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REGOLE GENERALI FONETICA
1. Trascrizione fonetica: parentesi quadre [ ] → ['ka:ne]→ vs. grafia standard: parentesi uncinate < > → <cane>
2. Accento: apice (′) prima della sillaba accentata → ['ka:ne], [ma're:a] .L'accento non si indica nei monosillabi.
3. Lunghezza vocalica: due punti (:) dopo la vocale in sillaba tonica aperta,tranne nei casi in cui la sillaba tonica è l'ultima. Es. pero ['pe:ro] vs. peròɔ[pe'r ]
4. Lunghezza consonantica: raddoppiamento del simbolo (o del primo simbolo per le affricate) → ['makkina], ['pattso]
5. La distinzione tra vocali aperte (medio-alte) e chiuse (medio-basse) si indica solo in sillaba tonica, cioè sulla sillaba dove cade l'accento. Nelle sillabe atone la distinzione è neutralizzata. Es. cerone [t e'ro:ne], biscottoɔ ɛ[bis'k tto], corriere [kor'rje:re] / [kor'rj :re]
6. Nelle combinazioni approssimante + vocale (es.
(1) La consonante liquida laterale si trascrive come [l] in posizione iniziale o intervocalica, come [ɾ] in posizione postconsonantica (es.
(2) La consonante liquida vibrante si trascrive come [r] in posizione iniziale o intervocalica, come [ɾ] in posizione postconsonantica (es.
(3) La consonante fricativa sorda si trascrive come [s] (es.
(4) La consonante fricativa sonora si trascrive come [z] (es.
(5) La consonante occlusiva sorda si trascrive come [t] (es.
(6) La consonante occlusiva sonora si trascrive come [d] (es.
(7) La consonante nasale si trascrive come [n] (es.
(8) La consonante occlusiva glottidale si trascrive come [ʔ] (es.
(9) La consonante approssimante si trascrive come [j] quando precede una vocale (es.
(10) La consonante laterale approssimante si trascrive come [ʎ] (es.
(11) La consonante vibrante multipla si trascrive come [r] (es.
(12) La consonante fricativa sorda retroflessa si trascrive come [ʂ] (es.
(13) La consonante fricativa sonora retroflessa si trascrive come [ʐ] (es.
(14) La consonante occlusiva sorda retroflessa si trascrive come [ʈ] (es.
(15) La consonante occlusiva sonora retroflessa si trascrive come [ɖ] (es.
(16) La consonante nasale retroflessa si trascrive come [ɳ] (es.
(17) La consonante laterale retroflessa si trascrive come [ɭ] (es.
(18) La consonante vibrante multipla retroflessa si trascrive come [ʀ] (es.
(19) La consonante fricativa sorda palatale si trascrive come [ç] (es.
(20) La consonante fricativa sonora palatale si trascrive come [ʝ] (es.
(21) La consonante occlusiva sorda palatale si trascrive come [c] (es.
(22) La consonante occlusiva sonora palatale si trascrive come [ɟ] (es.
(23) La consonante nasale palatale si trascrive come [ɲ] (es.
(24) La consonante laterale palatale si trascrive come [ʎ] (es.
(25) La consonante vibrante multipla palatale si trascrive come [ʀ] (es.
(26) La consonante fricativa sorda velare si trascrive come [x] (es.
(27) La consonante fricativa sonora velare si trascrive come [ɣ] (es.
(28) La consonante occlusiva sorda velare si trascrive come [k] (es.
(29) La consonante occlusiva sonora velare si trascrive come [g] (es.
(30) La consonante nasale velare si trascrive come [ŋ] (es.
(31) La consonante laterale velare si trascrive come [ʟ] (es.
(32) La consonante vibrante multipla velare si trascrive come [ʀ] (es.
→ ['peska] (frutto), ['pɛska] (attività)<botte> → ['botte] (contenitore), ['bɔtte] (percosse)
Vocali e semiconsonanti:<maialino> → [maja'li:no]<luogo> → ['lwɔ:go]<culla> → ['kulla]<aiuola> → [ai i̯ 'wɔ:la]
Consonanti occlusive vs. affricate:<circo> → ['ʧirko]<vecchiaccio> → [vek'kjattʃo]<gergo> → ['ʤɛrgo]<vagheggiare> → [vaged'dʒa:re]
Consonanti nasali:<canale> → [ka'na:le]<banca> → ['baŋka]<convinto> → [koɱ'vinto]<cigno> → ['ʧiɲɲo]
Consonanti sorde vs. sonore:<mazza> → ['mattsa]<mezza> → ['meddza]<stele> → ['ste:le]<sdentato> → [zden'ta:to]
„i‟ solo grafica:<moscio> → ['moʃʃo]<camicie> → [ka'mi:ʧe]
FONETICA vs FONOLOGIA
La fonetica studia le caratteristiche fisiche dei suoni linguistici, il livello concreto è la sostanza dell'espressione e l'unità di analisi della fonetica è il fono. La fonologia studia la funzione linguistica dei suoni come elementi di un sistema linguistico, piano della forma e non della sostanza, livello astratto di studio e comprensione dei suoni; studia la loro funzione all'interno del sistema linguistico. L'unità di analisi della fonologia è il fonema. Mentre esiste un solo alfabeto IPA per la fonetica, esiste invece la fonologia dell'italiano, dell'inglese, del tedesco ecc... questo perché uno stesso suono può avere funzioni diverse in lingue diverse. Il fonema è anche l'unità minima di seconda articolazione. Una parola come "faro" può avere diverse realizzazioni fonetiche. Livelli di analisi di fonetica e fonologia: <faro> → concrete realizzazioni.
