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MONOVIBRANTE ALVEOLARE

• FRICATIVE ALVEOLARI [s] sale [z] rosa

• θ

FRICATIVE DENTALI [ ] thin [ð ] this

• FRICATIVE POST-ALVEOLARI [ʃ] scienza [ʒ] jour

• AFFRICATE POST-ALVEOLARI [ʤ] già [ʧ] ciao

• AFFRICATE ALVEOLARI [ts] zio [dz] zeta LUNGHE= [t:s] [d:z]

• APPROSSIMANTE POST-ALVEOLARI [ɹ] red

• APPROSSIMANTI LATERALI ALVEOLARI [l] lana SEMPRE SONORA

• APPROSSIMANTE ALVEOLARE VELARIZZATA [ɫ] help

• ɖ

OCCLUSIVE RETROFLESSE [ ] beddu in siciliano

• OCCLUSIVE PALATALI [c] kebap

• NASALE PALATALE [ɲ] gnocco TRA VOCALI: SEMPRE LUNGA

• APPROSSIMANTE PALATALE [j] ieri

• FRICATIVE PALATALI [ç] ich in tedesco

• LATERALE PALATALE [ʎ] gli TRA VOCALI SEMPRE LUNGA

• OCCLUSIVE VELARI [k] cane [g] gatto

• NASALE VELARE [ɳ] davanti ad un'occlusiva velare= n velare

• ʔ ʔ'a:ma]

OCCLUSIVA GLOTTIDALE SORDA [ ] separa con forza due vocali la ama [la

• FRICATIVE GLOTTIDALI [h] help

VOCALI: classificate in base alle conformazioni che assume la cavità orale e facendo riferimento alla posizione della

lingua. ARROTONDATE= vocali prodotte con le labbra

protuse

NON ARROTONDATE= vocali prodotte con le

labbra non protuse

SEMIVOCALI: [ai] zaino

SEMICONSONANTI=all'attacco della sillaba

[j] ieri [w] uomo

3) F ONOLOGIA

Un fono è ogni suono producibile dall'apparato fonatorio umano. Quando hanno valore distintivo, funzionano da fonemi.

La fonologia studia l'organizzazione e il funzionamento dei suoni nel sistema linguistico.

Parola “mare” =4 fonemi: /m/ /a/ /r/ /e/

ALLOFONI= varianti dello stesso fonema /n/ = [n]

[ɳ]

Le differenze regionali non sono definite allofoni.

COPPIA MINIMA= coppia di parole uguale in tutto, tranne che per un fonema mare ['mare]

pare ['pare]

I fonemi sono unità minime di seconda articolazione. Si possono analizzare sulla base delle caratteristiche articolatorie.

Tratti distintivi: modo di articolazione

luogo di articolazione

sorda/sonora

L'italiano ha 30 fonemi, senza contare le consonanti lunghe (45 in totale), per trascriverli foneticamente bisogna basarsi

sulla FONIA e non sulla GRAFIA.

R = allungamento della consonante iniziale di una parola quando questa è preceduta da una

ADDOPPIAMENTO FONOSINTATTICO

parola che è accentata sull'ultima sillaba.

Sillabe= minime combinazioni di fonemi. Sono costituite almeno da una vocale (e non più di una) + consonante/i

Tipo di sillabe

attacco rima

nucleo coda

a V ['a:mo]

k a CV ['ka:ne]

kr a CCV ['kra:njo]

str a CCCV ['stra:da]

kj a CCV ['kja:ve]

DITTONGO=semivocale+vocale ['pjɛ:no]

TRITTONGO= 2 semivocali+ vocale [a'jwo:la]

FATTI PROSODICI (o SOPRASEGMENTALI)

-ACCENTO: forza o intensità di pronuncia di una sillaba rispetto alle altre

◦ Tronche= ultima sillaba città

◦ Piane= penultima sillaba piacere

◦ Sdrucciola= terzultima sillaba camera

-TONO: altezza relativa di pronuncia della sillaba dipendente da velocità e frequenza delle vibrazioni delle corde vocali

-INTONAZIONE: andamento melodico con cui è pronunciata una frase o un gruppo tonale

domanda affermazione esclamazione

-LUNGHEZZA: estensione temporanea con cui i foni e le sillabe sono prodotte.

