Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 7
Riassunto esame Istituzioni di Linguistica Italiana, prof. Giovanardi, libro consigliato L' Italiano da scrivere, Giovanardi Pag. 1 Riassunto esame Istituzioni di Linguistica Italiana, prof. Giovanardi, libro consigliato L' Italiano da scrivere, Giovanardi Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 7.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Istituzioni di Linguistica Italiana, prof. Giovanardi, libro consigliato L' Italiano da scrivere, Giovanardi Pag. 6
1 su 7
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LA FRASE SEMPLICE

E' il modo meno elaborato con cui le parole si collegano per dar vita a una sequenza autonoma ( le frasi semplici sono infatti frasi indipendenti).Si compone di due parti: il nucleo e gli

elementi circostanziali.Nucleo: dato dal verbo e dagli argomenti di cui il verbo ha bisogno per esplicare il significato (ci sono anche dei verbi completamente autosufficienti come quelli

atmosferici).A volte al nucleo possono essere aggiunti altri elementi circostanziali che servono ad articolare meglio l'informazione de nucleo.Per quanto riguarda l'ordine dei costituenti,il

nucleo tende a mantenere la sequenza soggetto-verbo-compl.oggetto,mentre gli elementi circostanziali possono essere disposti in modo libero.

SOGGETTO

E' l'elemento della frase cui si riferisce il predicato,è quindi l'elemento di cui si predica qualcosa;coincide con il tema (ciò di cui si parla) mentre il verbo coincide con il rema (ciò che si

dice a proposito del tema).Esplica 3 funzioni fondamentali: a) indica chi o che cosa compie l'azione espressa dal predicato; b) nelle frasi passive indica chi o che cosa subisce l'azione del

predicato; c) nelle frasi con predicato nominale indica a chi o che cosa sono attribuiti una qualità o uno stato.Il soggetto è costituito da un nome o da un pronome e può essere

accompagnato da altri elementi che costituiscono il gruppo del soggetto (aggettivo,avverbio,verbo).IL soggetto determina anche il numero del verbo (singolare o plurale) e il genere

(maschile o femminile),in alcune frasi però accade che non ci sia un accordo grammaticale tra predicato e soggetto (“un po' di vitamine ti faranno bene”) in questo caso si parla di

concordanza a senso.Da ricordare che in alcuni casi il soggetto è posposto al predicato: a) nelle frasi interrogative (Ha telefonato Piero?); b) nelle frasi esclamative! (com'è carina la

sorella di Mario!); c) quando si vuole mettere in evidenza il soggetto (non sono stato io ad avvertirli); d) nelle frasi passive se si vuole puntare l'attenzione sull'azione espressa dal verbo

(sono stati arrestati i due rapinatori); e) con i verbi dire e affini (te lo dico io come stanno le cose).

IL PRONOME SOGGETTO

L'espressione del pronome soggetto non è obbligatoria e quando viene espresso,risponde a una precisa intenzione di richiamare l'attenzione in modo enfatico (tu hai voluto tutto

ciò!),mentre va espresso obbligatoriamente quando : a) in espressioni olofrastiche (che equivalgono ad un'intera frase) (Chi ha parlato? IO); b) in frasi ellittiche in cui non è espresso il

predicato (voi in vacanza,noi al lavoro!); c) in frasi con un modo non finito (infinito,participio,gerundio) (tu rivolgerti così a me?); d) quando vi è una contrapposizione (io sono sempre

allegro e tu sempre triste); e) davanti ad un'apposizione (tu,il più preparato); f) quando può sussistere qualche dubbio nell'interpretazione di una forma verbale ( è opportuno che tu

rimanga); g) in presenza di congiunzioni e connettivi (addirittura,almeno,anche,nemmeno,neppure) (anche tu hai le tue colpe); h) in una sequenza di verbi che presentano soggetti diversi .

