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FENOMENI SOPRASEGMENTALI

TONO - rappresenta un aumento di acutezza sonora in corrispondenza di una vocale o di una consonante

LUNGHEZZA - relativa alla durata temporale con cui vengono realizzati i suoni

ACCENTI - (sillabe toniche o atone) distinguono parole altrimenti identiche; in italiano non ci sono regole per prevedere dove cade l'accento e se una parola è lunga può avere un accento primario e anche uno o più secondari.

INTONAZIONE - per distinguere i diversi tipi di frasi

MORFOLOGIA: parte della linguistica che analizza la struttura interna e la forma delle parole ed i processi che intervengono nella loro formazione o trasformazione.

Classi di parole = parti del discorso. variabili: nomi, verbi, aggettivi, articoli e pronomi. invariabili: altre parti ex avverbi. aperte: nomi, verbi, aggettivi e avverbi. chiuse: classi che non possono essere aumentate (ex non possono prendere in prestito parole da lingue straniere)- criterio dell'interpretazione- criterio

distribuzionale: sulla base del complesso dei contesti su cui un dato elemento compare- funzione nomenclatoria: dare un nome alle cose o per riferirsi ad esse- funzione predicativa: verbi2 parti del discorso presenti in tutte le lingue del mondo: NOMI e VERBI.MORFEMA: unità astratta realizzata da unità concrete chiamate mor . (FONEMA: unità astratta che può essere realizzata da diversiFONI)Morfemi - lessicali: informazioni di tipo lessicale, grammaticali: informazioni di tipo grammaticale (ex n° e genere), - derivazionali: perottenere nuove parole da parole già esisenti, essionali: esprime una delle possibili forme in cui una parola si può presentare (sing/plur,masch/femm…)MORFOLOGIA FLESSIVA: studio dei processi essivi - quell’insieme di regole che assegnano le più importanti categorie grammaticalidi nome e verbo alle unita lessicali attraverso l’unione di elementi essivi con il tema lessicale.PAROLE: parte che

contiene info lessicale = radice (Fissa), parte che contiene info grammaticale = desinenza

MORFOLOGIA DERIVATIVA: studio, analisi e classificazione dei processi di formazione di una parole. Procedimento morfologico: affissazione, ovvero modifica di un elemento lessicale attraverso l'aggiunta di affissi che modificano il significato dell'elemento lessicale.

MORFOLOGIA DELLA COMPOSIZIONE: si occupa dei processi attraverso cui 2 parole si saldano tra loro per dar luogo a una terza parola. Differenza tra composizione e derivazione: nei composti si uniscono 2 elementi lessicali che sono autonomi, nella derivazione invece gli elementi non hanno autonomia lessicale.

MORFI LIBERI: possono comparire soli, costituiscono una parola.

MORFI LEGATI: solo in combinazione con un altro morfo.

MORFI CUMULATIVI: la -o di amo significa sia prima persona singolare che presente che indicativo. Un elemento formale, più significati.

MORFI PORTMANTEAU: morfemi complessi in cui sono cumulati più porzioni significative.

di significato senza che si possano individuare segmenti fonici che esprimono la porzione. ex. latino - ibus - dativo più plurale senza che sia possibile individuare la porzione di

NON SIGNIFICATIVI: entrambi. a volte è possibile assegnare un significato a un morfo.

FENOMENI MORFOLOGICI:

  • AGGIUNTA: materiale morfologico tra morfo lessicale e grammaticale. ex plurale inglese = singolare più s
  • RADDOPPIAMENTO: reduplicazione di una parte del morfo lessicale
  • SUPPLETTIVISMO: due morti lessicali del tutto diversi si alternano nello stesso paradigma
  • ASSIMILAZIONE: fenomeno al con ne tra mor ex. amic - o , amic - i la c del singolare è un suono velare che con un suono palatale diventa S (sch)
  • COMPOSTI ENDOCENTRICI: ex camposanto - nucleo semantico all’interno del processo
  • COMPOSTI ESOCENTRICI: ex scolapasta - non designa un tipo di pasta

