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Austria – Ungheria è un termine coniato nel 1857 e che smise di esistere nel 1918.
L’Ungheria è ungherese da 1100 anni. Sono diventati cristiani 1000 anni fa. Conoscevano il
cristianesimo ma non era la loro religione.
L’Ungheria non è un grande paese. Fino al 1918 era più grande (includeva la Slovenia, la
Slovacchia, la Jugoslavia e la Romania).
Questa situazione si è stabilizzata tra l’XI e il XII secolo.
La storia delle terre di S. Stefano è andata in pezzi con la I guerra mondiale.
Gli ungheresi della Transilvania dopo il 1989 sono stati sfruttati dagli ungheresi di Ungheria.
1989: fine dell’Unione Sovietica, fine della cortina di ferro e fine del bipolarismo.
I rapporti tra croati e ungheresi durati 800 anni si incrinarono nel 1848 quando i croati si allearono
agli Asburgo tradendo gli ungheresi.
In Europa c’è frammentazione linguistica, iso lingue.
L’Ungheria faceva parte dell’impero romano, “al di qua” del Danubio, nella Pannonia.
Alla fine del IX secolo, nell’anno 895, anche se ufficialmente nell’896, gli ungheresi arrivano in
Ungheria. Gli ungheresi avevano già un certo livello culturale, non erano primitivi, ed erano forti
militarmente.
Le ultime tracce delle popolazioni iraniche sono in Angheria.
Venezia è il punto di riferimento per gli ungheresi a partire dal X secolo.
1896: in Ungheria c’è stato il Millennium, la celebrazione dei 1000 anni.
Gli ungheresi costruiscono la prima metropolitana d’Europa, 3km di ferrovia sotterranea.
Al centro della piazza degli eroi c’è Attila, che per gli ungheresi, che si consideravano discendenti
degli Unni, è un personaggio positivo. Un grande poeta fra le due guerre.
Storicamente non è affatto vero, hanno avuto a che fare con i veri discendenti degli Unni.
Il 1896 è stata un’ubriacatura di nazionalismo. Questa alienò le simpatie dei vari abitanti della
Transilvania (slovacchi, serbi…)
La distruzione della grande Ungheria durante la I guerra mondiale era giustificata dai rancori che si
erano creati all’interno dell’Ungheria stessa.
L’Ungheria si è sempre chiamata Regno d’Ungheria. Gli ungheresi vi trovarono degli slavi e si
incontrarono spezzando il continuum slavo. Nella loro lingua si trovano infatti molte parole slave,
ed è altrettanto vero che molti ungheresi sono di origine slava.
I tedeschi che abitano in Ungheria si chiamano: Svevi
I tedeschi che abitano in Transilvania si chiamano: Sassoni (termine usato nel medioevo per
chiamare i tedeschi in generale).
Nella seconda metà dell’800 il processo di integrazione diventa massiccio.
Nella prima metà, l’ungherese a Budapest era la lingua minoritaria, il tedesco era la lingua franca.
Ancora di più dopo il 1896. La rovina dell’Ungheria arriva dopo questa celebrazione nazionalistica
del 1896.
Gli ungheresi mettono obbligatoriamente il nome prima del cognome, perché il nome è considerato
un aggettivo, e sintatticamente in ungherese l’aggettivo va prima del nome.
Gli ungheresi non sono di certo venuti dall’Europa occidentale. Nella cronaca russa primitiva si
dice che gli ungheresi sono passati vicino a Kiev. Verso l’occidente.
Fino al IX secolo si trovavano fra il Mar Nero e il Mar Caspio, a nord del Caucaso.
Siamo sicuri che erano 20.000 cavalieri, tutti terribili arcieri a cavallo, non avevano fanti.
Era standardizzato l’uso della staffa, (portata in Italia dai longobardi), che dava stabilità al
cavaliere. Usavano l’arco composto, fatto di vari pezzi, che veniva smontato e aveva una capacità di
tiro di 200 metri.
