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Effetti del contesto su comprensione e produzione
Spesso il contesto rende prevedibile ciò che sta per essere detto. Dopo aver compreso solo alcune parole, saltiamo alla conclusione di ciò che pensiamo significhi l'intero discorso. Alcune volte, però, in assenza del contesto, è praticamente impossibile comprendere il significato. Non basta capire i fonemi, i morfemi e i sintagmi, ma è necessario sapere l'argomento e capire con chi si sta comunicando, per afferrare l'intenzione dell'interlocutore mentre esprime quella frase specifica.
Basi neurali del linguaggio
Due regioni dell'emisfero cerebrale sinistro sono particolarmente importanti per il linguaggio: l'area di Broca e l'area di Wernicke (vedi approfondimento). Lesioni in ciascuna di queste aree, o nelle aree intermedie, provocano tipi specifici d'afasia (un disturbo del linguaggio). Il paziente con afasia di Broca capisce le domande
dell'intervistatore ma il suo eloquio non è per nulla fluente (si inceppa ed esita). Quest'afasia è un'alterazione della produzione del linguaggio (e non della comprensione). L'eloquio di quello con afasia di Wernicke, invece, ha la sintassi intatta ma le frasi sono senza senso, si osservano evidenti problemi a trovare il nome giusto delle cose e, a volte, la creazione di neologismi. È un'alterazione della comprensione del linguaggio (e non della produzione).
Secondo il modello di Geshwind, l'area di Broca è adibita alla programmazione del linguaggio, mentre l'area di Wernicke è adibita alla fonologia. In questo modo, il significato delle parole non è immagazzinato in nessuna delle due aree. Un particolare tipo di afasia, l'afasia di conduzione, sembra avvalorare questo modello. In questa condizione il paziente può comprendere cosa gli è detto e può produrre un eloquio fluente.
– avendo entrambe le aree intatte – ma non può trasmettere così ho capito al centro del linguaggio, perché le connessioni tra le aree sono danneggiate. Altri studi, però, sono in contrasto con il modello di Geshwind, poiché hanno dimostrato che l'afasia di Broca non è limitata all'espressione del linguaggio, ma contiene anche problemi di comprensione. Il presupposto secondo cui ogni tipo di afasia sia causato da una lesione ad un'area specifica del cervello è troppo semplicistico. In realtà, la regione specifica che media ogni funzione linguistica può variare da una persona all'altra. Il linguaggio è mediato da aree cerebrali differenti in persone diverse, perciò presumibilmente anche le zone associate all'afasia variano da un individuo all'altro (differenze individuali).
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
Lo sviluppo avviene a tutti e tre i livelli del linguaggio: inizia a livello dei fonemi,
proseguono a quello delle parole e degli altri morfemi, fino al livello sintattico.- Acquisizione dei fonemi:
- Appena nati i bambini sanno distinguere i fonemi di tutte le lingue.
- Giunti alla fine del primo anno di vita, a causa della ripetuta esposizione a una sola lingua, sanno distinguere solo i fonemi tipici di questa. (Es. un piccolo giapponese di sei mesi sa distinguere la "l" della "r", ma perde questa capacità entro la fine del primo anno di vita)
- Ad ogni stadio di sviluppo possiamo notare che i bambini riescono a comprendere il linguaggio meglio di quanto non riescono a produrlo, cioè a parlare → la conoscenza passiva del linguaggio supera quella attiva
- Nonostante i fonemi della propria lingua siano acquisiti entro il primo anno di vita, è solo entro i quattro anni che i bambini apprendono come combinare i fonemi in modo corretto.
- Acquisizione di parole e concetti:
- A circa un anno i bambini
iniziano a parlare → i bambini acquisiscono e usano i primi vocaboli per riferirsi a dei concetti (“papà”, “cane”, “palla”).−
Tra 12 e 30 mesi i bambini iperestendono il vocabolario, ovvero applicano le stesse parole a concetti vicini (ad esempio, dicono “cane” anche per riferirsi a gatti, mucche e altri animali).−
A circa due anni e mezzo le iperestensioni cominciano a scomparire, presumibilmente perché il vocabolario del bambino aumenta. A due anni si nota un processo denominato “fastmapping”, ovvero il fenomeno per cui una parola viene associata al concetto corrispondente soltanto dopo una singola esposizione.
Acquisizione della sintassi:− Tra un anno e mezzo e due anni e mezzo, i bambini acquisiscono la costruzione di sintagmi, cioè le prime combinazioni sintattiche, usando solo le parole che trasmettono il contenuto più importante. (esempio “là, mucca” per...
