vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ORGANIZZARE UNA SCUOLA MULTICULTURALE PLURILINGUE
-Piano Offerta Formativa → documento costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle
istituzioni scolastiche
-identità culturale:
a. in che contesto opero?
b. qual è il sistema dei valori condivisi della comunità in cui opero?
c. quali sono le risorse a disposizione?
-bisogna fare ricerca e individuare le risorse a disposizione e stipulare accordi e convenzioni
d. qual è il sistema dei valori di riferimento del gruppo degli operatori?
-necessario rispondere partendo dal concetto di cultura
-Bruner → una concezione culturale dell'educazione esige che l'educazione e l'apprendimento
scolastico vengano considerati nel loro particolare contesto culturale
-Gupsta e Ferguson → è la riterritorializzazione dello spazio che ci obbliga a riconcettualizzare le
politiche dell'identità e della differenza culturale
-riflessione su modelli sociali → a quale modello facciamo riferimento?
-POF → finalità educative scolastiche dichiarate ma non sempre raggiunte → tema sull'approccio
alla conoscenza → riflettere sul sapere e riorganizzare il curricolo
-norma → atteggiamento dei docenti di scetticismo, rendono difficile ogni forma di innovazione
-normativa per realizzazione di un progetto formativo di una scuola multiculturale e plurilingue →
ampie possibilità progettuali → molte scuole le hanno attuate → maggior problema di
organizzazione degli orari, da rendere più flessibili → adattare i programmi.
-progetto di una scuola multiculturale e plurilingue → 5 nuclei problema:
a. teorie di riferimento → ricercare la definizione più condivisa del gruppo per corrispondere ad
azioni coerenti
b. risorse normative
c. azioni e metodologie → definire un protocollo di accoglienza che contiene le modalità di
inserimento degli alunni
d. modalità organizzative → commissione intercultura per interagire con i consigli di classe
e. risorse umane ed economiche → per gestire la fase di accoglienza occorre il personale ATA ma
anche risorse esterne come i mediatori culturali
f. ruoli e funzioni dei soggetti che intervengono nella realizzazione delle azioni
LINGUA E INTERCULTURA ATTRAVERSO LA TELEVISONE:
L'EDUTAINMENT LINGUISTICO-CULTURALE
-edutainment → educational+entertainment → mediazione di linguaggio tra obiettivo formativo e
modalità di intrattenimento
-applicato al medium televisivo rappresenta un modo di fare tv per educare attraverso i media
-cultura anglosassone, in Italia non c'è una tradizione particolare
-può essere superficiale → presentare valori e simboli educativi VS. essere più esplicito →
messaggi educativi e didattici
-forma privilegiata di comunicazione → target di bambini e teenager → linguaggio vicino per
veicolare valori e messaggi educativi
-carattere ludico che orienta le storie → caratteristiche: mediazione tra la forma di intrattenimento,
regole del genere televisivo e contenuto educativo
-ruolo di editore tv che vuole educare all'intercultura
-edutainment → apprendimento basato sulla motivazione del piacere per lo studio di inglese e
italiano
- divertinglese e divertitaliano → nuova esperienza legata alla L2 e all'intercultura → nuove
questioni di natura tecnica-linguistica
-Rai Educational → labstory → progetto per promuovere l'intercultura e l'interazione tra le razze
presenti in una stessa classe, oltre all'apprendimento della lingua italiana → protagonisti 8 bambini
di 10 anni da paesi diversi → ogni puntata affronta un nuovo tema interculturale
-tv → fornisce sempre e comunque messaggi → se non resi espliciti, i messaggi possono essere
assorbiti in modo errato dai bambini → la forza del messaggio è legata alla sua presentazione
-sitcom in una scuola → organizzazione e veicolazione dei messaggi interculturali in modo
educativo, rilevante per studenti ed insegnanti
-edutainment applicato all'intercultura → focus educativo sulle modalità di relazione tra i
personaggi → personaggi che diventano credibili nel comunicare e nel fornire simbolismi e valori
nell'agire quotidiano → i bambini possono ritrovarcisi
-punti di vista differenti nella sitcom → spunto di discussione per gli insegnanti con gli alunni
-società odierna → tecnologia → bambini nascono e crescono con nuove tecnologie multimediali
→ elaborazione informazioni diversa dai docenti, che hanno eno competenze
-didattica degli studenti sempre più legata a presentazioni interattive anziché da manuali → la
didattica può essere ampliata → presentazioni di argomenti in modo tradizionale e con inserti
multimediali
-ruolo strategico edutainment er educazione linguistica e interculturale
-ELI → edutainment linguistico-interculturale → concetti chiave:
a. inenzionalità educativa → chiave della piacevolezza e divertimento per promuovere obiettivi
educativi e glottodidattici → ripensare la didattica attraverso i media con l'obiettivo di un
linguaggio che attrae cognitivamente → sollevare curiosità, sviluppare pensiero ed empatia,
esercitare decentramento linguistico e culturale → i video presentano punti di vista differenti e
contenuti educativi → vantaggio della memoria perchè storie verosimili.
b. piacevolezza → ludico non come evasione ma come carica vitale per apprendere
-Balboni → piacere è fattore determinante per l'apprendimento stabile e di lunga durata →
appagamento di esigenza conoscitiva
-Schumann → non si generano processi conoscitivi senza emozioni → stimulus appraisal → il
cervello valuta gli input e li seleziona fissandoli nella memoria → caratteristiche: novità, attrattiva,
funzionalità,sicurezza psicologica e sociale.
c. multimedialità del testo audiovisivo → verosimiglianza → modello originale della cultura, della
società e della lingua di studio.