Per tutto il X secolo fino al 977 gli ungheresi hanno dilagato in tutta Europa, arrivando in Italia
meridionale, e Spagna meridionale, dove c’erano gli arabi.
Nel 955 Ottone I di Germania riuscì a fermarli nella battaglia di Augusta, (che in realtà è avvenuta a
Lechfeld) e poi comincia la penetrazione del cristianesimo che dopo il 1000 diventa la religione
imposta.
Erano al nord del Mar Nero, prima ancora nel Kazakistan e prima ancora negli Urali settentrionali e
si sono spostati verso occidente. Erano sudditi di un impero turco, quello dei cazari. Erano di
religione ebraica pur non essendo ebrei. Tutti i documenti dei cazari sono andati persi. L’unico
documento quasi indigeno è una lettera scritta in ebraico nel Cairo (nel deposito chiamato Ghenisà),
lettera del X secolo che dice che il Gran Can si chiamava Giuseppe.
L’ungherese è pieno di parole turche, in ricordo dell’impero dei cazari (che non erano turchi di
Turchia).
Sono circa 200 parole. Ci sono alcune parole prese dall’italiano.
Gli ungheresi sono Ugri, parenti delle popolazioni ugre.
Fra gli Ungri e gli Ugri non c’è nessun rapporto storico.
Parenti degli estoni e degli ungheresi di lingua finnica.
Denver è la città più ungherese degli USA.
Il governatore di New York è ungherese.
I Voti abitano tra San Pietroburgo e l’Estonia, e potrebbero essere 10 persone, se non sono già
spariti. Furono vittime della guerra mondiale.
I Livoni saranno 50, e abitano in Curlandia, parte occidentale della Lettonia.
I baltici parlano lingue arcaiche, strettamente affini alla lingue slave.
Gli Estoni sono imparentati con i Finlandesi.
La Livonia un tempo comprendeva l’Estonia.
Gli ugro-finnici non sono indoeuropei. Le lingue ugrofinniche morirono a poco a poco.
L’ungherese è la lingua ugrofinnica più importante, con una lunga storia.
L’Uralico è diviso in ugrofinnica e samoiedo.
Il finnico e l’estone sono le due lingue più importanti imparentate all’ungherese, ma sono le più
diverse.
Il Vogulo è la lingua più vicina all’ungherese, che si trova però al di là degli Urali. Una parte dei
samoiedi è europea. In tutto sono 50.000.
Il vogali sono 6.000 = mansi
Gli ostiachi sono 19.000 = khanty
In tutto sono 25.000 su un milione di Km2, 3 volte l’Italia, e parlano dialetti diversi, quindi non si
capiscono.
Fino alla seconda guerra mondiale vivevano di caccia e pesca. Non avevano mai visto un cavallo.
Gli ungheresi ce l’hanno con i russi dal 1848 e non dal 1956.
1989: cade il muro di Berlino, cambia l’Europa.
Mori Claudia Plotnikova, ultima parlante della lingua Kamasina.
I kamasini esistono ancora ma parlano un dialetto turco e russo.
La biondezza e gli occhi azzurri sono caratteristiche dei finnici, in Finlandia.
MAGNA HUNGARIA: grande Ungheria. Nozione che esiste solo dal 300.
Ora corrisponde alla Baschiria. I baschiri parlano un dialetto tartaro. Si suppone che siano i
discendenti degli ungheresi, ma turchizzati.
Inizio 1800 metodo storico-comparativo che consente di classificare le lingue per metodi di
parentela.
Si riuscì a dimostrare che il tedesco è una lingua imparentata con il latino. Quindi grande
nobilitazione delle lingue germaniche.
Nel primo dopoguerra in Europa i dati vennero utilizzati dal nazismo con grandi distorsioni.
