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NOL'uomo è 'un animale che ha inevitabilmente senso'

Quando si parla di non-senso bisogna distinguere duelivelli: nella dimensione ultima, comunicativa (per esempio nel Teatro dell'assurdo) il non-senso non esiste,perché il testo è tutt'altro che insensato ed ha al contrario un forte messaggio da trasmettere allo spettatore. Negli esempi 'artificiali', invece, il non-senso si dà, ma solo come esito metalinguistico e non come realtà comunicativa. Il non senso in comunicazione può emergere dunque unicamente in funzione metalinguistica,ovvero quando è creato appositamente per mostrare l'uso della lingua.

Per meglio capire il senso occorre mettere a fuoco la distinzione fra notizia ed informazione: Se, uscendo dall'università, uno sconosciuto avvicinandosi mi dice con tono di confidenza 'mio cugino è farmacista', questa sarà un'informazione che

permettono di raggiungere l'obiettivo desiderato. Durante questa catena di azioni, il soggetto comunica con gli altri attori presenti nella situazione, scambiando informazioni, richieste, istruzioni, etc. Questa comunicazione è fondamentale per coordinare le azioni e raggiungere l'obiettivo comune. La comunicazione può avvenire attraverso diversi mezzi, come il linguaggio verbale, il linguaggio non verbale, i gesti, le espressioni facciali, etc. Ogni atto comunicativo ha un ruolo specifico all'interno della catena di azioni, contribuendo al raggiungimento dell'obiettivo. In conclusione, comunicare significa agire. La comunicazione è un elemento fondamentale per creare interazioni e coordinare azioni nella realtà. È attraverso la comunicazione che siamo in grado di trasmettere informazioni, esprimere desideri, richieste, istruzioni, e collaborare con gli altri per raggiungere obiettivi comuni.

conducono allo scopo.

Interazione: Vi sono delle azioni il cui scopo non può essere raggiunto dal singolo soggetto agente -> dovrà dunque instaurare un'interazione. La catena di realizzazione dell'agente dovrà intrecciarsi per raggiungere lo scopo con la catena di realizzazione dell'interagente, attivatasi grazie allo speech act del soggetto agente.

L'interagente è al tempo stesso un agente: anche egli parte da un desiderio che lo spinge a intraprendere l'azione (es. ogni lavoratore desidera guadagnare e allo stesso tempo svolgere nel miglior modo possibile il proprio lavoro) -> a partire da questo desiderio immagina uno stato di cose che lo soddisfino che diventa il suo scopo finale per il quale attiva una catena di realizzazione.

L'interagente interpreta il messaggio ed il commitment che esso gli apre -> in questa interazione ciascuno dei due realizza il suo scopo attraverso una catena di realizzazione che si

intrecciano le loro azioni per raggiungerlo. La cooperazione è fondamentale per il successo dell'interazione. Nell'esempio, Pietro desidera bere un caffè mentre cammina per strada. La sua conoscenza del mondo gli suggerisce di entrare in un bar, ordinare il caffè, berlo, andare alla cassa e pagare. Il barista, dal canto suo, onora il suo impegno lavorativo fornendo il servizio richiesto dai clienti e beneficiando degli aspetti positivi che ne derivano, come lo stipendio e l'interazione con il cliente. Con il suo messaggio di richiesta di caffè, Pietro attiva l'impegno del barista nel servirlo e il proprio impegno a pagare. Questa cooperazione reciproca permette a entrambi di raggiungere i loro obiettivi. In conclusione, l'interazione tra i due agenti è basata sulla cooperazione, in cui entrambi condividono lo stesso scopo e si aiutano reciprocamente per raggiungerlo.

cooperano per raggiungere l'obiettivo comune. Gli agenti partecipano consapevolmente insieme ad altri agenti ad azioni che, complessivamente, costituiscono la catena di realizzazione di un unico scopo (comunicazione per organizzare il lavoro comune).

La competizione: Gli agenti desiderano il medesimo bene che, per sua natura, non può essere condiviso: si attiva la competizione. Gli atti linguistici utilizzati in questa situazione puntano, da parte di ciascuno, a giustificare la preminenza delle proprie azioni su quelle degli altri e la dimostrazione che il proprio bisogno è più impellente di quello dell'altro -> La comunicazione verbale in questo caso è molto più flessibile ed ha una dimensione argomentativa.

Alessitimia: Termine nato in ambito medico, identifica coloro che non sono in grado di esprimere i moti del loro animo e non danno espressione lessicale ai propri sentimenti.

Questi termini sono stati utilizzati anche con un'accezione

più ampia -> prende il nome di cultura alessitimia la cultura in cui ci troviamo oggi, ovvero una società che non spinge l’uomo al desiderio. L’uomo sente dentro di sé una mancanza. Il soggetto, essendo dotato di ragione, individua nella realtà quegli elementi che possono colmare tale mancanza -> obiettivi. Non appena li raggiungerà in lui si aprirà un altro scopo perché egli ha come natura la ricerca di un senso totale dell’esistenza. [Alessitimia dell’azione]

La semiosi e l’interpretazione dei messaggi:

La comunicazione verbale è un fenomeno complesso costituito da diversi fattori:

  • Semiosi: deittica o categoriale
  • Ostensione: la realtà comunica nel suo essere tale, ‘comunicazione muta’
  • Inferenza 261. Semiosi:

I messaggi scambiati nelle comunicazioni si appoggiano prevalentemente sull’uso delle lingue storico-naturali.

