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TULLIO DE MAURO

• termine perchè era già stato usato. Francesco dice che il concetto è nato nel 1873, ma che comunque

SABATINI

fino agli anni ’70 non si trovano dibattiti di linguistica. E proprio in quegli anni, tutto l’apparato della linguistica

viene messo in discussione. Da questi dibattiti/critiche nasce il nuovo modo di intendere l’educazione linguistica.

Situazione linguistica italiana: si ricordino i dialetti (volgari italiani).

• La prima scuola poetica italiana è nata in Sicilia con il dialetto siciliano (nobilitandolo). I dialetti italiani, però, erano

limitati ad aree geografiche ben precise e inferiori alla lingua nazionale.

L’italiano è la stilizzazione del dialetto fiorentino del 300 + il latino. Usato prima dalla classe dirigente e letterati.

• Verso il 1850 si sapeva di più il francese come lingua di cultura, solo lo 0,8% conosceva l’italiano.

Con l’unificazione politica, la pluralità linguistica diveniva insostenibili e quindi l’unificazione linguistica nasce

come esigenza storica, connessa all’industrializzazione, alla mobilità interna campagna>città, alla scolarizzazione,

alla diffusione dei mezzi di comunicazione di massa.

E la scuola? Si scontravano due posizioni: i manzoniani e gli altri

• - manzoniani: contro i dialetti e volevano imporre il fiorentino

- altri: favorevoli ai dialetti da far studiare per confrontarli e scovare l’ethos di ogni lingua.

Tra le due, passa la linea dei manzoniani.

Varie furono le leggi per favorire la scolarizzazione, ma fecero ben poco (legge Casati). La situazione era

• scoraggiante. I maestri usavano un misto dialetto che confondeva i bambini! Ciò causò il fallimento scolastico

iniziale.

Con l’influsso del fascismo, che era contro i dialetti e tutte le lingue delle minoranze, venne vietato il dialetto nelle

• scuole. Un ideale contro il fascismo stesso, che voleva il consenso delle masse.

Con il boom economico del secondo dopo guerra, si ha una crisi delle parlate locali per necessità di incontri con le

• altre culture e la percentuale di analfabetismo si abbassa.

La scuola era cambiata: maestri non parlavano più il dialetto, si parlava un italiano arcaico quasi letterario, detto poi

• “italiano scolastico”, artificioso perchè si faceva solamente a scuola.

Rimasero i problemi legati alla lingua dei figli di contadini e operai che venivano visti come non intelligenti e poco

• attenti causandone l’espulsione dal sistema scolastico. Ma non era così, semplicemente la lingua non la parlavano

fuori dalla scuola, quindi l’espulsione causava l’evasione dell’obbligo come unica soluzione.

è un maestro che lanciò una critica al sistema scolastico, per quanto riguarda i maestri.

DON LORENZO MILANI

• Egli pubblicò “Lettera ad una professoressa” scritta da degli alunni della scuola di Barbania in montagna. Una

lettera collettiva degli alunni simbolo delle ottusità e dell’arretratezza del sistema scolastico italiano nei confronti

degli insegnanti.

I poveri venivano esclusi dalla vita sociale/politica a causa del deficit linguistico. I ricchi, accettano come parlano i

• ricchi e penalizzano i poveri (dalla Lettera, un bambino scrive alla maestra “Voi dite che Pierino del dottore scrive

bene. Per forza, parla come voi. Appartenete alla ditta”).

Milani accusa quindi la scuola di mancanza sul fattore linguistico. La soluzione non è abbassare il livello, ma

• insegnare a tutti! (“Chi sa volare non deve buttar via le ali per solidarietà [...] deve piuttosto insegnare a tutti il

volo”). I ricchi quindi devo dare ai poveri la lingua per comunicare.

Cause del fallimento della scuola:

• 1) uso di una lingua arcaica, quindi Milani propone simbolicamente di riscrivere i Promessi Sposi

2) lingua proposta è ambigua perchè non chiama le cose con il loro vero nome “chiameranno culo il culo”

3) richiami culturali appartengono alla classe ricca, nulla di cultura popolare

4) ancorati all’individualismo perchè nel programma non esiste l’arte dello scrivere. Considerazione che il genio è

invenzione del borghese.

Nella Lettera i ragazzi decidono di inventare un modo per imparare la stesura di un tema: idea che diventerà il

• futuro laboratorio di scrittura. Si trovano varie idee: scrittura è un processo complesso e scomponibile; prima di

scrivere si deve raccogliere idee e richiede del tempo; raccolte le idee, vanno filtrare per temi; varie scansioni e

scelte che si articoleranno in capitoli e paragrafi; revisione continua fino alla completa stesura.

Nel 1951 venne fondata la Cooperativa della Tipografia a Scuola (CTS) e Bruno CIARI fu uno dei sostenitori,

• trasformando il nome in MCE, cioè Movimento di Cooperazione Educativa: prima associazione di docenti italiani

per il rinnovamento dell’educazione linguistica. Riconosciuta la supremazia del parlato sullo scritto. Incentivato

anche lo scritto, che però deve essere motivato da reali esigenze. 1

CIARI non vuole la scrittura artificiosa. Egli insiste sulla corrispondenza inter-scolastica, fondamentale per

• motivare lo scrivere e il leggere: studia la ricerca d’ambiente associato poi alla pratica.

Nascono i giornalini scolastici per lo scambio di esperienze.Questi sono scritti con la tecnica del testo libero orale.