IL PREDICATO

E' l'elemento verbale del nucleo della frase semplice,che attribuisce un'azione o una qualità al soggetto.Può essere verbale o nominale.Predicato verbale: è costituito da un verbo

predicativo (che ha un significato autonomo),qualora sia necessario completare l'informazione del predicato con altri argomenti,questi andranno a formare il gruppo del predicato;

Predicato nominale: costituito da una voce del verbo essere seguita da un aggettivo o da un nome: la voce del verbo essere è detta copula perché serve ad unire il soggetto all'aggettivo o al

nome che vanno a costituire la parte nominale ,invece gli elementi che accompagnano e completano la parte nominale formano il gruppo del predicato.Esistono poi alcuni verbi (verbi

copulativi) che hanno un comportamento simile a quello della copula ma che a differenza di questa sono dotati di un significato proprio (sembrare,crescere,diventare) e gli elementi

nominali che seguono i verbi copulativi sono detti complementi predicativi del soggetto.

COMPLEMENTI

Sono quegli elementi che servono a completare il significato della frase in aggiunta a ciò che è già espresso dal soggetto e dal predicato.Possono essere diretti e indiretti.

Diretti: si uniscono direttamente al predicato verbale senza bisogno di una preposizione che funga da collegamento: a) complemento oggetto: dipende da un verbo transitivo attivo, se è

in forma partitiva è preceduto dalla preposizione di.I verbi intransitivi possono reggere il complemento oggetto solo nel caso in cui si tratti di un nome collegato semanticamente e

lessicalmente al verbo (vivere una vita); b) complemento predicativo del soggetto: è un elemento nominale riferito al soggetto che segue un verbo copulativo (la strada sembra

lunga),oppure è collegato ad alcuni tipi di verbi passivi (essere reso,essere stimato,essere nominato); c) complemento predicativo dell'oggetto: è un elemento nominale riferito al

complemento oggetto che si collega ai verbi (rendere,chiamare,nominare) nella loro forma attiva.

Indiretti: Sono introdotti da una preposizione: a) complemento di specificazione:serve a specificare il significato del vocabolo cui si riferisce, è introdotto dalla preposizione di ; b)

complemento partitivo: illustre la parte di un gruppo ed è introdotto da di,tra,fra ; c) complemento di termine: indica il riferimento terminale di un'azione ed è introdotto dalla

preposizione a; d) complemento d'agente e di causa efficiente: il primo si riferisce a esseri animati mentre il secondo a esseri inanimati e sono introdotti dalla preposizione da o da

locuzioni preposizionali come da parte di o a opera di. ; e) complemento di causa: indica il motivo per cui si verifica il contenuto espresso dal verbo; f) complemento di fine o scopo:

indica lo scopo dell'azione espressa dal verbo ed è introdotto da particelle come affinché,per,perché. ; g) complemento di modo: indica il modo in cui si verifica il contenuto espresso dal

verbo.; h) complemento di mezzo: indica ciò che consente di realizzare il contenuto espresso dal verbo; i) complemento di luogo: indica la collocazione nello spazio di un elemento della

frase: si divide in complemento di stato a luogo,moto a luogo e moto per luogo.Spesso il complimento di luogo può essere usato anche in senso figurato (vivere nella speranza); l)

complemento di tempo: indica la collocazione nel tempo del verbo; si distingue in complemento di tempo determinato che indica un momento o un periodo circoscritto e quello

indeterminato invece che indica una durata nel tempo; m) complemento di paragone : segue un aggettivo o un aggettivo al grado comparativo e serve ad indicare il secondo termine di un

confronto,inoltre è introdotto dalla proposizione di.

L'APPOSIZIONE

E' una determinazione nominale inserita in secondo piano rispetto alla linea sintattica principale: in pratica è un nome che si colloca accanto ad un altro nome,per meglio qualificarlo

individuandone una proprietà o una condizione.Le apposizioni possono essere semplici (costituite da un solo nome) o complesse .

TIPOLOGIA DELLE FRASI SEMPLICI

Possono essere dichiarative,interrogative,esclamative,imperative,desiderative.

