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Classificazione delle consonanti
Le consonanti sono classificate in base a tre parametri:
- Modo di articolazione: tipo di ostruzione che in un certo punto del percorso si sovrappone al passaggio dell'aria;
- Luogo di articolazione: dove viene prodotto il suono;
- Stato delle corde vocali: vibrazione (consonanti sonore) o meno (consonanti sorde) delle pliche vocali;
Secondo questo parametro, si distinguono due gruppi maggiori di consonanti:
- Ostruenti: presenza di un'ostruzione al flusso dell'aria e quindi un forte aumento della pressione nella parte del trattovocale che precede l'ostruzione. Suddivise ulteriormente in:
- occlusive (con il sottogruppo delle affricate che hanno in un primo momento un'occlusione e poi una frizione - Es. c, g, s, z)
- fricative (vi è una parziale ostruzione)
- Sonoranti: il diaframma (l'occlusione) non determina una differenza rilevante di pressione nel flusso dell'aria. Suddivise ulteriormente in:
- nasali (Es. n, m)
- vibranti (Es. r)
laterali (Es. l)
d. approssimanti (sono molto vicine alle vocali; si ha un restringimento della cavità orale che non produceuna ostruzione totale - Es. nei dittonghi come “pjù”, la j lunga è un approssimante)
Ci sono diversi luoghi di articolazione e in base agli organi articolatori coinvolti si distinguono consonanti:
- o bilabiali (sono coinvolte entrambe le labbra)
- o labiodentali (sono coinvolti denti e labbra)
- o dentali (sono coinvolti solo i denti)
- o alveolari (viene coinvolta la zona retrostante ai denti)
- o postalveolari (parte antecedente al palato tra alveoli e palato)
- o retroriflesse
- o velari (il suono è prodotto all’altezza del velo palatino)
- o uvulari (viene coinvolta l’ugola)
- o glottidali (viene coinvolta la glottide)
- o faringali (viene coinvolta la faringe – non esistono in italiano)
Le consonanti possono essere accompagnate o meno dal meccanismo laringeo (vibrazione delle corde vocali):
Consonanti sonore: realizzate con le pliche
vocali in vibrazione
Consonanti sorde: realizzate senza vibrazione delle pliche vocali
Trascrivere foneticamente significa rappresentare mediante uno strumento grafico, ovvero un alfabeto, le caratteristiche fonetiche di un’espressione orale. L’alfabeto fonetico internazionale (International Phonetic Alphabet - IPA) è uno strumento elaborato tra ‘800 e ‘900 che ha lo scopo di trascrivere foneticamente il parlato di una lingua qualsiasi, a prescindere dal tipo di scrittura e dai sistemi ortografici specifici delle diverse tradizioni linguistiche. Ad esempio, chi fa un lavoro di documentazione linguistica, di fronte ad una lingua mai stata descritta, ha bisogno di utilizzare l’IPA perché è uno strumento universale in cui vi è una corrispondenza biunivoca tra simbolo e suono. L’ International Phonetics Association viene aggiornato periodicamente, mediante integrazione di nuovi suoni e sistemazione della terminologia
edell'inventario secondo gli sviluppi della teoria fonetica. Inoltre, viene integrato di nuovi suoni, non ancora compresiappartenenti a lingue sconosciute e non ancora descritte. https://www.internationalphoneticassociation.org/content/ipa-chart Imparare l'alfabeto IPA risulta essere utile per vari motivi, infatti con un inventario ridotto di simboli è possibile riprodurrequalsiasi suono di una qualsiasi lingua:- Classificare i suoni sulla base di parametri fonetici articolatori che sono uguali per tutti;
- Pronunciare parole anche di lingue che non conosciamo;
- Diversi tipi di trascrizione
- Trascrizione fonetica larga: forma semplificata, con un uso minimo dei diacritici, tendenzialmentefonologica che riguarda la funzione e
L'organizzazione di suoni all'interno di un sistema linguistico e non dà conto di tutte le sfumature dei suoni;
- Trascrizione fonetica stretta: trascrizione molto dettagliata, tendenzialmente allofonica [allofono = ogni diversa realizzazione di uno stesso fonema].
