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LINGUISTICO- Ideofoni: suoni soggetti a delle idee (di verso, di canto, di rumore, di suono).
Sono più iconici, sono espressioni imitative che designano azioni o fenomeni naturali (boom= grande fragore).
I versi riprodotti dall'uomo per riferire come suona un animale, in inglese i suoni sono anche ONOMATOPEE (dove si può flettere o coniugare es click ciò che imita il rumore e può essere coniugato).
Iconismo: riflesso logico nella lingua di un qualche concetto (es: forme del plurale più lunghe del singolare box-> boxes uomo-> uomini). La lingua riproduce quindi in un certo senso con i suoi mezzi la realtà.
Superlativi con raddoppiamento es: bello bello, piano piano.
Fonosimbolismo: Idea che alcuni suoni suscitino immagini. Es: upupa (qualcosa di cupo), Eli, Gigi (qualcosa di piccolino). Certi suoni hanno associati a sé, per la loro natura, certi significati. Il suono i, è foneticamente piccola = connesso con cose piccole, ma vi sono.
Dei contro esempi di parole contenenti la "iche" che danno idea di grandezza, come massiccio, esistono anche parole senza la "i" che indicano piccolezza, come scarso, corto, poco, etc.
Le onomatopee: Al principio di arbitrarietà dei segni linguistici ve ne sono alcuni che appaiono parzialmente motivati, come le onomatopee che riproducono o richiamano nel loro significante caratteri fisici di ciò che viene designato. Imitano nella loro sostanza di significante il suono o rumore che designano, presentano quindi un aspetto iconico. Anche le onomatopee e le voci imitative hanno un grado di integrazione nella conversazione arbitraria del singolo sistema linguistico e hanno una specificità che le rende diverse da lingua a lingua anche se il referente è identico.
TRASPONIBILITÀ DEL MEZZO: la parola che si trasmette attraverso i suoni acustici e lo scritto il significante può essere trasmesso o realizzato attraverso il mezzo aria, il canale fonico-acustico sotto forma di
sequenza di suoni e rumori creati dall'apparato fonatorio che si propagano come onde sonore e vengono ricevuti dall'apparato uditivo, oppure sotto forma di segni e ricevuti tramite apparato visivo. Ogni messaggio parlato è traducibile in un equivalente scritto e viceversa. Il carattere orale è prioritario.- LINGUA ORALE
- + economica
- - pianificata
- + dinamica (le lingue cambiano nel tempo)
- - utilizzata in qualsiasi circostanza ambientale e può avvenire anche se vi sono ostacoli fra emittente e ricevente
- - possono accompagnare azioni non ostacolando altre attività
- + rapida, ricezione è contemporanea a produzione
- - messaggio può arrivare a gruppo di destinatari diversi
- - non permane, lascia subito posto ad altri messaggi
- LINGUA SCRITTA
- + economica (mi servono strumenti e tempo)
- + pianificata (permette la riflessione)
- - dinamica
- - utilizzata in qualsiasi circostanza ambientale e può avvenire anche se vi sono ostacoli fra emittente e ricevente
- - possono accompagnare azioni non ostacolando altre attività
- - più lenta, ricezione non è contemporanea a produzione
- - messaggio può arrivare a gruppo di destinatari diversi
- + permane, lascia traccia e può essere consultato in qualsiasi momento
di fissazione e trasmissione del corpolegale, della tradizione culturale e letteraria del saperescientifico, è il vincolo dell'istruzione scolastica, ha validità giuridica.
Lo scritto nasce come fissazione, raffigurazione solida del parlato, ma si è sviluppato con caratteri propri: non tutto ciò che fa parte del parlato può essere scritto, e non tutto ciò che fa parte dello può avere un corrispondente nel parlato.
Privilegio dell'oralità:
Il parlato è prioritario antropologicamente rispetto allo scritto. Tutte le lingue con uso forma e uso scritti sono state anche parlate, mentre non tutte le lingue parlate hanno uso scritto.
C'è una priorità ontogenica del parlato: ogni individuo umano impara prima a parlare.
C'è poi una priorità filogenica: nella storia della nostra specie la scrittura si è sviluppata dopo il parlato (uomo parlante cca 200.000 anni fa).
Pre-scrittura nelle
Grotte della Francia 35.000 anni fa, sono incisi segni geometrici, circa 30 simboli portati in Europa e Africa e la scrittura cuneiforme, presso i Sumeri verso il 3500 a.C.
La scrittura alfabetica nasce sotto forma di scrittura consonantica che non registra le vocali presso i Fenici attorno al 1300 a.C.
Dalla scrittura fenicia derivano l'alfabeto ebraico, aramaico e greco.
DOPPIA ARTICOLAZIONE: ogni segno linguistico può essere scomposto in pezzi più piccoli.
Il significante di un segno linguistico è articolato a due livelli diversi.
A un primo livello il significante è scomponibile in unità portatrici di significato e che vengono riutilizzate per formare altri segni (PRIMA ARTICOLAZIONE).
Es: gatto -> gatt - o (morfema).
Questi non possono essere ulteriormente scomponibili.
