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Indebolimento

L'indebolimento può colpire sia le consonanti sia le vocali, e in molti casi dipende anche dal contesto soprasegmentale.

Lenizione o indebolimento consonantico: è un tipo di cambiamento per cui un segmento si trasforma in un altro segmento caratterizzato da minore forza articolatoria (consonante forte che chiude il passaggio all'aumento quantitativo di aria); la lenizione produce quindi suoni caratterizzati da una maggiore apertura. Su questa base si possono definire due tipi di scale:

  • Scala di sonorità: vocali > semivocali > liquide > nasali > fricative > affricate > occlusive
  • Scala di forza: occlusive > affricate > fricative > nasali > liquide > semivocali > vocali

Riduzione o indebolimento vocalico: che è un fenomeno strettamente legato all'accento; la riduzione dell'inventario vocalico che si verifica nelle sillabe non accentate si manifesta con due effetti diversi:

  • Tendenza centrifuga: per...

Cui le diverse vocali distribuite nel triangolo vocalico tendono ad avvicinarsi al vertice di questo, innalzandosi verso [i] e [u] ed abbassandosi verso [a].

Ita: b[e]llo / b[e]llezza fr[e]sco / fr[e]schezzat[e] nero / t[e]nerezza

Tendenza centripeta: le vocali tendono a perdere le loro caratteristiche timbriche e ad avvicinarsi alla vocale centrale

RAFFORZAMENTO: un suono si modifica spostandosi più in alto nella scala di forza

CANCELLAZIONE: fenomeno di indebolimento, che riguarda per lo più consonanti, ma può riguardare anche le vocali, atone, in varie condizioni contestuali

Cancellazione di C finale: Latino Latino Volgare Bonuum bonu 'buono' → Vinum vinu 'vino' →

Degeminazione (o scempiamento): il fenomeno che porta alla perdita di uno di due segmenti adiacenti identici

Sincope: cancellazione di vocali interne (tipico di dialetti emiliano romagnoli)

Elisione: cancellazione di vocale atona finale davanti a vocale questa opera quest'opera → mettere

Formattazione del testo

INSERZIONE:

  • Epentesi (o inserzione) consonantica
  • Raddoppiamento fonosintattico
  • Epentesi (o inserzione) vocalica
  • Dittongamento

FENOMENI DI RIORDINAMENTO SEGMENTALE:

  • Metatesi

Struttura fonologica:

I suoni all'interno delle parole e degli enunciati non si susseguono in modo casuale ma sono disposti in sequenza rispettando dei criteri precisi, formando dei gruppi che formano la struttura fonologica.

Il criterio fondamentale, valido universalmente, è che la sequenza ottimale corrisponde all'alternanza perfetta Consonante - Vocale (CV) - tutte le lingue ammettono forme fonologiche di tipo CVCVCV.

Però, non è l'unica sequenza possibile, molte lingue ammettono sequenze diverse, ma in ogni lingua vigono criteri precisi: le restrizioni fonotattiche.

Nel rispetto delle restrizioni,

La sequenza fondamentale CV, può assumere forme complesse (CCV, CVC...) I suoni che si susseguono nell'enunciato si raggruppano in sequenze fondamentali (CV esimili) che si chiamano sillabe. La divisione in sillabe dell'enunciato:

All'interno degli enunciati, la sequenza delle sillabe è scandita dalla presenza di accenti. Gli accenti rendono prominenti alcune sillabe sulle altre. In base agli accenti, le parole e gli enunciati sono divisi in gruppi di sillabe, detti piedi = unità che contengono una sillaba accentata e una o più sillabe atone; i piedi determinano il ritmo del parlato.

Sillaba: La sillaba è un unità intuitiva della fonologia. Riprendiamo la scala di forza: occlusive > affricate > fricative > nasali > liquide > semivocali > vocali. Per la sillaba è necessario fare riferimento all'inverso della scala di forza, cioè alla scala di sonorità che prevede: vocali > semiconsonanti >...

