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Lingua e Letteratura Latina
- Grammatica (I domanda)✓
- Storia Letteraria (II domanda) << dalle origini << II secolo d.c.
- Aspects periodo arcaico (III domanda)✓
- Traduzione del latino dei vol.:
- 1 - 12
- 17-19-20✓
- 283-291✓
- 306-322✓
- 383-415✓
Lucrezio
- Divulga l'epicureismo a Roma
- Filosofia: cerca che segue il pensiero di Facado, sul materialismo e l'antimetafisica
- Esalta la tendenza alla felicità e il piacere
- Poema didascalico: "De rerum natura" 6 libri esortazione a (rigo tagliato)
Teoria dei simulacri: per ottenere i sensi
Totale delle religioni: per lui nasce dell'ignoranza
Opera sulla storia del mondo in cui espone aspetti sull'importanza della vita
Sfondo scientifico, lavora la coerenza di dati partendo vista scientifica
Catullo
- Poema neoterico: riprende dalla poesia alessandrina e adatti
- Illabora immediata, presente lavoro di cesello della poesia e all'accorte della perfezione formale
- Si dedica all'otium e si sottrae ai doveri del civis romano
Lirica: Vil Nuber
- 116 carmi suddivisi in base metrica in 3 sezioni
- Lyric, Carmine Doctu e Epigrammi
- Risulta meglio devastante dell'eros, incarna
- Le sapie "Nozze di Peleo e Teti e il Lamento di Arianna richiamano ai Bernale
Età classica - Età imperiale
Virgilio
Bucoliche: "Le Bucoliche"
- 10 Elogie
- Sfondo pastorale e rustico ambientato in Grecia
- Eclogia IX: dove si parla del lube
Poema didascalico: "Le Georgiche"
- 4 libri
- Dedicato alla vita agreste
- Redatti ad incasso e costruzione nei campi:
- Agricoltura (2)
- Allevamento (3)
- Apicoltura (4)
- Squerce curli
- Loda alla vita agreste
- Peste agli animali
- Sfere di Plutone e delle sue Api
Epico: "L'Eneide"
- 12 libri in esametri
- Libri I-VI: viaggio di Enea che fugge da Troia, attraversa il Latium e poi nel Libro IV riprende l'orus
- Viaggio di Ulisse per tornare ad Itaca
- Libri VII-XII: Guerra tra Enea e Turno
- Soprende l'Iliade (storia di Troia)
- Loda Augusto: parla della fondazione di Roma
Storiografia:
- Germania:
- Base relazionale e gloriosa
- Esalta la semplicità dei costumi dei germani
- Evidenziando la loro barbarie
- Historiae:
- 5 libri, il libro VI storie di Galla, pensiero e riflessione
- Avvenimenti - da 69 - 96 d. Anno dei 4 imperatori
- Annales: - sempre un continuo ai luoghi aneddotici
Opere poetiche:
- Dialogus de Oratoribus
- Discussione immaginaria con Maternero
- Silvino:
- Poetica di Lucano
- Biografo:
- De viris illustribus
- Biografie di letterati suddivise per generi
- Deuirae Caesarum
- Biografie di 12 imperatori Romani, tra cui Cesare
- De viris illustribus
Aperieni:
Si definisce un filosofo platonico
L'Accademia di cui era parte faceva più misteriosi emergiti
Trattato filosofico:
- De mundo
- Del Platone e i suoi dogmati
- Vita de Socratis
Orationi:
- Oratoriae:
- 7 libri, 23 opere
- Raccolte dei suoi discourse, Yatrofiogia
Romanzo:
- Metamorfosi - Asino d'oro
- 11 libri
- Rielaborazione testo greco di Luciano: Lucio e l'asino
- Contiene - Tabulatae milesiae, Romanamo greco, religioso
Regini della storografia a Roma:
Nasce durante la seconda guerra punica 218-202 a.c., con un doppio sviluppo della storografia ellenistica: descrivere eventi da quella presentata e l'opinione pubblica ellenistica. Le origini di Roma emersero in grande conflitto con Cartagine, cosi si sviluppava preavante e supere narratio e Graodo - tuo dio Difessa teole e fedelità romana
Regini del genere epico a Roma:
Il più antico genere letterario delle lettere occidentale: il genere epico è una poetazione, in versi della marzia e di un tempo eroico e la sui eroi epici es: Eneide e i poemi epici/funzioni rispetto agli usi poemi epici, il primo plagio - Creonte - Le copie degli originali ellenistici (Era di Nozzo claspag e dell'eneide/Leonida e latino "lus/iudea/conflitto")
Poeti notorem:
Poetae Novi, i noterei, fanno poeti Romanum lingua latina; quest’ha il particolare della Gallia isoliana
Pane-giorico, il Catullo e il vivere ai tempi valere (valere custodir) la poesia che strumenti il valerò dell'otrium)).
