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Cosa è la fonotassi?

La fonotassi è quella branca della linguistica che va a studiare la posizione dei suoni fra di loro. Portando un esempio, possiamo pensare al suono /int/, che in italiano, troviamo sempre all'inizio o a metà della parola, e sempre prima di una vocale. In casi opposti, si verifica in chi ascolta un senso che tale parola non appartenga all'italiano. Se pronunciassimo "intcuola", "inttaccionata" o composizioni simili, suonerebbe strano. Tali fenomeni sussistono in tutte le lingue del mondo, dove certi suoni hanno posizioni specifiche all'interno della parola che contribuiscono a formare. È il caso specifico di "pf" in tedesco, che va sempre e solo all'inizio della parola, mai a metà e mai in fondo. Possiamo quindi dire che conoscendo la fonotassi di una lingua, anche senza saper parlare con quel particolare idioma, possiamo riconoscerla.

Cos'è la variante

combinatoria o contestuale?® La variante combinatoria è quell'agente che opera quando sostituiamo un fono all'interno di una parola senza però dare alla parola un altro valore semantico, o meglio, uscendo dalla fonotassi pertinente a tale lingua, andiamo a creare un termine che non significa niente. Ad esempio, se alla parola "tornello" sostituissimo al fono "r" il fono "m" creeremmo "tomnello", che è una parola che non rispetta la fonotassi italiana e non ha valore semantico. Ω Cos'è un allofono?® Si parla di allofono quando per un suono pertinente, quindi un fonema, si va a creare un suono simile, ma che non cambia valore semantico alla parola. Ad esempio "mare" e "mære" rimanda sempre allo stesso significato, ma quando si salta lo scalino semantico, si va a formare la parola "mere", che ovviamente non rimanda allo stesso significato di "mare". Possiamoquindi dire che in questo caso i foni "a" e "æ" sono due allofoni. Non è detto che i suoni che in una lingua sono classificati come allofoni, lo siano anche in una lingua diversa; stesso discorso vale per i fonemi. Quali sono le varianti di un allofono? - Libere: sono le varianti dell'inconsapevolezza della pronuncia errata, ciò non porta alcun cambiamento nella parola. - Combinatorie (?) - Individuali: casi come l'"r" moscia o la "s" sibilante che diventa "f" Come si stabilisce la fonologia di una lingua? - Bisogna adoperare un processo di comparazione fra parole, ed individuare delle coppie minime per cui si possa dire che il suono x è un suono che differenzia una parola y da una z. Quali sono le caratteristiche comuni a tutti i sistemi fonologici? - Sono sistemi chiusi: operando per commutazione, si arriva ad un punto oltre il quale non è possibile individuare nuove coppie.

minime;Operano con unità di seconda articolazione, ovvero i fonemi, suoni distintivi di significato. Il fonema è, dunque, l’elemento minimo della fonologia che non possiede significato di per sé, ma che è in grado di distinguere significati.Ω Cosa sono i processi di fonologizzazione e di defonologizzazione?® Sono due processi dove, nel primo, in un grande arco di tempo, un certo suono acquisisce un valore degno di essere chiamato "fonema". Nel caso del secondo, fenomeno che avviene sempre in un vasto arco di tempo, è l'inverso del primo, ovvero un fonema perde il valore distintivo così da essere declassato a semplice fono.Ω Cos'è il rendimento funzionale?® Il rendimento funzionale è quel processo che va ad analizzare quanto sia utile o meno una distinzione tra fonemi. In certi casi il rendimento può essere alto, ma in altri, molto basso come nel caso di /rat∫a/ e /radza/ (etnia, pesce), e

