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DISTRIBUZIONE LIBERA E COMPLEMENTARE

I fonemi sono in distribuzione libera, x può occupare la stessa posizione di y

Gli allofoni invece sono in disposizione complementare, ovvero x1 non può mai stare in x2 -> non

si possono creare coppie minime.

Esempio: gli italiani sett distinguono fra é e è, ma nessuno crea coppie minime con é e è, quindi non

sono fonemi dell'italiano milanese, sono foni/allofoni.

Rappresentazione [e] chiusa, [ε] aperta

c'è una sola vocale media nell'italiano di milano /e/

Tra parentesi quadre si rappresentano i foni, tra barre oblique i fonemi

/e/ è un fonema, [e] e [ε] sono due foni allofoni

coppia minima: due morfemi che si distinguono solo per un fonema.

Ci sono alcuni fonemi che hanno un alto rendimento fonologico, es /p/ e /b/

altri hanno un rendimento bassissimo: /j/ contrapposto a /i/, Piano e Piiano

VARIANTE LIBERA: variazione nella realizzazione di un fonema, ma non determinata dai fattori

esterni. Es. Chi ha l'r moscia.

inventario fonologico di una lingua: insieme di fonemi in una lingua

l'ialiano ha un inventario fonologico abbastanza semplice che nella rappresentazione più comune

conta 7 vocali e 23 consonanti. Altre rappresentazioni ne contano più di 40, contando come

fonemi diversi le consonanti lunghe e brevi, es /t/ e /tt/.

Neustralismo fonologico

NEUTRALIZZAZIONE: una coppia fonologica smette di essere tale -> Opposizione neutralizzata: i

due fonemi non si oppongono più.

La neutralizzazione di una coppia fonologica si può ottenere tramite l'artificio modellistico

dell'arcifonema

ARCIFONEMA: realtà modellistica (dominio della fonologia) con cui si rappresentano i contesti di

neutralizzazione – coppia fonologica smette di essere tale; es distribuzione difettiva, oppure ita

standard =/= settentrionale. Rappresentato con una lettera maiuscola.

Insieme di tutti i tratti altrimenti oppositivi di una coppia fonologica neutralizzata.

Quando una coppia minima si neutralizza non si contrappone più rispetto a un tratto, ma

continua ad opporsi agli altri.

Es. Fuso e fuso si contrappongono tra loro per sonorità, mentre a furo per altri motivi.

CONTOIDE E VOCOIDE – concetti fonetici

CONSONANTE E VOCALE – concetti fonologici

Grammatica di Giannettino: Vocale – può essere pronunciata singolarmente

Consonante – necessita di vocale per essere pronunciata

I fenomeni fonetici si guardano in ottica fonetica e fonologica;

fonetica -> suono "vocalico" è suono prodotto senza costrizione -> vocoide;

fonologica -> la vocale occupa la aprte centrale della sillaba, mentre la consonante la periferia

MA non è sempre così: La definizione di vocale dal punto di vista fonetico e quella dal punto di

vista fonologico non coincidono perfettamente. Esistono consonanti come r e n che non

necessariamente occupano posizione periferica.

Vocale – occupa posizione contrale

Consonante – occupa posizione periferica Fonologia

Contoide: Foni prodotti con costrizione

Vocoide: Foni prodotti senza costrizione Fonetica

Fenomeni sovrasegmentali

Fenomeni sovrasegmentali: non riconducibili immediatamente al singolo segmento.

Accento

Rima

La curva intonativa fornisce informazioni, ma non pertiene alla singola entità fonetica, è

caratteristica al di sopra del singolo segmento -> caratteristica sovrasegmentale

Unità minima del fenomeno sovrasegmentale: sillaba.

Struttura della sillaba

SILLABA: costituente fonologico di livello superiorire al singolo fonema, organizzato

gerarchicamente e dotato di struttura variabilmente complessa.

Alcune hanno struttura molto semplice: solo nucleo

Altre complesse: vocale + elementi sinistri e destri che formano la periferia.

Struttura base: Attacco (max 3 contoidi) + Nucleo + Coda (max 2 foni)

Nucleo + coda – periferia destra = rima

Le strutture sillabiche possono essere più o meno complesse

Si rappresentano in manieria semplice le sillabe con sigle che hanno "C" dove c'è consonante e

"V" dove c'è vocale.

Es trap: cccvc

Inventario delle strutture sillabiche: strutture sillabiche (o sintattiche??) rappresentabili in

questo modo in una ligua. 18/10

DITTONGO: unione di due foni vocalici all'interno di una singola sillaba.

Dal punto di vista articolatorio: un'unica emissione sonora in cui gli articolatori si spostano

progressivamente dalla posizione utile ad articolare il primo suono a quella del secondo.

Movimento continuo, dunque gli articolatori scivolano da una produzione all'altra.

All'interno del dittongo uno dei due vocoidi costituisce il nucleo della sillaba, l'altro la

periferia.

Dittonghi ascendenti: /ie/, /uo/, l'elemento vocalico sta a destra, articolato con maggior

definitezza ed energia, quello consonantico a sinistra

Dittonghi discendenti: /au/, /ai/, elemento vocalico a sinistra

Il caso rientrante nell'IPA di vocoide a comportamento consonantico si trova nei dittonghi

discendenti (es. Mauro).

Primo vocoide vocalico è nucleo sillaba, secondo elemento è vocoide ma occupa periferia e si

trascrive con il simbolo del vocoide. Per il vocoide con comportamento consonantico si usa segno

diacritico lunetta sottoscritta che indica che non è sillabico.