4) M ORFOLOGIA

La morfologia si occupa del significante in quanto portatore di significato. Si fa riferimento alla STRUTTURA DELLA

PAROLA (Parola= minima combinazione di elementi minori dotati di significato-morfemi)

Criteri di definizione della parola:

• l'ordine dei morfemi che la costituiscono è fisso e rigido

• i confini della parola sono punti di pausa potenziale nel discorso

• la parola è separata/separabile nella scrittura

• la pronuncia di una parola non è interrotta ed è caratterizzata da un accento primario

Scomponendo le parole, troviamo i morfemi.

Procedimento di scomposizione= confronto con parole simili dentale-dentali

si identifica singolare/plurale

Prova di commutazione confronto con altre parole simili dentale-stradale

Si identificano altri morfemi(più piccola unità di prima articolazione)

Morfo= morfema inteso come forma, dal punto di vista del significante

Allomorfo=ciascuna delle forme diverse in cui si può presentare uno stesso morfema. Le cause di questo fenomeno sono

da cercare nella diacronia.

VENIRE: ven-

venn- ALLOMORFI dello stesso morfema

veng-

vien-

ver-

I morfemi possono essere divisi secondo due classificazioni:

• CLASSIFICAZIONE POSIZIONALE= in base alla loro collocazione all'interno della parola

◦ Affissi – morfemi grammaticali che si combinano con una radice

◦ Prefissi – affissi che precedono la radice

◦ Suffissi – affissi che seguono la radice – con valore flessionale= DESINENZE

◦ Infissi – affissi inseriti nella radice cuoricino

◦ Circonfissi – morfemi discontinui – una parte di affisso prima della radice e una parte dopo la radice

◦ Transfissi – gli affissi si incastrano alternativamente nella radice.

• CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE=in base alla funzione svolta

◦ Lessicali: classe aperta: morfemi liberi (possono stare soli)/classe aperta (possibilità di nuove parole)

◦ Parole funzionali: articoli, pronomi, preposizioni, congiunzioni

◦ Morfemi grammaticali: morfemi legati/classe chiusa

▪ Morfemi derivazionali – la derivazione agisce prima della flessione. Questi morfemi mutano il

significato della base. dormire... dormitorio

DERIVAZIONE E FORMAZIONE DELLE PAROLE

In ogni lingua esiste una lista finita di moduli di derivazione che danno luogo a famiglie di parole, che è

formata da tutte le parole derivate dalla stessa radice lessicale.

Nella maggior parte delle forme verbali e parole derivate da verbi, si pone in italiano il problema della

vocale tematica, la vocale iniziale della desinenza dell'infinito dei verbi.

I prefissoidi si comportano come un prefisso, mentre i suffissoidi si comportano come un suffisso.

Le parole composte hanno due radici lessicali ed entrambe mantengono il valore che avrebbero se fossero

utilizzate come parole autonome.

Il processo di suffissazione= formazione di parole a partire da un verbo spedire...spedIZIONE

Il processo di prefissazione= aggiungo di un prefisso ad un nome/aggettivo e ottengo sempre un

nome/aggettivo socio...CONsocio

L'alterazione permette di creare nuove parole che aggiungono al significato della base lessicale un valore

generalmente valutativo:

• diminutivo

• accrescitivo

• peggiorativo

▪ Morfemi flessionali non modificano il significato della radice lessicale. Si può dividere in due categorie:

• morfologia nominale che ha come categorie fondamentali il GENERE e il NUMERO

-genere= maschile o femminile

-numero= singolare o plurale

-caso= mette in relazione la forma della parola con il sintagma di cui essa fa parte

-reggenza= processo attraverso cui il verbo assegna al suo complemento una determinata

preposizione che lo accompagna pensare a, uscire con, dipendere da

• morfologia verbale che ha come categorie modo, tempo, aspetto, diatesi e persona.

