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CORSO DI LAUREA: LINGUE MODERNE PER IL WEB; LINGUE E CULTURE
Il libro "Aliffi, Fonetica e fonologia. Palermo 2002" è utilizzato anche nel corso di laurea OPERATORE DEL TURISMO CULTURALE.
LIBRO: Aliffi, Fonetica e fonologia. Palermo 2002
ALIFFI, "FONETICA E FONOLOGIA", PALERMO 2002.
La fonetica è lo studio dei suoni che gli uomini usano per comunicare nel linguaggio verbale.
Per comunicare sono necessari un emittente che produce il linguaggio, un mezzo per propagarlo e un ricevente; a questi tre elementi corrispondono tre branchie diverse della fonetica:
- La fonetica articolatoria studia il processo di produzione dei suoni linguistici;
- La fonetica acustica studia la consistenza dei suoni e la loro propagazione attraverso l'aria;
- La fonetica uditiva studia la percezione dei suoni linguistici.
La fonazione avviene grazie ad organi che fanno parte degli apparati respiratori e digerente: i polmoni (con la contrazione del diaframma e dei muscoli, la produzione della
voce avviene nell'abronchi e la trachea attraverso cui passa l'aria; la laringe (che è come una scatola fase espiratoria); in nella parte più alta della trachea formata da 4 cartilagini, la tiroide, la cricoide e 2 artenoidi) e tutte le sue pareti interne sono rivestite di una mucosa che forma due coppie di pieghe dette pliche vocali, contenute nella glottide. Durante la normale respirazione la glottide si apre consentendo il normale passaggio dell'aria; la voce esce invece quando i muscoli vocali si contraggono creando il meccanismo laringeo. Altre parti necessarie alla respirazione sono la faringe, la cavità orale nella quale si trovano il velo del palato che pende inerte nella normale respirazione e per la pronuncia delle nasali o spostarsi all'indietro quando si ingoia o si producono suoni orali; l'ugola, la parte che vibra; il palato duro che si distingue in palato posteriore o prevelo, palato medio e palato anteriore o prepalato; la lingua alveoli.i denti (dei quali intervengono nella che si divide in radice, dorso, corona e apice; glifonazione solo gli incisivi), le labbra e le cavità nasali. Questi organi descritti si dividono tra organi mobili perché intervengono nella fonazione con movimenti attivi, e organi fissi che hanno un ruolo “passivo” e cioè che intervengono solo quando vengono toccati da altri organi mobili. L’alfabeto fonetico è uno strumento universale usato per descrivere i suoni delle singole lingue senza tener conto della grafia, visto che non sempre corrispondono alla pronuncia. Ad esempio nell’italiano il grafema ha pronunce diverse in “cicca” e “cane” e lo stesso può succedere tra i suoni di diverse lingue. Per risolvere questi problemi si ricorre ad alfabeti fonetici universali come l’API (Alphabet Phonetique International), in cui la trascrizione dei foni si riferisce ai suoni pronunciati isolatamente.fonatorio è come uno strumento a fiato perché è formato da una pompa, i polmoni che spingono l'aria verso l'esterno, un tubo, che è formato da trachea, bronchi, bocca, naso; poi c'è una valvola, la laringe che lascia passare l'aria liberamente o bloccarla: se la laringe costituisce un ostacolo vengono prodotti i suoni. Quando le pliche vocali si tendono, il contrasto tra due forze opposte provoca il meccanismo laringeo, se prevale la pressione dell'aria le pliche si aprono e la pressione ridotta permette alla forza muscolare di prevalere, poi le pliche si richiudono e queste interruzioni di corrente d'aria provenienti dai polmoni creano una vibrazione con l'apertura e la chiusura della glottide provocando una successione rapidissima di sbuffi d'aria e la laringe trasforma l'aria della respirazione in suono. Il tono della voce dipende comunque dai singoli individui, da altezza, età, sesso e ancheAll'interno dello stesso individuo i suoni possono cambiare in base agli spostamenti della laringe, alla frequenza dell'aria…. I foni prodotti con vibrazione laringea si dicono SONORI o anche SUONI, invece quando le pliche vocali tendono una verso l'altra senza impedire il passaggio dell'aria il meccanismo laringeo non si attiva e non provoca vibrazioni; non si avranno suoni sonori ma SORDI detti anche RUMORI. Quando le pliche assumono un atteggiamento intermedio l'aria vibra debolmente e si avrà un MOROMORIO. Si avrà invece un BISBIGLIO se l'aria passa attraverso una fessura ancora più ridotta rispetto al mormorio. L'ostacolo laringeo produce suoni, invece l'ostacolo a livello sovralaringeo produce i rumori: questo avviene quando il canale attraverso cui passa l'aria viene momentaneamente ostruito o ristretto dagli organi mobili. Si ha OSTRUZIONE quando gli organi mobili toccano quelli fissi impedendo il passaggio dell'aria.
Invece si ha restringimento quando gli organi mobili si avvicinano soltanto a quelli fissi e consentono il passaggio dell'aria ma con una frizione. Se l'aria non incontra nessun ostacolo si producono le vocali (o vocoidi), invece se l'aria incontra gli organi fonatori con ostruzione completa o parziale si ottengono le consonanti (o contoidi), che sono sorde al contrario delle vocali che sono sonore. In posizione intermedia si hanno invece le approssimanti.
PARAMETRI PER LA CLASSIFICAZIONE DELLE VOCALI:
- POSIZIONE DELLA LINGUA LUNGO L'ASSE VERTICALE: cioè lo spostamento dall'alto verso il basso dell'apertura; più la lingua è bassa, più è grande l'angolo formato dalla mascella e dalla mandibola.
