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PUBBLICITà ESTERNA
Le affissioni sono un mezzo di grande impatto. Per i pubblicitari sono una palestra
importante perché spesso passando velocemente deve essere compresa in
pochissimo tempo e deve rimanere in memo fornendo una particolare attentività. Il
lavoro richiesto è di dare impatto elevato del messaggio + una grande velocità di
comprensione, il sms o la proposition si deve sciogliere cm neve al sole nella mente
del lettore e quindi essere compreso. Le affissioni ben riuscite devono costringere
l’osservatore a voltare la testa e a dedicare x un momento tt l’attenzione
sull’affissione pubblicitaria.
INTERNET
La caratteristica principale di internet riguarda il suo essere un mezzo pull e il suo
mettere a disposizione sms pubbl che vengono poi direttamente scelti e costituiti dal
consumatore. Costringe il consumatore a cercare la propria dose pubblicitaria quindi
diventa il pusher di se stesso, va a procurarsi ciò di cui qualcosa gli ha fatto sentire il
bisogno. Ex. Nike pubblicità in tv che finiva sul sito in 7 modi diversi. Riesce a piegare
creativamente e a proprio favore le specifiche caratteristiche dei mezzi diversi tra loro,
aumentandone il livello di interattività e gli aspetti ludici.
L’uso creativo e a incastro dei mezzi, la possibilità di rimpallare lo spettatore da un
mezzo di comunicaz di massa a un altro è l’odierna novità permessa dall’enorme
sviluppo delle comunicazioni. Un messaggio può superare i limiti intrinseci del mezzo
entro cui viaggia, sicuro che il consumatore possa rintracciare nel mare dei media la
sua storia, il suo commercial potendo rincollare i pezzi in un insieme unico.
2_Il lavoro in agenzia
2.1 Il caso Cortina d’Ampezzo
Inverno 2001 l’APT Cortina D’Ampezzo contatta l’Altavia Italia x commissionare una
campagna di immagine. Esaminiamo il caso x esemplificare in che modo si svolge il
lavoro di agenzia, quali sono gli scopi e quali sono i risultati che 1 comunicazione
pubblicitaria raggiunge x il proprio cliente e in che modo tale comunicaz si costruisce.
Costruire una campagna significa affrontare un mare di problemi pratici banali o
complessi.
2.2 Prima fase: stendere il brief
Il brief consegnato all’agenzia e la discussione fatta misero in chiaro i seguenti punti:
1- Cortina è considerata 1 delle stazioni sciistiche + importanti in ITA e EU
2- è considerata 1 delle stazioni + esclusive frequentata da jet set, politici e ricchi
signori.
3- è considerata molto cara ma non è la + cara (3°-4° posto)
4- l’immagine di Cortina è legata a 3 fattori principali: 1° deriva dalla tipologia dei
frequentatori i quali riversano un’immagine specifica sulla stazione sciistica, 2°
riguarda il fatto che nel 1956 è stata scelta come sede delle Olimpiadi, 3° riguarda un
certo filone cinematografico (Vanzina) che ha diffuso in ITA un’immagine di Cortina
spensierata.
5- Cortina non riesce a saturare completamente la sua capacità di accoglimento.
Oltre al brief venne consegnato uno studio, una ricerca di mercato multiclient sulle
Dolomiti e sulle vacanze in montagna ma era molto generale e generica e inutile.
2.3 Seconda fase: l’analisi situazionale e il benchmarking
Si torna in agenzia col materiale ricevuto e si comincia il lavoro e si fa un’analisi di
quello che manca x poter avere le risp che interessano. Domande di mkt fioccano e
l’analisi situazionale è la prima cosa da fare. Si tratta di comprendere:
1- se l’andamento della marca Cortina era quello delineato nel brief
2- se era vero che i consumatori di Cortina la consumavano tutti assieme x pochissimi
gg l’anno e poi l’abbandonavano
3- se e come la categoria delle grandi stazioni sciistiche alla quale appartiene Cortina
era in espansione o contrazione e quali erano le eventuali tendenze
4- se e come i concorrenti di Cortina avevano sopportato problemi simili e come si
erano comportati
L’analisi situazionale è composta dallo studio dell’andamento di marca, del
comportamento del consumatore, delle tendenze della categoria merceologica di
appartenenza e dal benchmarking.
L’analisi comparativa è la raccolta del materiale comunicativo prodotto dai
concorrenti, comunicati stampa, annunci.
Benchmarking è la presa in carico delle migliori idee pubblicitarie che possono
essere utilizzate x i nostri scopi indipendentemente dal settore merceologico di
provenienza. Permette di capire i problemi a monte. Si svolge una copy analisys o di
effettuare una analisi testuale che, dai segni comunicativi espressi e testualizzati,
risalga alle intenzioni di comunicazione che dovevano essere nella testa dei
committenti.
Analisi comparativa e benchmarking si rilevano l’aspetto + importante nella 2a fase
xkè permettono di comprendere come le marche concorrenti si sono differenziate,
quale strategia hanno usato, quali problemi hanno avuto e cm hanno cercato di
risolverli. Se portata avanti cn attenzione permette di def il posizionamento
comunicativo della concorrenza, che non è il posizionamento di mkt (dato che fa leva
sul prezzo, distro del prodotto,..) mentre il primo fa leva sulle diverse modalità di
comunicare che i concorrenti hanno avuto e permette di costruire mappe percettive e
di categoria. 2.3.1 La mappa percettiva
Cerca di disegnare in 4 quadranti costruiti da 2 assi un panorama della comunicazione
percepita, del modo con cui i vari concorrenti vengono percepiti e posizionati, una
sintesi visiva di come i consumatori percepiscono la nostra marca verso quelle
concorrenti.
