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Lingue precedenti al latino (sostrati) - Lingue successive al latino (superstrati) - Fattori religiosi - Fattori culturali

Le conquiste dei Romani e la relativa alfabetizzazione:

  • DACIA => conquista militare, livello di alfabetizzazione dei soldati
  • GALLIA => miglioramento del latino. Le aree dei dialetti corrispondono alle aree pre-romane, pre-latine, dialetti gallo-italici opadani.

TOPONIMO => nome di luogo (da topos), di tipo celtico:

  • MILANO = MEDIO PLANUM
  • SENIGALLIA = SIENA DEIGALLI

Fino al Tevere c'è l'area dei TUSCI (Tuscia) o ETRUSCHI, Colli Albani - Tevere => latino, estremo sud e lungo le coste => greco.

NAPOLI => dal greco NEAPOLIS città nuova, ASPROMONTE => dal greco moderno ASPROS bianco + monte (latino).

ETNA => mongibello => due volte monte, monte per eccellenza (greco + arabo).

Nessi di consonanti = due consonanti, assimilazione = due suoni diversi che diventano simili o addirittura uguali.

Esempio di assimilazione

regressiva: CT o KT => TTE Esempio di assimilazione progressiva: QUANDO > QUANNO ( > = diventa) Nell'Italia centro-meridionale quando c'è un nesso di consonanti c'è assimilazione regressiva, in area celtica c'è assimilazione progressiva, il CT nei dialetti del centro-nord è influenzato dal celtico. STRATO => lingua parlata, SUPERSTRATO => LATINO => interferenza tra i due che porta alla "vittoria" del latino, marestano dei termini della lingua precedente. Già nel 1800 si parla di elementi di SOSTRATO: dialetti toscani a sostrato etrusco, dialetti centro meridionali a sostrato italico, dialetti del sud a sostrato greco, dialetti Sardegna a sostrato sardo, dialetti del nord a sostrato gallo-italici. -NN a Roma è un sostrato italico. SOSTRATO => sta sotto, esso ha inciso molto nel latino, mentre i superstrati sono stati poco incisivi. SUPERSTRATO => lingue che si sovrappongono (al latino). Molti

Nomi hanno origine germanica, ad esempio: blu, bianco, biondo, grigio, bruno (nero, rosso, verde sono latini), DOGE = termine bizantino.

Nel 550 d.C. l'Italia si divide in due parti: Longobardi e Bizantini (Venezia, Ravenna – Roma, il sud e la Sardegna), nel mezzo c'è lo stato del Papa (gran parte del Lazio).

Molti termini sono a superstrato longobardo: schiaffo, speut (spiedo), sguat (sguatteri).

Nei dialetti del sud permangono molte parole di origine greca: Gallipoli = città bella, laurea = monastero.

In Sicilia ci sono molti termini provenienti dall'arabo: Alcamo, albicocche, carciofi (da alcaciofa), al = articolo arabo, algebra, alchimia.

Nel 1100 il sud dell'Italia viene unificato dai Normanni; in Italia fino al 1860 ci sono i Savoia.

6/11/2007

Il LATINO CLASSICO è utilizzato nella prima classe della società, nella letteratura, e oggi a scuola.

Il LATINO VOLGARE darà vita ai VOLGARI ROMANZI => FIORENTINO 1300 SCRITTO DELLE

OPERE DI DANTE, PETRARCA E BOCCACCIO => ITALIANO DI OGGI.

Il termine VOLGARE è molto antico, viene dal latino VULGUS => inteso come strato basso della popolazione, letteralmente le persone che non avevano istruzione.

LATINO => VOLGARI => FIORENTINO LETTERARIO DEL 1300 => ITALIANO

Romània=> terra dei Romani, dove si parla la loro lingua.

Ogni sistema è stratificato in varietà.

- LATINO CLASSICO => aggettivo che originariamente aveva un valore socio-politico, derivato da classe: Roma era una Repubblica, non democratica, bensì oligarchica (comandata da pochi), tutti i ceti avevano la possibilità del voto, ma si votava per classe (la prima classe di solito aveva di sicuro il 51% dei voti).