A un secondo livello (SECONDA ARTICOLAZIONE) le unità minime di prima articolazione sono scomponibili in unità più piccole non portatrici di significato e che
combinandosi assieme danno luogo alle unità minime di seconda articolazione. Es: g-a-t-t-o Unità minime di prima e seconda articolazione possono coincidere nella loro forma (s- in sforna), che sono contemporaneamente unità di prima minima di prima articolazione se le consideriamo con il loro significato nel contesto di occorrenza e di seconda articolazione se le consideriamo solo come suoni. Es: s- togliere -a singolare e rispettivamente s e a. Ciò permette formazione di tante parole (unità infinite basate su numero finito di elementi) -> ECONOMIA DELLE LINGUE LINEARITÀ: Il significante viene prodotto, si realizza e si sviluppa in successione nel tempo e nello spazio, successione lineare che ci permette di comprendere il segno analizzando uno dopo l'altro gli elementi che lo costituiscono. Tutte le lingue naturali sono lineari, allineano, mettono in sequenza suoni, uno dopo l'altro, non possono accumularli. DISCRETEZZA: Vi è differenzatra gli elementi è assoluta, le unità dellalingua non sono una materia continua, ma c'è un confine preciso tra un elemento e un altro. Gli elementi che compongono la lingua non possono sfumare in un altro. Es: pollo con la p e bollo con la b sono due parole distinte che non hanno nulla in comune dal punto di vista del significato, una pronuncia intermedia viene ricondotta a una delle due forme e non a un'altra parola che significhi qualcosa nel mezzo - ONNIPOTENZA SEMANTICA Con la lingua è possibile dare un'espressione a qualsiasi contenuto, un messaggio formulato in qualunque altro codice o sistema di segni sarebbe sempre traducibile in lingua ma non viceversa. Con la lingua si può parlare di tutto, però è difficilmente probabile che con la lingua si possa dire tutto e che ogni messaggio possa essere tradotto in messaggio linguistico (es. espressioni artistiche) è meglio parlare di plurifunzionalità comeProprietà della linguaPLURIFUNZIONALITÀ: tutte le lingue hanno più funzioni (Jakobson). La lingua permette di adempiere a funzioni diverse.
Funzioni:
- Esprimere il pensiero
- Trasmettere informazioni
- Instaurare, mantenere rapporti sociali
- Manifestare sentimenti/stati d'animo
- Risolvere problemi
- Creare mondi possibili
Lo schema di Jakobson: identifica sei classi di funzioni dell'evento comunicativo. L'instaurarsi della comunicazione implica la presenza di sei fattori a cui viene collegata una funzione.
Elemento centrale | Funzione prevalente |
---|---|
Parlante | Emotiva |
Destinatario | Conativa/Imperativa |
Canale | Fatica |
Codice | Metalinguistica |
Esempio: "Gatto è una parola di..."
cinque lettere”)- messaggio (quando il poeta o - poeticaparoliere è concentrato sul farpassare il messaggio attraverso leparole)- fornire informazioni su realtà esterna - referenziale- DISTANZIAMENTO e libertà dagli stimoliÈ una proprietà che differenzia il nostro linguaggio da quelloanimale.
Per distanziamento si intende la possibilità di poter formularemessaggi relativi a cose lontane, distanti nel tempo, parliamodi cose non presenti nella situazione e nell’ambientecircostante. Possiamo parlare di un’esperienza in assenza ditale esperienza o dello stimolo che essa ha provocato.
La lingua è indipendente dalla situazione immediata e dai suoistimoli.
Nella lingua umana non c’è alcun aspetto deterministico comevi è negli animali (latrati dei macachi dipendono dalla presenzadi un predatore).- TRASMISSIBILITA’Ogni lingua è trasmessa per tradizione all’interno di unasocietà e
cultura.Le convenzioni che costituiscono il codice di una lingua, le regole che costituiscono la norma e il patrimonio lessicale passano da una generazione all’altra per insegnamento/apprendimento spontaneo. Ogni essere umano conosce almeno una lingua, quella della comunità sociale in cui è nato e ha avuto la socializzazione primaria. Il linguaggio verbale umano non è un fatto unicamente culturale, è importante la componente innata. Nel linguaggio verbale vi è una componente culturale-ambientale (quale lingua parliamo) e una innata che fornisce la facoltà del linguaggio, cioè la predisposizione a comunicare con una lingua. Importante è il periodo della pubertà linguistica (periodo critico), se entro gli 11-12 anni un essere umano non è stato esposto a stimoli linguistici provenienti dall’ambiente culturale in cui vive, lo sviluppo della lingua è bloccato, d’altra parte entro tale etàL'apprendimento di una lingua è agevole e rapido.
PRODUTTIVITÀ
Con la lingua è sempre possibile creare nuovi messaggi mai prodotti prima e parlare di cose nuove ed esperienze mai sperimentate prima o anche di cose inesistenti.
La produttività è resa possibile dalla doppia articolazione che permette una combinatorietà illimitata di unità più piccole in unità più grandi e in numero infinito.
La produttività prende la forma di creatività.