-modo= esprime la modalità, la maniera nella quale il parlante si pone nei confronti del contenuto

-tempo= colloca nel tempo quanto viene detto

-aspetto= riguarda la maniera in cui vengono osservati e presentati l'azione o l'evento

-diatesi= esprime il rapporto in cui viene rappresentata l'azione o l'evento rispetto ai partecipanti e

in particolare rispetto al soggetto (attivo vs. passivo)

-persona= indica chi compie l'azione e collega la forma verbale al suo soggetto.

• ALTRI TIPI DI MORFEMI

• Sostitutivi=sostituzione di un fono con un altro fono. feet...foot

• Morfema zero=non rappresenta il significante. plurali invariabili

• Morfema Cumulativo=AMALGAMA= fusione di due morfemi che non si distinguono più. al (a+il)

LE PARTI DEL DISCORSO: nome-sostantivo

aggettivo

verbo

pronome

articolo

preposizione

congiunzione

avverbio

interiezione (ahi, ohibò,...)

FUNZIONI SINTATTICHE: definite in analisi logica come soggetto

predicato verbale

complemento di......

FLESSIONE INERENTE: riguarda la marcatura a cui viene assoggettata una parola in isolamento, a seconda della classe

di appartenenza

FLESSIONE CONTESTUALE: dipende dal contesto, specifica una forma e seleziona i relativi morfemi flessionali in

relazione al contesto in cui la parola vine usata

5) S INTASSI

La sintassi è il livello di analisi che si occupa della struttura delle frasi: l'oggetto di studio è come si combinano fra loro

le parole e come sono organizzate in frasi.

FRASE= unità di misura per la sintassi

si designano anche costrutti più complessi= PREPOSIZIONI solitamente un verbo

si identifica dal fatto che contiene una PREDICAZIONE FRASI NOMINALI: buona, questa torta

F=frase

SN=sintagma nominale

SV=sintagma verbale

Analisi della struttura della frase: metodo degli alberi etichettati. Un albero è un grafo costituito da nodi(sottolivello di

analisi della sintassi) da cui si dipartono rami.

Casi di ambiguità: F

Sintagma= minima combinazione di parole che funzioni come un'unità della struttura della frase

Costruito attorno ad una testa(testa= classe di parole che rappresenta il minimo elemento)

Sintagma nominale=costruito attorno ad un nome-sostantivo

Sintagma verbale=costruito attorno ad un verbo

Sintagma prepositivo=costruito attorno ad una preposizione

Principio generale retrostante alle corrette rappresentazioni

In ogni albero, ogni elemento che sta su ramo di destra di un nodo, modifica l'elemento che sta sulla sua sinistra sotto lo

stesso nodo.

FUNZIONI SINTATTICHE= riguardano il ruolo che i sintagmi assumono nella struttura sintattica della frase

• sintagmi nominali: possono essere soggetto o complemento oggetto

• sintagmi preposizionali: possono essere complemento o oggetto indiretto

• sintagmi verbali: possono essere predicato

Le funzioni sintagmatiche fondamentali sono:

-soggetto

-predicato verbale

-oggetto

-numerosi complementi

Monovalenti camminare

Bivalenti lodare (chi loda e chi viene lodato)

Valenze dei verbi Trivalenti dare/spedire (chi spedisce, chi riceve e l'oggetto)

=quante persone/cose

coinvolgono Zerovalenti verbi metereologici

Il soggetto è la PRIMA VALENZA di ogni verbo (eccetto i metereologici)

SECONDA VALENZA= coincide con la funzione sintattica di oggetto (complemento)

In una frase si possono trovare anche costituenti circostanziali, aggiungono informazioni dal punto di vista comunicativo

della frase. “con pazienza” “nel forno” “per 3 ore”

RUOLI SEMANTICI= modo

Dettagli
A.A. 2017-2018
10 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlottabellin1995 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Glottologia e linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Parenti Alessandro.