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LESSICO MORFOLOGIA

SIGNIFICATO: il lessema è trasparente SIGNIFICATO: il componente morfologico da

rispetto al significato anche pronunciato da solo non comunica nulla (Es: -o).

solo (Es: giardin- ).

NUM. ELEMENTI: le classi del lessico NUM. ELEMENTI: le categorie morfematiche

contengono un numero di lessemi presentano un numero di morfemi chiuso e

tendenzialmente ampio, talvolta virtualmente ristretto. *

illimitato.

COMPORTAMENTO SUL PIANO COMPORTAMENTO SUL PIANO

DELL’EVOLUZIONE DIACRONICA: il DELL’EVOLUZIONE DIACRONICA: i

lessico si evolve celermente e la sua evoluzione cambiamenti sono più lenti e comportano

non stravolge il sistema linguistico. trasformazioni radicali del sistema linguistico

nel suo insieme.

I processi di strutturazione del lessico e i processi morfologici presentano somiglianze e analogie:

- Numero limitato di formativi;

- Scarsa trasparenza semantica;

- Somiglianza del materiale fonologico utilizzato; …

* La morfologia presenta il carattere dell’obbligatorietà che il lessico non presenta: la morfologia è

un sistema chiuso e molto sistematico che prevede per ogni classe del lessico un preciso numero di

forme. Inoltre, il lessema si può costruire in forma di parola anche senza formativo (processo di

strutturazione lessicale), mentre senza morfema non diventa una forma di parola e quindi non può

essere usato in un testo. Quindi, il passaggio del lessema variabile nel reparto morfologico è

obbligatorio. Morfologia e tipologie delle lingue

L’opposizione presenza / assenza di morfologia caratterizza fortemente i sistemi linguistici.

Nei sistemi che possiedono una morfologia l’organizzazione di questa sul piano delle strategie di

manifestazione e delle funzioni risulta significativa per la tipologia.

Consideriamo da questo punto di vista la manifestazione dei morfemi:

- Cant – iamo: manifesta i seguenti morfemi diatesi attiva, modo indicativo, tempo presente,

numero plurale, 1° persona. Tutti questi morfemi sono manifestati dal morfo –iamo, il

quale non è ulteriormente scomponibile. Tutti i morfemi sono amalgamati in unico morfo

secondo un procedimento tipicamente flessionale.

- Cant –av – o: il manifestante morfologico è costituito di due distinti morfi ( -av, -o),

“Morfo” è un manifestante morfologico non ulteriormente scomponibile.

“Componente morfologico” è l’insieme dei morfi presenti in una forma di parola.

I sistemi linguistici si possono classificare in rapporto alla morfologia nel seguente modo:

- Isolanti: lingue che non presentano morfologia o presentano una morfologia ridotta

( cinese);

- Sintetiche: lingue che possiedono una morfologia e si distinguono in:

• Lingue agglutinanti: le lingue sintetiche in cui prevalgono casi di componenti

morfologici formati da più morfi (ungherese, finalandese, giapponese,turco,…)

• Lingue flessive: lingue sintetiche che tendono ad avere componenti morfologici

in un solo morfo (italiano, francese, tedesco,…)

Lingue agglutinanti e flessionali hanno una strategia di costruzione del componente morfologico

molto diversa e questo caratterizza i morfi dal punto di vista della loro natura semiotica e del loro

numero: LINGUE AGGLUTINANTI LINGUE FLESSIONALI

NATURA SEMIOTICA:rapporto semiotico più NATURA SEMIOTICA: rapporto semiotico

diretto ed esclusivo tra morfema e morfo al non diretto tra morfema e morfo.

punto che il morfema è affine a lessemi che

spesso hanno natura “grammaticale”.

NUMERO DEI MORFI: coincide con il NUMERO DEI MORFI: coincide con il

numero dei morfemi. E’ inferiore, ma hanno numero delle forme di parola. Le lingue

una più complessa struttura del componente flessionali condensano idealmente in un unico

morfologico. morfo la manifestazione di tutti i morfemi della

forma di parola, ma hanno un numero di morfi

decisamente maggiore.

Categoria morfematica, morfema e morfo

Una categoria morfematica è un insieme chiuso di morfemi alternativi. Nel caso del verbo

italiano, la forma di parola prende posizione rispetto a sei categorie morfematiche: il genere

verbale( transitivo / intransitivo), la diatesi, il modo, il tempo, il numero e la persona.

Le categorie sono paradigmi morfematici, cioè classi di morfemi alternativi, ciascuno dei quali

veicola un insieme di potenziali funzioni.

Dentro a ciascuna categoria ci sono i morfemi, cioè le alternative possibili tra le quali la categoria

morfematica impone al lessema di scegliere per forma una certa parola. I morfemi sono manifestati

dal componente morfologico della forma di parola, cioè dal morfo.

Categorie morfematiche e morfemi variano da una lingua all’altra.

Categorie morfematiche e classi del lessico

La struttura del componente morfologico è determinata dalla classe cui il lessema appartiene,.

La forma di parola di una certa classe del lessico deve caratterizzarsi entro determinate categorie

morfematiche per potersi costruire: il nome deve caratterizzare rispetto al genere nominale e

numero, il verbo rispetto a genere verbale, diatesi, tempo, numero e persona, l’aggettivo

qualificativo rispetto al grado, al numero e al genere,…

Si può riconoscere la classe del lessico a cui una parola appartiene a partire dalle categorie

morfematiche a cui i lessemi sono esposti.