- potenzialità per l'educazione linguistica e interculturale: integrazione di diversi codici vicini alla
realtà comunicativa → expectancy grammar → lo studente riesce a prevedere cosa succederà nel
seguito
-linguaggio in un contesto di maggiore densità informativa
-video → presentazione di ''italie'' diverse e realtà interculturali utili anche agli italofoni
-educazione all'immagine → learning by doing → sviluppo del senso critico e lettura delle
informazioni date dai media.
-visione interconnessa dei saperi che facilita le conoscenze degli studenti
-aiuto dell'edutainment decostruire pregiudizi e stereotipi.
II PARTE
UNA ''VIA ITALIANA'' ALL'INSEGNAMENTO DEL'ITALIANO L2
-La via italiana per la scuola interculturale e l'integrazione degli alunni stranieri → documento
ottobre 2007 → italiano L2 e plurilinguismo → scuola interculturale all'interno del modello
inclusivo che pone al centro l'integrazione e la diversità come valore.
-apprendimento italiano L2 su due versanti → organizzativo VS. glottodidattico:
a. modello competenza comunicativa di italiano di base → ItalBase
b. modello per lo studio → ItalStudio
c. diffusione di strumenti per la diversa competenza di ItalBase
d. elaborazione e diffusione modelli operativi per classe e laboratorio
e. formazione docenti per singole scuole
-valorizzazione plurilinguismo:
a. ampliare offerte formative di lingue straniere nelle scuole italiane
b. plurilinguismo individuale
-Favaro → 6 indicatori per inserimento e integrazione studente straniero:
a. situazione inserimento scolastico
b. competenza lingua italiana
c. relazioni in classe
d. qualità e quantità scambi extrascolastici
e. competenza lingua madre
f. autostima
-legame lingue/integrazione → italiano lingua d'integrazione
-diverse politiche d'integrazione nei paesi europei
-Cummins → analisi esiti scolastici studenti stranieri che utilizzano L2 → due livelli.
a. BICS → livello lingua delle comunicazioni e interazioni personali
b. CALP → competenza specifica lingua di studio
-fase iniziale necessario che la scuola agevoli l'inserimento dello studente straniero → confronto
dello studente per poi inserirsi nella scuola e nel sapere
-via italiana → impegno totale del docente con finalità di socializzazione e istruzione
-educazione linguistica → dieci tesi di Giscel – idea di interdisciplinarità e collaborazione di tutti i
docenti
- valorizzazione del plurilinguismo come passaggio fondamentale per la scuola → mantenimento
lingua materna
-plurilinguismo di sistema → due piani per l'integrazione dei curricoli di educazione linguistica:
a. unitarietà del soggetto che apprende
b. unitarietà dell'oggetto e delle lingue delle quali vanno valorizzati gli aspetti comuni
-lo studente non solo deve apprendere una lingua, ma capirne e sperimentare la gamma d funzioni
che ha nella società
-documenti europei → plurilinguismo → non somma di monolinguismi, ma strategie e processi
cognitivi stabili e comuni
-centralità di educazione linguistica → primo piano aspetti formativi dell'acquisizione delle lingue
-dare visibilità ad altre lingue → pensare, progettare e condividere progetti di educazione linguistica
-plurilinguismo individuale → vantaggi cognitivi e psicologici
-plurilinguismo sociale → risorse per tutta la società
PROBLEMI DI COMUNICAZIONE ITERCULTURALE TRA ITALIANI E NON
ITALIANI IN CLASSE
-letteratura sulla comunicazione interculturale → conflitti e soluzioni, progetti mirati a classi di
studenti
-ispirazione da Hofstede e Kramsch per individuare un modello di educazione interculturale
-modello → struttura che definisca un fenomeno in modo che sia valido indipendentemente dal
contesto → modelli con logica ipertestuale
-metafora di Hofstede:
a. software of the mind → fattori culturali che influenzano la comunicazione
b. software di comunicazione → codici verbali e non
c. software di contesto → regola inizio, percorso e conclusione di un evento comunicativo
-lingua → minore fonte di incidenti interculturali
-culture diverse dal punto di vista del ''suono'', cioè del volume della voce
-piano della morfosintassi → difficoltà ad esprimere futuro per arabi e passato per nomadi
-piano lessicale → intercalare, parolacce e altri insulti → non sempre tollerati dai non nativi
-piano testuale → opposto a arabi e asiatici, che compongono testi ''a spirale''
-piano sintattico → forme interrogat