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Non è generale, non raccoglie tutti i termini. Ha degli articoli molto lunghi con delle spiegazioni.
Dizionario di uso delle preposizioni spagnole
Indica la costruzione corretta (parole+preposizioni) e dà anche il significato.
REDES
È un dizionario combinatorio, un dizionario speciale.
Determina l'uso delle parole che possono cambiare di signficato se combinate con altre. Ad esempio "manto
stradale".
C'è anche una lista di parole con cui il termine preso da esempio può combinarsi.
Dizionario storico
Si occupa di seguire le parole dalla loro origine ad oggi. In spagnolo ci sono solo due volumi, ma sono solo dei
tentativi (si arriva alla lettera C). Si è arrivati fino alla guerra spagnola, poi è stato ripreso ma mai concluso.
(vedi slide 44 e 45).
A volte, nei dizionari, ci possono essere degli errori, ad esempi nel TAM.
Altre problematiche sono legate alla parte sociale, all'evoluzione delle idee nel corso del tempo, vedi i termini
corán e mujer. È un cambiamento notevole dal '600 al 2000.
Quelle del '600 sono definizioni basate sulla propria ideologia. Nel '600 non viene data la definizione di mujer.
Elementi della linguistica
Fonetica: studia i suoni linguistici dal punto di vista fisico.
Fonologia: studia i suoni linguistici come elementi di un sistema.
Morfologia: parte della linguistica che studia la formazione della parola (singolare, plurale, maschile,
femminile...). Ne fa parte anche la distinzione dei casi grammaticali e i prefissi e suffissi.
Esogeno: viene da fuori, sono le parole acquisite.
Endogeno: sono le parole della stessa lingua.
Semantica: parte della linguistica che studia i significati.
Sintassi: parte della linguistica che studia come si costruisce una frase (con varie regole).
Elementi:
1. Morfema. È la parte più piccola. Una parola può avere uno o più morfemi. Ad esempio la
parola amici ha due morfemi: amic, che è il lessema, la radice, che contiene il significato (può essere
chiamato anche morfema lessicale) + i, che è il morfema grammaticale, il quale determina il genere
(maschile) e il numero (plurale).
2. Sintagma. Insieme di parole strutturate attorno ad un nucleo. Il nucleo è la parte principale.
3. Frase/enunciato. Può essere un insieme di sintagmi di senso compiuto. Può essere orale, e
quindi un insieme ancora più grande.
Pragmatica: disciplina che dimostra che la lingua non è solo un insieme di regole, ma è un sistema permeabile
rispetto ai parlanti (a seconda del contesto). Funziona in base ad un determinato contesto ed a determinati
parlanti. (esempio della frase retorica che grammaticalmente non dice niente: "E
le chiavi?").
4. Grafema. Unità minima nell'ambito della lingua scritta. Non è una lettera.
Abecedario spagnolo
Quello tradizionale. Si pensava se creare o meno sezioni particolare per i casi di "ll" e "ñ" o di altre lettere
"speciali".
C'è stata una fase in cui si seguiva un ordine uguale a quello delle lingue latine (panlatino).
Ma pian piano si è passati ad un ordine simile a quello delle altre lingue.
Dal 2012 "ch" e "ll" (simboli che compongono un solo suono) non vengono più considerate come lettere. Ora
l'alfabeto è composto da 27 lettere.
El acento
1. Distinzione accentuale: parole piane, tronche, sdrucciole e bisdrucciole. È fondamentale per
sapere come pronunciare una parola.
2. Indicazione della struttura sillabica. Esempi:
laico (accento sulla vocale forte)/caída (accento sulle vocale debole), reina/leído. Vocali
forti: a, e, o. Insieme formano iati.
Vocali deboli: i, u. Insieme formano dittonghi.
3. Distinzione lessica/categoriale. Esempi:
carne/carné, numero/número/numeró, e casi come: donde/dónde e si/sí, in cui l'accento è diacritico, in base al
contesto.
Sistema fonetico/fonologico spagnolo
È un sistema di 5 vocali (fonemi vocalici).
Geminate: hanno una pronuncia prolungata e le consonanti scempie sono diverse. Esempi
di geminate sono "r" e "n".
Il suono viene definito secondo due caratteristiche: modo e luogo/punto di articolazione. Articolazione:
labbra, denti, alveoli, palato (duro e mollo), ugola, faringe, laringe + lingua, corde vocali. Doppia:
questione grafica; geminata: questione fonetica.
[b] è un suono labiale, il luogo di articolazione sono le labbra. Modo di articolazione: suono occlusivo, quindi
c'è una chiusura, un'occlusione. È anche sonora perché intervengono le corde vocali.
Altri tipi di suoni sono definiti fricativi; non sono occlusivi, passa un po' di aria.
[v] è fricativa, ad esempio nella parola venti, ma in spagnolo non esiste!
Le lettere [b] e [v] non possono essere definite da un punto di vista fonetico, ma da un punto di vista grafico.
Possono, inoltre, essere utilizzate come fricative o occlusive.
[b] all'inizio della parola è labiale e sonora, es. Barcelona.
[b] preceduta da consonante omorganica, ad esempio convivir (negli altri casi è fricativa).
[d] es. Eldorado. è dentale e sonora. Ci sono anche qui le due varianti occlusiva e fricativa. Occlusiva è quando
viene preceduta da un'altra dentale. Fricativa è quando si trova alla fine es. Madrid.
Nelle altre lingue ci sono dei suoni nasali ed altri modi di articolazione.