TIPOLOGIA MORFOLOGICA: classificazione delle lingue in base alle loro caratteristiche morfologiche. lingue isolanti ideali: mancanza totale

di morfologia ovvero nomi senza casi né genere né numero e verbi senza di erenze. (ex cinese)parole monomorfemiche - morti legati assenti - derivazione inesistente - ordine parole ssotipo agglutinante: - tanti a ssi quante relazioni grammaticali - parole: radice più sequenza di su ssi (ciascuno= un pezzo diinformazione) - no classi di parole (ex coniug e declin) - scarso allomor smo - processo di a ssazione: no modi che morfologichetipo fusivo: comprende italiano, latino e arabo. - parole formate da radice e 1 o più a ssi essivi - ciascun a sso indica più di unacategoria grammaticale (ex. I plurale e maschile) - tasso molto alto di allomor smo - diverse funzioni grammaticali espresse anchemediante la variazione della vocale radicale della parola ex. faccio — fecitipo polisintetico: si distinguono dalle precedenti perché possono unire in una parola più morfemi lessicali per formare parole moltolunghe e complesse (ex. eschimese)

fi fi ff ff fi ffi fifi fi fi fl fl fi fi fi fl fi fi fi fi fi ffi ffi fi fl ffi fi ffi fi ffi ff fifi ff

LESSICO E GRAMMATICA MENTALE: lessico - parte memorizzata (insieme delle parole della lingua che parliamo)
grammatica - parte che opera attraverso regole
lessico mentale - sottocomponente della grammatica dove sono memorizzate le informazioni. dipende totalmente dalla lingua che impariamo da piccoli.
secondo recenti studi di psicolinguistica tendiamo a memorizzare un numero sempre maggiore di elementi lessicali e sulla base di questi elementi e sulla base di queste forme, conoscendo le regole, siamo in grado di formare plurali e verbi. noi memorizziamo nella nostra mente anche forme non di base. ex. verbi irregolari (vado e andiamo)
Il lessico mentale di un parlante medio adulto comprende circa 50/60000 unità: lessemi e f. irregolari, sequenze lessicalizzate elocuzioni ideomatiche. (lessico è diverso da dizionario: elemento sico che immagazzina la conoscenza non del singolo

ma dellacomunità)Il lessico di una lingua è strati cato. Ex. italiano: strato nativo - parole centrali, di origine autoctona, della lingua; strato non nativo -contatti avuti con altre lingue.

Studiare il lessico ci permette di identi care pezzi di una storia di una lingua:

  • prestiti adatti: ormai parte integrante del lessico italiano (ex. carciofo)
  • prestiti non adatti: non hanno le sembianze di parole italiane, entrano in processi di derivazione come SPORTIVO e FILMA

REDIZIONARI:

  • parole fondamentali (2000 vocaboli frequentissimi - 90% di scritto e parlato)
  • parole di alta disponibilità (non alta freq; oggetti e atti della vita quotidiana - comprensibile quasi a tutti)
  • parole di alta frequenza (ca 3000 parole note a chi ha un livello medio di istruzione - 6/8% scritto e parlato)

METODO COMPARATIVO: consiste nel prendere atto di somiglianze lessicali fonologiche e grammaticali per mostrare se 2 o piùlingue sono comparate.

LE LINGUE NEL MONDO

  • Anatolico: ittito; anatolico

Occidentale: lidio, luvio e palaico (lingue estinte, parlate in Anatolia - regione storica compresa nell'attuale Turchia - nel secondo e primo millennio a.C.).

Lingue indiane: vedico (lingua letteraria dei veda); sanscrito (lingua della letteratura classica: Ramayana, Mahabharata ecc.); pracriti(lingue attestate dal 300 a.C al 200 d.C.); lingue indiane moderne (hindi, marathi, gujarati, bengali, ecc).