La scelta del tipo di trascrizione dipende dalle finalità dellatrascrizione stessa.
La trascrizione rimane comunque un'interpretazione.
L'IPA si compone di:
- Consonanti polmonari
- Consonanti non polmonari (non vengono prodotte con l'aria emessa dai polmoni - non riguardano la nostra lingua)
- Trapezio vocalico (rappresenta le vocali)
- Altri simboli
- Tratti soprasegmentali (riguardano l'accento, l'allungamento dei segmenti, l'accento lessicale...)
- Diacritici (simboli utilizzati per trascrizioni molto dettagliate per indicare articolazioni secondarie e toni usati in altre lingue come il cinese)
Sull'asse orizzontale troviamo i diversi luoghi di
Articolazione | Descrizione |
---|---|
Sull'asse verticale | Il modo di articolazione che va dalla maggiore occlusione alla minore occlusione |
Plosive = Occlusive | Trill e Tap or Flap = vibranti |
In ogni casella | Troviamo al massimo due suoni: quello a destra è sonoro, quello a sinistra sordo. Quando ne troviamo uno solo, tendenzialmente è sonoro |
Caselle vuote | Indicano delle posizioni di suoni potenzialmente realizzabili dal nostro apparato fonatorio ma non ancora documentati |
Caselle grigie | Corrispondono a quei modi e luoghi di articolazione che non potranno mai essere riempite perché impossibili da produrre dal punto di vista anatomico-fisiologico |
Tabella IPA sonora: https://www.internationalphoneticalphabet.org/ipa-sounds/ipa-chart-with-sounds/
Prevedono un ostacolo che per una fase impedisce all'aria di uscire dal tratto vocale e si realizza in tre fasi principali:
- Impostazione: gli organi articolatori si muovono per assumere la
posizione necessaria alla realizzazione del diaframma;
- Tenuta: il diaframma blocca il flusso dell'aria;
- Rilascio: l'aria fuoriesce rapidamente.
Bilabiali: diaframma realizzato mediante accostamento delle labbra: [p, b]. Es. pane (sorda), ballo (sonora).
Alveolari: diaframma realizzato dall'incontro dell'apice della lingua con gli alveoli: [t, d]. Es. tana (sorda), dente (sonora).
Velari: diaframma realizzato dall'incontro del dorso della lingua con il velo palatino: [k, g]. Es. casa (sorda), gatto (sonora).
Sorda | Sonora | |
---|---|---|
Bilabiali | p | b |
Alveolari | t | d |
Velari | k | g |
Il diaframma ostacola l'uscita dell'aria, che fuoriuscendo crea attrito nell'incontro con gli organi articolatori e provoca un rumore di frizione, una turbolenza.
Labiodentali: [f, v]. Es. filo (sorda), vento (sonora)
Alveolari: [s, z]. Es. sole (sorda), rosa (sonora)
Post-alveolari: la lingua tocca la zona posta subito dopo gli alveoli (tra alveoli e palato): [ʃ, ʒ]. Es. it. ascia (sorda),
ing.shoe (sorda); fr. bonjour (sonora)
Sorda Sonora
Labiodentale f v
Alveolari s zʃ ʒ
Post alveolari
Il diaframma si realizza in modo analogo a quanto avviene nelle occlusive, infatti ne sono un sottogruppo; la differenza sta nel fatto che nelle affricate si individuano due fasi distinte: occlusiva e fricativa (e, perciò, indicate con due simboli IPA) e che il rilascio è più lento con un rumore di turbolenza finale.ʣ].
Alveolare: [ʦ, Es. it pozzo (sorda); mezzo (sonora)ʤ].
