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PILUM
Portoghese
Spagnolo PELO
Italiano PELO
Provenzale PEL
Sardo PIU
Francese POIL
OI nato come EI, è sviluppo successivo (piemontese si ferma a stadio EI):
prima della rivoluzione francese ROI era pronunciato /rué/ dottamente, poi prevale
forma popolare
Ē tonica in sillaba aperta si comporta come Ĭ (sardo in questo caso dà E e non I come
sopra) VELUM
Italiano VELO
Portoghese VEO
Spagnolo VELO
Catalano e provenzale VEL
Francese VOIL
Sardo VELU (ad un certo punto latino unisce Ĭ ed Ē, invece sardo tiene ben
divise I ed E e quindi deve essersi staccato dalle altre lingue prima che accadesse
questo fenomeno)
Ē tonica in sillaba chiusa > E
VENDERE
Francese VENDRE (non dittonga perché sillaba chiusa)
Sardo BENDERE (Ē in sillaba aperta e chiusa dà stesso risultato)
Ĕ tonica in sillaba aperta dittonga spesso
MELEM
Italiano MIELE
Portoghese, catalano e provenzale MEL
Spagnolo MIEL
Francese MIEL
Sardo MELE/MEVE
Romeno MIERE
PEDEM
Spagnolo PIES
Francese PIÉ
Italiano PIEDE
Ĕ tonica in sillaba chiusa non dittonga (tranne in spagnolo)
FESTA
Italiano FESTA
In sillaba chiusa non dittonga
VENIO > viene (sillaba aperta = dittongo), vengo (sillaba chiusa = no
dittongo), veniamo e venuto (sillaba aperta ma atona = no dittongo)
RUOTA/ROTAZIONE (eccezione RUOTARE per analogia a 1a pers
sing del presente)
Spagnolo FIESTA (dittonga anche se sillaba chiusa)
Francese FÊTE
Ῑ
In siciliano Ĭ, , Ē > I
PIACERE > PIACIRI
PESCE > PISCI
STELLA > STIDDA
RETE > RITI
CENERE > CINIRI
PELO > PILU
VERDE > VIRDI
PERO > PIRU
CERA > CIRA
CANDELA > CANDILA
Ẹ italiano > OI francese
RE ROI
ME MOI
CORTESE COURTOIS
CINESE CHINOIS
POTERE POUVOIR
AVERE AVOIR
PERCHÉ POURQUOI
VEDERE VOIR
DOVERE DEVOIR
SAPERE SAVOIR
SERA SOIR
VELA VOILE
PERA POIRE
AVENA AVOINE
NERO NOIRE
Ū tonica in sillaba aperta e chiusa > U (tranne francese che dà dûr, sûr, nature, …)
Ọ
Ŭ tonica in sillaba aperta e chiusa > chiusa (OU in francese DOUX, OURS)
Ō tonica in sillaba aperta fa tante eccezioni: FLOREM > fiore, fleur, flor; AMOREM
> amore, amour, amor
Ǫ
Ŏ >
VOCALI ATONE in italiano si mantengono abbastanza, altre lingue perdono le finali
FŬRNUS: Ŭ > O/U forno in italiano, furnu in siciliano, forru in sardo, fuernus nella
striscia di Maratea per isolamento da commerci romani (alleati cartaginesi nelle
guerre puniche),
COMPARATIVO: in latino si fa su parola con suffisso -IOR, -IUS, se parola è lunga
usa MAGIS; nessuna lingua neolatina conserva forma sintetica (eccezioni maggiore,
minore, majeur, mineur, bellasor in francese antico), da MAGIS deriva MAS in
spagnolo, MAIS in portoghese, MES in catalano, MAI INALT in romeno, da PLUS
deriva PIÚ in italiano, PLUS in francese, PRUSU in sardo.
LEGGE DELLE AREE LATERALI -> si dice che se c'è innovazione linguistica essa
parte da centro e si irraggia, ma non arriva a zone laterali che restano conservatrici
(spesso non è valida come legge), MAGIS è forma più antica
MELUM/POMUM/MALTIANA: in italiano MELA, area settentrionale POM o
Ḉ
POMA, in spagnolo MANZANA, in portoghese MA Ā, in romeno MAR, in
siciliano PUMU
ZIO in latino è AVUNCULUS (piccolo nonno) > AVECOLO in Toscana, ONCLE in
francese, UNCHIU in romeno, UNCLE in inglese, ONKEL in tedesco; da THIUS
TÍO in spagnolo e portoghese, ZIO in italiano, TIU in sardo; da BARBAS BARBA in
piemontese.
