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DEFINIZIONE: CATEGORIA GRAMMATICALE

È una categoria obbligatoria che indica una selezione del lessico tale che tutte le parole che non presentano significato presentano il significato opposto.

Es. CATEGORIA NUMERO → è categoria obbligatoria, deve essere sempre espresso. Indica selezione lessico → scegliere forma da adoperare. Tale che tutte quelle parole che non presentano plurale (significato) → rappresentano quello singolare (significato opposto). Casa vs case, mano vs mani, piede vs piedi.

Quando selezioniamo significato obbligatoriamente → non possiamo selezionare l'altro significato.

Es. le ragazze non bevono il vino → verbo che mi fa selezionare plurale del soggetto e del complemento oggetto.

Es. puellae vinum non bibunt

PUELLAE → esprime il caso nominativo, caso che codifica soggetto.

VINUM → singolare neutro, accusativo.

NON BIBUNT → verbo plurale, presente.

Categorie codificate: GENERE, NUMERO.

CASOMa se vediamo lingua come finlandese: tytot eivat juo viniiaIn finlandese→ non espresso genere del nome sappiamo solo (NOME, PLURALE, NOMINATIVO)~Neanche in inglese→ c’è un indicatore genere→ si capisce genere solo quando sostituisco conpossessivo (es. girl, i didn’t see her)NON è DETTO CHE TUTTE LINGUE ESPRIMONO TUTTE CATEGORIE→ ma quelle che esprimonovanno codificate per forzaCATEGORIE NOMINALI:Latino→ esprime genere, numero, caso, MA NON DETERMINATEZZA (non abbiamo nessun tipo diarticolo determinato o indeterminato)Italiano→ esprime genere, numero e determinatezza, MA NON CASO (distinguiamo soggetto e→oggetto è la posizione degli elementi, cosa che lingue con casi non succede, dato che sono csi adistinguere stessi elementi)Finnico→ distingue numero, casi, MA NON GENERE Né DETERMINATEZZAInglese→ esprime numero e determinatezza ma NON GENERE E CASOTedesco→ mantiene numero, genere, casi, e

determinatezzaUngherese → esprime numero, caso e determinatezza ma NON GENERE

Segno ondina ~ = indica opposizione

Det ~ indeterminate → determinata vs indeterminata

CATEGORIE NOMINALI

NUMERO, GENERE, CASO E INDETERMINATEZZA

Maggior parte codificano genere e numero → ma lingue molto diverse

NUMERO

Distinzione singolare e plurale → non in tutte le lingue:

➔ come le lingue celtiche, distingue cose insieme e oggetto preso da questo insieme (COLLETTIVO ~ SINGOLATIVO)

Es. blew = capelli e blewen = capello

Quella con morfema marcato visibile è SINGOLATIVO

➔ ESISTENZA DI UNA SPECIE DI DUALE, la lingua non distingue solo plurale e singolare

Paucale → è una forma che siamo obbligati ad usare in russo quando il sostantivo è accompagnato da numerali come "due", "tre" e "quattro"

Se dico "tre ore" → non dirò (casà = ore) ma uso la forma paucale (tri casy)

Al di fuori delle lingue indoeuropee

Solo il LAPPONE → mantiene il duale

LINGUAE

il MALTESE particolare si possono sentire misto inglese e italiano, in quanto dominazioni mantiene duale con nomi che riferiscono a misura, tempo e parti corpo in coppia- Ci sono interferenze alcune volte con codifica grammaticale NUMERO E GENERE TraSe in maltese dobbiamo creare plurale oggetti numerabili Userò il femminile quando li devo numerare, il maschile quando sono non numerabili F bajda = un uovo Tilet bajdiet (fè) = tre uova M bajd = uova generico Anche categorizzazione numerabilità e non numerabilità interferisce con codifica maschile o femminile In ungherese e turco comportamento opposto: Quando usiamo plurale è usato con valore generico Se nome accompagnato con forma numerale, per cui specifico uso singolare Lingue adoperano ciò che hanno per esprimere ciò che devono usano determinate prassi e usano strumenti in modo diverso Così anche NUMERO può interferire con INDETERMINATEZZA

basco → Forma determinata per dire qualcosa di specifico (un bambino → uso forma determinata) Forma indeterminata → uso plurale, per dire qualcosa di generico (i bambini)

GENERE

Distinzione maschile e femminile → non usate da tutte le lingue. Anche se maschile e femminile è una distinzione immediata perché va a coincidere con la distinzione di sesso, naturale. Ad esempio, se pensiamo a "casa", si dirà femminile → ma casa non ha nessun elemento per dire se è maschio o femmina. Infatti, in Latino, gli oggetti inanimati sono codificati con il neutro, che in italiano è andato perso. In molti casi, è poi coinciso con il maschile o il femminile. L'italiano distingue maschile e femminile. Alcune lingue, come il finnico, l'inglese e l'ungherese, non hanno distinzione di genere. In latino, la distinzione di genere si vede con i sostantivi, che utilizzano morfemi grammaticali diversi.