La semiosi è il processo con cui si costruiscono

I segni, ovvero il processo che permette di associare le strategie di manifestazione ai concetti creando correlazioni semiotiche. Es. 'questa penna' -> evento non semiotico: oggetto fisico che ha significato (il significato coincide con la funzione che permettono di svolgere -> coincide con l'implicazione immediata che hanno per noi).

La parola 'penna' è stata creata attraverso la semiosi, ovvero quel processo che permette di creare un segno. Gli eventi semiotici hanno un significato, ma esso non corrisponde all'implicazione immediata che hanno con noi. Il loro senso è un concetto -> un segno è una successione di singoli suoni che vengono interpretati e a cui viene associato uno specifico concetto.

La semiosi è quel processo tramite cui si associano supporti fisici ed intenzioni comunicative -> si realizzano correlazioni semiotiche associando intenzioni comunicative (concetti) a eventi fisici (suoni). A uno stesso

concetto diverse comunità linguistiche associano diverse successioni di suoni -> il nesso che si instaura è arbitrario: non vi è alcuna ragione perché a una successione di suoni si abbini un determinato concetto. Ogni comunità linguistica stabilisce in modo convenzionale i nessi delle correlazioni semiotiche.

Il fatto che il nesso fra concetto e successione dei suoni sia arbitrario, ovvero non motivato, garantisce la stabilità della lingua -> impedisce una rinegoziazione semiotica: se il nesso fosse motivato, si potrebbe in un certo periodo individuare un nesso più ragionevole. Si negozierebbero dunque le correlazioni semiotiche andando a mettere a rischio la lingua.

Il fonosimbolismo delle onomatopee cerca una motivazione nel suono -> in realtà anche le onomatopee sono influenzate dalla cultura -> non sono dunque la riproduzione fedele del suono, ma sono anch'esse semiotiche.

La condivisione della semiosi nella

comunicare con gli altri e di sviluppare una piena comprensione del mondo che lo circondava. La comunità linguistica è fondamentale per l'apprendimento e lo sviluppo del linguaggio. Attraverso l'interazione con gli altri membri della comunità, si imparano le correlazioni semiotiche che permettono di attribuire significato alle parole e di comunicare efficacemente. Le prime esperienze linguistiche avvengono nella famiglia, dove i bambini imparano a nominare gli oggetti e le persone che li circondano. Questo processo di attribuzione di nomi permette di acquisire una piena conoscenza delle cose e di stabilire un rapporto con esse. Un esempio di come il linguaggio influenzi la vita delle persone è riportato nelle cronache di Salimbene da Parma. Federico di Svevia condusse un esperimento per cercare la cosiddetta "lingua originale" di Adamo. Prese dei neonati e li affidò a delle balie che non potevano parlare loro. Nonostante fossero nutriti e curati, i bambini morirono uno dopo l'altro. Questo dimostra che il linguaggio non è solo un mezzo di comunicazione, ma anche un veicolo per le emozioni e i sentimenti umani. Un altro esempio di come il linguaggio influenzi lo sviluppo umano è la storia di Victor, un ragazzino trovato nel bosco da un medico. Cresciuto con i lupi, Victor non aveva imparato le correlazioni semiotiche e non sapeva parlare. Questo gli impedì di comunicare con gli altri e di acquisire una piena comprensione del mondo che lo circondava. In conclusione, il linguaggio e le correlazioni semiotiche sono fondamentali per la comunicazione e lo sviluppo umano. La comunità linguistica gioca un ruolo cruciale nell'apprendimento del linguaggio e nella formazione di una piena conoscenza del mondo.

Poter entrare in contatto con la realtà -> l'assenza del linguaggio implica una lesione della psiche. L'evento semiotico è delimitato da una cornice, più o meno immaginaria a seconda dei casi, che sta ad indicare il confine tra l'oggetto semiotico e l'oggetto non semiotico. La cornice indica un ambito di realtà all'interno del quale opera la semiosi: l'evento in essa contenuto è un evento semiotico che, in quanto tale, va interpretato. Es. Arti figurative: cornice fisica - cornice del quadro/sipario. Interpretato il segno l'interlocutore sa che ogni segno rimanda ad un denotato -> il concetto a cui rimanda una successione di suoni rimanda ad un oggetto nella realtà. -> Ciascun segno instaura un rimando alla realtà. Rimando infinito di segno in segno -> se un segno rimanda sempre ad un segno e mai alla realtà si parla di pansemioticismo -> questa concezione rompe il legame del

segno con la realtà. 27Non riconoscere che un segno rimanda alla realtà è una patologia psicotica -> Si cancella la barra semiotica -> è una psicosi che fa coincidere il segno con la realtà: fanno un’equazione simbiotica* (mangiano il menù pensando che le parole scritte sopra di esso siano il vero e proprio cibo). *Equazioni simbiotiche: il soggetto non riconosce ciò che avviene sul palco come semiosi e lo identifica come reale. Attenzione: La lingua non coincide con la realtà, coincide con dei segni che interpretati rimandano alla realtà. Semiotica categoriale e semiotica deittica: Quando si ha una significante come la parola ‘albero’ ad essa si associa un unico concetto. Utilizzando la stessa parola in momenti temporali diversi, il concetto ad esso correlato non cambierà. Una parola come ‘albero’ rimanda all’esperienza di cose fatte così e così -> sappiamo cosasignificato è determinato dal contesto in cui viene utilizzata. La semiosi categoriale si riferisce a strutture linguistiche che hanno un significato intrinseco nel sistema linguistico stesso. Ad esempio, quando si utilizza il termine "io", il suo significato dipende dal contesto in cui viene utilizzato.
Dettagli
A.A. 2021-2022
36 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MariaChiara290499 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Gatti Maria Cristina.