fonetiche: ['fa:ro]['fa:υo]['fa:Ro]['fa:ʁo] tutte queste diverse realizzazioni della r non cambiano significato → alla parolaLa fonologia studia l'organizzazione e il funzionamento dei suoni → nel sistema linguistico unità minima di seconda articolazione,Fonema: classe astratta di foni, dotata di valore distintivo, cioè tale da opporre una parola ad un'altra in una data lingua
come facciamo a individuare i fonemi di una lingua? → <faro> → ['fa:ro']<caro> → ['ka:ro'] → [f] e [k] hanno valore distintivo (sanno distinguere tra significati diversi)
La prova che permette di individuare i fonemi in una lingua è chiamata prova di commutazione
Prova di commutazione: se sostituendo un unico fono in una parola di una lingua si ottiene una parola diversa, allora
Esiste un'opposizione tra due fonemi (i due foni realizzano due diversi fonemi).
Es.: ['ma:le], ['ma:re]; ['va:no], ['vi:no]
N.B.: le vocali, se dobbiamo fare sostituzioni, si oppongono alle vocali, consonanti e semivocali si oppongono a consonanti e semivocali.
Fonema = fono dotato di valore distintivo (distintivo = capacità di distinguere).
Due parole distinte solo dalla presenza di un fono diverso nella stessa posizione costituiscono una coppia minima: le coppie minime ci permettono di identificare le opposizioni distintive in una lingua, di individuare i fonemi. È sufficiente avere una sola coppia di parole minimamente distinte con lo scambio di fonemi per considerare un fono di una determinata lingua un fonema.
Se un è fonema in una parola è poi considerato fonema in tutta la lingua.
Es.: italiano ['ka:re] ['ma:re] vs. ['tappetino']
inglese ['kæt] ['mæt] ('gatto')
l'inventario fonematico
può essere diverso da lingua a lingua: → vs. Es.: italiano ['fa:ro] ['fa:Ro] → l'opposizione non è distintiva vs. vs. 'carro' portoghese ['karu] ['kaRu] ('caro' / 'auto') → la trascrizione fonematica è indicata tra barre oblique: [k] vs. = fonetica /k/ = fonematica la trascrizione fonematica prevede l'indicazione solo delle → caratteristiche dotate di valore distintivo, inclusa la posizione dell'accento, la lunghezza consonantica e l'insieme di fonemi dell'italiano, non la lunghezza vocalica. In italiano, per esempio, dovrò mettere la posizione dell'accento, che ha valore distintivo. Anche la lunghezza consonantica distingue parole con significato diverso e dovrò mettere anche tutti questi foni che sono anche fonemi, non metterò quei simboli che non corrispondono a fonemi, non metto la lunghezza vocalica (è un automatismo e non mi permette di distinguere diversi.significati) FONEMI E ALLOFONI Distribuzione di [r], [ʁ] e [ ] in italiano: - [r] all'inizio di una parola (italiano
[n] → all'inizio di una parola (<naso>), tra due vocali (<mano,panno>), in coda di sillaba davanti ad un'occlusiva alveolare(<tenda, canto>), alla fine di una parola (<con>)
[m] → all'inizio di una parola (<maro>), tra due vocali (<pomo,sommo>), in coda di sillaba davanti ad un'occlusiva bilabiale(<cambio>), alla fine di una parola (<film>)
[ɲ] [ŋ]all'inizio di una parola (<gnomo>), tra due vocali (<sogno>)→ [ɱ]solo in coda di sillaba davanti ad una consonante velare (<banca, rango>)→ →in coda di sillaba solo davanti ad una consonante labiodentale (<anfora, invano>)
ɲ→ i tre foni [n], [m], [ ] possono trovarsi sia in posizione iniziale che intervocalicaɲe possono dare luogo a coppie minime, quindi sono tre fonemi /n/, /m/, / / :ɲɲsommo ['sommo] – sogno ['so o] – sonno ['sonno]ɱ→ i tre foni [ŋ], [n], [ ] non
compaiono mai negli stessi contesti (distribuzionecomplementare), non danno luogo a coppie minime (non hanno valore distintivo) quindi sono varianti (allofoni) di uno stesso fonema /n/. Se la scelta dell'allofono è condizionata dal contesto, come in questo caso, si tratta di varianti combinatorie: [n], [ŋ] e [ ] sono varianti combinatorie di /n/. Allofoni ma varianti combinatorie, perché è la posizione nella parola che mi obbliga ad usare uno di questi e non posso scambiarli, la realizzazione.