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MORFOLOGIA

Dal greco morphé 'forma' e lögos 'discorso': studia la forma, o la struttura, della parola.

Parola= ciò che è compreso tra due spazi bianchi?

MA funziona solo per le lingue dotate di scrittura (lineare) e inoltre non per tutte le lingue e in

tutte le epoche

Parola= unità della lingua che può essere usata da sola?

MA le parole grammaticali (di, e, con) di norma non possono costituire un enunciato da sole

Parola = unità al cui interno non si può inserire dell'altro materiale linguistico. L'ordine

dei morfemi che costituiscono la parola è rigido e fisso (gatto. gatt-o, ma non *ogatt: o-

gatt), inscindibile. Minima combinazione di elementi minori dotati di significato, i

morfemi (costituita, quindi, da almeno un morfema), costruita spesso (ma non sempre)

attorno a una base lessicale (cioè, a un morfema recante significato referenziale; si veda

oltre), che funzioni come entità autonoma della lingua e possa quindi rappresentare

isolatamente, da sola, un segno linguistico compiuto, o comparire come unità

separabile costitutiva di un messaggio. Fra i criteri che ne permettono una definizione e

individuazione più precisa, possiamo menzionare:

a. il fatto che all'interno della parola l'ordine dei morfemi che la costituiscono è rigido e

fisso, inscindibile - ovvero i morfemi non possono essere invertiti o cambiati di

posizione, pena la distruzione della parola stessa: gatto (gatt-o), ma non *ogatt (o-gatt);

b. il fatto che i confini di parola sono punti di pausa potenziale nel discorso;

c. il fatto che la parola è di solito separata/separabile nella scrittura (almeno nella

scrittura moderna: fino ancora al Settecento era normale trovare scritture continue, senza

spazi di separazione fra parole);

d. il fatto che foneticamente la pronuncia di una parola non è interrotta ed è

caratterizzata da un unico accento primario

Le soluzioni contemporanee a questo problema distinguono varie accezioni di «parola», a

seconda del punto di vista adottato

parola fonologica ‡ parola morfologica ‡ parola sintattica

I parlanti di una lingua sanno istintivamente che cosa è e che cosa non è una parola. Ma ciò

che vale come parola in una lingua non sempre vale per altre lingue.

«Morfema è dunque l'unità minima di prima articolazione, il più piccolo pezzo di

significante di una lingua portatore di un significato proprio, di un valore e una funzione

precisi e individuabili, e riusabile come tale. Possiamo anche dire che il morfema è la

minima associazione di un significante e un significato» ( Berruto e Cerruti 2017:95)

Come identificare i morfemi?

Si confronta una parola con parole simili (prova di commutazione), dalla forma molto

vicina, e si cerca di individuare quale 'porzione' di parola veicoli una certa componente

del significato.

Quando si analizza la struttura in morfemi di una parola, ogni forma identificata deve

ricomparire come isolabile e con lo stesso significato in altre parole (=con lo stesso

'apporto' al significato globale della parola che la contiene).

panineria→quanti morfemi? pan-in-eri-a

Morfi, morfemi e allomorfi fono: fonema: allofono

morfo: morfema: allomorfo

1. Morfema: unità pertinente a livello di sistema

2. Morfo: morfema inteso come forma, dal punto di vista del significante (realizzazione

concreta di un morfema), prima e indipendentemente dalla sua analisi funzionale e

strutturale. Ma significante e significato vanno sempre considerati assieme, inscindibilmente

3. Allomorfo: variante di un morfema (suscettibile di comparire sotto forme parzialmente

diverse), ciascuna delle forme diverse in cui si può presentare uno stesso morfema,

che sia suscettibile di comparire sotto forme parzialmente diverse.

Allomorfia

Gli allomorfi sono in distribuzione complementare

> La formazione del plurale in -s in inglese: -> tre allomorfi: [s] (cats) , [z] (dogs), [iz] (horses)

L'allomorfia in italiano:

[medit∫]i

[medik]o vs.

[amik]o vs. [amit∫]i

[manik]o vs. [manit∫]i

- Cause? solitamente da cercare nella diacronia, cioè le trasformazioni avvenute nella forma

delle parole e dei morfemi lungo l’asse del tempo. Perchè si possa parlare di allomorfia

occorre comunque che ci sia sempre una certa affinità fonetica tra i diversi morfi che

realizzano lo stesso morfema. in- inutile e il- in illecito sono allofoni dello stesso morfema

1. Incredibile

2. Impossibile

3. illecito

4. Irrazionale

- Quale morfema accomuna queste parole, e quale significato possiamo attribuirgli? in, im, il,

ir, sono delle negazioni, assimilazione totale=primo fono si articola completamente come il

secondo

lo vado

Tu vai

Egli va

Noi andiamo

Voi andate

Essi vanno

Allomorfia? NO perché Supplettivismo (non allomorfia!): si ha quando un morfema lessicale

alterna con un altro morfema con identico significato ma dalla forma completamente diversa

(generalmente di diversa origine etimologica) . Si danno anche, sia pure raramente, casi in

cui un morfema lessicale in certe parole derivate viene sostituito da un morfema (e

quindi rappresentato da un morfo) dalla forma totalmente diversa (e spesso di differente

origine etimologica) ma ovviamente con lo stesso significato: per es., nel nome acqua e

nell'aggettivo idrico troviamo che il morfema lessicale per "acqua" si manifesta in due forme

completamente diverse, acqu- e idr-, l'una proveniente dal latino e l'altra dal greco (hidor

"acqua"). Così, cavallo e equino, fegato e epatico ecc.

