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La funzione culminativa permette di individuare l’unità ai vari livelli: ci sono accenti di morfema, di parola, di frase…

­ demarcativa: segnala dove comincia o dove finisce una unità.

A volte lo stesso elemento può avere funzione culminativa e demarcativa allo stesso tempo: per esempio l’accento nella

lingua polacca che si trova sempre sulla penultima sillaba.

R. Jakobson

Entra a far parte del circolo di Praga e il suo interesse per la struttura dell’opera poetica resta una costante della

sua ricerca. a differenza dei formalisti, egli cerca la soluzione al problema della struttura poetica all’interno della

concezione linguistica.

Il tratto (individuato anche da Trubeckoj) che con la sua presenza o assenza fa distinguere i due estremi

marca di correlazione

dell’opposizione è detto . Jakobson ritiene possibile dare di qualsiasi sistema fionologico una

descrizione mediante solo le marche di correlazione, i tratti distintivi binari.

La petica per Jakobson è una parte della linguistica poiché corrisponde a una delle funzioni del linguaggio, e il

linguaggio va studiato in tutte le sue funzioni. mittente messaggio

Individuando i fattori costitutivi di ogni processo linguistico abbiamo: il che invia un al

destinatario contesto

. Per essere operante il messaggio richiede un che possa essere afferrato dal destinatario, e che

codice

sia verbale o suscettibile alla verbalizzazione, esige un almeno parzialmente comune al mittente e al

contatto

destinatario; infine un , un canale fisico e una connessione psicologica fra il mittente e il destinatario che

consente loro di stabilire e mantenere la comunicazione.

Ogni fattore ha una funzione corrispettiva:

Le funzioni non compaiono allo stato puro, si ha tuttavia sempre la prevalenza dell’una o dell’altra funzione. Per

quanto riguarda la funzione poetica, essa è presente in poesia ma non solo: si pensi alle filastrocche o ai versi con

funzione mnemonica!

Ogni testo è costituito da una combinazione di elementi ciascuno scelto da una classe di elementi similari. La

selezione e la combinazione sono i due assi costitutivi di ogni testo. La similarità collega ciascun elemento presente nel

testo con tutti quegli elementi del sistema che, essendo equivalenti ad esso potrebbero essere al suo posto.

In un testo poetico, il principio poetico è proiettato dall’asse della selezione all’asse della combinazione perché

tutte le strutture poetiche presuppongono la ricorrenza di elementi equivalenti (identico numero di sillabe, schema di

accenti…).

L’equivalenza poetica, non va confusa con l’equivalenza metalinguistica (Gli scapoli sono uomini non sposati), in

cuiè il testo che pone in essere una equivalenza, mentre nel linguaggio poetico è l’equivalenza che pone in essere un

testo. Un passaggio importante sottolineato da Jakobson, è che il contesto deve essere verbale o suscettibile a

verbalizzazione. Questo richiama la tesi secondo cui il significato dei segni non sta in un oggetto ma nella loro

conversione in altri segni.

Jakobson fa propria la tesi di Peirce secondo cui la destinazione del segno è la traduzione in altri segni. Egli perciò non

ritiene accettabile la tesi di Russell secondo cui nessuno può comprendere una parola (la parola formaggio) se prima

non ha una esperienza non linguistica di esso (del formaggio). Anche il membro di una comunità che non conosce il

formaggio, potrebbe capire la parola formaggio sapendo che tale parola significa ‘alimento ottenuto dalla fermentazione

del latte cagliato’.

NB: rapporto tra lingua e realtà

La distinzione nel linguaggio fra langue e parole impone di distinguere il rapporto tra la lingua e la realtà e il rapporto tra la

parole e la realtà. Il rapporto della parole con la realtà si traduce nwell’impossibilità di parlare della realtà in un testo.

Secondo Russellla comprensione del siognificato di un termine deve rimandare all’esperienza immediata. Secondo Jakobson

noi possiamo rispondere alla domanda sul significato di una espressione solo mediante un’altra espressione. Anche perché

spesso l’esperienza immediata è ‘mediata’ dal riferimento ad altri termini. Per esempio una persona che non ha mai fatto

esperienza di mare ma ha visto un lago, potrà capire mare come ‘grande lago salato’.

Il concetto di traduzione per Jacobson si avvicina molto al concetto di interpretazione. Si parla infatti di tre tipi di

traduzione: endolinguistica (la parafrasi), interlinguistica (la traduzione), intersemiotica (il trasferimento di un messaggio

da un codice semiotico a un altro).

Jakobson indaga anche l’afasia, la perdita della capacità linguistica: egli nota che la tipologia dei disturbi afasici è

riconducibile ai due aspetti fondamentali del funzionamento del linguaggio: l’asse della similarità e l’asse della

combinazione. Gli afasici in cui è danneggiato l’asse della similarità non sono in grado di scegliere un termine nel

sistema. Gli afasici in cui è danneggiato l’asse della combinazione non avranno problemi nel formulare elenchi ma non

riusciranno a costruire un discorso.

