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DIFFERENZIAZIONE TRA I E U

Con la I io stringo la bocca e porto la lingua un po’ avanti

verso un punto di articolazione che è il palato. Invece la U è

distinta, la lingua in questo caso la sposto dietro e non

davanti mentre la BOCCA RIMANE SEMPRE CHIUSA in

tutti e due i casi. Con la A invece ad esempio apriamo la

bocca, dando una dimensione diversa alla cassa di

risonanza, che assume una forma differente a partire dai

movimenti della lingua. Tra la I e la U abbiamo che

entrambe condividono il tratto della chiusura, sono vocali

chiuse, mentre la I ha la vocale che ha la lingua davanti e

quindi la vocale appoggiata sul palatale, la u è posteriore e

si appoggia sul velo palatino. Inoltre in I non abbiamo le

labbra arrotondate comeinvece accade nel caso della U. Le

vocali si distinguono tra di loro attraverso un sistema chiuso

di caratteristiche, a livello ARTICOLATORIO che modificano

la forma della cassa di risonanza. I movimenti della lingua

vanno dal chiuso all’aperto ritornando via via sempre indietro

e poi dall’aperto al chiuso chiudendo la bocca e ritraendo la

lingua dalla parte centrale a quella finale del velo palatino.

Biosgna tuttavia distinguere il simbolo grafico da quello

acustico, il grafema lo individuiamo attraverso una lettera

che scriviamo. Noi italiani scriviamo una e aperta cosi come

una e chiusa, pesce e pesca vengono scritte con la stessa

lettera mentre dal punto di vista acustico abbiamo delle

differenze, dal punto di vista ortografico è sempre presenta

una E ma a livello acustico abbiamo delle differenze. Nel

triangolo i suoni non rappresentati nel sistema ortografico

della lngua italiana usa due simboli diversi per la E per la O.

Se abbiamo AMORE e ANCORA, la A nel secondo caso di

realizza con una posizione più posteriore, anticipa la N. Tra

la A di ancora e la A di amore potrei avere differenze

articolatorie? In francese ad esempio c’è, mentre in italiano

no. Una prima ‘ semplice ‘ giustificazione è il fatto che questi

due varianti dello stesso suono sono una distinzione

acustica che porta a una distinzione semantica. Distinzione

tra pesca e pesca, ovvero se la e è chiusa ho una parola e

se è aperta ho un’altra parola. La distinzione tra e aperta ed

e chiusa porta alla distinzione di due parole differenti,

sostituire un suono con un altro porta alla variazione di

significati, stessa cosa con BOTTE e botte. In questo caso il

suono assume valore fonologico, ovvero si passa da una

descrizione FONETICA a una descrizione FONOLOGICA,

descrizione fonetica che parla del valore di questa

distinzione acustica. In italiano invece le VARIANTI DELLA A

Non hanno mai VALORE DISTINTIVO.

I SUONI CONSONATICI

A livello acustico sono dei rumori, abbiamo tre modi

fondamentali per riprodurli che sono l’occlusivo, il fricativo e

l’affricato. Un rumore si può produrre per occlusione, per

sfregamento o pe run misto di tutti e due, un’occlusione

seguita da uno sfregamento. Le consonanti occlusive sono

anche dette esplosive o STOP CONSONANT, è il modo più

semplice, se io spingo l’aria attraverso il canale e facico

un’occlusione a livello della bocca, chiudo e pigio l’aria

producendo una pressione dietro la bocca e provocando

un’esplosione. L’aria viene fermata a livello delle labbra e

improvvisamente c’è un’apertura. Abbiamo diverse

consonanti che possono essere realizzate attraverso questo

sistema, che differenza c’è tra P e T? E’ una differenza che

sta nel punto di articolazione di questa occlusione, a livello

delle labbra mi viene una P mentre a livello dei denti avrò

una T, il modo di articolare il rumore è lo stesso, fare

un’esplosione, ma il punto in cui avviene l’esplosione è

diverso. Distinzione che può avvenire a livello delle labbra,

denti, ma anche a livello del velo palatino con il k, che

condivide come al solito la modalità con cui è articolato. Tra

una P e una B abbiamo dunque un rumore fatto a

esplosione delle labbra, ma la differenza è che nel

pronunciare la B abbiamo una vibrazione che non è

presente nella P. Tale vibrazione mi consente di distinguere

una palla da una balla, in una abbiamo il coinvolgimento del

tono glottidale mentre nell’altra non c’è, abbiamo dunque un

suono sordo e un suono sonoro.

Per avere una FRICATIVA dobbiamo restringere il canale

che porta allo sfregamento dell’aria, se ristringiamo l’aria

questa deve battere da qualche parte, come nel caso di S e

di sc. Produciamo il rumore in una maniera diversa dalle

occlusive, nel primo caso abbiamo fatto una chiusura mentre

nel secondo caso abbiamo una restrizione. Caratteristica

centrale su cui si basa la distinzione tra coppia sorda e

sonora, se facciamo una fricativa e un restringimento a

livello labio dentale possiamo ad esempio ben vedere la

distinzione tra F e v, ho sempre tenuto le labbra e i denti

stretti ma nel pronunciare la V ho coinvolto il tono glottidale.