Concetti qui + espressi: relax, divertimento, pratica sport, ricerca contatto con natura:
4 leve comunicative che coprono l’intera area semantica sfruttabile dal settore
merceologico. Qui si inseriscono i concorrenti studiati mediante copy analisys e il
quadrante che rimane vuoto è quello che comprende divertimento e relax, nessuno lo
presidia quindi è interessante da conquistare. Ma il problema non è di posizionamento,
bensì di immagine: si tratta di comunicare un’immagine positiva e corretta di questa
stazione sciistica. Si tratta di lavorare sulle ragioni di quel cattivo posizionamento e
non di cercarne 1 nuovo. Si deve trovare l’immagine vera di Cortina e comunicarla.
2.4 Terza fase: l’analisi del target
Analizzare il target attuale fu semplice: turisti abituali con età media elevata, + del
60% terza età, oltre i 55 anni.
Oltre al profilo sociodemografico, il comportamento di consumo: poco nonostante
l’indubbia agiatezza. Età elevata, acciacchi, no sci, passeggiate, vita sociale casalinga.
Profilo psicografico: abbastanza trasversale: arcaici, puritani, conservatori, achievers,
autodiretti. Venne desunto dal materiale x questioni di tempo e budget.
Prospettare e definire target al quale la nostra comunicazione deve rivolgersi e x fare
ciò bisogna chiarire quale azione/i da parte del target si desideravano: che ci fossero +
presenze anche in altri momenti della stagione e dell’anno, > consumo di quegli sport
invernali che era possibile praticare a Cortina, > consumo degli spazi sociali di Cortina
(risto, bar, disco). La comunicazione proposta doveva avere un tono di voce e una
personalità immediata e spontanea, trasparente, sincera, capace di evocare le vere
qualità di Cortina in modo giovane divertente.
Modello Vaughn si suddivide in 4 quadranti ognuna contiene 1 sequenza di azioni che
dovrebbe spiegare i diversi modi con cui ci si può lasciar convincere ad acquistare un
prodotto.
1° quadrante: homo hoeconomicus, che ama informarsi sul prodotto (learn) prima
ancora di sentire che quel prodotto gli piace (feel) e effettuare poi l’atto di acquisto
(do).
2°: consumatore che risp secondo modalità + psicologiche ed emotive, prima sente il
prodotto che gli piace (feel) poi si informa sulle sue caratteristiche (learn) ed effettua
l’acquisto (do). 1° e 2° alto coinvolgimento
3°e 4° a basso coinvolgimento perché riguardano prima l’atto di acquisto (do),
seguono il modello stimolo-risp, quindi un comportamento ripetitivo come quando si
acquista il solito dentifricio (learn-feel) e x conformità sociale (feel-learn).
Cortina non è né un convenience goods (bene largo consumo: dentifricio) né di uno
shopping goods (abito firmato costoso e raro ma non unico) se invece uno si fa
confezionare su misura l’abito rientra nella categoria degli specialty goods e Cortina
doveva rientrare in questa categoria!
2.5 Quarta fase: la sintesi
Viene esplicitata tramite la SWOT (punto di forza e di debolezza, opportunità e
minacce) e qui il punto di forza poteva essere riassunto dato che la località era la perla
delle Dolomiti, bellissima, armonica nel rapporto con la natura. Il punto di debolezza
consisteva nel modo in cui veniva percepita: troppo esclusiva. Le minacce che
derivavano da una tale situazione riguardavano alcuni fattori: 1) biologico, l’età che
porta a diminuire il tempo di consumo o accorciando le vacanze o saltandole xkè
località troppo distante o scomoda. 2) immagine di luogo troppo esclusivo che
convince altri clienti potenziali a far rotta verso altre località specie una ugualmente
esclusiva come Madonna di Campiglio anche se non così raffinata. L’opportunità è la
nuova campagna di immagine che avrebbe svecchiato l’immagine di Cortina.
L’agenzia diventa il mezzo x realizzare tale opportunità che resta nel rispolverare i
valori di Cortina svecchiandoli e comunicandoli correttamente e l’opportunità era
nascosta nelle pieghe della marca.
2.6 Quinta fase: definizione degli obiettivi
Devono essere chiari. L’estensore degli obiettivi deve avere competenze giornalistiche
x la capacità linguistica in generale e competenze semantiche in grado di
comprendere le sfumature di ogni parola che deve contenere un pensiero reale e
chiaro. La scrittura degli obiettivi e dell’intera copy strategy non dovrebbe mai essere
il risultato di una sola persona. La copy strategy deve essere frutto di una intelligenza
collettiva. L’intera agenzia o cmq le persone + direttamente interessate alla
campagna devono porre mano alla copy strategy e aiutare l’estensore collettivo di
questa.
Gli obiettivi di Cortina erano suddivisibili in 2 parti: 1) obiettivi di mkt à documento di
presentazione della campagna e 2) di comunicazione à lavorare sullo svecchiamento
dei valori su cui poggiava l’immagine di Cortina. 2 suoi valori: esclusività e tradizione.
Riprendere e svecchiare il primo significa togliere il senso snobistico di inarrivabilità
tra quel luogo e quelli a portata di tante famiglie. Si doveva riprenderlo virandolo
s