Lingue iraniche: avestico (lingua dei testi dello zoroastrismo); antico persiano; persiano moderno, pashto; ossetico, ecc. (lingue parlate oggi in un'area che comprende la totalità dell'Iran, dell'Afghanistan e del Tagikistan, oltre che alcune aree nelle repubbliche sovietiche meridionali, in Pakistan, Iraq, Turchia e Siria).

Lingue tocarie: tocario A e tocario B (lingue attestate dal 500 al 1000 circa d.C., in un'area corrispondente alla regione cinese dello Xinjiang).

Armeno: lingua ufficiale dell'Armenia.

Greco: lingua della Grecia e delle colonie.

greche in Italia meridionale e in Asia Minore in tempistorici; attestata n dal XV secolo a.C.

Lingue italiche: latino; osco-umbro; sudpiceno e altre lingue dell'Italia antica preromana (attestazioni molto scarse, a parte per il latino). N.B.: l'etrusco NON fa parte di questo gruppo, non essendo una lingua indoeuropea.

Lingue romanze: lingue derivate dal latino e parlate in un'ampia area dell'Europa odierna (portoghese, spagnolo [castigliano], catalano, provenzale, francese, italiano, sardo, ladino, rumeno).

Lingue celtiche: le lingue celtiche superstiti si suddividono in due gruppi (gaelico: irlandese, gaelico di Scozia, mannese, estinto nel XX secolo; britannico: gallese, bretone, cornico, estinto nel XVIII secolo).

Lingue germaniche: germanico settentrionale (danese, norvegese, svedese, islandese, feringio); germanico occidentale (inglese, frisone, neerlandese, afrikaans, tedesco).

Lingue slave: slavo orientale (russo, bielorusso, ucraino); slavo meridionale (bulgaro, macedone,

serbo-croato, sloveno); slavo occidentale (slovacco, ceco, polacco).

Lingue baltiche: baltico orientale (lituano, lettone); baltico occidentale (antico prussiano, e altre lingue, tutte estinte).

Albanese: parlato in Albania (due varietà: ghego e tosco).

Famiglia uralica (comprende numerose lingue parlate in Europa orientale e nell'Asia centrale; tre lingue uraliche sono lingue ufficiali in tre stati europei: finlandese, ungherese, estone).

Famiglia altaica (comprende lingue originarie dell'Asia centrale, come il mongolo e il turco, il tataro, il tunguso, secondo alcuni studiosi anche il giapponese e il coreano).

Famiglia afro-asiatica (o camito-semitica): comprende lingue parlate o estinte appartenenti all'area che va dal Marocco al Medio Oriente; comprende l'egiziano antico, l'arabo e l'ebraico.

Famiglia dravidica (comprende lingue non indoeuropee parlate nel subcontinente indiano: tamil, malayalam, kannada, ecc.)

Famiglia niger-congo (comprende la

maggioranza delle lingue africane parlate a sud del Sahara: tra queste la più importante, concirca 60 milioni di parlanti, è lo swahili, di uso in Kenya, Tanzania, Uganda, ecc. Famiglia sino-tibetana (cinese mandarino, cantonese, tibetano, birmano, ecc.) Famiglia austroasiatica (vietnamita, khmer, ecc.) Famiglia austronesiana (comprende le lingue dell’Indonesia – il bahasa è la più di usa – e del Paci co orientale, ma anche ilmalgascio, parlato in Madagascar) Due lingue sono simili se manifestano una o più caratteristiche in comune. Tipologia morfologica: classificazione delle lingue sulla base della struttura delle parole Tipologia sintattica: classificazione delle lingue sulla base del modo di costruire le frasi competenza comunicativa: conoscenza delle regole per utilizzare le frasi in modo linguistica sociolinguisticaappropriato nelle varie situazioni comunicative comunità ling. omogenea: insieme di tutte le persone che parlano unastessa lingua, parlante nativo parlante realeda un punto di vista sociolinguistica non è omogenea. la diversità all'inter
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gaiacataldi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Sansò Andrea.