FICĀTUM/FICĂTUM: in italiano FEGATO, in piemontese FIDAG, in romeno
FIGÁH, in francese FOIE, in catalano FETGE, forse viene da hiecur (fegato) cotto
con fichi (ficātum)
ARANCIA: NARANJA in spagnolo, TARONGIA in catalano per influenza del
persiano e dell'arabo, si mescola con "pomo d'oro" in italiano e francese A(U)R-
ANCIA, OR-ANGE, si dice che in Portogallo abbiano elaborato arance dolci da cui
radice in alcune lingue o dialetti, forse per matrimonio tra Orange d'Olanda e figlia di
un re del Portogallo, Orange sceglieranno poi come colore l'arancio
LAVABO (MANUS MEAS) > lavabo
GAMBA: latino CRUS, CRURI è scomparsa; da PERNA=coscia, prosciutto
PIERNA in spagnolo, PERNA in portoghese; GAMBA/CAMBA con varie
modifiche; COXA rimane in Italia meridionale
BOLLIRE: da lt FERVERE (anche "esser caldo" da cui ferro fervente), perde in
espressività ed è sostituito da BULLIRE "fare bolle" da cui BOLLIRE in italiano,
BOUILLIR in francese, HERVIR in spagnolo, FERVER in portoghese, FERVE in
pugliese e FIERBE in romeno; BRUCIARE per italiano, BRÛLER in francese,
BRUSIARE in sardo, BRUSAR in veneto (Italia conservativa rispetto a ovest
CREMARE e est ARDERE); da latino ARDERE per il romeno, da CREMARE
QUEMAR in spagnolo, CREMAR in catalano, CREMĀ in provenzale, QUELMAR
in portoghese
NIENTE da latino NIHIL (NI FIL=neanche un filo), francese RIEN (NON VIDEO
REM), REN o RES in provenzale, romeno NIMIC (né mica da MICA "pezzo di
pane"), spagnolo e portoghese NADA da NATA, italiano NIENTE da NEC- GENTE
(italiano antico NON VEDO FIORE); sono rafforzativi della negazione per lo più
invariabili, con eccezione di "non ne ho punto" in Toscana, Francia è più vicina a
latino REM mentre altre lingue ai margini sono innovative (≠legge delle aree laterali,
nei fenomeni umani ci sono aspetti perturbatori e non andamento campanulare)
VENTRE da latino ILLE/ILLA VENTER, francese LE VENTRE, spagnolo EL
VIENTRE, portoghese O VENTRE, catalano EL VENTRE, italiano IL VENTRE;
sardo e sud Italia LA VENTRE, romeno VINTREA, valli del Piemonte e Valle
d'Aosta di nuovo al femminile
DIES DOMINICUS/DIES DOMINICA (dies è m/f in latino): LA DOMENICA in
italiano, DUMINICA in romeno, EL DOMINGO in spagnolo, LE DIMANCHE in
francese (femminile in parte orientale, maschile in parte occidentale)
IMUS da latino IRE, molto usato > ITO toscano per tempi composti,
ANDAMO/NEM in Italia settentrionale, ANDAMUS in Italia meridionale, ALLONS
in francese (ma j'irai e j'irais per futuro e condizionale), ANAM catalano e
provenzale, IMOS spagnolo; II latino si perde perché troppo piccolo, ITE rimane a
volte, ad es. ITI in calabrese
DEMANE/CRAS/MANE/MANEANA: DEMAIN in francese, CRAS in sardo, CRAI
in Italia meridionale, DEMAN in provenzale, DOMANI in italiano, MAÑANA in
spagnolo, ALMANHĀ in portoghese; DE MANE "dopo mattina" (E in toscano > O,
come DEBERE > DOVERE)
PASTI: DINER è "cena" in francese da DIS-IAUNARE = rompere digiuno, in origine
era primo pasto, DESINARE toscano è il pranzo, DINNER in inglese, COLAZIONE
per "pranzo" in Italia centrale (COLATIO da brodo colato in tazzina, COLLATIO è il
riunirsi tutti insieme in ambiente monastico, comunità), BREAKFAST inglese è
colazione per "rompere digiuno", DÉJEUNER francese, CASSER LA CROUTE in
gergo
PATRIGNO: spesso derivato da dispregiativo da padre, PEIRASTRE in provenzale,