NOBILE => collegato alla radice di nascere, costituivano il gruppo che prendeva le decisioni, la prima classe, gruppo di prestigio.

AULO GELLIO parla del latino dei grandi letterati (latino classico), nasce dalla lingua degli aristocratici. 250-300 a.C.

Gli aristocratici cominciano a prediligere la loro lingua, considerata come migliore; il latino classico nel caso di Virgilio, Orazio, Ovidio è imparato a scuola.

DINASTIA GIULIO-CLAUDIA => da AUGUSTO a NERONE

DINASTIA FLAVIA => VESPASIANO, TITO, DOMIZIANO

Traiano e Adriano.

In città gli alfabeti erano ¼ della popolazione, mentre gli analfabeti rappresentavano i ¾ della popolazione, la campagna era totalmente analfabeta. 7/11/2007

LINGUE ROMANZE => lingue e dialetti derivanti dal latino.

Il latino classico fino ad Augusto è rappresentato dalle opere maggiori della letteratura antica, Tito Lucrezio Caro (nobile), Cicerone, Cesare (nobili più letterati), Virgilio, Orazio, Ovidio (non nobili, ma presi da Augusto).

Il modello del latino scritto è il latino classico => modello scritto della letteratura.

FATTORI DI VARIABILITÀ SOCIOLINGUISTICA:

Ogni sistema linguistico varia. Nuclei che oscillano, fattori => gender (differenza tra i

sessi) => costruzione per lo piùmaschile, religione, rete di comunicazione: cluster => persone con cui sei collegato.

Nella storia linguistica ci sono 5 fattori fondamentali: tempo, spazio cioè distanza, stratificazione socio-culturale, situazione-fini della comunicazione, canale o mezzo attraverso il quale si comunica:

  • TEMPO => DIACRONIA
  • SPAZIO => DIATOPIA
  • STRATO => DIASTRATIA
  • SITUAZIONE-FUNZIONE => DIAFASIA
  • MEZZO-CANALE => DIAMESIA

Il latino classico è unitario per tutto l’impero; VARIETA’ LATINE RUSTICHE => al di fuori di Roma. Il latino è esteso inun’ area piccolissima. Quando il latino si è esteso c’è stata la sovrapposizione con una miriade di altre lingue, e si èdifferenziato. Contatto tra due lingue: elementi della lingua conquistata si mescolano ad elementi lingua dominata. Sotto sonorimasti elementi delle lingue precedenti.

Il latino classico è uguale in tutto l’impero.

ORTOGRAFIA = giusta scrittura, GRAFIA = modo di scrittura. Nel latino l'ortografia era molto importante. Il latino classico è unitario a livello scritto (diatopia).

Latino della gente ignorante, gentarella- VULGUS all'inizio dell'impero è il 75 %, alla fine è il 100 %.

Fante => chi sa parlare, infante => chi non sa parlare.

Nel latino classico ci sono diversi stili: poesia, prosa, prosimetro.

Latinismo => lingua colta scomparsa, ripresa dopo.

Rumore => oscillazioni prodotte.

SCRITTO => modo di conservare le parole con coloro che non ci sono, IN ABSENTIA.

PARLATO => comunicare con chi c'è, IN PRESENTIA (condiziona il modello della lingua).

Il latino classico in teoria doveva durare per sempre, era scritto. All'origine a Roma c'era una situazione di DIGLOSSIA =>BI = 2 greco e latino. GLOSSA => lingua.

BILINGUISMO => due lingue sullo stesso piano. DIGLOSSIA => due varietà linguistiche non necessariamente.

della stessa lingua, usate differentemente; esempio: latinoclassico e latino volgare => stessa lingua usata in contesti differenti (diafasia).476 d.C. => CROLLO DELL'IMPERO ROMANO D'OCCIDENTECon i Longobardi crolla la scuola, restano solo alcuni vertici che usano il latino classico.813 d.C. => CONCILIO DI TOURS => situazione di bilinguismo: latino + volgari. 13/11/2007Dal latino volgare derivano i dialetti e le lingue romanze.L'insieme delle varietà: diacronia, diatopia, diafasia, diastratia, diamesia.LINGUA LATINO SCRITTO => LATINO CLASSICO SCRITTOLINGUA PARLATA => LATINO ARISTOCRATICINei secoli dell'impero ci sono delle differenze. Il latino volgare rispetto al latino classico si è evoluto.Latino classico- latino volgare => varietà della stessa linguaIMPERO ROMANO => dal 27 a. C. al 476 d.C.I maggiori esponenti della Chiesa conoscono il latino. Con l' 813 CONCILIO DI TOURS la predica è in volgare :

RUSTICAROMANA LINGUA, mentre la messa resta in latino.