Caso di /ie/, per utilizzare IPA, andrebbe trascritto con contoide (??) approssimante palatale

seguito da /e/ aperto. Si ha nesso contoide + vocoide.

Descrizione articolatoria dei suoni

Apparato fonatorio

Polmoni

Glottide

Laringe

Faringe

Cavo orale

Cavità nasali

Modalità polmonare egressiva: aria esce dai polmoni

Modalità ingressiva: fonazione meno percepibile

Modalità faringale: chiudere strettamente la glottide con le pliche vocaliche e alzare e alzare la

glottide in modo spingendo l'aria verso l'esterno. Creazione di un surplus di pressione in entrata

o in uscita.

Modalità avulsiva: modalità non pneumatica. Crezione di una depressione nella cavità orale

chiudendo la cavità orale nella parte posteriore alzando il dorso della lingua, chiudendola in un

punto anteriore, abbassando il dorso della lingua → la pressione all'interno della bocca

diminuisce, l'aria entra e crea un suono schioccante → clicks o suoni avulsivi

GLOTTIDE

Il primo ostacolo è la glottide, che sta sopra la trachea, che dai polmoni porta l'aria alla bocca. La

glottide è il foro, ha una struttura cartilaginea complessa, esitono due pliche vocaliche

manovrate attraverso muscoli appositi e cartilagini incardinate in un solo punto e che dunque

ruotano fungendo da sportello di chiusura o apertura.

Si possono creare suoni che sono sordi (→ glottide aperta) o sonori (→ glottide chiusa).

In alcune lingue esistono suoni che stanno tra il sordo e il sonoro.

Mormorato: suono sonoro a bassa intensità – pliche atteggiate come per un suono sonoro, ma

vibrano poco per la poca intensità del fiotto d'aria.

Bisbigliato: sordo a bassa energia – pliche vocaliche discoste in una piccola parte della possibile

apertura.

Modalità cricchiata: sonoro particolare, energia maggiore del sonoro tradizionale

Laringe → faringe → capità orale o nasale

CAVITÀ ORALE O NASALE

Luogo nel quale avvengono la maggior parte delle modifiche alla colonna d'aria.

Cavo orale

Articolatori mobili: labbra, lingua, velo palatino (o palato molle) che si conclude con ugula

Articolatori fissi: costituiscono il target degli a. mobili – alveoli, palato duro

Velo palatino

abbassato → suono nasale

alzato → suono orale

Palato duro

prepalato

medio-palato

post-palato

Lingua apice

lamina + parte dopo → corona

dorso: pre-, medio-, post-

radice

ARTICOLATORE ANATOMICAMENTE OPPOSTO

Generalmente gli articolatori mobili tendono a muoversi verso il proprio articolatore fisso

anatomicamente opposto.

Apice → incisivi

Lamina → alveoli

Pre-dorso → prepalato

Labbro inferiore → labbro superiore

ARTICOLAZIONI DISLOCATE

Es. apice – incisivi: articolazione normale perché la più semplice.

Esistono dei suoni che si producono accostando l'articolatore mobile ad un articolatore fisso che

non è quello ad esso anatomicamente contrapposto.

Es. /b/ suono occluscivo bilabiale sonoro → /th/ fricativa labiodentale sorda

In questo caso si deve indicare sia l'articolatore mobile sia quello fisso.

ARTICOLATORI SECONDARI

Articolatori che aggiungono una caratteristica articolatoria, ma fonologicamente non pertinente.

Quando ci si trova in situazione di doppia articolazione, in uno dei due casi l'articolazione è di

livello inferiore → articolazione secondaria

ARTICOLAZIONE DOPPIA: 2 articolatori che generano una costrizione pari in due

posizioni diverse e che generano un differenziale di ordine fonologico (generano coppie

minime)

ARTICOLAZIONE SECONDARIA: 2 articolatori uno in un punto con una costrizione più

forte e l'altro in un punto con costrizione più debole, non generano differenziale

fonologico (no coppie minime)

Per descrivere dal pov articolatorio i suoni (vocalici e consonantici) si devono tenere in

considerazione dei paramentri, alcuni dei quali possono essere omessi nella descrizione generale

1. meccanismo pneumatico – non si dice mai perché tutti polmonari egressivi

2. direzione della colonna d'aria - " "

3. modo di articolazione – maniera in cui gli articolatori mobili si dispongono in relazione a

quelli fissi

4. luogo di articolazione – normalmente con riferimento solo all'articolatore fisso

5. qualità della voce – sordo o sonoro (ita) 19/10

Carta IPA Descrizione articolatoria dei suoni

5 parametri:

1. Meccanismo pneumatico: il modo in cui viene prodotto il flusso d'aria da articolare

2. Punto in ingresso o egresso della colonna d'aria (attraverso la cavità orale o nasale)

3. Modo di articolazione: la maniera in cui gli articolatori si dispongono gli uni rispetto agli

altri

4. Luogo di articolazione: punto nel quale si realizza il massimo avvicinamento tra

articolatori mobili e fissi

5. Qualità della voce (sonorità – accostamento e vibrazione delle corde vocaliche; o sordità)

Contoidi

Luogo di articolazione (due suoni con lo stesso luogo di articolazione sono detti omorganici)

Tipi di articolazione secondo l'articolatore mobile (lingua)

Coronale – apicale; laminale

• Dorsale – pre-; medio-; post-

• Radicale -> anche retroflesse

Tipi di articolazione secondo gli articolatori fissi

Dentali

• Alveolari

• Postalveolari o prepalatali

&bu

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale_tvb_97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Prada Massimo.