Post-alveolari: [ʧ, Es. it ciao (sorda); gioco (sonora) Sorda Sonoraʦ ʣAlveolari ʧ ʤPost alveolari
Il diaframma situato nel tratto vocale è simile a quello realizzato nelle occlusive; durante la loro articolazione il velopalatino è abbassato: il flusso d’aria non si interrompe, ma fuoriesce dalle cavità nasali. Sono tutte sonore.
Bilabiale: [m]. Es. it. mela
Labiodentale: [ɱ]. Es. it. anfora
Alveolare: [n]. Es. naso
Palatale: [ɲ]. Es. gnocco
Velare (si trova solo prima
delle consonanti velari k e g): [ŋ]. Es. angolo Sonora Bilabiale mɱ Labiodentali Alveolari nɲ Palatale Velare ŋ Sono realizzate mediante un diaframma intermittente, che permette la fuoriuscita dell'aria a intervalli. Sono sempre sonore. Monivibrante alveolare, un solo contatto della lingua con gli alveoli (in inglese si chiama tap): [ɾ]. Es. caro (posizione intervocalica) Polivibrante alveolare, più contatti della lingua con gli alveoli (in inglese si chiama trill): [r]. Es. carro Sonora ɾ Monivibrante alveolare Polivibrante alveolare r Il diaframma è realizzato dalla lingua e l'aria fuoriesce dai due lati. Sono sempre sonore. Alveolare [l]. Es. lupo Palatale [ʎ]. Es. luglio Sonora Alveolare lʎ Palatale Non vi è una vera e propria occlusione (diaframma) perché gli organi articolatori sono solo avvicinati tra loro e il flusso d'aria non incontra nessun tipo di ostacolo; foneticamente sono molto simili alle vocali. Chiamate anchesemiconsonanti sono una via di mezzo tra vocali e consonanti. Le semiconsonanti possono essere di due tipi: - Labiovelari: si forma avvicinando contemporaneamente le labbra e il dorso della lingua al velo palatino. Un esempio in italiano è la semiconsonante "w" presente nella parola "uovo". - Palatali: si forma con la lingua che si avvicina al palato. Un esempio in italiano è la semiconsonante "j" presente nella parola "ieri". Le semiconsonanti possono essere sonore o sorde. La semiconsonante labiovelare "w" è sonora, mentre la semiconsonante palatale "j" è sonora. Nell'IPA (International Phonetic Alphabet) non c'è una corrispondenza biunivoca tra suono e grafia, perché lo stesso suono può essere rappresentato da grafemi diversi. Ad esempio, la parola "casa" e la parola "quadro" hanno entrambe la stessa consonante occlusiva velare sorda "[k]". Nel caso delle vocali, i parametri utilizzati sono diversi perché non c'è blocco del passaggio dell'aria e quindi l'aria esce liberamente. I parametri si basano principalmente sulla posizione della lingua e sul grado di arrotondamento delle labbra durante la produzione di una vocale. Un'altra caratteristica delle vocali è che possono essere lunghe o brevi, a seconda della durata con cui vengono pronunciate.La distinzione dalle consonanti dipende dal fatto che il meccanismo laringeo è sempre attivato, perché le vocali sono sonore, per cui vi è una vibrazione delle pliche vocali. Visto che non vi è un blocco al passaggio dell'aria, non si può fare una classificazione come avviene nelle consonanti, a seconda del luogo dove avviene il blocco e a seconda di quali organi articolatori sono coinvolti, ma i parametri di classificazione delle vocali fanno riferimento alla posizione della lingua e alla posizione delle labbra:
- Il primo criterio di classificazione riguarda l'anteriorità e posteriorità, cioè la posizione avanzata, centrale o arretrata della lingua, durante la pronuncia di una vocale, per cui possiamo avere vocali:
- Anteriori,
- Centrali,
- Posteriori.
- Il secondo parametro di classificazione riguarda il grado di altezza della lingua, cioè co