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Il paradigma moderno: la lingua come struttura e la visione sincronica del linguaggio

Corrente della linguistica generale alla fine degli anni '20 fondata da Saussure (che criticava il metodo storico-comparativo). Diversi rami dello strutturalismo sono emersi, tra cui il Circolo di Praga (Jakobson), la Scuola di Copenaghen (Hjelmslev) e lo strutturalismo linguistico americano (Bloomfield e la sua opera Language, 1933). In Francia si è sviluppato il funzionalismo di Martinet.

Uno dei concetti basilari del metodo strutturale è il segno linguistico, che è uno dei tipi di segni (con i gesti, i segnali, il linguaggio dei fiori) che formano i vari sistemi semiologici, dotati di caratteri comuni. Ogni segno è dotato di un significante (sostrato fisico) e un significato. Tra questi due elementi c'è un legame arbitrario, il segno è convenzionale (il significato del significante).

èfrutto di una convenzione fra i parlanti di una comunità linguistica)

3. Sincronia e diacronia lo strutturalismo, come la concezione classica, considera la lingua (nella contemporaneità) una realtà statica: la lingua viene studiata prima di tutto da un punto di vista sincronico (analisi di un preciso stato della lingua) e poi da un punto di vista diacronico (del cambiamento, dato dal confronto fra due stati sincronici)

4. La struttura (sistema) termine centrale del nuovo approccio, strettamente dipendente dal concetto di valore di un elemento, che non è mai assoluto (poiché fa parte di un sistema) Saussure paragona la lingua al sistema dei prezzi e dei salari (e al valore dei pezzi nel gioco degli scacchi)

5. Langue (lingua, la generalità, l’aspetto fisso, regolare) e parole (discorso, l’individualità, atto linguistico unico e irripetibile) solo la langue può essere oggetto di studio

(della linguistica) altri sinonimi: - codice (arbitrario, convenzionale e fatto di regole precise) e messaggio Jakobson (maggior esponente del Circolo di Praga); - competence (dominio istintivo della lingua grazie ad una grammatica interiorizzata) e performance (esecuzione concreta) Noam Chomsky (fondatore della Grammatica Generativa negli anni '50). 6. Il fonema e i tratti soprasegmentali: - fonetica: studia i suoni nella loro natura fisica e articolatoria. - fonologia: studio del sistema dei fonemi (non semplici suoni ma rappresentazioni mentali, astratte dei suoni), elementi dotati di carattere distintivo, capaci cioè di costituire coppie minime (2 parole che si differenziano per un solo fonema cane/pane). - allofoni (varianti posizionali): diverse realizzazioni dello stesso fonema (non hanno funzione distintiva). - tratti soprasegmentali (indipendenti dai fonemi): - accento (ha funzione fonologica àncora/ancòra); - lunghezza.
  • Tono (intonazione): affermazione, interrogazione (tono ascendente), esclamazione
  • Prova della commutazione (per7. Gli assi paradigmatico (verticale) e sintagmatico (orizzontale) individuare coppie minime): rapporto paradigmatico (in assenza), comporta la scelta all'interno di un paradigma, cioè di una classe di fonemi - rapporti sintagmatici tra fonemi: in presenza (cane /k/ ,/a/, /n/, /e/) - i rapporti sintagmatici e paradigmatici sono validi non solo per il significante, ma anche per il significato (opposizione categoriale, semantica o morfologica all'interno di una frase)
  • Oltre il principio della linearità del significante (sviluppi ulteriori dello Strutturalismo):
    • Dalla fonologia strutturale alla fonologia generativa fonologia strutturale classica: i fonemi tipici di ogni lingua sono i suoi elementi primitivi - sviluppi: l'ultima articolazione del sistema fonologico sono i tratti distintivi
p(proprietà articolatoria e acustiche di ogni fonema); →- i tratti distintivi sono universali per tutte le lingue (ognuna delle quali le combina in modo diverso)→universalità fonologica di Roman Jakobson inoltre i tratti si combinano in modo binario (un fonema lo ha o no)Dagli studi di Jakobson Chomsky e Halle sviluppano la fonologia generativa: esiste un sistema fonologico sottostante che si trasforma nelle concrete realizzazioni foniche grazie a delle regole fonologiche→ Saussure: i morfemi (unità minime8.2. La sintassi dallo Strutturalismo alla Grammatica generativa →dotate di significato) si strutturano secondo rapporti lineari di contiguità strutturalisti americani→ Chomsky: grammatica generativa(Bloomfield e Harris): analizzano la frase in sintagmi (costituenti)[l'analisi della frase in sintagmi (gerarchia fatta di gruppi e sottogruppi) può essere rappresentata tramite l'albero sintagmatico, che utilizza lep

“parti del discorso della grammatica tradizionale, cioè Sintagma Nominale, Sintagma Verbale, head (testa) del sintagma] – la grammatica generativa non solo mira a descrivere la lingua, ma anche a darne una rappresentazione quasi matematica, mostrando che la lingua fa un uso finito di mezzi infiniti e che in fondo esiste una sola lingua (originaria, il nostratico) così come esiste un solo uomo: è la monogenesi dell’uomo e del linguaggio5.

VARIAZIONE SOCIALE (sociolinguistica) E GEOGRAFICA (geografia linguistica)→ rappresentazione su carte geografiche della varietà1.

