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CAP. 3 - PER UNA SCRITTURA CONSAPEVOLE: IL RIASSUNTO E LE SUE FUNZIONI

1. Riassumere per studiare

La capacità di sintetizzare messaggi è oggi forse la competenza più richiesta. Si tratta infatti di una

abilità che può essere messa a frutto in numerosissime situazioni, dall'insegnante che deve stendere

un verbale dopo una riunione dei docenti, al politico che deve riepilogare brevemente una serie di

interventi fino al medico che deve compilare una cartella clinica. Sono quindi numerose le situazioni in

cui è necessario sintetizzare, condensare all'essenziale e in modo comprensibile i messaggi. Per chi

studia, il riassunto dovrebbe essere una pratica quotidiana. Oggi però tende a prevalere tra gli

studenti l'abitudine di registrare le lezioni. Questo ha l'indubbio vantaggio di poter trasmettere

direttamente la lezione dei professori anche ai compagni non frequentanti, tuttavia ci sono una serie di

controindicazioni. Innanzitutto la trascrizione o il riascoltò comporta più tempo della rilettura e

risistemazione di eventuali appunti, inoltre è illusorio pensare che una registrazione possa ricreare

l'atmosfera didattica che la lezione comporta. Infine, un docente attorniato dai microfoni è di solito

meno sciolto e naturale. Il riassunto stilato dallo studente è una sorta di traduzione simultanea del

messaggio che riceve e decodifica. Gli appunti sono già di per sé un riassunto nella sua prima fase,

anche se il più delle volte non costituiscono un discorso organico. In ogni caso lo studente che prende

appunti deve inizialmente decifrare e comprendere quanto riceve. In questo senso, gli appunti presi a

casaccio e in modo passivo non servono a nulla, anzi distraggono e fuorviano. La risistemazione degli

appunti costituisce già di per sé un atto critico. Attraverso gli appunti, infatti, lo studente impara a

fissare i nuclei fondamentali di una lezione e a ignorare i dettagli poco significativi. Non esiste una

metodologia comune per prendere appunti. In ogni caso, l'unico criterio da seguire per chi prende

appunti è quello della chiarezza e della comprensibilità della tesi di fondo esposta a lezione e della

sua trascrizione abbreviata e al tempo stesso il più completa e chiara possibile. È bene però ricordarsi

che riassumere significa anche attribuire a qualcuno determinati atti linguistici, per questo motivo

bisogna essere attenti e precisi: di conseguenza, eventuali dubbi su nomi stranieri o altro vanno

segnalati in margine con un asterisco e corretti e chiariti a casa. Il riassunto può inoltre essere

utilizzato come un banco di prova molto utile per chi deve stabilire il livello di conoscenza della lingua.

Infatti, chi conosce male la propria lingua difficilmente saprà fare un riassunto, in quanto questo

esercizio presuppone molte abilità che si presume siano già consolidate, come la capacità di utilizzare

correttamente la punteggiatura e le forme verbali, la capacità di applicare correttamente la consecutio

temporum ecc. Molto spesso capita che uno studente, interpellato su che cosa stia leggendo o

studiando, risponda in modo vago, citando solo il tema del libro, ma non il suo titolo o l'autore che non

riesce il più delle volte a ricordare. Egli si propone inoltre di terminare il malloppo quanto prima.

Questo è un tipico caso di lettura intesa come corsa a tappe, il cui unico obiettivo è quello di

immagazzinare l'indispensabile per passare un esame. Si tratta, ovviamente, di un metodo di studio

sbagliato. È invece importante imparare a vedere un libro. In questo senso, prima di leggerlo, è

consigliabile appuntarsi il nome dell'autore, il titolo, l'editore, l'anno di pubblicazione e il numero delle

pagine. È buona norma anche guardare l'indice e trascrivere i punti essenziali. Per quanto riguarda

l'autore, è sempre bene conoscere alcune sue notizie biografiche. Man mano che la lettura prosegue

comincia a delinearsi il tema principale del libro, così come il significato del titolo.

2. Riassumere: la comprensione del testo

Riassumere è tutt'altro che semplice. Ci rendiamo conto di quanto sia importante saper fare buon

riassunto ogni volta che gli appunti sono tutto quel che ci resta in mano di una lezione. Se poi

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dobbiamo basarci proprio su questi appunti per studiare o stendere una relazione, il successo sarà

direttamente proporzionale all'affidabilità, chiarezza e completezza di ciò che abbiamo scritto. La

corretta comprensione del testo di partenza è il presupposto fondamentale di qualunque sintesi. Dal

momento che riassumendo si eliminano prima di tutto gli elementi superflui, le ripetizioni, le

ridondanze, le ambiguità, il discorso diretto, e si sottolinea la linea tematicamente unitaria del testo, il

riassunto deve necessariamente essere caratterizzato da una concentrazione di informazioni, da

un'esposizione ristretta e concisa e da un rigore logico. Quando si ascolta, la mancata comprensione

può essere dovuta a distrazione o ignoranza: nel primo caso, bisogna cercare di trovare subito la

concentrazione e lasciare un vuoto negli appunti che verrà colmato a esposizione finita (non si deve

interpellare il vicino, rischiando di far perdere il filo anche a lui); nel secondo caso, invece, la presenza

