] parti variabili del discorso.

Morfo(o monema)l'unità minima dotata di significante e significato.

Allomorfidue morfi che appartengono alla stessa classe morfica.

Capitolo settimo: CATEGORIE DI MORFI E FORMAZIONE DELLE PAROLE

Una prima grande ripartizione, degli elementi lessicali, riprende la ripartizione tra

parole piene e parole vuote(grammatica cinese), ovvero tra parole

categorematiche(predicabili) e parole sincategorematiche(prive di autonomia

predicativa). Si tratta della distinzione tra morfi lessicali e morfi grammaticali. 5

• Monemi o morfi lessicali commutabili con molti, presenti nei lessici o

vocabolari o dizionar

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
10 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lola878 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Thornton Anna Maria.