Classificazione dei morfemi

1. Classificazione funzionale: in base alla funzione svolta dai morfemi nella parola e

a come contribuiscono al suo significato, che significato danno

2. Classificazione posizionale: in base alla posizione che i morfemi assumono

nella parola e a come contribuiscono alla sua struttura

Classificazione funzionale

Morfemi liberi: possono ricorrere da soli in una frase (città, bar, preposizioni semplici)

Morfemi legati: non possono ricorrere da soli in una frase, ma devono necessariamente

combinarsi con un altro morfema (amic-o, in-numer-evol-e), non possono mai comparire

in isolamento

Morfemi lessicali: portatori del significato principale della parola. Costituiscono una classe

aperta (lealtà, lett-o, lett-ino, ...)

Morfemi grammaticali: portatori di valori grammaticali (es.: genere, numero, tempo, modo).

Costituiscono una classe chiusa (es.: libr-o, s-coll-ament-o, bev-e, ...) e si dividono in

flessionali e derivazionali

Parole contenuto, parole funzione

Parole contenuto: hanno un significato lessicale e si riferiscono a entità ed eventi, concreti

o astratti (perlopiù verbi, nomi, aggettivi e, secondo alcuni, anche avverbi). Es.: gatto,

democrazia, bello.

• Classe aperta

• Spesso plurimorfemiche (ma non sempre, es: città)

• Contengono almeno un morfema lessicale

Parole funzione: sono prive di significato lessicale o contenuto semantico; hanno un

significato grammaticale (articoli, pronomi personali, congiunzioni, preposizioni). Es.: di, il,

ma.

• Classe chiusa

• Spesso monomorfemiche

Classificazione posizionale

Dipende dalla posizione dei morfemi rispetto alla radice (=morfema lessicale) delle parole

I morfemi grammaticali (derivazionali, flessivi) sono affissi, in quanto si combinano con

una radice: più specificatamente si parla di

1. Prefissi (in italiano, solo derivazionali)

2. Suffissi (in italiano, derivazionali e flessivi), suffissi flessionali che occupano l’ultima

posizione=desinenza

es: in/util/mente, fam/os/i, bamb/in/ai/a

Infissi: afissi inseriti all'interno della radice

Nelle lingue indoeuropee, l'infissazione è un fenomeno più marginale rispetto a suffissazione

e prefissazione, non produttiva in italiano

Es.: consonante nasale che in molti verbi latini/greci marca il tema del presente

• Lat. rumpo vs. rupi, ruptum, vinco vs. vici, victum

• Gr. lambáno vs. élabon

Italiano: cap-isc-o, che io cap-isc-a (cfr. cap-iamo); piant-ic-in-a (cfr. piant-a, piant-in-a),

sass-ol-in-o (cfr. sass-o, sass-in-o), top-ol-in-o

Meglio parlare di 'interfissi' (o 'antesuffissi'), essendo posti tra la radice e un suffisso

Circonfissi: affissi discontinui (formati da due parti), che circondano la radice, formati da

due parti: una prima della radice e l’altra che sta dopo la radice; contengono

all’interno la radice

• Ted. sagen ('dire") vs. ge-sag-t ('detto')

• Italiano, verbi parasintetici (verbi che si formano a partire da un sostantivo o da un

aggettivo, combinando alcuni prefissi e il suffisso verbale in -are o -ire):

burro > imburrare MA * burrare, *imburro (come nome)

briciola > sbriciolare MA *briciolare, *sbriciola (come nome)

nervo > innervosire MA * nervosire, *innervo

Transfissi: affissi che si inseriscono all'interno della radice in maniera discontinua (la

discontinuità è quindi sia dell'affisso che della radice)

Es. lingue semitiche: generalmente, la radice delle parole è triconsonantica e discontinua e i

morfemi grammaticali sono costituiti da uno schema vocalico (discontinuo anch'esso)

intercalato tra le consonanti della radice 'a pettine'.

es: lingua araba

K-T-B scrivere/scrittura

K A T A B A perf. 3sg.masch= scrisse

Morfemi sostitutivi: consistono nella sostituzione di un fono ad un altro fono, non

possono essere isolati rispetto alla radice, consistono in mutamenti fonici della radice

• Ingl. foot ('piede) > feet ('piedi')

Da un'antica forma P.Germ. *fōt (sing.)/*fōt-iz (pl.) > * fōt/*fēt per metafonia, seguita da

caduta della desinenza di plurale.

L'alternanza vocalica radicale è stata rianalizzata come marca di plurale

Sim. Tooth/teeth, goose/geese, ecc.

Il valore PL è reso dalla modificazione della vocale della radice

Amalgama (o morfema amalgamato, caso particolare di morfema cumulativo): morfema

risultato della fusione di due morfemi, in cui non è più possibile distinguere i due

elementi originari

Es. prep. articolata francese au ('al', [o])< à ('a') + le ('il')

I due elementi costitutivi originari (preposizione, articolo) non sono più segmentabili

Morfema vuoto: morfema dotato di significante, ma apparentemente non di significato

1. Am-ate = pres. II p.p.

Tem-ete = pres. II p.p.

Dorm-ite = pres. Il p.p

2. Am-av-at = impf. II p.p.

Tem-ev-ate = impf. Il p.p.

Dorm-iv-ate = impf. II p.p.

3. Am-are = inf. pres.

Tem-ere = inf. pres.

Dorm-ire = int. pres

La vocale tematica segnala solo la classe flessiva del verbo, non modifica il significato del

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
107 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tfran245 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Glottologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Fedriani Chiara.