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Linguistica Italiana
Giuseppe Patota - "Nuovi Lineamenti di Grammatica Storica dell'Italiano"
Lingue romanze o neolatine:
- portoghese
- spagnolo
- catalano
- francese
- provenzale
- franco provenzale
- sardo
- ladino
- friulano
- rumeno
- italiano
È sbagliato dire che queste lingue derivano dal latino…
Bensì ne sono la continuazione
* Latino = Lingua storico-naturale indeuropea
Un'unica lingua nata da cui sono esistite molte varietà
Famiglia linguistica indeuropea:
- Lingue germaniche (inglese, tedesco…)
- slavo (russo, polacco, ceco…)
- baltico (lituano e lettone)
- ellenico (gìeco moderno)
- albanese
- armeno
- iranico
- indiano
I fattori di cambiamento:
-
Il fattore TEMPO o variabile DIACRONICA
es. latino arcaico (V sec. a.C.) → latino classico (I sec. a.C., I sec. d.C.)
-
Il fattore SPAZIO o variabile DIATOPICA
es. l'italiano parlato nelle diverse regioni d'Italia presenta diverse caratteristiche. Ad esempio il diverso uso che si fa del passato prossimo e del passato remoto.
Il latino con la massima espansione del dominio romano (I - III sec. d.C.) era adoperato su un territorio vastissimo e ne venivano usate forme diverse di conseguenza.
* I popoli che imposero il latino ai vinti, furono poi soggiogati ad abbandonare le lingue d'origine in favore della lingua latina → fattore di prestigio → veicolo di una cultura più avanzata
Processo di Latinizzazione:
I popoli vinti passarono dalla fase iniziale → apprendimento del latino a una intermedia → uso della lingua d'origine e latina alla fase finale → abbandono della lingua d'origine
* Le lingue preesistenti al latino nelle varie regioni dell'Europa occidentale non scomparvero del tutto: lasciarono qualche traccia nel latino acquisito *
- Sostrato: testimoniano uno strato linguistico soggiacente
-
Il fattore STILE o variabile DIAMESICA
Riguarda il registro linguistico che varia a seconda della situazione in cui si usa. Così anche per il latino che poteva essere di alto livello, raffinato e ricercato oppure familiare e colloquiale
I fonemi possono essere:
- Sordi, quando le corde vocali rimangono inerti;
esempio: il fonema [p] di palla.
- Sonori, quando le corde vocali entrano in vibrazione
esempio: il fonema [b] di bolla.
- Orali, se l'aria esce solo attraverso la bocca
([b], [d])
- Nasali, se l'aria attraversa anche il naso
([m], [n], [ɲ])
Le vocali
Le vocali toniche sono sette -> triangolo vocalico
- PALATALI
- ANTERIORI
i -> e
- ANTERIORI
VELARIPOSTERIORI
u -> o
amassimo grado di apertura della bocca
Le vocali atone sono solo cinque
2 semiconsonanti: [j] e [w]es. ieriwuomo
Semivocali: vocali precedute da un'altra vocale, quindi più "corte"es. la i di cui è breve.
