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P.I. MAI COME AGGETTIVI

PRONOMI INTERROGATIVI: chi, che, quale, quali, quanto, quanta, quanti, quante. Si usano nelle domande e nelle richieste.

PRONOMI RELATIVI: Sostituiscono un'espressione;  Uniscono due proposizioni, la proposizione introdotta dal pronome è detta proposizione relativa e si  attacca a un elemento dell'altra frase.

PRONOMI DOPPI "CHI" E "QUANTO": CHI unisce in sé la funzione di un pronome dimostrativo o indefinito e di un pronome relativo. Per questo è l'unico che si può usare in forma assoluta, cioè senza essere preceduto da un nome. QUANTO ha contemporaneamente funzione dimostrativa e relativa. È spesso Si distingue in vari variabile nel IL PRONOME tipi: genere e nel Fa da centro di un Personali;  numero. gruppo o fa gruppo Possessivi;  da solo. Dimostrativi;  Indefiniti;  Interrogativi;  Relativi.  Svolge un ruolo di: c.oggetto soggetto c.indiretto

IL TESTO TESTO: Insieme di frasi che

Il testo è un insieme di frasi che comportano un messaggio, orientato attorno ad un tema. Può anche essere formato da una sola frase purché abbia senso compiuto e rappresenti un messaggio completo.

COMPETENZA TESTUALE: per descrivere ed interpretare i fenomeni che stanno al di sopra delle singole frasi, il linguista deve risalire al testo. Oltre alla competenza grammaticale, il linguista tiene conto della competenza testuale: la capacità di ricostruire l'unità del testo, di parafrasarlo, riassumerlo, riconoscere se è completo o no, di classificarlo.

RICOSTRUIRE L'UNITÀ DI UN TESTO: è facile quando la sua coerenza è manifestata dal ripetersi della stessa parola in un seguito di frasi, tuttavia la stessa parola ripetuta non è una condizione sufficiente per dire che il testo ha competenza testuale. La comprensione dipende anche dalla conoscenza che noi abbiamo del mondo. Il testo deve rispondere al criterio di intenzionalità (se l'emittente ha un obiettivo comunicativo).

L'intenzione di trasmettere un messaggio: I pronomi svolgono una funzione di primo piano nella tessitura di un testo. I nomi generali riassumono nomi particolari usati precedentemente. Un nome che per il suo significato più generale si trova a un livello più alto di un altro si chiama iperonimo; quello che si trova al livello sottostante si chiama iponimo. (Nel testo si usano prima gli iperonimi e poi gli iponimi.)

La competenza testuale ci permette di distinguere il tipo di testo che ci sta davanti.

REQUISITI DEL TESTO:

PRINCIPI COSTITUTIVI:

  1. COESIONE: riguarda i rapporti grammaticali e il modo in cui sono collegati tra loro i componenti del testo da rapporti grammaticali e legami sintattici: ACCORDO e REGGENZA.
  2. COERENZA: riguarda la connessione tra i contenuti presenti nel testo; si esprime mediante i rapporti di causalità, scopo, successione temporale, ecc...

INTENZIONALITÀ:

L'atteggiamento dell'emittente e la sua volontà di farsi

ACCETTABILITÀ: 4. L'atteggiamento del ricevente, il quale si aspetta un messaggio che possieda i requisiti fondamentali di un testo.

INFORMATIVITÀ: 5. Un segno linguistico è tanto più informativo quanto meno prevedibile sulla base del contesto.

SITUAZIONALITÀ: 6. Il testo può essere compreso in base a una situazione comunicativa.

INTERTESTUALITÀ: 7. Ogni testo si lega ad altri testi che condividono la stessa unità tematica (rapporto tra un testo presente e altri assenti ma vivi nella memoria del ricevente). Ciò è legato all'esistenza dei tipi di testi, dotati di certi tratti che ne rendono possibile il riconoscimento.

I sette requisiti (principi costitutivi) si pongono su piani diversi: Coesione - Coerenza (incentrati sul testo); Intenzionalità (incentrato su chi produce il testo); Accettabilità (atteggiamento del ricevente); Informatività (rapporto testo realtà); Situazionalità

(rapporto testo – situazione); Intertestualità (rapporto testo – Altri testi).

PRINCIPI REGOLATIVI

I principi regolativi governano la produzione e la ricezione del testo. Sono:

  1. EFFICIENZA: La facilità con cui un testo viene prodotto e recepito ed è in stretta relazione con la situazione e gli scopi del testo stesso.
  2. EFFETTIVITÀ: La capacità di rimanere un testo nella memoria del destinatario. Efficienza e effettività possono trovarsi in contrasto poiché tanto più un testo è efficiente, tanto meno può essere effettivo.
  3. APPROPRIATEZZA: L’armonia tra contenuti e scelte testuali. (Gli scrittori possono violare le regole testuali per ottenere particolari effetti espressivi).

