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La polisemia
La polisemia riguarda uno stesso significante che ha significati diversi che però hanno dei legami fra loro, o diparentela o di derivazione metaforica figurata.
Per esempio: nel caso di Corno, se andiamo a vedere le accezioni della parola Corno, troviamo o protuberanzadel capo di animali e quindi gli animali che hanno un Corno oppure uno strumento musicale a fiato oppuretroviamo “cima aguzza di una montagna”. Un altro esempio può essere testa “parte superiore del corpo” estremità umano”/ iniziale”. Penna= elemento del piumaggio degli uccelli/strumento che ci serve per scrivere.
Nell'omonimia, in questo caso non si può parlare di lessemi uguali aventi un diverso significato, come ma si tratta di un unico lessema avente più significati (lessemi polisemici).
Quali sono i legami che queste parole contraggono fra loro? Sono legami o etimologici come diceva L. Wittgenstein, uno dei più grandi filosofi del...
Linguaggio di tutti i tempi, le parole hanno delle cosiddette somiglianze di famiglia. Come in ognuno di noi si possono individuare delle somiglianze di famiglia così all'interno delle accezioni di uno stesso lessema noi possiamo individuare delle somiglianze di famiglia, cioè qualcosa che le accomuna altrimenti sono omonimi.
ENANTIOSEMIA: l'enantiosemia è un caso particolare di polisemia, che si ha quando significati diversi dello stesso termine sono "ospiti" tra di loro in opposizione. Per esempio: può significare sia chi ospita sia chi viene ospitato, oppure affittare può voler dire sia dare che prendere in affitto, quindi qui c'è ambiguità. O ancora, tirare può significare sia tirare sia trarre, attrarre a sé, ecc... Ci sono molte parole che hanno questi sensi tra loro contrapposti in rapporto di enantiosemia, per esempio in greco, un caso appunto fra i più studiati, è la parola farmaco = veleno.
E farmaco è un rimedio per la cura. Le lingue storico-naturali sono caratterizzate da fenomeni di ambiguità, cioè fanno parte propriamente semioticamente della natura delle lingue, e non c'è una corrispondenza uno a uno fra segni e referenti; non esiste nella lingua, perché sarebbe del tutto anti-economico, che ogni entità-oggetto ha un nome specifico. Vi sono dei casi di sovrapposizione che non creano nessun problema al parlante perché il parlante è perfettamente in grado e come le lingue semiologicamente funzionano proprio all'interno delle esperienze dei parlanti e dei contesti comunicativi, per cui noi dal contesto siamo in grado di capire se si sta parlando di penna come la penna degli uccelli oppure della penna per scrivere.
RAPPORTI DI SIMILARITÀ: LA SINONIMIA
Alcuni rapporti sono basati sulla compatibilità o somiglianza, vicinanza, semantica fra lessemi. Il primo di questi è la sinonimia ("con, insieme").
(viene dal greco sunonimus che è composto da sun- I sinonimi sono lessemi ecc... diversi con lo stesso significato. Ad esempio: gridare/urlare, pietra/sasso. In realtà, avere propriamente lo stesso significato implicherebbe l'essere intercambiabili in tutti i possibili contesti, il che è un requisito difficile, se non impossibile, da soddisfare compiutamente, dato che spesso la sostituzione di un termine con un suo sinonimo crea delle sfumature diverse di significato, aggiungendo valori connotativi (è per esempio il caso di gatto/micio e di padre/papà in cui il secondo termine ha un valore affettivo ignoto al primo), o implica una diversa varietà di lingua (come ad esempio il caso di padre/babbo, in cui il secondo termine è tipico dell'italiano toscano o risulta aulico; e di raffreddore/rinite, in cui il secondo termine è proprio della lingua speciale della medicina), o non è possibile in un dato contesto.contesto (pietra miliare, ma non sassomiliare). Occorre quindi valutare la sinonimia nei confronti del solo significato denotativo. E più che disinonimia sarebbe quindi esatto parlare di 'quasi sinonimia'. I quasi sinonimi sono molto numerosi nel lessico, mentre i sinonimi veri (totali e completi) sono assai rari, e sembrano ridursi a casi di varianti formali come tra/fra, devo/debbo (che sarebbero però presumibilmente da trattare piuttosto in termini di allomorfia.
IPONIMIA
Un altro importante rapporto di somiglianza semantica è quello noto come 'iponimia': il significato di un lessema rientra in un significato più ampio e generico rappresentato da un altro lessema. Si ha iponimia fra due lessemi x e y quando 'tutti gli x sono y ma non tutti gli y sono x'. In questo caso, x è l'iponimo di y, il quale è 'iperonimo' (o 'sovraordinato', o anche 'arcilessema') rispetto a x. Armadio
è iponimo di mobile (che è iperonimo rispetto ad armadio); altri esempi: gatto/felino, mela/frutto, narciso/fiore, liceale/studente. Intermini di intensione/estensione, l'iponimo ha un'intensione più ampia (il suo significato contiene più proprietà) ma, proprio per questo, un'estensione minore (è applicabile a una minor quantità di referenti) che il suo iperonimo. (La sinonimia si potrebbe anche definire, da questo punto di vista, come 'iponimia bilaterale': sono sinonimi termini per cui vale che tutti gli x sono y e tutti gli y sono x). CATENE IPONIMICHE I rapporti iponimici possono costituire delle serie che percorrono il lessico. É importante a questo scopo introdurre la nozione di iponimia diretta: gatto è sì iponimo di animale, ma non è iponimo diretto, in quanto c'è fra i due termini almeno un altro termine che a sua volta è iperonimo di gatto e iponimo di animale.felino. Possiamo su questa strada costruire una catena in cui ogni termine è iponimo diretto del successivo: siamese-gatto-felino - mammifero - animale. Si tratta quindi di una 'catena iponimica'. La catena può essere ancora espansa verso destra, 'verso l'alto': animale è infatti iponimo di essere animato, e questo è iponimo di essere vivente. Ed anche verso sinistra, verso il basso: se Fuffi è il nostro gatto siamese possiamo dire che Fuffi è iponimo di siamese. Solo che in questo caso viene saltato un livello, passiamo a un nome proprio che designa un singolo individuo. Il livello di designazione più specifico verso il basso è dunque quello di siamese, ma il livello di designazione normale, ottimale è quello di gatto.