Differenza tra sordo e sonoro: le vocali intervengono o non intervengono.
[x] es. Quijote o caja. O anche la "g" davanti a "e" ed "i", ad esempio general. È un suono velare, fricativo,
sordo.
[θ] è un suono interdentale fricativo sordo. Ad esempio celo. È un suono che si trova davanti alle vocali "e" ed
"i" e davanti alla "z".
Peculiarità fonetiche
ʤ ʃ
[ ] ad esempio Genova; [ ] ad esempio sciocco; [ts] ad esempio alzare; [dz] ad esempio zero; [v] ad esempio
venti. Questi sono tutti suoni che vengono utilizzati in italiano, ma che non esistono in spagnolo.
In spagnolo non esiste la "s liquida" davanti ad una parola seguita da una consonante.
Gruppi consonantici iniziali
Ps: si pronunciano "s" se si trovano all'inizio di una parola, ad esempio psicólogo.
Obt: ad esempio obtener. Sono gruppi di consonanti accostate; si tende ad eliminarne una, oppure in altri casi
una delle due è pronunciata meno. Si pronuncia "ot" o "opt".
Consonanti o gruppi consonantici: una è debilitata. A volte scompare una consonante e avviene una
semplificazione. Ad esempio questo avviene in parole come: septiembre, ritmo, apnea, quorum, chalet,
postdata...
Alcune parole sono esogene, hanno origine da fuori, come la parola parquet, nella quale la t finale non viene
pronunciata.
La lingua spagnola tende sempre ad adattare le parole che ha ottenuto in prestito. Sono termini non decisi
dalla RAE, ma dall'uso che ne fanno i parlanti.
Alcuni casi sono anche latinismi, termini adattati dal latino, ad esempio le parole che iniziano con "post-".. in
questo caso cade la "t", come nella parola posguerra. Graficamente viene anche eliminata una lettera del
gruppo consonantico.
Risillabificazione: vengono modificate le sillabe della lingua parlata per questioni di ordine fonetico, ad
esempio los homenajes, tres amigos...Il suono viene semplificato perché la seconda parila inizia con "h" come
consonante o "h" nel caso in cui ci sia una consonante + vocale.
Interlingua fonica
Si ha quando c'è un'interferenza tra due lingue. Ad esempio lingua A e lingua B: la lingua B interferisce nella
lingua A.
Più elevata è la competenza delle due lingue, meno interferenza ci sarà.
Vocali
In spagnolo ci sono 5 fonemi vocalici: a, e, i, o, u.
In italiano ce ne sono 7: pèsca/pésca, bòtte/bótte. Ci sono vocali chiude e aperte.
Fonema: elemento costitutivo della fonologia.
"E" e "i" sono vocali palatali. "O" e "u" sono vocali velari. "A" è una vocale centrale.
Rapporto fra lingua scritta e lingua parlata in spagnolo
C'è una forte corrispondenza fra le due. Alcuni letterati si sono resi conto di questo, ad esempio Andrés Bello.
Viene proposta una riforma ortografica. Il principio di Bello parte dal presupposto che un suono debba avere
un'unica rappresentazione grafica. La pronuncia plasma l'ortografia, non il contrario.
Dal suo punto di vista avrebbe eliminato l'"h", che ha valore grafico, ma non fonetico. La lettera "h" si chiama
"hache intercalar".
Grafemi
I grafemi possono essere di vari tipi. Non sono solo delle lettere; un grafema può essere un insieme di più
simboli (grafema complesso). È un grafema perché corrisponde ad un unico suono (ad esempio ch, ll, rr + gu e
qu che precedono le vocali "e" ed "i").
I grafemi semplici sono composti da una sola lettera.
Grafemi polivalenti: hanno più valori fonetici, a seconda dei
casi. C = /k/ di casa. C = /θ/ di tocino.
G = /g/ di gato. G = /x/ di general.
ṝ
R = /r/ di pero. R = / / di romero.
Y = /i/ di hoy. Y = /y/ di yedra.
Il caso della "x"
/ks/ di exaltar, relax. Intervocalica o alla fine della parola.
/s/ di explosivo, xenofobia. All'interno della parola, senza vocali.
/x/ di México, Texas.
Grafemi equivalenti
Possono avere identico valore. Possono essere associati ad un simbolo o ad un altro.
I, y – rey, reina.
C, k, q – costa, kilómetro, queso.
G, gu – gato, guepardo, guante (6 grafemi), guio (4 grafemi).
G, j – gigante, jerez. ṝ
R, rr – rana, perro. Iniziale e dopo l, n, s, / /.
B, v – sabia/savia, bulto/vulto, baca/vaca.
I grafemi "ñ" e "ü"
Vi si aggiunge un segno diacritico. Sono segni distintivi che ci fanno notare che quella lettera ha un valore
peculiare.
"ñ" – viña, año. Deriva dal latino. È l'evoluzione della "n" latina in alcune posizioni.
"ü" – ha sempre valore vocalico. Si inserisce quando la "u" va pronunciata, ad esempio pingüino, lingüistica. Si
pronuncia anche se dopo c'è la "i" o la "e".
Il grafema "h"
L'"h" non si pronuncia, non ha valore fonetico, ma nonostante questo le parole si distinguono graficamente:
hanno significati diversi che cambiano a seconda che ci sia l'"h" o meno. Ad seempio huso(uso.
Alcuni termini cambiano, ad esempio huérfano/orfandad.
Nei prestiti dall'inglese (che, in alcuni casi, ha l'"h" aspirata) si pronunc