Linguistica e Poetica

Il compito dellan poetica è rispondere a questa domanda: ‘Che cosa fa di un messaggio verbale un’opera

d’arte?’.ù

La poetica tratta problemi di struttura verbale, e dato che la linguistica è la scienza che investe globalmente le

strutture linguistiche, la poetica può essere considerata parte della linguistica. Molti processi studiati dalla linguistica non

sono tuttavia circoscritti nell’arte del linguaggio (basti pensare che si può trasporre un romanzo come Wuthering Heights

in un film!). il fatto che si ponga il problema che le raffigurazioni di Blake possono non essere adatte alla Divina

Commedia, è la prova che arti diverse sono comparabili fra loro. Molti tratti poetici appartengono non soltanto alla sfera

del linguaggio ma alla semiotica generale.

Talvolta si sente dire che la poetica in opposizione alla linguistica ha compiti valutativi. Questo perché si sostiene

un carattere ‘fortuito’, non intenzionale della poesia rispetto ad altre strutture verbali. Inoltre contribuisce la confusione

terminologica fra ‘studi letterari’ e ‘critica’: nessun manifesto che proclami i gusti personali può sostituirsi all’analisi

scientifica e viceversa.

Gli studi letterari implicano due tipi di problemi:

­ problemi sincronici: considera non solo la produzione letteraria di un’epoca, ma anche quella parte della tradizione

letteraria che per l’epoca in questione è’ ancora vitale o è stata richiamata in vita. Anche la scelta dei classici e la loro

interpretazione critica rientra nei problemi sincronici.

­ problemi diacronici: problemi contemporanei, strutturali.

L’insistenza nel separare poetica e linguistica è giustificabile soltanto quando si limita arbitrariamente il campo

della linguistica, quando il fine della linguistica è confinato alla sola grammatica.

Sapir riflette che in complesso, il processo ideativo regna sovrano nel linguaggio, ma questo non autorizza la

linguistica a trascurare i ‘fattori secondari’: gli elementi e i motivi del discorso che non possono essere descritti per

mezzo di un numero finito di caratteri, che restano per noi solo fenomeni vaghi. Joos propone addirittura di espellere gli

elementi emotivi dalla scienza del linguaggio.

Il linguaggio deve essere studiato in tutta la varietà delle sue funzioni. Sebbene distinguiamo sei aspetti

fondamentali del linguaggio, difficilmente potremmo trovare messaggi verbali che assolvano ad una sola funzione. La

diversità dei messaggi non si fonda sul monopolio di una o dell’altra funzione, ma sul diverso ordine gerarchico fra di

Sull’orientamento verso il…

esse. referenziale,

­ la funzione l’orientamento rispetto al contesto, è la funzione prevalente di molti messaggi.

emotiva

­ la funzione si concentra sul mittente, mira ad una espressione diretta dell’atteggiamento del soggetto riguardo

a quello di cui parla. Lo stato puramente emotivo della lingua è rappresentato dalle interiezioni. La funzione emotiva

colora in qualche modo tutte le nostre espressioni, con gli elementi espressivi manifestiamo le diverse emozioni. Si può

dire una stessa frase in diversi modi differenti facendo ricorso alla funzione emotiva, e molti processi emotivi di questo

tipo possono essere analizzati dal punto di vista linguistico (direttore russo all’audizione).

conativa,

­ La funzione l’orientamento verso il destinatario, trova la sua espressione grammaticale più pura nel vocativo

e nell’imperativo.

Il modello tradizionale del linguaggio era limitato a queste tre funzioni, con i vertici nel mittente, nel destinatario e

nell’oggetto.

fàtica

­ la funzione prevede l’accentuazione del contatto. Si tratta essenzialmente dei messaggi che servono a stabilire,

prolungare o interrompere la comunicazione (Pronto? Mi senti?)

La logicas moderna ha introdotto una distinzione fra due livelli del linguaggio: il linguaggio­oggetto che parla degli oggetti

e il metalinguaggio che parla del linguaggio stesso.

metalinguistica,

­ la funzione incentrata sul codice, viene messa in pratica quando il mittente o il destinatario devono

verificare se utilizzano lo stesso codice. ‘cosa vuoi dire? Cosa dici?’. Oppure le espressioni equipollenti che

convogliano informazioni esclusivamente sul codice lessicale italiano ‘matricola significa studente universitario del

primo anno’.

poetica

­ funzione del linguaggio, quando l’accento è posto sul messaggio stesso. Il parlante se ne serve

inconsciamente, nella preferenza stilistica di una configurazione del messaggio fra le possibili scelte: ‘Gianna e

Margherita suona meglio!’. Oppure uno slogan reso efficace dall’allitterazione o dai suoni che si richiamano. E noi

percepiamo immediatamente il fascino del messaggio di cesare ‘veni, vidi, vici’.

Lo studio linguistico della funzione poetica deve oltrepassare i limiti della poesia e l’analisi linguistica della poesia

non deve limitarsi solo alla funzione poetica: nella poesia abbiamo infatti la partecipazione anche delle altre funzioni

verbali, per esempio nella poesia epica abbiamo la funzione referenziale che è predominante (domina la terza persona),

nella lirica la prima persona, nella poesia d’amore la seconda…

Qual è l’elemento la cui presenza è indispensabile in ogni opera poetica? Per rispondere alla domanda dobbiamo

ricorrere ai due processi fondamentali di selezione e combinazione. Il parlante compie una scelta fra una serie di termini

simili (bambino, marmocchio, bimbo…)scegl

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Publisher
A.A. 2016-2017
9 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher HelderRoze di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Gatti Maria Cristina.