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Il concetto di fonema

I fonemi non sono ulteriormente scomponibili, tuttavia possiamo individuare i tratti pertinenti/distintivi. Ogni fonema è descrivibile come un insieme di tratti. Trubetzkoy definisce il fonema come "l'insieme delle proprietà fonologicamente pertinenti di una forma fonica". Il fonema viene definito in rapporto agli altri elementi del sistema. Il fonema viene descritto all'interno di un preciso sistema linguistico.

Foni e fonemi dell'italiano standard.

Vocali toniche Vocali atone

Le varietà regionali dell'italiano

C'è una differenza tra italiano regionale e i dialetti. All'interno di una varietà regionale esistono tratti fonetici più stabili detti "indicatori" e tratti più controllabili dal parlante detti "marcatori".

Es in italiano standard: [tre] o ['verde]

In milanese: [trɛ] e ['verde]

In napoletano: [tre] e ['vɛrde]

In Sicilia e in Calabria [i] e [u] vengono

pronunciate [i] e [ʉ].

Per quanto riguarda le consonanti:

  • la gorgia toscana: fricatizzazione delle occlusive sorde
  • aspirazione delle occlusive sorde in Calabria
  • sonorizzazione delle occlusive sorde dopo nasale dalle Marche in giù
  • sonorizzazione delle occlusive sorde in posizione intervocalica in Italia centrale
  • presenza di suoni cacuminali/retroflesse (per esempio nei suoni alveolari)
  • palatalizzazione di [s] e [z] che tendono a diventare [ʃ] e [ʒ] davanti ad alcune consonanti. Per esempio in Campania si ha questo fenomeno davanti a bilabiali, labiodentali, velari.
  • utilizzo di [s] che diventa [ts] dopo [l],[n],[r].

Sistemi fonetici e fonologici degli altri sistemi linguistici:

Spagnolo

Sul piano vocalico è la lingua più simile all’italiano

Sul piano consonantico lo spagnolo presenta più fricative.

Ha una sola affricata [tʃ].

Le fricative sonore compaiono solo in posizione intervocalica.

L’unica consonante che si presenta in forma

tedescoIl tedesco ha una vasta gamma di consonanti, tra cui alcune particolarità come le consonanti uvulari e le consonanti fricative sibilanti. ItalianoVocali dell'italianoL'italiano ha cinque vocali: a, e, i, o, u. Possono essere brevi o lunghe. Consonanti dell'italianoL'italiano ha una vasta gamma di consonanti, tra cui alcune particolarità come le consonanti doppie e le consonanti affricate. SpagnoloVocali dello spagnoloLo spagnolo ha cinque vocali: a, e, i, o, u. Possono essere brevi o lunghe. Consonanti dello spagnoloLo spagnolo ha una vasta gamma di consonanti, tra cui alcune particolarità come le consonanti fricative e le consonanti vibranti. Queste sono solo alcune delle caratteristiche delle lingue menzionate. Ogni lingua ha le sue peculiarità e regole specifiche.frase si riferisce o rappresenta. Il significato può essere diviso in due categorie principali: il significato denotativo e il significato connotativo. Il significato denotativo è il significato letterale o oggettivo di una parola o di una frase. È il significato che si trova nel dizionario e che può essere compreso da tutti gli individui che conoscono la lingua. Ad esempio, il significato denotativo della parola "cane" è un animale domestico a quattro zampe. Il significato connotativo è il significato emotivo o soggettivo di una parola o di una frase. È il significato che può variare da individuo a individuo in base alle loro esperienze personali e alle loro associazioni mentali. Ad esempio, la parola "cane" potrebbe evocare sentimenti positivi o negativi a seconda delle esperienze personali di una persona con i cani. La semantica studia anche le relazioni di significato tra le parole, come i sinonimi (parole con lo stesso significato), gli antonimi (parole con significati opposti) e le iperonimi (parole che rappresentano una categoria più ampia). Ad esempio, "gatto" e "felino" sono sinonimi, "caldo" e "freddo" sono antonimi, e "animale" è un iperonimo di "cane" e "gatto". Inoltre, la semantica si occupa anche di come il significato può cambiare a seconda del contesto. Ad esempio, la parola "banco" può significare un mobile su cui si siedono le persone o una istituzione finanziaria, a seconda del contesto in cui viene utilizzata. In conclusione, la semantica è lo studio del significato nel linguaggio e comprende il significato denotativo e connotativo delle parole, le relazioni di significato tra le parole e come il significato può variare a seconda del contesto.frase fa riferimento. Il significato ha collegamenti extralinguistici e non necessariamente per cose concrete, un esempio è il significato della parola libertà, oppure può avere anche significato grammaticale, un esempio è la parola "perché". Noi sappiamo qual è il significato della parola, ma è difficile spiegarlo concretamente. Lo studio del significato è complesso poiché chiama in causa differenti dimensioni, come la questione filosofica del linguaggio, di nozioni, di verità, ma il significato non ha una materialità. Vi sono stati differenti studi che avevano come scopo quello di categorizzare i significati, ma questi tentativi terminarono presto perché erano estremamente complesse. Negli ultimi anni la questione del significato è riemersa negli studi di linguistica con applicazioni pratiche. Semplificando possiamo dire che il significato consiste in un rapporto tra linguaggio e mondo (questo).