FONOLOGIA = da FONE’ studio dei suoni (dal greco)

MORFOLOGIA = da MORFE’ studio delle forme

SINTASSI = ordine delle parole

VOCABOLARIO = parole nei loro significati

I suoni sono rappresentati dalla vocali e dalle consonanti. 14/11/2007

VOCALISMO => passaggio delle vocali dal LATINO CLASSICO (basato sulla lunghezza vocalica) al LATINO VOLGARE.

Nel latino si usano le lettere maiuscole.

A (lunga) = 2 A (brevi)

Nel latino classico ci sono i casi, ad esempio ROSA (A breve) è nominativo, ROSA (A lunga) è ablativo.

Il latino classico non aveva distinzioni d’altezza, ma solo brevi o lunghe.

A ; E ; I ; O ; U nel latino classico sono 10: 5 brevi, e 5 lunghe.

C’è un ordine naturale che varia a seconda della pronuncia. Vocali sono su una linea chiamata: SERIE. Ci sono vocalianteriori o palatali, e vocali posteriori o velari.

L’ordine naturale è : I ; E ; A ; O ; U

Vocalismo latino classico:I

(lunga) I (breve) E (lunga) E (breve) A (breve) A (lunga) O (breve) O (lunga) U (breve) U (lunga)

VOCALI TONICHE => vocali che hanno l'accento

VOCALI ATONE => vocali che non hanno l'accento

Il latino classico non faceva distinzioni tra atone e toniche, però distingueva tra brevi e lunghe.

Nel passaggio dal latino classico al latino volgare:

VOCALE LUNGA diventa VOCALE CHIUSA

VOCALE BREVE diventa VOCALE APERTA

Non si conosce il motivo di tale passaggio.

In un certo periodo si è persa la lunghezza vocalica ed è rimasta l'apertura o altezza: da un sistema quantitativo si passa ad un sistema qualitativo.

L'italiano atono ha 5 vocali. Tutte le lingue romanze hanno fuso le due A latine in una sola A.

La U aperta ha dato un suono simile alla O chiusa (es: nel siciliano).

In Italia abbiamo tre vocalismi:

- ROMANZO

- ITALICO

- TONICO

- SICILIANO (lingua e cultura greca)

- SARDO (5 vocali) 20/11/2007

VOCALISMO => come si sono evolute le vocali dal latino

classico al latino parlato. Nel latino classico c'è la distinzione per lunghezza.
ESEMPI: POPULUS ha due significati: con la O breve popolo, con la O lunga pioppo; VENIT => viene (E breve), venne (E lunga).
La prima declinazione o classe nominale ha il femminile in A: A (breve) è nominativo/soggetto, A (lunga) è ablativo/complemento di modo, strumento; esempio: domina (A breve) = una signora, domina (A lunga) = con la signora, per la signora.
Le vocali latine sono 10: 5 brevi e 5 lunghe, il cui ordine naturale è: U (lunga) U (breve) O (lunga) O (breve) A (breve) A (lunga) E (breve) E (lunga) I (breve) I (lunga)
Non si distingue tra vocali toniche e vocali atone.
TRATTI => elementi che compongono i suoni.
LUNGA E BREVE = QUANTITATIVA ; CHIUSURA E APERTURA = QUALITATIVA
SOSTRATO => nelle lingue nuove si innestano elementi delle lingue vecchie.
SANT' AGOSTINO diceva che il suo popolo non distingueva la lunghezza, se si perde la quantità re
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Publisher
A.A. 2007-2008
10 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica Italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Vignuzzi Ugo.