Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 15
Linguistica italiana - Sintassi Pag. 1 Linguistica italiana - Sintassi Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Linguistica italiana - Sintassi Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Linguistica italiana - Sintassi Pag. 11
1 su 15
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

INTERNAL ED EXTERNAL GRAMMAR

Chomsky definisce tali livelli external grammar (di superficie), lui vuole occuparsi invece

dell'internal grammar (interiorizzata) che sta alla radice dell'external grammar.

All'interno del modello di Chomsky la sintassi gioca un ruolo preminente. Quando può

Chomsky spiega un fenomeno sintatticamente primazia della sintassi

Grammatica frasale: vuole descrivere la competenza linguistica che ci permette di generare

frasi, semplici e complesse.

Chomsky si sofferma sull'intorno entro il quale stanno le regole della sintassi. →

Morfologia split: Sintassi è nucleo della struttura frasale, ma circondata dalla morfologia

alcuni fatti morfologici sono determinati dalla sintassi. Morfologia pre e post sintattica.

es. concordanze, reggenze etc

Contenuto mentale da rappresentare:

- selezione di vocaboli

- scelta di caratteristiche morfologiche

- generazione di struttura base della frase soddisfacendo le richieste di tipo sintattico della

testa predicativa

→ creazione della struttura base o profonda della frase

- Applicazione di altre regole che permettono alterazione struttura profonda della frase per

produrre la struttura superficiale con cui si manifesta la frase.

Struttura base o profonda struttura superficiale

Da ciò che le regole sintattiche richiedono a ciò che enunciamo c'è un ulteriore passaggio in cui

possiamo modificare l'output.

L'applicazione di regole morfologiche, fonologiche etc è regolata da una grammatica interna.

Ogni set di regole è autonomo e agisce progressivamente.

ASSIOMI DI CHOMSKY

Per descrivere una struttura di questo genere Chomsky ha fissato alcuni punti, assiomi

Universalità del linguaggio: la facoltà linguistica è universale e posseduta

• uniformemente da tutti i parlanti nella forma di regole universali di livello altissimo.

Funzionamento parametrico: queste regole non agiscono in modo deterministico in una

• direzione, ma possono essere settate. Esistono regole, ma sono parametrizzabili. Sono

possibilità che vengono settate su A o B a seconda dell'esperienza. (es. Io mangio la mela

– la mela mangio; il bambino ha nella mente-cervello la possibilità di settare la lingua con

complemento a destra o a sinistra, sceglierà a seconda di ciò che sente.) 30/11

Chomsky si colloca nel contesto di riflessione, di grammaticografia razionale, ragionata,

filosofica che si rifà all'esperienza seicentesca di Point Royal, ma filtrata poi attraverso i

folosofi, i grammaticografi del 1700 illuminista.

Obiettivo: descrivere Interal language ( ) e non External language (

→competenza →esecuzione).

Ambizione di descrivere in termini scientifici le strutture grammaticali linguistiche a

prescindere dalla struttura superficiale delle lingue storico - naturali.

CLASSI LESSICALI / PARTI DEL DISCORSO / CATEGORIE LESSICALI

Caratteristiche osservative relative alla struttura della nostra grammatica:

le regole della sintassi dipendono dalla struttura e dalla categoria → Classi lessicali / parti del

discorso / categorie lessicali: dati che naturalmente possediamo nativamente, ma che appaiono

meno trasparenti di altri proprio perché la nostra mente funziona in questo modo, le lingue

sono implementate in questo modo e noi usiamo il linguaggio con una coscienza relativa. Non è

notomia (analisi minuziosa) che si fa in quanto affezionati alla logica, ma notomia inserita nel

funzionamento della lingua. Suddivisione in classi: non tutte le parole hanno la stessa funzione.

Suddivisione in classi sulla base di criteri diversi: logico semantici, morfologici, semantici,

sintattici etc. Nel nostro modello sulla base di criteri di tipo morfosintattico: sulla base del

comportamento che le singole unità hanno all'interno della frase.

Criteri sintattici: Ciò a cui si legano, ciò che modificano, posizione normalmente occupata

all'interno delle strutture sintattiche.

Criteri morfologici: Informazioni espresse e messe in gioco all'interno della frase.

COLLOCAZIONE DEI COSTITUENTI

Es. La negazione sta prima del verbo da cosa si intende per "prima" o "dopo".

→dipende

Vengo mica io negazione sta dopo.

→la

Non vengo mica io negazione sta un po' prima e un po' dopo.

→la

Quello che conta non è la collocazione immediatamente lineare del costituente, bensì la sua

collocazione all'interno di una struttura più complessa che ha una sua verticalità. Non

dobbiamo considerare la struttura della frase come il risultato di una collocazione lineare dei

costituenti all'interno della frase, bensì considerare il fatto che le frasi hanno una loro struttura

gerarchica in cui dire prima o dopo può non voler dire immediatamente prima o

immediatamente dopo, quindi non devo dire <<Due parole prima>> <<Due parole dopo>>, devo

considerare la collocazione rispetto alla struttura astratta verticale di cui parleremo.

STRUTTURA VERTICALE

Le frasi hanno una struttura verticale che non appare immediatamente nella struttura

superficiale, in cui appaiono spalmate su una linea. La collocazione lineare dei costituenti può

essere modificata nel passaggio dalla struttura profonda alla struttura superficiale per

spostamento o cancellazione dei costituenti. Questo significa che dipendono dalla categoria e

dalla struttura.