PADRESTRO in spagnolo, BEAU PÈRE in francese, stesso per
FRATELLASTRO/FIGLIASTRO, VITRICUS in sardo meridionale e in Romania
dove è aggettivo rispetto a TĀT "padre"
ANTROPONOMASTICA > studio della maniera di dare nomi alle persone
Greci usavano nome+provenienza (ad es. Pitagora da Samo, Gorgia da Lentini) o
"figlio di" ripreso poi per arabo e islandese
Latini passano da sistema a 2 (etrusco) a 3 nomi
Se ci sono pochi nomi personali devono esserci tanti cognomi
Germani compongono nome da metà del padre e metà della madre
I nostri cognomi a volte derivano da nomi propri (ad es. Antonio di Giovanni >
Giannini, Galaas eroe francese > Galeazzo, Galazzo), per altri si parte da professione
(ad es. Ferrero), da nomi di luogo, soprannomi o caratteristiche fisiche spesso
negative (Grasso, Magro, Zoppo)
www.gens.labo.net ORIGINE COGNOME -> cognome presente in 45 comuni,
concentrato nella zona di Vercelli e in Veneto soprattutto, poche persone e più
separate tra Liguria, Piemonte, Lombardia
POLI GENETICI > stesso cognome in aree molto diverse senza migrazioni
METAFONESI > pronuncia diversa di un suono, quindi dato cognome scompare
(Rossi > Russo)
Maria+Elena > Madonna e chi ha scoperto crocifisso, madre di Costantino
Maria+Anna > Madonna e Madre
Maria+Marta > contemplazione (Maria Maddalena) e vita pratica (sorella di
Maddalena)
Maria de los siete dolores > Dolores
Maria d'Altomare > Altomare nome proprio femminile
Maria della solitudine > Soledad
Madonna consolata > Consuelo, Consolata
Madonna del Rosario > Rosario (nome femminile in Spagna)
Virgen del Sagrario > Sagrario
Vergine che ha concepito > Concetta
Jesus in Spagna è molto usata, Gesuina/Gesualdo
Emanuele può derivare da re dei Savoia o da "Dio sai con noi" della Bibbia,
Emanuele e Vittorio poco usati dopo II guerra mondiale come Benito (nome di
origine spagnola "benedetto", tradizione socialista da Benito Juarez)
In Olanda dopo guerra diventa molto popolare per cani Adolfo a causa delle
sofferenze per occupazione nazista
Non tutti nomi sono trasparenti
[Aurora: origine latina (sabina), "rosseggiante, luminosa, splendente (d’oro: Àurea)",
nome augurale, in antico l’ ‘aurora’ era detta ‘ausosa’ perchè risalirebbe ad Asel,
divinità solare, e Usil, dio del Sole (vedi Aurelio) o Usah venerata degli Indù...
Sorella di Elio, è la greca Eos, la dea dello splendore mattutino, “dea dalle rosee
dita”, cantata dal poeta greco Omero... La dea greca nella mitologia romana fu
chiamata Matuta o Mater Matuta (onde ‘mattino’, ‘mattutino’). Sant’Orora è molto
onorata nell’isola britannica di Man (grazie a questa religiosa irlandese, cui è
assimilata, Aurora può festeggiare anche lei il suo giorno onomastico…). ]
ATLANTE LINGUISTICO > http://www3.pd.istc.cnr.it/navigais-web/ atlante delle
parole, delle cartine dell'Italia e della Svizzera con luoghi-punto riferiti a varie cose
ALI = atlante linguistico italiano > GEOGRAFIA LINGUISTICA
Lingue che noi parliamo servono per funzione individuale e sociale, FUNZIONE
ESPRESSIVA > far uscire ciò che ho dentro, FUNZIONE COMUNICATIVA >
trasmettere ad altro (che deve condividere stesso sistema linguistico) ciò che ho
pensato
Le comunità linguistiche sono difficili da stabilire e circoscrivere, accade lo stesso
che alle monete, se troppo usate diventano opache > parole d