(leggi poietes)
Questa ultima terza parte non si riferisce tanto all’ars quanto all’artifex, cioè alla persona del poeta. Corrisponde alla parte che nei trattati di Retorica è chiamata dell’orator in contrapposizione all’ars oratoria. La dottrina ellenistica riserva a questa parte la trattazione dei problemi che riguardano la natura e il fine della poesia, in quanto natura e fine del poeta. Innanzitutto Orazio fa un rimprovero ai Romani per aver riposto troppa fiducia nell’ingenium ed aver quindi trascurato l’ars. A questo punto l’autore svolge tre quesiti: 1) formazione del poeta: un bravo poeta deve avere una generale preparazione filosofica, come è uso dei Greci ma non dei Romani. Già Aristotele, per difendere la Poesia dagli attacchi di Platone, ne aveva individuato l’oggetto nel verosimile e nell’universale, perciò essa richiede un procedimento razionale analogo a quello filosofico. Orazio riprende questi concetti, aggiungendovi una chiara coloritura stoica: un bravo poeta deve essere innanzitutto un bravo uomo (secondo la concezione aristotelica della Poesia come mimesis biou) e sapienza significa essenzialmente virtù. “La Poesia non provvista di un sostrato filosofico appare puro suono. Giunto ad età matura Orazio quasi considerava come nugale la sua stessa produzione lirica”.
La superiorità dei Greci rispetto ai Romani si basa sul fatto che i primi seppero congiungere l’ingenium all’ars (dove ars significa “esprimersi con parola perfetta”) proprio perché nelle loro scuole ricevettero un’educazione (la paideia greca e specialmente ateniese) che si basava sulla Poesia e sulla Filosofia. I Romani, invece, nella loro formazione, si concentrarono sugli aspetti pratici e materiali e quindi furono “avidi” non di cose oneste, ma di guadagni; 2) il fine della Poesia e del poeta: il fine può essere utilitario (produsse), edonistico (delectare), o misto di utilità e piacere (simul iucunda et idonea dicere vitae). L’utilità, secondo quanto diceva la scuola peripatetica, risiede nel contenuto pragmatico-morale-filosofico dei fatti, delle cose vere della vita ed ha quindi una funzione didascalica. Il piacere si ottiene, invece, con la finzione spesso fantastica ed assurda. Il perfetto poeta deve saper combinare e regolare questi due elementi che non sono da soli sufficienti a raggiungere il fine ultimo della Poesia, che è misto di utilità e piacere; 3) definizione di poeta perfetto: prima di determinare i difetti e la perfezione del poeta, l’autore dichiara che la perfezione assoluta non esiste in nessuna cosa umana e, di conseguenza, essa è da considerarsi un valore relativo. Alcuni errori sono quindi perdonabili anche ai grandi poeti, che sono grandi proprio perché l’errore è per loro solo un’eccezione. Al perfetto poeta sono consentiti alcuni difetti, ma non la mediocrità, che è da rifuggire a tutti i costi, e che scoraggia le aspettative di tutti coloro che