IL GENERE, però, non si ferma solo a maschile, femminile e neutro. Ci sono lingue...

come DIDO→ dove generi sono 4: razionale maschile (compresi sovrannaturali), razionale femminile, irrazionale (essere animati non umani) e (oggetti) inanimato➔ Maggiore o minore animatezza che è legata a intenzionalità Fatto che non esistano marche di genere su parole→ non è detto che non esista genere➔ Es inglese→ se sostituisco con pronome→ marca di genere c’è

CASO Serve a esprimere loro funzioni sintattiche Formano classe chiuse, difficile si aggiungano o tolgano casi Loro numero varia di lingua in lingua→ es Dido ne ha 71 Funzioni fondamentali: Nominativo (caso che indica soggetto), accusativo (caso che codifica complemento oggetto), genitivo (caso complemento di specificazione), dativo (caso del complemento di termine)

NOMINATIVO→ si dice sia il caso non marcato, non possiede marca grammaticale, un morfema che ci indichi che quello è nominativo È così detto morfo zero Tutte forme non marcate→ base

Quando parliamo di casi grammaticali, va introdotto il concetto di "stessa forma può esprimere più casi". Ad esempio, il sostantivo "Junge" può essere al nominativo ("Nom."), all'accusativo ("Acc."), al genitivo ("Gen."), al dativo ("Dat.") e al plurale ("Plur."). Come tutte le forme al plurale sono identiche, ciò che ci aiuta a capire il caso è l'articolo, gli elementi flessivi a quella persona e il verbo con una certa persona. La reggenza (diversa dalla concordanza) si riferisce al fatto che il verbo seleziona il caso del complemento (come per il latino, ad esempio, il verbo regge l'ablativo). Ma non sono solo i verbi a reggere il caso, anche le preposizioni. Ad esempio, in latino "cum" regge l'accusativo. Se il complemento di reggenza si trova con lingue che hanno casi, anche in lingue che non hanno casi troviamo qualcosa di simile. Come in italiano, selezioniamo la preposizione in base al verbo. La determinatezza è una categoria con la quale esprimiamo la nostra capacità di individuare un elemento. Il modo più semplice per esprimerla è l'articolo. Ad esempio, quando dico "il bambino", faccio riferimento a quel bambino specifico. "Marco è venuto?" "No, il bambino non è venuto."

è venuto”Se invece uso articolo indeterminativo→ non so niente dell’elemento che sto parlando, non èqualcosa di specifico, bassa capacità di individuazioneQuando vogliamo esprimere in italiano un individuo specifico, quando oggetto è conosciuto a→interlocutore uso determinativoEs. avevo prestato un libero ad un amico, che non me l’ha più reso; così ho perso il libro e l’amicoSi passa da inderminato a determinato→ oggetto già citato nel discorso, e sappiamo di cosa siparla➔ Non tutte lingue marcano determinatezza con elementi esterni a parolaes. RUMENO, si attacca in fondo es om-ul =l’uomoAnche in islandeseCATEGORIE GRAMMATICALI DEL VERBOSono :- Tempo- Aspetto (siamo in grado di distinguere diverse azioni, azione compiuta o meno)- Diatesi o voce- Modo- Persona, numero e genereAnche in questo casoIn genere Categorie sono tutte presenti→ tutte lingue su verbo marcano tempo, modo, aspetto,diatesi,

genere e numero →verbo si dice abbia funzione predicativa costituente principale frase→ ci dice cosa staaccadendo

PERSONA- Quante persone ci sono in italiano?

Sono 3 persone

In genere messe in relazione con pronomi personali (io, tu, lei, lui…)

Il verbo può avere più riferimenti: si può flettere non solo in base a persone, ma anche a seconda della semantica=significato che vogliamo esprimere con verbo

In UNGHERESE, infatti, abbiamo→ coniugazione soggettiva e oggettiva

Oggetto indefinito, usato in maniere assoluto→ coniugazione soggettiva

Uso coniugazione oggettiva→ quando oggetto definito↓

Non basta dire che verbo si coniuga in base a persone→non è solo la persona che la lingua èobbligata ad esprimere ma una lingua può voler differenziare tra verbi che reggono complementi e verbi che non loreggonoes. in italiano dico “io mangio” =assoluta, non seguita da complemento oggettoma verbo

“mangiare” può essere seguito da complemento oggetto, “io mangio una mela”

DIFFERENZA CON UNGHERESE→in ungherese “io mangio”→ coniugazione soggettiva

“io mangio una mela”→ coniugazione oggettiva

In ungherese: La terza persona della coniugazione non soggettiva→ forma non marcata da suffisso

Dato che forma più frequente→ per principio di economia (in genere in lingua forma più frequente è quella non marcata, se meno elementi più facile anche memorizzazione)

Ci sono lingue in cui il verbo concorda con il genere invece che con la persona e il numero

In base al genere del soggetto si utilizzano determinati prefissi

La concordanza verbale→ secondo il genere del soggetto→ si usano certi prefissi

La concordanza con il genere si ritrova in lingue slave anche parzialmente: es. Russo→ scrivere

1° persona m=ja pisàl f=pisàla n

2° persona m=ty pisàl f=pisàla n

3° persona m=on

pisàl f=onà pisàla neutro=onò pisàlo

Se si conosce genere soggetto→ espressione genere è obbligatoria- Come in inglese o francese dobbiamo esprimere pronome personale

Presenza pronome personale→ dove perse desinenze verbo, il resto è completamente uguale

Se in inglese→ forme morfologicamente identiche

In francese→ non morfologicamente uguale, ma pronuncia evoluta in modo che se non mettopronome davanti non so di cosa si stia parlando

Dove forme del verbo si sono perse morfologicamente (forme indistinguibili da punto divista morfologico) o foneticamente perché in pronuncia non si distinguono→ Mettopr

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A.A. 2021-2022
236 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chjaramarzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Panunzi Alessandro.