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Cap. 4 LA LINGUA MINOICA
1. L'interpretazione del minoico
Si sono sperimentate alcune strategie per cercare di individuare probabili toponimi per avvalorare l'identificazione di alcuni suffissi e per raccogliere il materiale presumibilmente non onomastico della lingua minoica di cui attualmente disponiamo. Non pochi elementi onomastici attestati in lineare b sono senz'altro pregreci e anche alcune unità lessicali potranno essere impegnate per utili confronti.
2. Dati statistici ed elementi morfematici
Sulle tavolette d'archivio in lineare a non troviamo né frasi lunghe e complesse né descrizioni dettagliate come in lineare b. Al contrario i documenti "non amministrativi" presentano frasi abbastanza lunghe e articolate anche se poco o per niente analizzabili.
3. Antroponimi in A-RE
Una caratteristica dei testi redatti in lineare a è la presenza di una classe di termini uscenti in a-re. In nessun caso il contesto esclude o rende
improbabile il valore di antroponimo per una parolain a-re, questo valore è comunque preferibile a quello di toponimo, in pochi casi il valore di antroponimo è l'unico soddisfacente. 4. Elementi non onomastici Le "parole funzionali" sono state isolate, sulla base delle loro particolari posizioni nei contesti dei documenti archivistici, esclusivamente nei testi amministrativi, rinviando l'analisi del materiale desumibile alle formule dedicatorie sulle "tavole della libagione"; i termini non onomastici che possiamo ottenere da un esame di tutti i testi in lineare a. Tavoletta PH6 Fu trovata nel palazzo di Festo, databile nel XIX sec. A.c. ha un contenuto di carattere non amministrativo. CAP. 8 LE FORMULE DEDICATORIE DELLE TAVOLE DELLA LIBAGIONE E I TESTI "NON AMMINISTRATIVI" 1. I testi "non amministrativi" Il mondo minoico vive diversamente il rapporto fra la scrittura e l'oralità, la scrittura vi appare assaipresente.All'interno della documentazione in lineare b, esisterebbe un solo testo concepito per l'espressione di un'esigenza individuale, il ciottolo di Kafkiana sul quale sono state avanzate da subito le più grandi riserve.Lo spillone di Mavro Spillo frammento di vita affettiva del Tardo Bronzo.
2. La "formula primaria" della libagione
Un'importante gruppo di testi ci consente di ricostruire la formula dedicatoria minoica "standard". Le strutture formulari possono essere organizzate sul contrappunto fra una "formula primaria" e una "secondaria", cui poi possono aggiungersi altri elementi di variabilità. Le varie componenti "fisse" possono talvolta essere sostituite da forme leggermente varianti o ampliate da altri gruppi o, addirittura, mancare del tutto. L'elemento variabile X è sempre diverso nella forma, ma è evidentemente costante nella posizione, un elemento onomastico.
Verosimilmente un antroponimo nella maggioranza dei casi, o comunque di un'espressione che identifica il dedicante.
La "formula secondaria" della libagione (È molto difficile da mettere come schema... sul libro ci sono gli esempi di frasi tratte dalla libagione.)