Protonia sintattica
- Riguarda una vocale non all'interno di parola ma di frase
esempi:
- DĔ NŌCTE > de note > di notte
- ĬN CĀSA > en casa > in casa
- MĔ CLĀMAT > me chiama > mi chiama
Chiusura della Ĕ protonica in Ŭ
O chiusa [o] in posiz protonica tende a chiudersi in Ŭ
esempi:
- ŎCCĬDO > occido > uccido
- AŬDĬRE > odire > udire
- CŎCINA(M) > ocina > ucina
*N.B.: È ancora meno diffusa della chiusura della Ĕ prot. in Ŭ
Chiusura di Ĕ POSTONICA in sillaba non finale
- Successiva alla sillaba accentata
come la Ĕ protonica si chiude in Ŭ ma:
- È un fenomeno generale atona
- La Ĕ postonica in questione proviene da Ŭ (non da Ĕ)
- Non appartiene mai alla sillaba finale di una parola
es. DOMINICA(M) > domenera > domenica
HŎMINES > homens > uomini
FĔMINA(M) > fomena > femmina
Quando c'è Ĕ atona latina tende a mantenersi:
es. L(I)TERAC(M) > lettere e non littera
In alcuni casi la consonante si è sonorizzata:
- [k]>[g]
- LACU(M) > lago
- LACTUCA(M) > lattuga
- MACRU(M) > magro
In alcuni casi successivamente si è anche spirantizzata:
- RIPAM > riva
Altri casi in cui si è sonorizzata:
- [t]>[d]
- MATREM(M) > madre
- QUATERNU(M) > quaderno
In alcuni casi si è conservata sorda:
- [k]:
- ACUTU(M) > acuto
- AMICU(M) > amico
- DICO > dico
- [t]:
- MARITU(M) > marito
- NUTRIRE > nutrire
- SPUTU(M) > sputo
Nessi di consonante + iod
- 1) Labiale (o labiodentale) + iod -pj-; -bj- (-vj-)
→ raddoppiamento della labiale che la precedeva
- es. SAPIAT > sappia
- SEPIA(M) > seppia
- RABIA(M) > rabbia
- 2) Velare + iod -kj-; -gj-
→ 3 fasi
- es. FACIO > [’fatʃjo]
- [’fatʤjo]
- >[’fatso] faccio
- 3) Dentale + iod -tj-
- → si è trasformato in [ts]: FORTIA > forza; ARETIUM > arezzo
- → si è trasformato in [ʒ], si adopera solo in Toscana
es. la pronuncia tipica toscana di ragione, stagione
- → è diventato [ʤ] in un gruppo di verbi delle prime coniug.
es. CUMIN(T)IARE > cominciare, CAPI(T)IARE > cacciare con -D-;
- → si è trasformato in [dz]: MEDIU(M) > mezzo
8) Apocope (o troncamento)
caduta corpo fonico a fine parola
- vocalica: cade la vocale
- es. buono ➔ buon: buon anno; buongiorno
- sillabica: cade una sillaba (pochi casi nell’ita moderno)
- es. grande ➔ gran: gran cosa; gran sete
- un poco ➔ un po’; santo Carlo ➔ San Carlo
- applologia: parole terminanti in-ta e in-tu
- come città, bontà e virtù e la cancellazione di suoni, simili o identici, vicini fra loro
- es. (BŎNĬTĀTEM) ➔ bontade ➔ bontà
- solitamente si usava in frasi come:
- bontade de Marco
- (CIVĬTĀTEM) ➔ cittade ➔ città
- si usava in frasi come: cittade de Roma
N.B: Non confondere l’apocope con l’elisione
- dallo alto ➔ dall’alto
- quello albero ➔ quell’albero
- una isola ➔ un’isola
7.2 L'articolo determinativo maschile
ita. SING = il, LO PLU = i, GLI
Inizialmente non esistevano due forme di articolo maschile singolare l’unica adoperata era lo < ILLUM
- (IL) L(U)M > lO (la forma “il” si è prodotta in un secondo momento e non autonomamente ma, per così dire, da una costola della forma lo)
Se l’articolo lo era preceduto da una parola terminante per vocale, i parlanti si mangiavano lo < dell’articolo, e ne riducevano la pronuncia a una sola l:
- bere lo vino > bere l’vino
- dire lo vero > dire l’vero
- fare lo pane > fare l’pane
Successivamente, la l fu fatta precedere da una VOCALE D’APPOGGIO
La vocale d’appoggio fu diversa nei vari dialetti medioevali
- alcuni volgari del nord: [a], [u] > al, ul
- in Toscana: [e] o [i] > el, il
Lo e il venivano usati secondo il criterio detto norma Grüber:
- a inizio frase dopo parola
- e dopo parola terminante per consonante terminante per vocale
N.B. - Oggi il criterio è diverso, la scelta fra il e lo/ l’ dipende dall’iniziale della parola che segue.