LINGUAGGIO: L’insieme dei fenomeni di comunicazione e di espressione che si manifestano sia nel mondo umano che al di fuori di esso. Oltre al linguaggio verbale dell’uomo esistono anche linguaggi artificiali creati dall’uomo.

stesso e linguaggi degli animali.: Il modo concreto e storicamente determinato in cui si manifesta la facoltà del linguaggio. La LINGUA è composta da un insieme di elementi tra di loro interdipendenti; ciascun elemento ha un valore e un funzionamento in rapporto al valore e al funzionamento degli elementi che gli sono vicini. Secondo lo SISTEMA FONOLOGICO Strutturalismo nel sistema della lingua troviamo: (costituito dai ) FONEMI SISTEMA MORFOLOGICO SISTEMA LESSICALE (Costituito da ) (costituito dai ). I MORFEMI LESSEMI MONEMA segni semplici sono dette parole. Per segno più piccolo si intende, ciascun monema può FONEMA TRATTI DISTINTIVI. scomporsi in, ciascun fonema presenta: Qualcosa che sta al posto di qualcosa altro. SEGNO: La scienza che studia i segni. SEMIOLOGIA: Insieme di segni combinati tra di loro con altri segni dello stesso tipo. CODICE: È il sistema di segni di una qualsiasi lingua, è un sapere collettivo, che ciascun individuo

registraLANGUEpassivamente. È l'aspetto individuale e creativo del linguaggio è esecuzione personale, è atto di volontà e diPAROLAintelligenza. Ogni segno linguistico è in rapporto con i segni che gli sono vicini.

DIMENSIONE SINTAGMATICA: Riguarda i rapporti tra ciascun segno linguistico della frase e i segni cheDIMENSIONE PARADIGMATICApotrebbero stare al suo posto. Studia i testi.

LINGUISTICA TESTUALE: Lo studio della lingua dal punto di vista di chi la usa, dalle scelte compiuteLINGUISTICA PRAGMATICAdall'utente. È la parte della linguistica che studia il significato delle parole, degli insiemi di parole, delleSEMANTICAfrasi e dei testi. Studia le relazioni che intercorrono tra gli elementi dell'espressione.

SINTASSI: Il rapporto stabilito tra la parola e il referente.

DENOTAZIONE E: È l'insieme dei valori affettivi che circondano la parola, valori che possono mutare nelCONNOTAZIONpassaggio da un parlante all'altro.

da una all'altra situazione. I sememi possono trovarsi in relazione oppositiva tra di loro, per cui possono essere: ANTINOMIA ANTONIMI: contrari - CONTRADDITTORI alto/non alto - BIPOLARI vivo/morto - GRADUABILI alto/basso SINONIMI: - Due o più lessemi che hanno lo stesso significato. - Varietà regionali di parole che hanno lo stesso significato. - GEOSINONIMI: Coppia di lessemi che hanno la stessa base lessicale, ma differiscono per la categoria grammaticale. OMONIMI: Omonimi che si pronunciano allo stesso modo. OMOFONI: Coesistenza di più significati nella stessa parola. (Fonti principali della polisemia è la METAFORA, METONIMIA, oppure la SINONIMIA, cioè lo scambio tra significati contigui.) L'aggettivo è quella parte del discorso che serve a modificare il significato del nome a cui si riferisce aggiungendone una qualità o una determinazione. Può avere due funzioni: - Funzione attributiva, quando il collegamento tra aggettivo e nome è diretto e serve a specificare una caratteristica del nome stesso.Il tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html. ATTENZIONE: non modificare il testo in altro modo, NON aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1; Il testo formattato con i tag html è il seguente:

e nome è in modo diretto.funzione predicativa2. , quando il collegamento non avviene in maniera diretta ma per mezzodi un verbo.

Quando l'aggettivo segue un verbo si distingue in:

Funzione predicativa, quando il verbo serve da tramite per collegare l'aggettivo al nome e predicarne una caratteristica. (l'automobile è veloce)

Funzione avverbiale, quando modifica il significato del verbo (l'automobile corre veloce).

L'aggettivo dipende dal nome, quindi se:

Eliminato, non ha conseguenze sul significato.

Nominallizzato, non avendo il nome acquista autonomia.

AGGETTIVI QUALIFICATIVI E DETERMININATIVI

QUALIFICATIVI, si uniscono ai nomi per esprimere particolari qualità della cosa o della persona che designano. Es. bello, brutto, caldo, freddo, povero, ricco, ecc...

DETERMINATIVI, aggiungono al sostantivo una determinazione che serve ad individuarlo, especificarlo, precisandone la quantità, il numero, la posizione. Es. mio, tuo,

suo, quello, molto, uno, primo, ecc... AGGETTIVI DI RELAZIONE, sono quelli che derivano dai nomi e i suffissi sono: -ale, -ano, -ista, -istico; talvolta la derivazione può avvenire da radici diverse. Es. pesce-ittico. Gli aggettivi di relazione inoltre non possono: anteporsi al nome. Non possiedono comparativo o superlativo e non possono essere usati in funzione predicativa. AGGETTIVI QUALIFICATIVI Genere e numero. In relazione al genere e al numero si comportano come il nome. I classe: Maschile Sing.=O; Plur.=I Femminile Sing.=A; Plur.=E II classe: Maschile/Femminile Sing.=E; Plur.=I. Composti Per gli aggettivi al plurale muta solo la desinenza del secondo elemento. Inoltre, il primo elemento può trovarsi in forma abbreviata in: - Aggettivi etnici; es. africano=afro - Aggettivi che appartengono alla terminologia scientifica; es. gastrico=gastro - Aggettivi del linguaggio politico; es. socialista=social. Restano invariabili: locuzioni avverbiali (dappoco, dabbene, perbene, ecc...).ecc…)
  • sostantivi indicanti colori in funzione aggettivale (la gonna rosso cupo)
  • infinito attributivo di Avvenire
  • l'aggettivo Arrosto
  • aggettivi di recente formazione composti da anti +sostantivo
  • Accordo dell'aggettivo qualificativo. L'aggettivo qualificativo concorda in genere e numero con il sostantivo a cui si riferisce. Quando si riferisce a più nomi dello stesso genere viene posto al plurale. Quando si riferisce a nomi di genere diverso viene posto al maschile plurale.
  • Posizione dell'
Dettagli
Publisher
A.A. 2005-2006
35 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze letterarie Prof.