liquide > nasali > fricative >affricate > occlusive. Il concetto di sonorità si può collegare a quello di udibilità intrinseca, cioè a parità di volume e qualità della voce, i suoni non sono tutti ugualmente udibili. I suoni si dispongono sulla scala in modo esattamente inverso rispetto a quelli della forza, sono inversamente proporzionali. La ragione di questo è data dal fatto che i suoni che sono articolati con una restrizione minore del passaggio dell'aria sono i suoni che contengono la componente sonora che dipende dalla vibrazione glottidale, cioè quei suoni che sono fatti di onde sonore periodiche, quindi questi suoni sono molto udibili e sono le vocali. I suoni invece che contengono in misura minore questo segnale sono meno udibili. Le sillabe sono dei raggruppamenti di suoni che si creano intorno ad un nucleo, che corrisponde al picco di sonorità. Nella parola 'trasparenza' per esempio cisono rappresentata come "CV". Questa è la forma più semplice e fondamentale di sillaba ed è presente in tutte le lingue del mondo.quindi tra un segmento di minore sonorità e uno di maggiore sonorità. Il nucleo sillabico è il vocale, quindi: - quello di massima sonorità è l'incipit, cioè l'inizio della sillaba di sonorità minore rispetto al nucleo - il nucleo sillabico è occupato solitamente da una vocale ma ci possono essere situazioni in cui il suono non sia vocalico ma consonantico. Altre lingue ammettono anche una consonante dopo il nucleo e questa prende il nome di coda. La coda può essere o il primo elemento di una consonante geminata ammessa perché seguita da un'altra consonante identica. In italiano solo alcune consonanti possono essere code come ad esempio la vibrante, le nasali, le liquide e le semivocali j, w. Alcune lingue ammettono una seconda consonante nell'incipit, prima della vocale possono ammettere un'altra consonante. La terza deviazione consiste nella possibilità che una sillaba abbia un incipit vuoto. Principio

dell'incipit massimo: secondo questo principio, l'incipit deve essere il più grande possibile.

Proprietà universali della sillaba:

Alcune affermazioni sono vere in tutte le lingue e si possono definire proprietà universali e sono:

  • Tutte le sillabe contengono un nucleo
  • Tutte le lingue hanno sillabe incipit-nucleo

Proprietà variabili della sillaba:

  • Non tutte le lingue ammettono l'incipit doppio
  • Non tutte le lingue ammettono le code
  • Non tutte le lingue ammettono assenza di incipit

Come si rappresenta la struttura fonologica:

La rappresentazione è detta non lineare, o multilineare perché non sta su una sola linea.

Prendiamo come esempio:

  • fato fatto

Qual è la differenza tra /t/ e /tt/? La differenza è di lunghezza, di durata.

I segmenti corrispondono a delle unità di tempo astratte, rappresentate da "x", e finite posizioni temporali. Ogni enunciato contiene una sequenza di "x" chiamata

assetemporale o scheletro.All'asse temporale si affianca un altro livello di rappresentazione, quello in cui è specificato il contenuto segmentale, la qualità dei segmenti, detto asse segmentale.

Esempio:
Forma fonologica: [ma]
Asse segmentale: m a
Asse temporale: x x

Ci sono 2 posizioni temporali e ciascuna è associata ad un certo contenuto fonetico, ciò viene rappresentato con delle linee di associazione:

La stessa rappresentazione può essere fatta scrivendo i contenuti binari al posto dell'asse segmentale.

Rappresentazione di segmenti lunghi:

Possiamo anche avere l'associazione tra alcuni segmenti, in questo sillabici, che vengono associati ad un tono: H sta per High ed indica un tono alto. L sta per Low ed indica un tono basso.

La rappresentazione multilineare delle sillabe:

Rapporti tra costituenti sillabici:
Il nucleo è la testa della sillaba: è l'unico elemento obbligatorio, e non c'è una sillaba se

Non c'è un nucleo, l'Incipit invece è omittibile in alcune lingue.

Il nucleo legittima l'incipit e la coda questo rapporto è descritto dal concetto di legittimazione:

  • non c'è incipit senza nucleo
  • non c'è coda senza nucleo

Il rapporto tra nucleo e coda è particolarmente stretto, cominciamo argomentando sulla rimapoetica:

Cos'è la rima? Un'identità di suono tra due parole collocate a fine verso, a partire dalla vocale accentata a partire dalla sillaba accentata escludendo l'incipit (che può essere diverso o assente).

Abbiamo poi a che fare con la quantità sillabica:

In molte lingue il gruppo nucleo - coda tende a mantenere una quantità di 'x' costante:

Allungamento di compenso: Questa cosa si vede in un fenomeno che si vede in varie lingue, vale a dire l'allungamento di compenso è un fenomeno per cui la fricativa glottidale (per esempio)

sparisce e in compenso si allungala vocale precedente. La vocale, cioè il Nucleo, si allunga se la consonante successiva che èuna Coda, si cancella, è come se sul Nucleo si trasferisse la x della Coda.

L’allungamento di compenso si osserva solo per effetto di cancellazione di una Coda e maiper effetto di cancellazione di un Incipit. Questo dimostra che il Nucleo o la Coda sonocollegati tra loro solidali, per questo formano un costituente, la rima.

Un altro fenomeno è presente in alcune lingue come il latino, in cui il gruppo Nucleo –(Coda) di una determinata sillaba (spesso l’ultima o la penultima) se pesante (= XX) tendead “attrarre” l’accento:

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Publisher
A.A. 2021-2022
44 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessiahitaj di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Bafile Laura.