- POSIZIONE DELLA LINGUA LUNGO L'ASSE ORIZZONTALE: cioè lo spostamento in avanti verso le labbra o indietro verso il velo. (il movimento in avanti è però più ampio di quello all'indietro).
di solito i parametri 1 e 2 sono collegati tra loro.
3. ATTEGGIAMENTO DELLE LABBRA: che assumono una posizione ritratta o arrotondata. Di solito se la lingua è indietro le labbra sono arrotondate e viceversa.
4. POSIZIONE DEL VELO PENDULO: di solito questo è sollevato indietro e impedisce il passaggio dell'aria dalle fosse nasali producendo suoni orali, se invece è abbassato si ottengono vocali nasali.
In base a questi parametri le vocali sono definite:
- in base al primo parametro, ALTE, MEDIO-ALTE, MEDIO-BASSE, BASSE questo dipende dalla posizione della lingua sull'asse verticale; CHIUSE, SEMI-CHIUSE, SEMI-APERTE, APERTE per l'ampiezza dell'angolo mascellare;
- in base al secondo parametro, ANTERIORI (o palatali), CENTRALI, POSTERIORI (o velari) per la posizione della lingua sull'asse orizzontale;
- in base al terzo parametro, NON-ARROTONDATE (o non-labializzate), ARROTONDATE (o labializzate) in base alla posizione delle labbra;
- in base
al quarto parametro, ORALI, NASALI se l'aria passa o non passa attraverso le cavità nasali;
5. MISTE se succede in modo diverso rispetto ai normali casi e cioè ad esempio quando una vocale anteriore è articolata con arrotondamento labiale e una vocale posteriore no. L'insieme di queste collocazioni prende il nome di TRAPEZIO VOCALICO dove la parte sinistra rappresenta la porzione anteriore invece la parte destra quella posteriore; si individuano 12 punti particolari in cui si trovano delle vocali caratteristiche facilmente distinguibili l'una dalle altre e anche se in alcune lingue le vocali intermedie possono non esserci, non mancheranno mai quelle estreme. sono:
LE VOCALI ANTERIORI NON ARROTONDATE:
¾ [i] alta (come quelle dell'italiano in figli, digli, di...);
¾ [e] medio alta (come in italiano sera, mela...);
¾ [έ] medio bassa (tipica delle parole serra, terra, venti, sette);
¾ [æ] bassa (tipica delle...
parole inglesi man, cap e anche se in italiano non c'è si trova nell'apronuncia di alcuni dialetti come quello di Bari ['Bæri].sono:LE VOCALI CENTRALI NON ARROTONDATE¾ [ɨ] alta, (come in russo my, suono che però non è presente tra le lingue europee più diffuse)¾ [ɛ] medio alta (tipica del francese je, le ma non c'è in italiano)¾ [ə] medio bassa (es. nella parola inglese sofa e anche questa non è presente nella pronuncia italiana)¾ [a] bassa, (come quella italiana di banana, mamma).sono:LE VOCALI POSTERIORI ARROTONDATE¾ [u] alta (come quella delle parole italiane tu, cure…)¾ [o] medio alta (per le parole torre, voce, botte)¾ [ɔ] medio bassa (come in toro, corpo). è:LA VOCALE POSTERIORE BASSA NON-LABIALIZZATA¾ [ɑ] come nella pronuncia della negazione francese pas, nella parola inglese car, ma non è presente in italiano).Le vocali sidefiniscono anche TESE o RILASSATE in base alla tensione dei muscoli facciali, le vocali più chiuse sono quelle tese mentre le vocali aperte sono quelle rilassate: ad esempio in inglese la [i] di ship (nave) è diversa dalla [i] di sheep (pecora) non solo perché è più breve ma anche perché è meno tesa, e lo stesso accade per i termini full e fool. Una sequenza di vocali in sillabe diverse forma uno IATO invece la combinazione di due vocali nella stessa sillaba e pronunciate quindi con la stessa emissione di fiato forma un DITTONGO. Ad esempio mai e mauro formano dei dittonghi, nella parola paese c'è uno iato. Bisogna però stare attenti a non confondere i dittonghi e le sequenze di approssimanti come accade in ieri e uomo. PARAMETRI PER LA DESCRIZIONE DELLE CONSONANTI: le consonanti sono caratterizzate dalla chiusura o dal restringimento di un punto del canale. 1. PUNTO O LUOGO DI ARTICOLAZIONE: cioè il punto del canalein cui avviene la chiusura o il restringimento;
MODO O TIPO DI ARTICOLAZIONE: cioè il modo in cui si verifica la fuoriuscita dell'aria;
SONORITÀ O SORDITÀ: cioè se viene attivato o meno il meccanismo laringeo;
Questi sono i parametri fondamentali ma a questi se ne possono aggiungere altri
FORMA DELLA LINGUA: quando si pronunciano le consonanti, perché può essere piatta, solcata se si alzano solo i lati producendo un sibilo, contratta lateralmente se al contrario si alza il centro e si abbassano i lati;
possibilità o meno di continuare ad articolare fino a quando dura il flusso dell'aria e questo parametro divide le consonanti in continue o momentanee;
forza della pressione dell'aria.
I PUNTI DI ARTICOLAZIONE sono: quando le labbra sono chiuse o accostate;
bilabiale labio-se gli incisivi si avvicinano al labbro inferiore; quando l'apice della lingua si dentale interdentale accosta alla parte inferiore de