CONSONANTI

Affricato, corrisponde a un modo occlusivo che si apre e

invece di avere una semplice esplosione, abbiamo una

esplosione con sfregamento, con tz chiudo e poi apro ma

l’aria sfrega all’altezza degli alveoli dei denti. Ts e dz che noi

scriviamo con lo stesso carattere corrispondono a due

fonemi diversi, sono differenti per sonorità. Punto di

articolazione e modo di articolazione uguale, ma uno è

connesso al tono glottidale e l’altro no.

Modo diverso di formazione delle occlusive e di tutti i restanti

casi. Nelle occlusive è istantanea la formazione, mentre nele

continue, per il fatto che c’è sempre connesso uno

sfregamento dell’aria, è necessario che questo duri nel

tempo, l’aria continua a fare un qualche livello di

sfregamento su un qualche punto i articolazione ed è

necessario che questo duri nel tempo. L’unità di misura dei

suoni consonantici è una sillaba, una sillaba che dura dai

200 250 millisecondi a quasi il doppio.

Come succede che un bambino sia capace di produrre suoni

cosi fini e distinguere le varie consonanti tra loro? Non sono

suoni che riproduce immediatamente ma vive una FASE DI

ESPLORAZIONE del tratto vocale, il bambino fa una serie di

movimenti per cui la sua capacità di articolare suoni viene

sperimenata, e il numero di suoni sperimentati è anche

superiore a quelli presenti nella lingua del bambino. Nei

primi cinque mesi non realizza nemmeno la prima sillaba,

prima c’è questa fase di esplorazione del tratto vocale.

Consonanti vibranti

La R è un esempio lampannte, parte dalla glottide e si

realizza a livello della cavità orale ed è ottenuto per un

posizionamento dlla lingua a livello degli alveoli.

Consonanti nasali quando il velo palatino è aperto e l’aria

sfrega nella cavità nasale come ad esempio la M e la N,

corrisponde al passaggio dell’aria nella cavità nasale

GN non sono due suoni ma sono due caratteri che rendono

UN SUONO, due grafemi per realizzare un suono.

LATERALI Un altro modo di realizzare il suono consonantico

è lo sfregamento che si basa in relazione allo spostamento

della lingua nella cavità orale. Sposto la lingua verso l’alto e

l’aria fuoriesce dai due lati della lingua. La corrispondenza

esatta tra grafema e fonema anche in questi casi non si ha,

quando io realizzo GL ho due caratteri ma UN SUONO

CONSONANTI SEMICONSONANTI, se prendiamo il caso di

UOMO o IENA noi diremmo che tali suoni sono vocali o

meglio dittonghi, due vocali che si legano l’una all’altra, in

realtà questi suoni sono suoni consonantici, non vibrazioni

periodiche ma aperiodiche, vibrazioni semiconsonanti o

semivocali, perchè c’è un forte tono laringeo che è coinvolto,

percettivamente sembra proprio di sentire una vocale ma la

vocale non c’è perchè il suono non è un suono periodico.

Sono suoni continui e che devono essere distinti tra loro,

semiconsonanti quando precedono una vocale tonica

( piede,può ) e semivocali quando seguono una vocale

tonica ( sei, pausa ). Una sillaba è in genere il rapporto tra

una consonante una vocale, ma in questo rapporto è molto

importante che una delle due abbia un accento tonico. Per

realizzare un parola è necessaria almeno una sillaba,

necessario è che uno dei due elementi abbia un accento

tonico. Per avere una parola devo avere almeno una sillaba

tonica.

Alla fine del periodo di esplorazione del tratto vocalico, il

bambino comincia a realizzare la sillaba. L’allazione è il

mettere una dopo l’altra sillabe in frequenza, questa fase

dello sviluppo del linguaggio è del tutto indipendente dalla

lingua in cui il bambino si trova, si tratta di esercizi che un

bmabino fa a livello spontaneo. Passaggio dalla fase pre

linguistica a quella linguistica è l’ACCENTAZIONE della

sillaba, il fatto che una sillaba può avere l’accento tonico.

Valore fonologico dei suoni linguistici

Ciò che forma la prima articolazione del linguaggio non è

tanto il suono ma un livello più astratto della

rappresentazione del suono. Per introdurre tale argomento

bisogna tornare alla distinzione saussuriana tra significante

e significato, due oggetti uniti inscindbilmente perchè sono

realtà mentali, sia significante che significato. L’insieme di

suoni che forma la parola computer sono due entità

completamente distinte, perchè il computer sia un concetto

linguistico dobbiamo legare insieme suono e significato. Il

valore linguistico del suono è un livello di rappresentazione

del suono e non il suono stesso. Le lingue selezionano una

serie di suoni particolari per realizzare le parole, l’italiano ha

circa una trentina di fonemi e ci sono lingue che hanno un

numero superiore di fonemi. La distinzione tra fonetica e

fonologia fa a capo della sitinzione tra ciò che è astratto e

ciò che è la descrizione di un aspetto fisico e articolatorio.

FONETICA FONO

FONOLOGIA FONEMA

Quand’è che un suono acquisisce valore linguistico? Lo

assume quando quel particolare suono SERVE per

distinguere due parole diverse, serve a distinguere due

espressioni linguistiche diverse, quel suono HA funzione

distintiva. Per vederlo la tradizione linguistica ci consegna il

concetto di coppia minima, una coppia di parole che si

differenziano tra di loro per un suono dal punto di vista

acustico e che porta alla differenziazione di significato. La

funziona linguistica del suono è la capacità di sostitu

Dettagli
A.A. 2016-2017
110 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabrielerossi1234 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Moneglia Massimo.