Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LA COMUNICAZIONE NEI DOCUMENTI DELLA GRANDE EMIGRAZIONE: RENZO RABBONI
In questo percorso, l’autore si sofferma su alcuni documenti relativi alla Grande Emigrazione,
tra Ottocento e Novecento e in particolare su due tipi di comunicazione a/tra emigranti:
1. Propaganda a favore degli espatri, effettuata a mezzo stampa e riconducibile alla
mediazione di agenti dell’emigrazione;
2. Parziali e distorte informazioni relative al nuovo contesto di lavoro, quando i
raggiri ai danni di analfabeti potevano avere conseguenze drammatiche.
prima di ricordare tutti questi fatti è necessario riportare in luce il fenomeno del FLUSSO
MIGRATORIO, che svuotò completamente le zone povere del nostro Paese, di braccia per
lavorare per intere generazioni. È stato un evento davvero drammatico e soltanto da poco
tempo siamo riusciti a rendercene conto, dal momento che non era facile trovare molte
attestazioni nella letteratura e nella storiografia. Oggi il recupero di tali avvenimenti ci è
possibile grazie a:
Voce diretta dei protagonisti;
• Memorie e diari;
• Lettere;
• Inchieste;
• Parlamentari e procuratori federali degli Stati Uniti.
•
La nuova coscienza di quanto sia accaduto, ha favorito l’avvio e la raccolta della
documentazione e la successiva conservazione in appositi archivi. Tra questi spiccano:
1. Archivio Ligure della Scrittura Popolare dell’Università di Genova;
2. Archivio per la scrittura popolare del Museo del Risorgimento di Trento;
3. Archivio diaristico nazionale del comune di Pieve di Santo Stefano;
4. Archivio delle tradizioni popolari del Museo di Gualdo Tadino.
Questo recupero somiglia a quello operato da Manzoni per i Promessi sposi, che fa un tutt’uno
con il romanzo. Qualcosa di molto simile accade anche nella Grande emigrazione, ma per certi
aspetti anche diverso, perché gli storici hanno cominciato a sfruttare maggiormente la voce
dei protagonisti: 1. Braccianti;
2. Semi – alfabeti;
3. Contadini;
4. Artigiani;
5. Miserabili;
6. Predicatori e missionari di fede che andavano in giro a
diffondere la Bibbia (COLPORTONI).
Rimaniamo nel campo del proselitismo riformato e in particolare quello valdese, che ha
strette connessioni con l’emigrazione.
47
La predicazione riformista si diffuse lungo il
Po al seguito di grandi lavori di
bonificazione fatti tra il 1901 e il 1907. Vi
giunsero anche numerosi predicatori
evangelici, che insediarono numerose
congregazioni valdesi, resistite sino ad oggi.
Fu un’evangelizzazione fondata su
un’organizzazione mobile, sconosciuta
nell’ambito cattolico e mantenuta
finanziariamente da confratelli svizzeri,
scozzesi, tedeschi, che fornivano loro i mezzi
per costruire edifici di culto, arredarli,
istituire scuola diurne.
Tutto questo portò numerose conversioni al
Le terre tra il Mantovano e il Basso protestantesimo.
Modenese furono terre di grande
emigrazione. La comunità valdese
appoggiava in modo molto attivo l’espatrio dei fedeli verso paesi di fede protestante e li
aiutava a mantenere i contatti con l’Italia:
Facendo circolare lettere ai parenti;
⎯ Leggendole dal pulpito durante la funzione domenicale;
⎯ Controllando che alla famiglia non mancasse il sostegno economico;
⎯ Attivando una rete di solidarietà.
⎯
Questo preambolo serve all’autore del saggio per introdurre il diario di emigrante di
GIUSEPPE NEGRI. Egli era un semplice falegname, con una minima scolarizzazione ed era un
valdese, nonché fondatore della piccola comunità locale. La comunità si trova a FELONICA,
che confina con: Ferrara da una parte;
⎯ Modena dall’altra.
⎯
Egli si imbarca da Genova per New York, rimanendovi per circa un anno, poiché dopo un anno
di disoccupazione decise che fosse meglio rimpatriare. Arriviamo quindi ai due punti
interessanti nella nostro resoconto:
Decisione di intraprendere il viaggio;
⎯ Inserimento nel nuovo contesto lavorativo.
⎯
Andiamo però a descrivere la situazione di partenza di Negri:
Aveva un lavoro;
⎯ Era orfano di padre;
⎯ Doveva provvedere ad una famiglia numerosa, costituita da 9 membri.
⎯
Quello che gli trasmetteva l’America era la possibilità di avere un futuro migliore per i propri
cari, prospettiva che gli veniva propagandata dalla stampa e diffuse per mezzo degli agenti di
viaggio. Accanto alle discussioni circa l’imposizione di restrizioni per l’espatrio, c’erano le
lettere ai parenti di tutti coloro che erano già partiti – nel nostro caso Negri si convinse del
viaggio grazie a lettere di un ex collega. Abbiamo qui riportate delle testimonianze che ci
48
confermano che quanto detto sull’America non era reale, venivano propagandati buoni lavori,
vitti e stipendi, ma nella realtà la situazione era molto più drammatica.
Il secondo aspetto del discorso riguarda l’aspetto della comunicazione. Gli immigrati non
avevano modo di interloquire nella nuova realtà e per questo motivo non potevano tutelarsi
dal punto di vista lavorativo. La situazione