Dichiarative: esprimono un'asserzione e possono essere affermative (Maria porta a spasso il cane) o negative (Maria non porta a spasso il cane).Vogliono il verbo per lo più all'indicativo

ma possono presentare anche il condizionale (avrei molte cose da dire) o l'infinito (tu sempre a sparlare delle persone);Sono frequenti anche le frasi nominali,cioè prive dell'elemento

verbale (molto buone queste lasagne). Interrogative: esprimono una domanda e sono segnalate dal punto interrogativo. Possono essere: a) Totali: L'informazione richiesta riguarda l'intero

contenuto della frase e prevede la risposta secca si/no; b) Parziali: o a risposta aperta perché la risposta non è riducibile ad un'alternativa secca.Sono introdotte da avverbi,aggettivi o

pronomi interrogativi (dove abbiamo l'appuntamento? Quale regalo desideri?); c) Disgiuntive: Contengono un'alternativa tra due o più possibili risposte (preferisci la carne o il pesce?);

d) Retoriche: prevedono già la risposta e non nascono quindi da una vera esigenza di informazione ma piuttosto da esigenze espressive come rafforzare il consenso attraverso

un'accentuazione dell'enfasi o sollecitare l'attenzione dell'interlocutore e nella maggior parte dei casi le risposte previste sono si/no (non è forse vero che Maria è una brava ragazza?)

Esistono poi le retoriche parziali (chi giocherebbe sapendo di perdere?).

Esclamative: riconoscibili dal punto esclamativo ed esprimono sentimenti ed emozioni di varia natura (sorpresa,gioia,rabbia,paura) ed è frequente l'omissione del verbo.

Imperative: Dette anche iussive hanno lo scopo di produrre effetto sull'interlocutore esprimendo ordini o esortazioni;sono segnalate con un punto esclamativo e vogliono a seconda del

livello di cortesia,il verbo all'imperativo( raccoglila carta!), al congiuntivo (favorisca i documenti!) o all'infinito nel caso di destinatario generico (introdurre le monete nel

distributore).Frequente è l'omissione del verbo (fuori tutti!) mentre quando la frase è rivolta a un interlocutore non presente nel momento della comunicazione si usa il congiuntivo presente

(si risolvano da soli i loro problemi!) .Desiderative: dette anche ottative sono segnalate da un punto esclamativo e vogliono il verbo al congiuntivo imperfetto o trapassato; il congiuntivo

imperfetto può esprimere un desiderio realizzabile riferito al presente (magari vincessi alla lotteria!) o irrealizzabile (potessi non invecchiare mai!),mentre il congiuntivo trapassato

esprime un desiderio riferito al passato e ormai irrealizzabile (se avessi dato ascolto alla mamma!).

FRASE COMPLESSA

Chiamata anche periodo prevede due modi principali di unire le proposizioni: per coordinazione o per subordinazione.Coordinazione: detta anche paratassi prevede che le proposizioni

coordinate abbiamo la stessa natura sintattica e conservino il loro status di proposizioni indipendenti (stasera esco e vado al cinema).Esistono vari tipi di coordinazione: a) Copulativa: due

proposizioni vengono unite per mezzo di una congiunzione copulativa (e/né) e può avvenire sia quando il soggetto è lo stesso sia quando sono diversi; b) Avversativa: SI verifica quando la

proposizione coordinata contrasta il contenuto dell'altra e il contrasto può essere parziale o totale: nel primo caso l'avversativa limita il contrasto ad alcuni aspetti (mi piace il mare,ma lo

frequento poco),mentre nel secondo tipo l'avversativa nega il contenuto proposizionale precedente (non è andata a casa,ma a scuola). La congiunzione avversativa per eccellenza è ma ,ma

nelle avversative parziali possono essere usate anche però e tuttavia mentre in quelle totali anzi,bens&ig

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
7 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ostakista di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Giovanardi Claudio.