nel discorso di un termine o concetto che non si conosce può far perdere il senso di un'intera frase: in

questo caso conviene trascrivere esattamente la parola sconosciuta per poi trovare il significato sul

dizionario. Quando si legge, invece, il fraintendimento è quasi sempre dovuto all'ignoranza: di fronte a

una parola ignota, capita a volte di credere di conoscere un termine familiare. Per esempio il

digramma (l'uso di due segni alfabetici per indicare unico suono) può diventare "digamma" per chi ha

studiato il greco antico o "diagramma". Ancora più insidiosi sono i fraintendimenti dovuti alla scorretta

interpretazione di un elemento testuale letto correttamente, ma non compreso e banalizzato: per

esempio il verso alessandrino, per un ragazzo che non si è documentato abbastanza, si chiama così

perché usato sempre da Alessandro il Macedone. Bisogna inoltre ricordare che più aumenta la

contrazione testuale (cioè più il nuovo testo diventa piccolo rispetto al testo di partenza), maggiore è la

responsabilità di chi riassume, in quanto in misura sempre più pressante gli viene chiesto di

catalogare le informazioni presenti nel testo e di scartare quelle non essenziali. Dal momento che il

riassunto è un tipo di parafrasi sommaria che richiede una comprensione completa del testo di

partenza, e dunque denuncia più di altri i difetti di comprensione, è anche vero che se un testo non si

lascia riassumere, è probabile che sia un testo dispersivo, frammentario senza una linea tematica

unitaria.

3. Riassumere: primo atto interpretativo

Il riassunto è una comunicazione particolare che ha come scopo la riscrittura di un testo di partenza. Il

riassunto può avere diversi destinatari: a questo proposito chi per esempio vuole essere informato su

un film o su un romanzo, può anche decidere di fermarsi alla scheda riassuntiva e non vedere o

leggere direttamente l'opera integrale. Al contrario, può leggere con interesse i riassunti i critici anche

un esperto che conosce benissimo l'opera. Il riassunto richiede quindi una buona competenza

testuale, cioè la capacità di comprendere il testo di partenza, la capacità di manipolarlo, di

parafrasarlo e infine di ridurlo all'essenziale. Infatti, quando dobbiamo riassumere un racconto o un

semplice brano letterario, dobbiamo innanzitutto decidere cosa può essere ignorato e cosa invece va

necessariamente mantenuto. In sostanza, possiamo individuare 3 strategie riassuntive: un riassunto

inteso come scheda referenziale e informativa, un riassunto come micro-recensione e infine un

riassunto come prova virtuosistica. Nel caso di un riassunto referenziale e informativo, anche il lettore

che non ha mai sentito parlare di un'opera, può cominciare a farsene un'idea abbastanza chiara. Negli

altri due modelli, invece, diventa predominante il livello interpretativo: in questo caso l'interesse del

lettore riguarderà prevalentemente l'autore del riassunto, che riscrive un testo sovrapponendogli la

sua personalità. Nel riassunto come micro-recensione, comincia a diminuire la componente

informativa; in ogni caso il destinatario cui si rivolge il riassunto è qualcuno che deve aver letto il

romanzo o che conosca a grandi linee la trama. Infine, il terzo tipo di riassunto si rivolge a un lettore

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ideale che deve in primo luogo essere un ammiratore o un profondo conoscitore dell'autore del

riassunto. In questo caso, il riassunto diventa un semplice pretesto per un esercizio di stile, per questo

motivo non può essere indirizzato a un lettore inesperto. A questo proposito si può notare che quanto

più l'autore di un riassunto si allontana dal livello referenziale, tanto più al lettore si richiedono

competenza e interessi culturali precisi.

4. Riassumere e descrivere: verso l'analisi critica

Si cominciano a produrre testi descrittivi già durante la scuola dell'obbligo, per esempio quando si

richiede la descrizione del compagno di banco. A questo proposito, però, molto spesso finiscono con

l'essere valutati benevolmente anche quelli scritti che non rispettano la richiesta specifica del titolo:

per esempio, molto spesso si parte dalla descrizione corretta del compagno di banco, per poi

procedere su un tipo testuale diverso, narrativo o argomentativo. Per valutare correttamente la buona

tenuta di una descrizione ci sono diversi metodi che nella scuola potrebbero essere utilizzati come

esperimenti divertenti, dal momento che hanno anche una componente ludica: per esempio si può

descrivere un compagno qualsiasi, senza nominarlo e verificare il buon funzionamento del testo se

dalla lettura della descrizione, la classe riesce a scoprire di che ragazzo si tratta. Questo tipo di

esercizio evidenzia, infatti, la natura specifica del testo descrittivo, che consiste nella capacità di

sostituirsi all'immagine attraverso l'esposizione ordinata e completa dei tratti caratteristici di un

oggetto, cioè quelli che lo distinguono da altri simili. Per quanto riguarda invece la possibilità di

descrivere testi e intere opere letterarie in genere, quando studiamo un autore, ci aspettiamo che il

manuale di storia letteraria ci presenti il quadro delle sue opere. In questo caso la descrizione della

struttura del testo si innesta sul riassunto, che riguarda il contenuto narrativo. A un primo livello,

possiamo osservare che un riassunto essenziale non offre al lettore che non conosce il testo di

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A.A. 2009-2010
22 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valja di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Rubano Annaluisa.