Anche attività a tema libero in aula, come da un tema di riesca a spaziare e discutere (es. quadri a Pasqua). Lascia

parlare i bambini. E’ ed. linguistica anche parlare e ascoltare.

SPIGARELLI propone invece dei temi in dialetto, in quanto vi è il “sugo”, che riportano anche inchieste con altri.

• Egli incoraggia a scrivere pezzi multilingue.

MALTONI propone di scrivere diari semplici di ciò che li circonda, scrittura funzionale al contenuto.

• SARDELLI opera nelle borgate romane con i ragazzi di strada. Una realtà linguistica dissociata, dove i bambini

• conoscevano solo poche parole dell’italiano, considerati “sradicati linguistici”.

Questi maestri provocarono scandalo.

• I linguisti sono in fermento in questo clima e si ha una nuova generazione di linguisti che notano le gravi carenze

• scolastiche.

Nel 1967 nasce la SLI (Società Linguistica Italiana) marcata da interessi di didattica linguistica. Un convegno fu

• dedicato all’insegnamento dell’italiano e si formò un altro gruppo nel campo dell’ed. linguistica: il GISCEL

(Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’Educazione Linguistica).

De Mauro nel 1963 scrive la Storia linguistica dell’Italia Unita, cioè la storia dell’italiano dal 1861 al secondo

• dopoguerra. Non si tratta solo di lingua, ma di un insieme di discipline. Si trovano vari elementi ma indagati in

chiave linguistica. Suscita l’interesse dei docenti. Individua i campi dove la scuola deve rafforzarsi, priorità che oggi

sono state soddisfatte.

Linguisti anglosassoni: BERNSTEIN sostiene la teoria della secondo la quale, le differenze

deprivazione verbale

• socio economiche influiscono sulla lingua e il dendimento. Verificato con test e interviste a ragazzi.

Classe media porta il bambino in ambienti dove la lingua è importante (vasta gamma di scelte linguistiche), detto

quindi “linguaggio formale” o “codice elaborato”. Ciò è funzionale alla scuola.

Classe bassa ha una lingua poco adatta alla scuola (a causa della fissità dei ruoli), detto “linguaggio pubblico” o

“codice ristretto”.

Varie critiche soprattutto per la relazione tre il linguaggio e le classi sociali (troppo semplicistica).

Nuovo criterio: le due lingue si differenziano anche in base a quanto dipendono dal contenuto.

cod. ristretto: parlante presuppone che l’altro abbia le sue stesse conoscenze, quindi non spiega

cod. elaborato: parlante ha la massima autonomia del messaggio e quindi fa uno sforzo di esplicitezza e

completezza.

La scuola dovrebbe colmare il cod. ristretto.

In Usa vengono applicati i programmi di compensazione che però falliscono e s’interpretò come deficit insanabile.

• Bernstein se ne dissocia perchè il metodo usato in Usa fu autoritario. Iniziarono così le teorie razziste

sull’inferiorità genetica dei neri.

LABOV critica la teoria e studia l’inglese del ghetto nero di NY e capisce le differenze dei codici. Usa il metodo

• dell’intervista che funziona anche con i neri del ghetto. Arriva alla conclusione che: i bambini delle classi inferiori

non sono senza lingua, ma ne hanno una differente da quella usata e richiesta a scuola.

Secondo lui il cod. linguistico non dipende dalla classe, ma dalla situazione in cui vi è la comunicazione.

cod. ristretto: linguaggio ordinario dove i parlanti hanno esperienze comuni e informazioni già date

cod. elaborato: stile formale usato quando non ci si può riferire a esperienze comunemente note

La scuola deve insegnare il cod. elaborato, ma non sempre questo è sinonimo di chiarezza. Labov evidenzia i limiti

della teoria di Bernstein.

In Italia negli anni ’70 vi sono veri dibattiti sulle modalità d’insegnamento da attivare in classe.

• Libro di De Mauro “Parlare italiano” dove vi erano molti testi per documentare i vari modi di parlare/scrivere in

• italiano. Dieci tesi per l’educazione

Nasce il GISCEL dove si elabora un documento che ne divenne il manifesto: Le

• linguistica democratica. Sono delle spinte d’innovazione, Un documento scritto in modo chiaro per essere capibile

da tutti. Brevemente:

1) centralità del linguaggio verbale nella vita di ognuno in modo che possiamo intendere gli altri e farci intendere

2) linguaggio è radicato nella vita biologica, emozionale, intellettuale e sociale

3) linguaggio è fatto di molteplici capacità visibili e invisibili

4) insegnamento linguistico come principio democratico di uguaglianza

5-8) proposta di una nuova pedagogia linguistica 2

9) formazione dei docenti

10) responsabilità politica nel rinnovare la scuola.

Dopo le Dieci tesi si hanno iniziative di aggiornamento: visione del metodo normale d’insegnamento come

• inadeguato e criticati fortemente.

In Veneto c’è un GISCEL attivissimo che crea centinaia di corsi di aggiornamento per le Dieci tesi.

• RENZI è il leader del gruppo del Veneto e prepara un programma per docenti di auto-aggiornamento linguistico.

• Iniziative di giornate di studio dell’ed. linguistica.

BERETTA interessata all’ed. linguistica didattica: fa molte opere e saggi ed è anche consulente di italiano durante la

• riforma degli anni ’70. Si scrivono molte opere molto preziose in quegli anni dove la Beretta da valutazioni finali.

Una s

Dettagli
A.A. 2013-2014
11 pagine
15 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Diana Artemide di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Colussi Davide.