E’ importante notare che la forma di parola si struttura sia rispetto alle categorie morfematiche sia al

modo in cui un’entità si specifica rispetto ai modi d’essere (predicati) ammessi dalla classe cui

appartiene.

Per esempio, di un albero posso chiedere se è alto o basso, verde o secco, e lo posso chiedere

perché è nella natura dell’albero di essere in uno di questi modi. Ma non posso chiedermi se l’albero

sia intelligente o stupido perché l’albero non è esposto all’opposizione di intelligenza e stupidità.

Quindi, c’è un chiaro rapporto tra la congruità e le classi di predicati selezionate dalla classe cui

l’entità (l’argomento) appartiene.

Il calcolo delle forme di parola

+ ( pag. 180 – 181)

Morfemi fissi e liberi

Alcuni morfemi sono fissi in quanto sono legati al singolo lessema, mentre altri sono liberi.

In italiano, nel sostantivo, il morfema del genere nominale è fisso (un sostantivo o è maschile o è

femminile: caso, uomo), mentre quello del numero è libero (uomo / uomini).

Nell’ aggettivo invece sono entrambi liberi e nel verbo il morfema del genere verbale è fisso,

mentre tutti gli altri morfemi sono liberi.

Strategie di manifestazione dei morfemi

Il morfo è la strategia di manifestazione dei valori morfologici.

Il tempo di morfo più comune è costituito da una sequenza di fonemi che si saldano al componente

lessematico formando un’unica parola fonologica : canti –iamo.

Ma esistono strategie più complesse:

- Morfo zero: manifesta uno o più morfemi con l’assenza di un componente morfologico

manifesto. Un caso tipico è il singolare del sostantivo in inglese, che si distingue dal plurale

in quanto non presenta alcun segnale (Es: boy – boys):

- Amalgama morfematico: morfo che manifesta più di un morfema. Nel caso del verbo cant

–a, in –a sono rappresentati tutti i numerosi morfemi che caratterizzano questa forma. Nelle

lingue flessive, l’amalgama è il morfo tipico.

- Sincretismo: tipo particolare di omonimia a livello morfologico, per cui morfemi diversi

della stessa categoria morfematica ricevono la stessa manifestazione. Nel sincretismo,

proprio secondo l’etimologia greca della parola, due o più morfi vengono confusi,

diventando indistinguibili. Per esempio nel congiuntivo presente italiano”che io veda, che tu

veda, che egli veda” i morfi della 1.2.3 persona del singolare non presentano nessuna

differenza sul piano fonologico. Si dice, quindi, che le tre forme sono sincretiche riseptto

alla persona. In casi di sincretismo bisogna ricorrere ai diversi livelli del cotesto e del

contesto per individuare la forma della parola e tutte le altre strutture intermedie possono

essere utilizzate per disambiguazione a livello morfologico. In generale la distinzione viene

recuperata tramite un processo di disambiguazione, ossia mediante un’inferenza con cui

cancelliamo le interpretazioni del morfo non compatibili con il cotesto o con il contesto. I

numerosi sincretismi presenti nelle lingue vengono tendenzialmente disambiguati facendo

riferimento alle altre strutture intermedie, ma spesso bisogna ricorrere direttamente al livello

semantico. Ad esempio, nella frase “Eine Frau hat dieses Bich geschrieben” Frau viene

interpretato come soggetto e quindi come nominativo poiché occupa il primo posto. Anche

se invertissimo l’ordine delle parole ottenendo “Dieses Buch ha teine Frau geschrieben”,per

l’individuazione del morfema del nome Frau diventa determinante il livello semantico: il

predicato schreiben richiede come suo primo argomento un soggetto e può essere soltanto

Frau. + approfondimento pag. 186-187 – 188.

- Morfo discontinuo: manifestante morfologico che si realizza in modo discontinuo, prima e

dopo il lessema. Per esempio nel tedesco ge – mach – t , il morfo è costituito da due

sequenze morfologiche ge- e –t, interrotte dal lessema mach-. Ge- e –t rappresentano il

morfo del participio passato passivo. In italiano hai cant –ato. Sono importanti strumenti gli

ausiliari, strutture linguistiche che, usate autonomamente, sono di natura lessicale, ma

svolgono una precisa funzione morfologica.

- Suppletivismo morfologico: fenomeno per cui si utilizzano significanti lessematici

totalmente diversi per lo stesso lessema in determinate forme di parola (Es: sein ich bin,

ich war).

- Allomorfia: quando la stessa funzione morfologica si può manifestare in modi diversi, cioè

quando più morfi diversi rappresentano lo stesso morfema. In italiano il morfema del modo

verbale infinito ha quattro manifestazioni diverse: cant- are, legg –ere, vol –ere, dorm –ire.

I tutti questi casi non ho la liberta di scegliere un morfo piuttosto che un altro, in quanto si

tratta di una varianza contestualmente legata, dipendente dal lessema. Il morfema si può

manifestare in modi diversi a seconda dei lessemi: attraverso desinenze (kauf –te) o

attraversi modificazione della vocale del lessema dette apofonie (lesen las).

Funzioni dei morfemi

I morfemi possono veicolare due tipi di informazioni: informazioni sintattiche e semantiche.

Esaminiamo la seguente espressione: person –a, buon –a.

Il singolare del sostantivo ha un valore semantico in quanto dice che si sta parlando di una singola

persona: se dicesse person –e indichere

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Publisher
A.A. 2013-2014
47 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher glibertino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Gatti Maria Cristina.