MERONIMIA 'mero- l'iponimia. Non va confusa la meronimia da meronimio, di parte, posizione, con Essa è il rapporto fra lessemi che indicano una parte specifica rispetto al tutto.
Per esempio braccio, testa e piede sono meronimi di corpo umano; sellino, ruota e manubrio sono meronimi della bicicletta. Qui interviene una conoscenza di tipo enciclopedico, perché bisogna sapere come è fatta un'entità quindi qual è il tutto e quali sono le sue parti.
SOLIDARIETÀ SEMANTICA
Mentre la sinonimia e l'iponimia sono rapporti di carattere paradigmatico esistono anche rapporti di sull'asse compatibilità semantica sintagmatico. Uno di questi è la solidarietà semantica, basata sulla cooccorrenza obbligatoria di un lessema con un altro. Per esempio: se voi trovate la parola miagolare in un testo è scontato al 100% che si parli di gatti. Oppure se troviamo la parola rancido è probabilissimo che accanto ci sia la parola burro.
LE COLLOCAZIONI
Un po' diverse dalle solidarietà semantiche, sono delle combinazioni di parole meno forti della solidarietà semantica, non come miagolare o gatto,
con meno forza in queste collocazioni. Sono parole che co-occorrono spesso l'una accanto all'altra e si chiamano collocazioni. Per esempio: bandire e concorso, è stato bandito un concorso. Tali collocazioni sono usi convenzionali propri di una determinata lingua e non sono chiaramente riconducibili nelle altre lingue. A differenza del rapporto di solidarietà, che è basato sulle proprietà e restrizioni semantiche previste dal sistema linguistico, il rapporto di collocazione riflette però piuttosto convenzioni e idiosincrasie tipiche dell'uso della singola lingua e del 'costume linguistico' di una certa comunità parlante, che danno luogo ovviamente ad associazioni preferenziali di lessemi ricorrenti in dipendenza dei diversi scenari rappresentati e degli oggetti e concetti in essi 'attivi'. Non c'è alcun motivo interno alla lingua e al sistema linguistico perché per es. in italiano si debba
Dire spegnere la luce (con lo stesso verbo che si usa per il fuoco), mentre intedesco i dice das Licht ausschalten "disinserire la luce", e invece das Feuer (aus)löschen "spegnere il fuoco". La nozione di collocazione quindi non sembra ben definibile dal punto di vista linguistico. Da alcuni inoltre il termine collocazione è impiegato come categoria generale estesa ad includere cose diverse (imparentate da una certa ricorrenza abituale di comune distribuzione): dalle solidarietà semantiche ai rapporti di cooccorrenza preferenziale sopra esemplificati alle unità lessicali plurilessematiche (come macchina da scrivere) o agli stessi verbi sintagmatici e binomi coordinati, alle espressioni idiomatiche (come tirare le cuoia, calma e gesso), alle formule convenzionali più o meno fisse (come grazie mille) e addirittura ai detti e ai proverbi (il tempo è denaro, chi la fa l'aspetti).
RELAZIONI DI OPPOSIZIONE
Fra due o più parole
si creano dei rapporti di incompatibilità di opposizione e distinguiamo tre casi principali: - CASO DI ANTONIMIA La prima attestazione di antonimia è in francese, però a sua volta deriva dal greco antonymie- anti, contro. Sono antonimi due lessemi di significato contrario nel senso che designano i poli opposti di una scala, i due estremi della dimensione graduale. Per esempio: buono e cattivo oppure alto e basso = sono gli antonimi se io nego l'uno non è che sto affermando l'altro. - CASO DI COMPLEMENTARIETÀ Sono complementari due lessemi di cui uno è la negazione dell'altro. Per esempio: vivo/morto, o come "tertium datur" = "non possibilità", dicevano gli antichi, non si da una seconda maschio/femmina. La dimensione non è graduale ma è esclusiva, la negazione dell'uno afferma l'altro. - CASO DI INVERSIONE Sono inversi due lessemi di significato relazionale che esprimono la stessa relazione.La semantica vista da due direzioni opposte, secondo la prospettiva o parte, può essere rappresentata utilizzando i tag html appropriati. Ad esempio, possiamo utilizzare il tag `` per evidenziare le parole chiave: `semantica vista da due direzioni opposte, secondo la prospettiva o parte. Per esempio: marito e moglie = la relazione semantica è appunto la co`