rappresenta un punto critico dove la fonologia potrebbe cambiare, dato che è una distinzione fonematica veramente scarna. Cos'è lo zero fonetico? Viene qui introdotto il concetto di zero fonetico, che permette l'esistenza e il funzionamento di una coppia minima di questo tipo /radz:o ~ aradz:o/. Riscontriamo, in questo esempio, uno zero fonetico ø nel principio di parola: /øradz:o/. Potremmo considerare, alla luce di questo concetto, anche questa ulteriore opposizione fonologica, che prevede lo zero fonetico in corpo di parola: /mente ~ mentre/ /mentøe ~ mentre/. Ugualmente anche quest'ultima funzionerebbe come coppia minima: /koltre ~ kɔltøe/. I linguisti hanno denominato questi casi come coppia subminima, ovvero coppie di suoni che si distinguono tra di loro per due suoni distintivi. Qual'è la differenza tra un suono marcato ed uno non marcato? La differenza che occorre fra le due tipologie è cheil primosuono possiede unqualche tratto in più rispetto ad un suono non marcato, ed è pertale fatto chesono occorse queste denominazioni all'uno ed all'altro suono.Particolarmenteinteressante che nell'apprendere la lingua, i suoni non marcatisiano più sempliciper i bambini: infatti non esistono lingue senza suoni non marcati,poiché sono ifoni fondamentali di ogni lingua.Ω Opposizioni binaristiche di JackobsonΩ Come si può definire la sillaba?® In tre maniere:- empiricamente: La sillaba è un suono o un insieme di suoni emessoda un'unica emissione di fiato- foneticamente: È un’unità costituita da una o più foniagglomerati intorno ad un picco di intensità- fonologicamente: L’unità fonologica, che chiamiamo sillaba, deveessere composta da almeno un elementosillabico: sarebbe dunque una unità prosodica diorganizzazione dei segni linguisticiΩ Come si va adenominate chiuse o vincolate. Le sillabe aperte sono quelle che terminano con una vocale, mentre le sillabe chiuse sono quelle che terminano con una consonante.

chiuse o implicate. La differenza è che le prime terminano con una vocale, mentre le seconde con una consonante. Quindi nel primo caso avremo dei fatti come V, CV, CCV, (C = consonante, V = vocale), mentre nel secondo avremo CVC, VC e CCVC.

Cosa è il sanscrito? È una lingua che fu messa a punto dal linguista indiano Pagnini, usata a scopo liturgico e rituale, ed è un po' la radice di tutte le lingue indoeuropee, quindi è una lingua che ha un valore linguistico enorme.

Cosa è l'accento? È quel tratto soprasegmentale predominante in italiano, che serve per far capire in quale sillaba della parola va pronunciata maggiore intensità fonica; infatti la sillaba accentata è prodotta con maggiore potenza, è più lunga, e più acuta. Serve quindi a dare una funzione distintiva alle parole fra di loro. In italiano però, l'accento ha tutt'altro che una posizione fissa: esso può

trovarsi sulla prima sillaba, sulla seconda, sulla terza e così via. Questo non succede in lingue come il tedesco e il polacco, dove l'accento è fisso sulla prima sillaba, mentre in altre quali il francese, l'accento si troverà sempre in fondo alla parola. In Italiano comunque, nel caso di presenza di un clitico, l'accento tende sempre a non cadere su di esso. Ω Cosa è un clitico? ® Un clitico è una parola che si unisce ad un'altra in maniera parassitaria, per aggiungere un qualcosa di specifico alla parola stessa. Ad esempio nella parola "Compramelo" troviamo "melo" al posto di "a me". I clitici si possono trovare all'inizio della parola (es: straparlare) e si definiscono proclitici, oppure in fondo (es: compramelo) e in questo caso si denominano enclitici. Ω Cosa è una lingua flessiva? ® Una lingua flessiva è una lingua che per esprimere dei concetti, va a "flettere" una forma pre esistente,

Per poter creare un significante di un'altro: ad esempio, per il verbo "vedere" per coniugare il verbo, passiamo dalla forma "ved-" e "flettiamo" il suffisso, che poi diventa "ved-o", "ved-i", "ved-e" e via dicendo (questo in italiano). Nell'italiano, in caso che due parole siano scritte in maniera analoga, per differenziarle fra loro arriva l'aiuto dell'accento. Cos'è una lingua non flessiva o tonale? Una lingua non flessiva o tonale è una lingua che per esprimere più concetti, prende la stessa parola, ma anziché fletterla o in qualsiasi maniera, semplicemente cambiando il tono di pronuncia della stessa parola da un punto di vista grafico, possiamo ottenere dei significanti diversi. Cosa si intende quando si parla di "fenomeni fonologici"? Si parla di cambiamenti che avvengono ad un enunciato nel momento sintagmatico. Per esempio troviamo il caso dell'"assimilazione".

ovvero di quando un fono è "accerchiato" da altri foni con caratteristiche diverse da lui, ma tra loro simile, questi due foni andranno ad intaccare anche l'altro. Ad esempio la parola probabilmente passerà nel tempo alla forma /gomido/, poiché essendo il fono consonantico /t/ un suono sordo, quindi che non implica l'uso delle pliche vocaliche per
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A.A. 2020-2021
69 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Samma00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Dini Pietro.