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LA VIE DE SAINT ALEXIS NELLA CULTURA ANGLO-NORMANNA DEL XI-XII SECOLO
I primi documenti letterari di origine franciana (provenienti dall'Ile-de-France) risalgono alla fine
del XII secolo, un'epoca molto tarda nei confronti dei primi testi della letteratura in lingua d'oil. I
primi centri di cultura volgare francese sono periferici rispetto alla capitale. Da una parte abbiamo
la Piccardia-Vallonia e dall'altra il Poitou (tra la Loira e la Gironda).
La Piccardia e la Vallonia era una zona particolarmente esposta alle influenze alloglotte
(germaniche), quindi portata ad indebolire i propri legami con i centri della cultura latina e a
sviluppare tendenze verso l'uso della lingua volgare.
Il Poitou si trova sulla strada che collega la Francia ai Pirenei (Roncisvalle), l'itinerario del cammino
di Santiago de Compostella, e, tale regione costituiva uno dei centri vitali della Gallia; vitali in
quanto in essa si concentravano le scuole e i maestri più importanti del VIII e IX secolo ed è in
questa regione che pervengono i primi monumenti romantici.
Nell'abbazia di San Marziale di Limoges si elaborarono le prime forme di una retorica volgare e li
venivano incoronati i conti di Potiers e duchi di Aquitania fra i quali c'era il primo trovatore
Guglielmo IX.
La Piccardia-Vallonia ed il Poitou erano quindi i grandi centri culturali del IX-XI secolo.
La circolazione delle opere letterarie volgari in questi primi secoli avviene nell'ambito del sistema
benedettino. Tali opere appartengono ai due nuovi generi creati dai benedettini: la sequenza e il
tropo. Si tratta di componimenti paraliturgici, delle glosse o abbellimenti inseriti nel testo ufficiale,
la sequenza dell'Alleluja (quindi tra l'epistola e il vangelo) mentre il tropo delle altre parti della
Messa e dell'Ufficio divino (sopratutto del Mattutino).
Sequenze e tropi composti in un convento non rimanevano patrimonio dei loro autori, ma si
diffusero fin dal principio fra le varie case dell'ordine e ben presto si instaurarono dei repertori
comuni, come quello per esempio di S. Marziale di Limoges o quello dei conventi benedettini.
Questo fu il primo veicolo di diffusione delle opere letterarie volgari prodotte dai benedettini ad
edificazione dei fedeli che non capivano più il latino.
Alla fine del XI secolo e all'inizio del XII si costituisce una nuova società letteraria, quella della corte
angioino-plantagea. Tale società ha fini più marcatamente profani, traendo ispirazione dagli ideali
cortesi e guerreschi dei suoi protettori. Si costituisce così un nuovo tipo di letteratura: quello delle
chansons de geste che presenta fin dall'inizio caratteri suoi propri (es. il tipo di strofa usata, la
lassa) e fruisce di un genere di diffusione (in gran parte orale grazie ai giullari) completamente
diverso da quello benedettino basato sullo scambio di manoscritti da convento a convento.
Questa nuova società letteraria si esprime con la lingua dell'anglo-normanno, e sommandosi a
quella piccardo-vallone contribuirà ad obliterare completamente la cultura pittavina (civiltà
sepolta)
Nella seconda metà del XII secolo si avranno infine le prime opere in franciano e, da questo
momento in poi, specie grazie al prestigio acquisito da Parigi, la lingua dell'Ile-de-France diverrà
norma di ogni bel parlare e vivere civile.
Il Sant'Alessio Anglo-Normanno e i tropi
Non si sa la data di composizione precisa dell'opera; i reperti linguistici rimandano comunque ad
un'epoca intermedia fra poemetti di Clermont-Ferrand e la Chanson de Roland (metà del XI sec.).
L'opera si compone di 625 versi (decasillabi) raggruppati dall'assonanza in 125 strofe di cinque
decasillabi l'una nella redazione lunga trasmessaci da Salterio di Sant'Albano (ms. L); di 529 versi,
invece, distribuiti in 104 strofe, nella redazione breve trasmessaci da una miscellanea anglo-
normanna di vite di santi risalente a circa il 1200, ora conservata nella Biblioteca Nazionale di
Parigi, nouv. fr. 4503 (ms.A).