La Geografia linguistica (nasce fra ‘800 e ‘900) linguistica – l’ALF (Atlante Linguistico della Francia, che rappresenta i vari patois presenti sul territorio) di Jules Gilliéron è l’opera che ha fondato la geografia linguistica nel dominio romanzo – l’AIS (Atlante Italo-Svizzero) è il solo atlante linguistico

completo dei dialetti italiani oggi disponibile→2. La Sociolinguistica nasce in America negli anni ’60 e studia la variazione sociale della lingua, cioè le diversità linguistiche fra gli appartenenti delle varie classi sociali – diglossia (due varietà della stessa lingua usate in contesti diversi, ad es. italiano e dialetto) vs bilinguismo (conoscenza di due lingue diverse) – il fondatore della sociolinguistica è stato il linguista americano Uriel Wienrich, alla cui morte prematura William Labov ha proseguito e approfondito i suoi studi affermando che la presenza o assenza di certi fonemi (e anche la loro realizzazione) può classificare una persona in una determinata classe sociale - →3. Il contributo della Sociolinguistica alla spiegazione del cambiamento linguistico la sociolinguistica ha messo in luce la relazione fra classi sociali e cambiamento linguistico: la lingua popolare si impone su quella delle élites o viceversa,

ma con estrema lentezza, ed è il risultato di una lotta tra conservazione (più difficile da osservare perché spesso le forme concorrenti erano solo orali) e innovazione (cambiamento), come il caso → → →1400: egli/lui oggi: egli nello scritto, lui nell'orale futuro: solo egli/lui (fiorentino antico: solo eglilui?)4. Lingua (termine generico) e dialetto (dal greco dialektos: in Grecia esistevano 4 dialetti, cioè varietà linguistiche letterarie + una koiné, la lingua comune) distinzione (dicotomia) rinascimentale nata con l'affermarsi del fiorentino sulle altre varietà (considerate inferiori sul piano letterario, non adatte all'espressione → scritta accezione peggiorativa) – oggi dal punto di vista linguistico si potrebbe anche eliminare la distinzione → fra lingue e dialetti (poiché entrambi sono capaci di esprimere qualsiasi concetto e ineffabilità delle lingue), mentre dal puntoDi vista storico e sociale non tutte le lingue si equivalgono (la gerarchia è decisa dalla comunità dei parlanti) – con lo sviluppo degli stati nazionali (nell'800) la lingua è entrata a far parte del sistema dei valori etici e sentimentali della nazione (per la creazione di una coscienza nazionale e la partecipazione alla vita civile della nazione) – il passaggio da dialetto a lingua deve avvenire, oltre che per via politica, anche attraverso la standardizzazione (elaborazione di una norma per la nuova lingua, oltre a grammatiche e dizionari) per renderlo adatto all'insegnamento e agli usi ufficiali. 6. IL CAMBIAMENTO NELLA LINGUISTICA CONTEMPORANEA →1. Sincronia e diacronia abbandono dello storicismo e nuova concezione del cambiamento (con lo strutturalismo): → stesso periodo storico (sezione sincronica) – diversi fenomeni linguistici; - sincronia → - diacronia (confronto) stesso fenomeno linguistico – diversi periodisignificato distintivo (i fonemi di una lingua diminuiscono) →5. Il cambiamento semantico semantica: ramo della linguistica che studia il significato delle parole e dei segni linguistici – il cambiamento semantico è il cambiamento di significato di una parola o di un segno linguistico – può avvenire per estensione (ampliamento del significato) o per restrizione (restringimento del significato) – può avvenire anche per metafora (trasferimento di significato da un campo semantico a un altro) o per metonimia (trasferimento di significato da un elemento a un altro correlato) →6. Il cambiamento lessicale lessico: insieme delle parole di una lingua – il cambiamento lessicale è il cambiamento del lessico di una lingua – può avvenire per creazione di nuove parole (neologia) o per scomparsa di parole (obsolescenza) – può avvenire anche per prestito (introduzione di parole di un’altra lingua) o per derivazione (formazione di nuove parole a partire da altre già esistenti) →7. Il cambiamento pragmatico pragmatica: ramo della linguistica che studia l’uso del linguaggio in contesti comunicativi – il cambiamento pragmatico è il cambiamento delle regole di uso del linguaggio in una comunità linguistica – può avvenire per ampliamento (estensione delle regole di uso) o per restrizione (restringimento delle regole di uso) – può avvenire anche per specializzazione (sviluppo di regole di uso specifiche per un determinato contesto) o per generalizzazione (applicazione di regole di uso a contesti più ampi)fonema dal sistema fonologico di una lingua (ad es. la perdita nel latinovolgare dell'opposizione fra vocali lunghe e brevi) → rifonologizzazione ridefinizione in altri termini di un'opposizione distintiva (ad es. nel latino volgare la perdita dell'opposizione tra vocali lunghe e brevi ha portato alla distinzione fra aperte e chiuse) → semantica: ramo della linguistica che si occupa del significato delle parole –5. Il cambiamento semantico, lo storico Michel Bréal ha affrontato per la prima volta il cambiamento semantico, poi nel '900 lo strutturalismo lo ha affrontato in una prospettiva sincronica: ogni parola è dotata di un significante (il sostrato fisico: in quanto arbitrario, è diverso da lingua a lingua), un significato (il contenuto, l'idea, il concetto, anch'esso non sempre sovrapponibile in tutte le lingue) e un referente (l'entità extralinguistica, concreta o astratta, cui il segno linguistico si riferisce).

riferisce) – a fare da mediazione tra refe

Dettagli
Publisher
A.A. 2009-2010
17 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/05 Filologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Maxxi88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lettere e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof di giovine paolo.