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LINGUISTICA

Lingua scritta Lingua parlata

- Basata sui segni scritti - Basata sui suoni

- Prodotta lentamente - Prodotta velocemente

- Lettore e scrittore non presenti - Parlante e ascoltatore presenti

- Stabile - Volatile

- Insegnata a scuola - Prima lingua imparata in

natura.

La lingua parlata è fondamentale, mentre esistono culture senza lingua scritta.

Esiste una Standardsprache, nazionale e standardizzata in grammatica,

pronuncia e ortografia (langue); e numerosi Dialekte, legati alle regioni e non

normalizzati.

La lingua è un fenomeno sociale (il suo scopo è la comunicazione nella società),

storico (la lingua non è un sistema statico ma dinamico), biologico (lingua come

testimonianza del potere del cervello umano) e cognitivo (la lingua è una delle

prestazioni cognitive centrali degli uomini, e li distingue dagli altri esseri

viventi).

La Sprachwissenschaft (Linguistik) ha lo scopo di descrivere la lingua come

sistema. La linguistica si occupa della creazione di dizionari e grammatiche,

dell’analisi dei diversi livelli del linguaggio e del confronto tra diversi sistemi di

linguaggio: l’analisi contrastiva è un metodo di analisi che, confrontando due o

più lingue, ne esplicita differenze e somiglianze. La lingua può essere

analizzata su più livelli: fonetico-fonologico, morfologico, sintattico, semantico,

testuale, pragmatico, sociolinguistico.

La linguistica cerca di descrivere i cambiamenti e di rilevare i mutamenti

dettati da nuove esigenze: analizza la lingua con un metodo descrittivo, non

prescrittivo/normativo, né si occupa del valore estetico del linguaggio.

La linguistica studia la lingua da diverse prospettive per farne un’analisi

sistematica e riconoscerne le regole e lo sviluppo storico.

Le diverse prospettive sono…

Phonetik => i suoni della lingua

Morfologia => struttura delle parole

Sintassi => struttura delle frasi

Semantica => significato delle parole e delle frasi

Altre prospettive sono la pragmatica (uso della lingua – parole), studio del testo

come unità (Textlinguistic), sociolinguistica, lessicologia, psicolinguistica,

linguistica storica…

Diachronie vs. Syncronie => Dal primo punto di vista la lingua viene

analizzata come il prodotto della sua evoluzione, dal secondo punto di vista

viene analizzata solo in un particolare momento.

Produktivität: un modello di formazione delle parole è produttivo se possono

essere create dal punto di vista sincronico nuove parole.

Il tedesco è una lingua indogermanica, più precisamente, germanica. Altre sono

l’inglese, lo svedese, l’africano, il danese, il norvegese… Fasi storiche:

1) Altoantico (750-1050) 2) Livello medio (1050-1350) 3) Protomoderno

(1350-1650) 4) Moderno (1650-1900) 5) Contemporaneo.

Lingua nazionale in Germania, Austria, Svizzera, Lichtenstein e Lussemburgo, e

regionale in Belgio Orientale, Sudtirolo e Danimarca. Per le 3 nazioni principali,

3 standardsprache. MORFOLOGIA

Non esistono lingue senza parole. La quantità di un lessico generico è

300.000/400.000 parole, ma un generico parlante ne conosce tra le 50.000 e le

250.000.

Lessico:

-Vocabolario, raccolta di lemmata

-Lessico di un singolo parlante

-Salvataggio e rielaborazione di informazioni nel cervello umano

La lessicologia analizza la struttura dei lessici, la lessicografia quella dei

dizionari.

Il lessico riguarda non solo le parole intese come lemmata (analizzate dal punto

di vista fonologico, morfologico, sintattico e semantico), ma anche unità più

grandi o più piccole (fraseologismi, acronimi). Esso struttura inoltre relazioni tra

le parole (es. : sinonimi/contrari), e ne osserva il possibile ampliamento.

Parola è un concetto complesso: parola fonologica (porzione di suono tra due

pause) è insufficiente [es. ferro da stiro per questo criterio sarebbero 3 parole,

ma semanticamente è una]; parola ortografica (parte di caratteri tra due spazi

bianchi) è altrettanto incompleta [trennbare Verben].

3 criteri:

La parola è un’unità semanticamente autonoma

Le lettere che costituiscono una parola devono seguire un ordine fisso

In una parola non è possibile inserire ulteriore materiale linguistico

Parola è un’unità astratta che può essere più o meno prototipica (si passa dai

morfemi derivativi e flessionali alle parole prototipiche fino ai fraseologismi).

Le parti del discorso:

Verbo, nome/sostantivo, aggettivo, avverbio, articolo, pronome, preposizione,

congiunzione, particella

3 criteri per classificarle:

1) criterio morfologico

- classi morfologicamente variabili (verbo, nome, aggettivo, articolo,

pronome)

- classi morfologicamente invariabili (avverbio, preposizione, congiunzione,

particella)

2) criterio numerico

- classi aperte (verbo, nome, aggettivo, avverbio) grandi e facilmente

espandibili

- classi chiuse ( articolo, pronome, preposizione, congiunzione, particella)

piccole e invariabili

3) criterio semantico

- classi lessicali (verbo nome aggettivo avverbio) significato semantico

pieno

- classi funzionali (articolo, pronome, preposizione, congiunzione,

particella) significato lessicale

Morpheme: 1) ininterrotta sequenza di fonemi 2) portatori di significato

semantico o grammaticale 3) non ulteriormente divisibili: sono le unità minime

portatrici di significato.