Maggior numero di lapponi che parlano ancora il lappone, si trovano nella Norvegia settentrionale.
Metodo storico comparativo: riconoscimento regolare di suoni in parole, in forma e significato
uguale o molto simile.
Esempio: individuazione di una regola di corrispondenza fra la f germanica e la p romanza.
Dante divise fra lingue del: si, oil, ok
L’ungherese lo mette con le lingue jò, cioè germaniche, ja.
Igen= si
Il rafforzamento è : ja igen= si si!
Nem= no
Dante però non aveva il concetto di evoluzione delle lingue, e che italiano, francese e spagnolo
derivassero dal latino, che pensava fosse una lingua costruita per parlare tra dotti.
Latino = lingua dell’impero romano.
Il metodo storico comparativo è stato trasportato in tutto il mondo.
I termini che si considerano sono di: parentela, elementi naturali, parti corpo.
L’ungherese è una lingua agglutinante molto regolare. Ma ci sono alcune eccezioni.
L’ungherese è pieno di morfemi derivati e flessionali.
60% del 90% cattolici
40% del 90% evangelisti
10% luterani calvinisti
Gli ebrei avevano la libertà di inventarsi i cognomi.
Durante la magiarizzazione gli ungheresi traducevano i loro cognomi dal tedesco, o se li
inventavano.
La parola caffè nelle diverse lingue esaminate potrebbe fare pensare che le lingue siano
imparentate, e invece non lo sono, perché sono i prodotti come il caffè che spostandosi vengono
conosciuti ovunque e ogni lingua ha la sua variante.
Sono fenomeni che possono oscurare la parentela linguistica.
Isoglossa: elemento linguistico coincidente.
Caffè: tipica isoglossa. Quasi tutte le lingue del mondo hanno un termine comune per il caffè, lo
zucchero e la cioccolata.
Qualsiasi termine può essere dato in prestito.
Le caratteristiche condivise da ungherese e finnico sono:
l’accento fisso demarcativi sulla prima sillaba
l’armonia vocalica
la lunghezza vocalica
le geminate consonantiche
L’accusativo si forma aggiungendo la T.
Con l’aggiunta dell’accusativo le vocali brevi si allungano.
Paprika: parola ungherese più conosciuta.
In ungherese si possono dire delle frasi non marcate. È una lingua SOV o SVO.
Ogni vocale è pronunciata chiaramente. Molto ricca di vocali lunghe. Ogni sillaba viene articolata
come se fosse accentata.
È una lingua più lenta dell’italiano.
Idromele: Fino al 700 il miele era l’unica sostanza zuccherina a disposizione, e prima di allora lo
zucchero era rarissimo e costosissimo.
Anche il latte era inaccessibile. L’acqua però no, si trova in tutto il pianeta.
Dove abitavano gli indoeuropei?
Dove abitavano gli ugrofinni?
I proto-indoeuropei vivevano nella Russia meridionale. Testimonianze storiche sull’esplosione
celtica. Ormai oggi sono spariti.
I Celti partono dalla Repubblica Ceca (Boemia) e si espandono a ovest fino all’Irlanda, e a est fino
all’Anatolia centrale.
Nel I secolo d.c. ad Ancara si parlava gallico. Modello indoeuropeo tardivo.
I primi a far sparire i celti furono i romani, perché li hanno romanizzati.
I proto-ugrofinni erano probabilmente a nord, nella Russia settentrionale.
L’ungherese ha solo posposizioni.
L’aggettivo precede sempre il nome.
L’inglese ha una forte analogia con l’ungherese per quanto riguarda il genitivo sassone.
SAE= standard avarage european
Francese, italiano, tedesco e olandese fanno parte della sae.
Carlo Magno parlava il suo dialetto bilingue, frantone-germanico, ma anche il francese. Conosceva
anche il latino. La Pannonia fu una grande conquista di Carlo Magno.
In Europa ci sono migliaia di dialetti. Ci sono