intendere "là c'è una mucca"). Verso i tre anni, quasi tutti sanno coniugare i verbi al singolare/plurale e al passato. Le regole grammaticali appena scoperte vengono spesso generalizzate a tutti i casi (fenomeno dell'iper-regolizzazione). Gran parte dell'acquisizione del linguaggio avviene entro i 5 anni. Tuttavia, non finisce lì: all'incirca nello stesso momento, la maggior parte dei bambini sviluppa consapevolezza metalinguistica, ovvero l'abilità di riflettere sulla natura del linguaggio. Ad esempio, tra i sei e gli 8 anni i bambini iniziano a capire l'ironia perché imparano che certe espressioni possono avere un significato sotteso che può differire dal loro significato letterale. ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO: Processi acquisiti e fattori innati Sia i processi di apprendimento che i fattori innati hanno un ruolo nel modo in cui i bambini acquisiscono linguaggio. I comportamentisti (come(Skinner) ritenevano che i bambini apprendessero il linguaggio attraverso condizionamento, rinforzo e imitazione. Gli adulti possono infatti ricompensare i bambini quando dicono una frase grammaticalmente corretta e riprenderli quando commettono errori. Tuttavia, l'ipotesi comportamentista è poco plausibile perché:
- I genitori non rinforzano sistematicamente la produzione di frasi migliori, ma si accontentano che la frase sia comprensibile;
- I bambini, più che imitare, producono continuamente frasi nuove, che non hanno mai sentito prima;
- I bambini non si limitano a ripetere, ma acquisiscono e applicano le regole, formando delle ipotesi su come funzioni il linguaggio.
Per questo si verifica il fenomeno della iper-regolarizzazione: le regole grammaticali vengono generalizzate anche ai casi irregolari (Es.: "horomputo la tazza", trattano il verbo rompere come regolare e quindi aggiungono -uto alla fine per produrre il tempo passato)
Chomsky
Propone un sistema grammaticale universale → sviluppò una teoria che criticava la teoria del comportamentismo di Skinner: secondo Chomsky gli esseri umani hanno la capacità biologica innata di imparare il linguaggio. Il cervello umano alla nascita è già fornito di un dispositivo per l'acquisizione del linguaggio (LAD) ← "Il linguaggio non viene appreso, ma cresce secondo un prefissato programma geneticamente determinato, modificato e rimpolpato di specifici dettagli dall'esperienza" Chomsky dava per scontato che tutta l'acquisizione fosse innata, ma studi più recenti hanno rivalutato in parte l'importanza delle esperienze di apprendimento e dell'interazione sociale → La sola esposizione al linguaggio + il dispositivo innato non è del tutto sufficiente: servono anche le interazioni sociali
APPRENDIMENTO DI UNA SECONDA LINGUA
Inoltre, alcuni studi (es. su soggetti non udenti che conoscono l'asl
→coloro che avevano imparato l'asl più preoccupantemente avevano una padronanza maggiore degli altri in alcuni aspetti della sintassi) indicano che c'è un periodo critico per l'acquisizione della sintassi: l'età in cui impariamo una lingua influenza la capacità con cui riusciremo a parlarla.
Anche se gli adulti inizialmente imparano più velocemente perché a loro possono essere insegnate le regole di un idioma, alla fine si trovano però svantaggiati:
- È difficile acquisire il sistema fonemico di una seconda lingua più avanti nel corso della vita;
- Di solito gli adulti mantengono un accento che non riescono mai a perdere;
- Si è osservato che più gli intervistati di una ricerca erano grandi quando si erano trasferiti in un altro stato, più erano bassi i loro risultati nel test di grammatica.
Le competenze di chi apprende una seconda lingua non dipendono esclusivamente dalla sua età di acquisizione.
Più un individuo è socialmente e psicologicamente integrato nella nuova cultura in cui si è inserito, più migliora l'apprendimento della nuova lingua. Non sorprende inoltre che ci sia una correlazione positiva tra motivazione e apprendimento della seconda lingua. Quindi, i fattori che influenzano l'apprendimento di una seconda lingua sono: l'età, il livello di integrazione dell'individuo e la motivazione. E' POSSIBILE CHE LE ALTRE SPECIE IMPARINO IL LINGUAGGIO UMANO? Alcuni esperti ritengono che la capacità innata di apprendere il linguaggio sia peculiare della nostra specie. Ammettono che altre specie abbiano i loro sistemi di comunicazione, ma ritengono che siano qualitativamente diversi dal nostro: Il linguaggio umano è strutturato, quello degli scimpanzè no + gli scimpanzè non variano la sequenza di simboli → Ma il fatto che, ad esempio, la comunicazione degli scimpanzé sia povera, nondimostrare una maggiore capacità di apprendimento e di adattamento a un sistema più produttivo. Il loro sistema è adeguato alle loro esigenze. Per determinare se gli scimpanzé possiedono le stesse capacità innate che abbiamo noi, dobbiamo verificare se sono in grado di imparare il nostro linguaggio. In uno studio, è stato insegnato a una femmina di scimpanzé chiamata Washoe il linguaggio dei segni (poiché gli scimpanzé non hanno le strutture vocali necessarie per pronunciare i suoni umani). Inizialmente, le è stato insegnato attraverso procedure di condizionamento, cioè con rinforzi. Successivamente, Washoe ha imparato i segni semplicemente osservando e imitando. All'età di quattro anni, era in grado di produrre 130 gesti e di comprenderne ancora di più. Era anche in grado di generalizzare un segno da una situazione all'altra. Anche altri animali possiedono l'abilità di