Criterio fondamentale per l’individuazione di un morfema è la sua presenza in

parole diverse; ma ci sono delle eccezioni: Unikale Morpheme, che

sincronicamente non hanno più significato e occorrono in una sola parola (him-

& brom- in Himbeere e Brombeere).

Alcune parole non possono essere divise in morfemi (es. Hund): Simplizia.

Morfemi lexikalische (significato pieno) e morfemi funktionale (significato più

astratto), morfemi freie (possono costituire una parola autonoma) e morfemi

gebundene (compaiono solo come parte di una parola autonoma). Solitamente

i morfemi lessicali sono liberi e i morfemi grammaticali sono legati.

Uno stesso morfema può avere diverse realizzazioni fonetiche: allomorf.

Inoltre esistono morfemi identici nella forma ma diversi nella funzione da loro

svolta (-er è un morfema derivazionale in Lehrer e un morfema flessionale in

Kinder): polisemici.

Radice: parte principale della parola, elemento portatore del significato

fondamentale

Base: forma di partenza per processi di formazione delle parole, può coincidere

con la radice o essere più ampia

Affissi: morfemi grammaticali che servono alla costruzione delle parole. 3 tipi:

- prefissi (precedono la base)

- suffissi (seguono la base)

- circonfissi (si trovano contemporaneamente prima e dopo la base)

Due processi fondamentali di formazione delle parole: FLEXION e

WORTBILDUNG

Le forme di flessione sono variazioni di uno stesso lessema: Wortformen.

Le forme di wortbildung sono parole nuove derivate dalla combinazione,

tramite diversi processi, di lessemi differenti: Lexeme.

Differenze:

Flexion: sempre attuata, regolare, non modifica la categoria grammaticale della

parola, non cambia il significato in modo sostanziale: agisce sulla morfosintassi.

Wortbildung: facoltativa, non regolare, può modificare la categoria

grammaticale della parola, cambia il significato in modo sostanziale: agisce

sulla semantica.

Differenze tra affissi e morfemi di flessione:

Posizione (flessivi posizione finale, più lontani dalla radice).

Significato (derivativi hanno un significato semantico più specifico).

Forma (i derivativi sono generalmente più lunghi, i flessivi hanno un corpo

fonico limitato).

Inventario (flessivi classe chiusa, derivativi possono aumentare)

Classificazione (i flessivi non cambiano la categoria grammaticale, i suffissi la

modificano).

Combinabilità (flessivi si combinano totalmente, suffissi limitati solo a certe

categorie)

FLEXION

- Nominale (declinazione), per nomi, aggettivi, articoli e pronomi; secondo

le 3 categorie grammaticali di genere, numero e caso.

Genere (maschile femminile neutro) derivante da precisi fattori morfologici,

fonetici e semantici

Numero (singolare plurale), in cui il plurale è espresso secondo i seguenti

morfemi di plurale: -(e)n, -e, -s, -er, morfema zero (spesso con Umlaut)

Caso (nominativo, accusativo, dativo, genitivo)

[Il nome può essere soggetto, oggetto o attributo.]

Nel caso degli aggettivi la flessione segnala anche i vari gradi (positivo,

comparativo, superlativo).

[L’aggettivo può essere attributo di un nome, avverbio o predicativo: in

quest’ultimo caso non si flette!]

- Verbale (coniugazione) per i verbi, secondo le 5 categorie grammaticali

di persona, numero, tempo, modo e diatesi.

Distinguiamo forme verbali semplici e perifrastiche, coniugazione “debole”

(regolare) e “forte” (irregolare, circa 170 verbi).

[L’indicativo presente ha 5 funzioni: può indicare presente, futuro, presente

storico, ciò che ha valore sempre].

La metafonia (Umlaut) caratterizza numerose forme di plurale dei sostantivi,

ed è il fossile di un’antica forma di armonia vocalica derivata dalla presenza di

una i nella sillaba successiva a una vocale centrale o posteriore: nell’evoluzione

della flessione nominale dall’alto tedesco al tedesco moderno questa i si è

persa, e ora l’Umlaut da processo fonologico è diventato una marca

morfologica del plurale

L’ apofonia (Ablaut) è una modificazione sistematica di vocali all’interno di uno

stesso paradigma, segue schemi regolari ed è limitata a gruppi circoscritti di

verbi: oggi l’Ablaut è un procedimento flessivo non più produttivo.

Il morfema zero è un’unità astratta postulata dove “manca qualcosa”, quando

una categoria grammaticale che di solito viene espressa mediante un morfema

non ha una realizzazione fonica.

WORTBILDUNG

- Composizione. Un composto è una parola costituita da altre parole

(almeno due) e presenta sempre una struttura binaria.

Esistono…

composti occasionali

composti usuali

composti determinativi: esiste una gerarchia tra i due elementi costitutivi: la

testa (detta anche determinato) è l’elemento principale portatore delle

categorie grammaticali dell’intero composto; il modificatore (determinante) è

l’elemento secondario che fornisce informazioni supplementari che specificano

il significato espresso dalla testa.

composti copulativi: non sussiste a livello semantico un rapporto gerarchico

tra i due elementi, e in alcuni casi addirittura l’ordine dei costituenti non è

fi

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
7 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/14 Lingua e traduzione - lingua tedesca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher m.castel di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua tedesca 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Crestani Valentina.