STRUTTURA GERARCHICA

Es. Mario insegue una ragazza con un fiore Mario ha il fiore oppure la ragazza ha il fiore.

→ →"con

un fiore" modifica o Mario o la ragazza esiste una struttura gerarchica secondo la quale un

elemento domina un altro che lo modifica.

Es. La ragazza con gli occhiali con la montatura ragazza" è modificato da "con gli occhiali"

→"la

che è modificato da "con la montatura". Si va a ritroso nel cancellare gli elementi senza

problemi. Gli elementi apicali dominano su altri di livello più basso che possono essere

eliminati.

STRUTTURA SINTAGMATICA - SINTAGMA

Es. Il cioccolato bianco al latte costa molto possiamo suddividere il gruppi sostituibili. "Il

cioccolato bianco" per quanto rigrarda le regole della sintassi questi elementi costituiscono

un'unità. "il cioccolato bianco costa" non è un gruppo non può essere sostituito da un solo

elemento, ma minimo due. →

Un gruppo che reagisce in maniera unitaria alle regole della sintassi sintagma

Il nucleo del sintagma: parte fondamentale, che non può essere eliminata testa del sintagma

la propria classe lessicale all'intero sintagma

→attribuisce

CARATTERE RICORSIVO – REGOLA DEL MERGE

Tutte le parti della frase sono costituenti. I sintagmi sono costituenti particolari: rispondono ad

un elemento guida che ne determina la funzione sintattica.

Hanno carattere ricorsivo.

Immaginiamo una regola sintagmatica (che serve a creare sintagmi) molto semplice che

risponde all'italiano "unisci". Ad es. se si vuole creare sintagma nominale si unisce "il" a

"cioccolato", il determinatore al nome. regola del merge.

Le regole di riscrittura contengono delle sigle. Sintagma = P; Sintagma nominale = NP; Sintagma

verbale = VP; Sintagma preposizionale = PP

1. DET N NP

merge > →

Il + ragazzo > il ragazzo sintagma nominale

2. P NP PP

merge > →

De + il ragazzo > del ragazzo sintagma preposizionale

3. NP PP NP

merge > →

Il ragazzo + della cugina > il ragazzo della cugina sintagma nominale

Altra regola fondamentale: move – si spostano i costituenti.

Le regole di riscrittura che generano delle strutture più o meno complesse operano su varie

entità sintattiche.

L'intera frase è un costituente, la quale è formata da altri costituenti. Tali costituenti sono uniti

gli uni agli altri in strutture più o meno complesse dette frasi.

FRASE: dominio massimale entro cui si muovono le regole della sintassi. La più ampia sequenza

di elementi linguistici che includa elementi legati tra loro da relazioni sintattiche. La più apia

sequenza di costituenti in cui si rilevano regole sintattiche.

SINTAGMA: costituente che funge da unità sintattica, che opera unitariamente alla luce delle

regole sintattiche, che per le regole della sintassi è un'unità.

Caratterizzato dalla presenza di un costituente che si chiama testa che appartiene ad una

categoria lessicale particolare e che assegna la classe lessicale di appartenenza all'intero

sintagma.

PAROLA: ogni elemento linguistico che forma un'unità stabile all'interno dei domini superiori

del sintagma e della frase. Unità stabile: caratterizzato dal principio dell'unità lessicale, non

posso suddividerla in costituenti dal punto di vista sintattico (non morfologico, secondo il quale

si può).

CLASSI SINTATTICHE

Le parti del discorso sono talvolta inserite nella stessa classe sintattica in quanto hanno lo

stesso comportamento sintattico.

Le parti del discorso variano interlinguisticamente, alcune (es. Articolo) non esistono in tutte le

lingue.

Es. In italiano la classe dei determinatori non comprende gli aggettivi possessivi, che sono nella

classe degli aggettivi; in inglese invece fanno parte dei determinatori perché si comportano

come tali, ovvero hanno posizione mutuamente esclusiva (si può mettere una cosa in un posto,

ma non insieme ad un altra della stessa classe).

Classi: Determinatori (DET) – articolo, aggettivi dimostrativi ...

• Nomi (N)

• Verbi (V)

• Avverbi (ADV)

• Aggettivi (A)

• Preposizioni (P)

• Congiunzioni

• Pronomi (PRO) – solo personali, gli altri o aggettivi o determinatori

Frase strutturata in essenza con inserimento di testa predicativa a cui si collegano diversi

determinatori.

Testa per eccellenza: verbo; ma possono esserci costituenti che contengono un predicazione

ma non hanno un verbo, possono essere nomi o aggettivi. Es. Nome "saluto" e aggettivo

"desideroso".

Grammatica della valenza

La valenza dei composti tnde sempre ad essere saturata. I verbi hanno una propria valenza

interna. Un verbo richiede un certo numero di argomenti. Esistono verbi a valenza 0,

monovalenti, bivalenti, trivalenti, tetravalenti.

Alcuni mettono in discussione l'esistenza dei verbi a valenza 0: esiste sempre un argomento

tacito, ma presente: es. Piove (chi/cosa? La pioggia).

Valenza = un certo unmero di costituenti necessariamente presenti insieme al verbo;

CRITERIO TEMATICO: una testa argomentale assegna a ciascuno dei propri argomenti uno ed

un solo ruolo tematico, chiamato anche ruolo theta.

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale_tvb_97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Prada Massimo.