Era molto creduto dai filosofi greci), però il significato è qualcosa di più complesso di ciò, questa è solo una visione riduttiva. Dobbiamo capire i processi attraverso i quali le lingue creano le relazioni con i referenti. Le espressioni linguistiche non si limitano a denominare la realtà, spesso ci aiutano a classificarla. Quindi il significato non solo dà riconoscimento alla realtà, ma questa denominazione della realtà dipende da una classificazione da noi fatta in precedenza, classificazione alla quale noi attribuiamo un segno.

I quattro tipi di arbitrarietà:

Come nella prima lezione.

Ci sono due modi per concepire il significato.

Significato lessicale: termini che rappresentano entità concrete/astratte della realtà esterna.

Significato grammaticale: termini che rappresentano concetti o rapporti interni al sistema linguistico, es maschile/femminile, singolare/plurale, ecc.

Es. quando io segmento la parola

“cane” io posso dividere la parolà in differenti entità lessicali e grammaticali. Can- (entità lessicale) -e (entità grammaticale) .In maniera elementare lo possiamo definire come dimensione informativa costituita nella nostra testa che viene manifestata attraverso un segno linguistico.

Quando noi parliamo di significato, dobbiamo tenere conto che il significato va diviso da enciclopedia (enciclopedia=ciò che noi sappiamo del mondo, ci aiuta a creare quello che noi chiamiamo significato connotativo, ovvero quello che noi utilizziamo in una maniera particolare [metafora]). Il significato denotativo invece è quello più oggettivo possibile. es. significato denotativo- cagnolino= piccolo cane. Con la nostra enciclopedia abbiamo però una serie di informazioni “personali” riguardo alla parola. es. significato connotativo- quel collega sembra il cagnolino del capo. Intendiamo che ha dei comportamenti di “dipendenza”.

attaccamento da un'altra persona. Intensione = proprietà che costituiscono il concetto designato dal termine. Es "cane", che ha delle particolarità tipiche, viene identificato attraverso una serie di elementi che permettono di riconoscere i vari esempi concreti della realtà che possiamo classificare con quel significato. Quindi intensione = caratteristiche tipiche.

Estensione = insieme degli individui a cui possiamo applicare il termine. Es. io ho una serie di caratteristiche, un concetto, che applichiamo a degli individui. Es. barboncino, ha una estensione (di significato) minore rispetto alla parola cane, questo perché la realtà barboncino è meno sviluppata della realtà generale cane.

Ci sono dei significati che hanno una estensione, ma non intensione, un esempio è il nome proprio. Es Giorgio = non è una persona che si chiama così per caratteristiche genetiche, concrete, astratte.

Rapporti di significato tra

Lessema: l'unità minima dell'analisi semantica è il lessema. Un lessema corrisponde a una parola considerata dal punto di vista del significato.

Lessico: il lessico è un sistema aperto ed eterogeneo, entrano nuove parole da un anno all'altro e addirittura da un mese all'altro, specialmente nell'attuale mondo globalizzato. Per eterogeneo si intende il fatto che esistono numerose categorie lessicali.

Semantica: si occupa di studiare le relazioni di significato tra lessemi. I rapporti di significato tra lessemi sono:

  1. Omonimia: stesso significante a cui corrispondono più significati non imparenti tra loro e non derivabili l'uno dall'altro. È legato a trasformazioni avvenute nel corso dei secoli di lessemi che avevano significanti differenti in precedenza. Esempio: riso = 1) atto del ridere 2) cereale. Questi lessemi sono tra loro in rapporto di omonimia.
  2. Polisemia: stesso significante che ci dà diversi significati che hanno

uncondizionamento reciproco o sono imparentati. es. macchina (automobile che è imparentato con macchinario tecnico) es2. Manuale (indica sia il manuale, libro, che il lavoro manuale) 3) Sinonimia= rapporto tra lessemi diversi che hanno lo stesso significato. Di fatto una sinonimia perfetta non esiste, infatti presentano leggere differenze. Non esiste un significato identico a un lessema che abbia un altro significante. I significati cambiano leggermente il senso della frase. È vero che esistono alcuni sinonimi perfetti, come tra e fra 4) Iponimia= relazione semantica per cui il significato di un lessema, detto iponimo, rientra in un significato più ampio rappresentato da un altro lessema, detto iperonimo. Possiamo costituire una catena iponimica, legata anche al modo in cui noi classifichiamo le cose del mondo. es. barboncino-cane-canide-mammifero-animale (iponimo) (iperonimo) Riconosciamo anche i rapporti di incompatibilità semantica, che può manifestarsi

indiversi modi.

  1. antonimia= rapporto tra lessemi tra loro antonimi, ovvero poli opposti di una scala immaginaria ipotetica. es. vecchio-giovane, alto-basso, chiuso-aperto
  2. complementarietà= i lessemi si dicono complementari dove uno è la negazione dell'altro. vivo/morto, acceso/spento

Differenza tra 1) e 2): in antonimia nella scala ipotetica troviamo gradazioni tra i due estremi, mentre in complementarietà abbiamo un elemento o l'altro

3)inversione= rapporto tra due lessemi che si riferiscono a una stessa condizione/relazione di carattere semantico con due punti di vista opposti. Es marito/moglie, padre-madre/figlia, dirigente/dipendente (non è una gradazione anatonimica, e non è detto vi sia un rapporto di complementarietà). E'

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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher letiziamelis55 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Scienze letterarie Prof.